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Autore: Betty Davies    15/02/2013    4 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per il sesto anno di studi. In un'estate ha capito molte cose, tutte molto difficili da ammettere se stessa... Ad esempio, che "casa" ormai non è più con i suoi, con i quali non riesce più a relazionarsi come una volta, ma ad Hogwarts. E che il ragazzo che le tormenta i sogni non è quello che tutti -lei compresa- si aspetterebbero, Ron, ma il peggior Serpeverde che lei potesse immaginare: Draco Malfoy.
I due si troveranno a dover affrontare una catastrofe imminente, e nulla li potrà preparare al peggio, se non impareranno ad accettare che essere completamente diversi - addirittura opposti- può rivelarsi provvidenziale, se non essenziale.
Qualcosa sta cambiando fuori. Arriverà una tempesta.
Ma non come la prima volta.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Due ore, quasi due e mezza.

Per più di due ore era rimasta sotto la pioggia cercando di schiarirsi le idee, di raffreddare il sangue e di farsi passare lo sgomento.

E non era servito a nulla.

Perchè forse lei lo sgomento non voleva farselo passare. Perchè le idee purtroppo le aveva chiare, molto chiare, da diverso tempo, forse più di quanto avesse mai voluto ammettere a se stessa.

E poi la pioggia...

Non era la pioggia a cui era abituata. In Scozia, malaugurata e aspra terra montuosa dove la cara, povera, vecchia Hogwarts aveva avuto la sfortuna di essere eretta, la pioggia durava per giorni e giorni ininterrottamente. Dopo cinque anni passati a studiare nella sua amata Scuola di Magia e Stregoneria, Hermione si era abituata a quel clima freddo ed inospitale, ci si era quasi affezionata. Le temperature rigide ed il vento gelido... Lei li associava alle giornate passate in biblioteca, alle sere in Sala Comune nella torre di Grinfondoro davanti al camino, alle ore passate a lezione a far assorbire al proprio cervello dozzine di nuove informazioni ogni giorno, mentre fuori il vento fischiava e la pioggia sferzava contro le finestre delle aule.

Ma ora non si trovava ad Hogwarts. Ora era a Londra, a casa.

E a Londra la pioggia scendeva piano, intermittente, mai un acquazzone, mai un diluvio. Poteva piovere per settimane, ma la pioggia non scendeva mai tutta insieme. Ne arrivava poca alla volta, il cielo poi si rasserenava, e proprio quando sembrava che il peggio fosse passato, quando finalmente si comincia a credere di poter predirre il tempo almeno per la prossima ora, beh: la pioggia tornava.

Niente sole, niente stagioni ben definite, niente previsioni del tempo azzeccate, come al Nord.

No. La disgraziata Inghilterra non era la Scozia. E quella pioggerella sempre leggera, sempre fresca e mai fredda, ma costante, dannatamente presente, la stava logorando dentro.

Ad Hogwarts un giro sotto al temporale se lo faceva ogni volta che aveva le idee confuse, solo per qualche minuto, e una volta inzuppata da capo a piedi (il che accadeva piuttosto velocemente) tornava dentro sentendosi meglio, ripulita.

Ma la pioggerella infame di Londra non l'aiutava per niente.

Era stata una pessima idea. Ed ora aveva le idee più confuse di prima.

Il sesto anno scolastico sarebbe iniziato il giorno dopo, ed Hermione, pur avendo riflettuto -o meglio, tentato di riflettere- per tutta l'estate sullo stesso dannatissimo argomento, ora aveva le idee più confuse di prima.

-Tesoro, vieni dentro, ti ammalerai! E domani devi ripartire per Hogwarts!- le urlò sua madre dalla finestra del salotto.

-Arrivo mamma!- le rispose. Anche se di rientrare, Hermione non aveva nessuna voglia. Sempre meglio in casa dei suoi genitori che sotto quella acquetta logorante, però fra se e se.

Rientrò in casa, e con la scusa della stanchezza e del treno la mattina presto si avviò subito in camera sua -

sua, come se lei si sentisse ancora a “casa” in quel posto... ormai casa era altrove...

-e si infilò subito a letto, senza nemmeno asciugarsi i capelli, che normalmente con tutta quell'acqua sarebbero dovuti essere un cespuglio di rovi, ed invece erano ordinati e pesanti, oleosi...

-Fantastico! E che cosa mi aspettavo? Pioggia di Londra, smog di Londra! Grazie all'inquinamento nell'aria posso unirmi al fan club del caro Piton...-

E solo una volta addormentata, la sua mente -ed il suo cuore- riuscirono ad ammettere che quella che una volta lei chiamava casa, ormai casa sua più non era.

Casa sua era Hogwarts, l'unico posto dove riusciva a sentirsi parte di una famiglia più grande, più eterogenea, più... diversa.

L'unico posto dove la pioggia le era “amica” e il clima aveva quella regolarità e prevedibilità che la mettevano a proprio agio.

E l'unico posto dove poteva vedere lui.

-Dannata Serpe, non ti bastava rubarmi il sonno ed i sogni?

Anche l'anima dovevi prenderti?

*

 

 

 

Primissima fanfic che faccio, quindi sono piuttosto nervosa XD Il titolo è preso da una canzone dei miei amatissimi Sonata Arctica (Kingdom for a Heart, per l'appunto), i personaggi e tutto il resto appartengono a J.K.Rowling, da cui spero di venire adottata e di cui non voglio fare scempio letterario, ma soltanto il tentativo di una inguaribile romantica che crede che Dramione dovrebbe essere Canon.
 
Sono un caso disperato, lo so LOL
  
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