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Autore: ceandzm    14/02/2013    0 recensioni
"Cosa non hai mai fatto?" mi chiese sorridendo. Io ci pensai un po' prima di rispondere. In tutti questi anni non ho mai provato l'emozione di essere su degli spalti di uno stadio,lo trovavo così affascinante però.
"Andare allo stadio." risposi un po' imbarazzata per la risposta. Per lui era un oltraggio,viveva di calcio.
"Allora oggi sarà una delle cose che farai." esclamò avvicinandosi per strapparmi un bacio.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When you can live forever
..what do you live for?




"Louis io voglio risultare trasparente davanti ai tuoi occhi perciò te l'ho detto.." dissi con voce fioca abbassando la testa. Già mi ero pentita di quello che avevo fatto e gli avevo confessato tutto solo da pochi minuti. Andava avanti e indietro per la stanza con sguardo rigido verso il pavimento. Non mi aveva sorpreso la sua reazione,d'altronde tutti fanno così quando scoprono realmente chi sono. Tutti si sono allontanati dopo aver saputo e spero che lui non si proprio come tutti,che non vada via anche lui. Perchè se dovesse farlo,per la prima volta saprei cosa significa la morte. 
"Savan..io.." accennò a dire portandosi le mani sul volto. "Quindi tu puoi diventare invisibile quando vuoi?" mi chiese con sguardo confuso avvicinandosi alla finestra e a me. Io annuii,sorrise appena toccandosi il mento con una mano.
"Quanti anni avresti realmente adesso?" domandò guardandomi.
"Centocinquanta.." risposi sorridendo un po'. Era al quanto bizzarra come cosa. La mia anima era intrappolata in un corpo di una diciassettenne da centocinquanta anni. Se lo raccontassi a qualcuno mi prenderebbero per una dissennata,ecco perchè svelo la mia natura solo a chi potrebbe capirmi,e Louis è una di quelle persone che mi capirebbe. Non capirà subito,avrà un po' di difficoltà all'inizio e sarà anche lecito ma poi con il tempo si abituerà ad avere una ragazza come me.Almeno spero.
"Assurdo.." esclamò lui allontanandosi da me.
"Sono disposta a darti tutto il tempo di cui hai bisogno per metabolizzare quel che sta succedendo ma ti prego,ragiona con il cuore." gli dissi vedendolo in difficoltà. Mi diede le spalle e decisi che era meglio lasciarlo solo a pensare,quando sarà pronto verrà da me,io posso aspettare per sempre.
-
Era bellissimo mentre dormiva. Somigliava tanto ad un angelo,la sua carnagione sempre un po' abbronzata,quel mezzo sorriso sulle labbra ed i capelli scompigliati lo rendevano perfetto. Era la persona più bella che avessi visto prima d'ora. Restavo l'intera notte ad osservarlo senza mai stancarmene. Si era fatto quasi giorno,il sole stava uscendo pian piano allo scoperto e la brezza notturna scemava. Potevo solo riuscire ad immaginare il freddo che potesse fare in quel momento,ricordo che quando uscivo di casa la mattina per raggiungere l'autobus sebbene fossi vestita pesante il freddo mi penetrava le ossa. Scesi dal ramo dell'albero per raggiungere il balcone della sua camera. Tra non molto si sarebbe svegliato per andare a scuola,in realtà dovevo andarci anche io. Era il suo ultimo anno di liceo,tra pochi mesi avrebbe dovuto presentare l'iscrizione al college,anche se non era molto convinto di voler continuare la scuola. Il suo sogno più grande era quello di diventare un calciatore e si stava impegnando tantissimo per farlo diventare realtà. In tutta la mia vita,e quindi parecchio tempo,non ho mai visto qualcuno impegnarsi così tanto per ottenere qualcosa,era così determinato che se si poneva un obiettivo doveva raggiungerlo. Oltrepassai la finestra senza fatica utilizzando il mio potere dell'invisibilità,avevo ricevuto il potere più bello a mio parere. Mi permetteva di fare qualunque cosa senza avere il timore di essere scoperta o altro,e poi fino a qualche mese fa mi aveva permesso di ammirare lui per più di un anno senza che se ne rendesse conto. Io l'ho sempre osservato,dal primo giorno che misi piede in quella scuola lui catturò la mia attenzione,nessuno mi rivolse uno sguardo simile al suo,lo ricordo ancora e sono sicura che se non fossi una vampira rabbrividirei al solo pensiero. Speravo tanto che un giorno anche io avrei catturato la sua attenzione come fece lui con me e quel giorno arrivò dopo ben 10 mesi. Ero seduta al tavolo della mensa con i miei amici e il destino volle che quel giorno a Louis cadesse il vassoio davanti al mio gruppo. Ovviamente non esitai un secondo ad aiutarlo,mi chinai alla sua altezza per raccogliere quel che era caduto e i suoi occhi si piantarono dei miei permettendomi di osservarli ancora meglio. Erano meravigliosi,di un colore azzurro cielo. 
L'orologio portava le 6.30 precise,tra cinque minuti sarebbe suonata la sua sveglia,perciò decisi di restare ancora un po' invisibile in modo da non mettergli fretta per alzarsi dal letto.
Il suono della sveglia non tardò ad attivarsi e nemmeno il lamento mattutino solito di Louis. Restò fermo sotto il piumone ancora per un po' per poi uscire con la testa allo scoperto ed increspare gli occhi dopo aver incontrato la luce del sole che illuminava la sua stanza. Si alzò a mezzo busto con gli occhi semichiusi e sbadigliando. Si stiracchiò e poi posò lo sguardo fuori al balcone come se mi stesse cercando. O forse era così,lo speravo tanto se non altro. Dopo aver ispezionato l'esterno della finestra sorrise e scosse la testa.
"Savannah lo so che sei qui,fatti vedere." esclamò parlando al vento. Sorrisi anche io e prima di potermi far vedere mi sedetti accanto a lui sul letto.
"Buongiorno." gli sussurrai all'orecchio lasciandogli un bacio sulla guancia. Girò la testa per guardarmi.
"Mi farai venire un infarto prima o poi." disse prima di poggiare le sue labbra calde sulle mie fredde. Il loro sapore era paradisiaco. Raramente avevo assaporato un sapore così buono nella mia vita. Non c'è da meravigliarsi comunque,vivevo da più di un secolo ma prima d'ora nessuna persona era degna di essere paragonata a Louis,per me. Sarà il suo modo di sorridere e di farmi sorridere,il modo di strizzare gli occhi,le sue espressioni buffe,il suo essere sempre allegro,sarà il modo in cui mi fa sentire protetta,il suo modo di farmi appartenere a lui e far nascere il desiderio di essere solo sua e di nessun'altro in me,è tutto così anormale e strano,perfino per me che ne ho viste e passate tante. Tutta la mia esperienza davanti a lui scompare,mi sento un vegetale,più di quanto non lo sia già. E' come se sia lui a comandare ogni mio movimento,azione o scelta. Alquanto bizzara vero come cosa? E' bizzarro non averne mai abbastanza di un suo bacio,proprio come adesso. Non riuscivo a staccarmene e non per il sapore delle labbra,ma perchè c'era qualcosa paragonabile ai sentimenti dei vivi dentro di me che ardeva quando mi si avvicinava.
"Adoro il bacio del buongiorno." sussurrò prendendomi il viso tra le mani e allontanandosi di poco. Sorrisi mordendomi il labbro inferiore e lui fece una smorfia arricciando il naso guardandomi in segno di rimprovero.
"Sei una stronza però,mi provochi quando tra mezz'ora dobbiamo andare a scuola." esclamò alzandosi dal letto. Risi rumorosamente avendo ottenuto ciò che volevo.
"I tuoi non ci sono?" gli chiesi raggiungendolo vicino l'armadio. Lui fece segno di 'no' con la testa e continuò a cercare qualcosa da mettere.
"Ti preparo la colazione." mi offrii sapendo che gli umani al mattino gradiscono qualcosa di diverso dal sangue. Lui sorrise guardandomi e io ricambiai scendendo in modo fulmineo,cosa che Louis mi invidiava,giù in cucina. Iniziai a cercare qualcosa in frigo che andasse bene per la colazione,tipo delle uova per delle frittelle o cose simili,gli piacevano molto,come piacevano a me. Trovai finalmente due uova e iniziai a preparare il composto,dopodichè accesi un fornello e misi la padella sopra per farla riscaldare,una volta diventata rovente misi l'impasto su di essa per farlo cucinare. Nel frattempo gli preparai un cappuccino,uno di quelli buoni però,me lo insegnò mia nonna. Ricordo ancora il sapore di questa bevanda quando la bevevo prima di andare a scuola. Quanto mi manca la mia vita,mi manca la nonna con la quale sono cresciuta dopo che i miei morirono in un incidente,uno simile a quello che ebbi io tempo fa,solo che io ho avuto la fortuna di poter essere ancora qui,di sopravvivere in eterno. Persa nei miei pensieri e nel finire di preparare il cappuccino non mi accorsi della presenza di Louis sotto l'arcata della porta. Mi osservava con braccia conserte sorridente,forse era stupito della mia agilità nel muovermi in cucina.
"Tutto pronto per te." annunciai con il piatto su una mano e la tazza sull'altra.
"Dall'aspetto sembrano buone." disse guardando le frittelle nel piatto.
"Le ha sempre mangiate." risposi facendogli una smorfia. "E mi pare che non ti sei mai lamentato." continuai vantandomi in modo ironico mentre mi sedevo sulla sedia accanto a lui.
"Solo perchè non voglio farti dispiacere nel caso fossero venute male." disse beffardo addentando il suo cibo. Riusciva ad essere simpatico anche appena sveglio,possibile? Sul suo viso si leggeva che quella volta le frittelle erano venute davvero buone. Mi fermai per un po' a guardarlo senza fare caso al mio stomaco che brontolava. Eggià anche io avevo fame,mi serviva del sangue per saziare almeno un po' la mia fame,quello di coniglio andrebbe benissimo per la prima colazione.
"Che hai?" mi chiese notando il mio sguardo assente mentre focalizzavo un punto vicino dove poter trovare quel che mi serviva.
"Ho fame,mi serve un coniglio." dissi tranquilla lasciandogli intendere a cosa mi servisse l'animale. Lui,contriariamente alle volte precedenti,non fece una strana espressione,forse si stava abituando all'idea di come mi nutrivo. 
"Se vuoi qui vicino c'è un fattoria,o un qualcosa del genere." esclamò bevendo il cappuccino. Mi si illuminarono gli occhi.
"Mamma va lì per prendere le uova fresche a Holly." continuò coprendo il viso con il bordo della tazza. Holly era la sua sorellina,la adoravo,era una bambina molto dolce,andavamo d'accordo. 
"Però Savan,questi occhi rossi mi terrorizzano,lo sai,da quanto non mangi? Sono ardentissimi." mi osservò mentre io mi lasciavo andare al pensiero di azzannare quel coniglio per poter appacare la mia sete. La sua voce mi distrasse da quella scena e scossi la testa.
"Da ieri,scusami,non lo faccio apposta.." risposi sentendo anche io gli occhi bruciare. Si alzò dalla sedia posando la tazza e il piatto nel lavandino.
"Non importa,ora ti accompagno lì e poi scuola." esclamò prendendomi la mano e guidandomi fuori casa verso la macchina. Raggiungemmo la sua Mini Cooper nera e ci incamminammo verso il posto che desideravo raggiungere al più presto. Si trovava al paese appena dopo Doncaster,in auto ci mettemmo una decina di minuti. Arrivati lì la fattoria era ancora chiusa,poichè erano appena le 8 del mattino,ma io non mi persi d'animo. Prima che Louis potesse fare retromarcia e andare verso scuola,scesi dalla macchina e mi avvicinai al reticolo dove c'erano tutti gli animali,tra cui anche i conigli. La rete era chiusa con un catenaccio,che però aprii senza difficoltà. Mi girai un po' intorno prima di scegliere la mia preda,vidi un coniglio non molto grande,ma nemmeno troppo piccolo,era perfetto per la colazione. Mi avvicinai a lui e con dolcezza lo presi tra le braccia. E pensare che da viva amavo gli animali e adesso sono costretta a mangiarli.. Chiusi gli occhi inalando l'odore del suo sangue che era al quanto appetitoso,con un senso di colpa immane dentro gli addentai il collo succhiandogli il sangue che bastava per colamare la mia sete. Non mi curai per niente della presenza di Louis al di fuori del reticolo che mi guardava con le orbite oculari spalancate nel guardare quella scena. Lo osservai per tutto il tempo con la coda dell'occhio imbarazzata,deve essere imbarazzante avere una fidanzata che faccia cose del genere,no? Ero un mostro,un orrore. Saziai la mia sete prima del previsto poichè in parte la saziai anche dal mio senso di colpa per quell'animale. Presi dalla borsa una busta di plastica per poter mettere dentro il corpo del coniglio,chiusi il sacchetto e poi mi pulii la bocca con della carta. Mi girai verso l'uscita guardando perennemente i miei scarponi neri. Chiusi la rete affiancando Louis che rimaneva zitto.
"..è..insomma è stato strano ma non devi vergognartene,non è colpa tua se sopravvivi così." si decise a parlare dopo che mi studiò attentamente l'espressione del viso. Decifrava ogni mio pensiero solo guardandomi,erano sei mesi che non avevo alcun segreto davanti a lui. Spesso,come in questo caso,era un sollievo avere una persona accanto che sapesse decifrare anche il mio silenzio.
"Mi dispiace che tu abbia dovuto vedermi così affamata sul collo di quell'esserino." gli confessai alzando la testa. Lui sorrise e mi accaezzò una guancia.
"Non deve dispiacerti Savan,e nemmeno vergonarti di quello che sei,non sei un mostro,sei la persona più bella che conosca,non a caso la mia ragazza." disse ridendo e contagiando anche me.
"Hai visto un'altra cosa che ormai faccio da anni tipica dei 'pezzi di marmo'." imitai il soprannome che lui diede alla mia razza,lo feci sorridere.
"Ora però tocca a te vedere,o fare,qualcosa che fanno gli esseri umani. Dobbiamo pareggiare i conti." disse con la sua solita smorfia mentre poggiava il suo braccio attorno alle mie spalle e ci incamminavamo verso l'auto. Io annuii volendo fare anche io qualcosa che non avessi fatto prima.
"Cosa non hai mai fatto?" mi chiese sorridendo. Io ci pensai un po' prima di rispondere. In tutti questi anni non ho mai provato l'emozione di essere su degli spalti di uno stadio,lo trovavo così affascinante però.
"Andare allo stadio." risposi un po' imbarazzata per la risposta. Per lui era un oltraggio,viveva di calcio.
"Allora oggi sarà una delle cose che farai." esclamò avvicinandosi per strapparmi un bacio. 
-
Dopo scuola,e avermi riaccompagnata a casa Louis andò a comprare i biglietti per la partita di questa sera 'Chelsea-Manchester United'. Diceva che era una delle partite più belle questa di stasera e che sono stata fortunata perchè c'erano ancora biglietti disponibili. Credo di essere stata più fortunata ad averlo nella mia vita. 
Frugai a lungo nell'armadio in cerca di qualcosa da mettere,il freddo non mi preoccupava,ma ero ugualmente indecisa. Optai per un completo non troppo elegante e abbastanza sportivo. Misi del profumo prima di lasciare la mia stanza e scesi in salone dove c'era Carol che guardava la tv. Lei era la mia convivente,non sapeva tutto di me,ma ci conoscevamo da due anni,eravamo buone amiche. Ci consigliavamo su ogni cosa. Era di Liverpool,abitava qui per poter accudire suo fratello.
"Car,io vado." le dissi mettendo in borsa le chiavi. Appena dissi questo mi arrivò il messaggio di Louis che era arrivato fuori casa,telepatia.
"Divertiti baby." urlò lanciandomi un bacio. Sorrisi ed aprii la porta trovandomi la macchina fuori al cancello che aspettava. Ero nervosa,forse in ansia. Non ho mai amato fare cose nuove,e questo non era cambiato nemmeno con la mia trasformazione. Arrivai alla Mini e aprii la portiera entrando in auto.
"Bellissima come sempre." constatò il mio ragazzo sporgendosi verso di me per potermi salutare.
"Ruffiano." risposi stampandogli un bacio sulle labbra. Sorridemmo entrambi per poi ingranare la marcia e avviarci allo Stamford Bridge. Per raggiungere Londra ci impiegammo circa due ore,avendo incontrato inevitabilmente il traffico. La città era ancora più bella di quanto ricordassi,ci mancavo da ormai vent'anni. Ricordo quando ci vivevo,sicuramente quello fu il periodo più buio della mia vita,un periodo in cui avevo perso la mia identità,mi sentivo fuori luogo e isolata da tutti,ancora più anormale e diversa di quanto fossi realmente. Trasferirmi a Doncaster è stata la decisione migliore che potetti prendere all'epoca,visti i risultati rifarei quella scelta miliardi di volte. Percheggiammo l'auto nel parcheggio anteriore allo stadio,già pieno di macchine. Per trovare un posto ci volle del tempo,alla fine pargheggiammo alla fine del parcheggio. Louis prese dal bagagliaio uno zaino.
"Cosa c'è lì dentro?" gli chiesi curiosa.
"Cappelli,sciarpe e trombette." rispose chiudendo il portabagagli.
"Scusa l'ignoranza,ma dovremmo metterli?" domandai ancora mentre ci avviavamo all'uscita.
"Ovvio,anzi tieni,inizialo a mettere." disse tirando fuori dallo zaino un cappello con lo stemma del Chelsea ricamato sulla fronte. Senza farmelo ripetere due volte lo misi.
"La sciarpa." continuò passandomi anche quella. La presi e coprii il collo con quella lana morbida. Mi sorrise e prese la mia mano. Fuori il pargheggio c'erano tantissime persone che andavano nella stessa direzione,quindi presupposi che era quella la strada per entrare nel nostro settore e seguii involontriamente la folla.
"Dove vai? Traditrice." escalmò Louis ridendo tirandomi per il cappotto.
"Da quella parte entrano i tifosi del Manchester." disse tra le risate portando il braccio attorno al mio collo.
"Che merda." risi anche io rendendomi conto della pessima figura appena fatta.
"Ti perdono." esclamò dandomi un bacio. Mano per la mano andammo verso la direzione giusta e dopo aver fatto la fila per far controllare i biglietti agli stewart solo una rampa di scale ci separava dal manto erboso. Si respirava l'emozione dei tifosi nell'aria. C'erano molte ragazze con i loro ragazzi entusiaste di essere lì. Proprio come lo ero io. Salii quella rampa di scale e la scena che mi si presentò avanti era surreale. Tutti i riflettori puntavano luce sul prato sintetico color verde vivace. Nel settore proprio davanti a dove eravamo noi c'erano tantissime bandiere e striscioni che incitavano la squadra. Più mi giravo intorno e più mi rendevo conto di quanto fosse bello quello stadio. Non per la struttura vera e propria ma per l'atmosfera che si creava al suo interno,era un qualcosa di magnifico. 
"Bello vero?" mi chiese Louis distraendomi.
"E' stupendo." risposi continuando ad osservare.
"Ogni volta che salgo su questi spalti ho il cuore a mille,senti." disse entusiasta portandomi una mano vicino al suo petto. Sentivo il battito del suo cuore accellerato sotto il mio palmo. Quando avrei voluto fargli sentire lo stesso anche io. Sicuramente la mia rezione sarebbe stata simile alla sua davanti ad uno spettacolo del genere.
"Sei pazzo." dissi ridendo coinvolgendolo.
"Andiamo a sederci la,si vede meglio." mi indicò con un dito per poi portarmi quasi in cima al settore. La vista da lì era ancora più bella,si vedeva ogni singola parte del campo. Dopo non molti minuti di attesa le squadre fecero il loro ingresso sul campo e,come tutti i tifosi,Louis quando le squadre erano sul campo,si alzò in piedi per applaudire la loro entrata. Potrò sembrare stupida,ma il posto di Louis non era su quegli spalti,ma su quel campo. Aveva una luce negli occhi mentre guardava quegli undici ragazzi rincorrere il pallone indescrivibile,il suo destino era essere su quel campo,senza nessun dubbio.
"Segui me,sono sempre le stesse parole." mi urlò smettendo di cantare dei cori. Mi avvicinai a lui per poter sentire meglio e mano mano riuscivo a captare sempre più parole,a fine primo tempo imparai due cori. Ero fiera di me.
"Sei bravissima amore." esclamò ridendo quando tornammo a sedere.
"Tutto merito del maestro." risposi facendogli la linguaccia.
"Mica ti annoi?" mi chiese prendendo l'acqua dallo zaino.
"Per nulla,è bellissimo." esclamai sincera,stavo vivendo qualcosa di nuovo e questa volta la novità mi era piaciuta,probabilmente era anche la compagnia a renderla ancora migliore. Dopo una decina di minuti iniziò il secondo tempo,e per tutti i 45' non feci altro che cantare e lasciarmi trasportare dalla passione che si respirava nell'aria. Così facendo la partità finì apparentemente prestissimo,con un eclatante vittoria per il Chelsea di 2-0. Louis mi portò fuori lo stadio sulle sue spalle e insieme non smettevamo di intonare l'ultimo coro cantato nel settore. Era tutto perfetto,con lui lo era davvero,anche la cosa più banale come una partita di calcio.
 
 
 
"Posso farti una domanda?" mi chiese prima che scendessi dall'auto per entrare in casa.
"Certo." dissi mettendo il cappuccio per evitare di far bagnare i capelli.
"Tu vivi per l'eternità,giusto?" fece una domanda retorica alla quale risposi con un sorriso.
"Hai un motivo che ti spinge a vivere per l'eternità?" domandò più serio.
"Adesso si." risposi senza pensarci. "Ti direi che quel motivo sei tu." continuai vedendo i suoi occhi brillare.



CCCCCCIAAAAO RACAZZEE 
rieccomi a rompervi con qualche OS lol
questa storia è nata all'improvviso,spero sia venuta quando meno 'carina' lol
scusate se trovate degli errori grammaticali ma ho la tastiera nuova e scrivo alla cazzo.
tornando alla storia,cosa ve ne pare? va tanto cagare?
non lasciatemi sola c:
per chi volesse seguire le mie fanfiction lascio qui sotto i link :
"You're my drug."
"
California."
"
Angelo,mi hai salvato."
"
I love my brother."

n
e sono parecchie lo so lol
bene,credo di avervi detto tutto (?)
un bacione.
#c

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