Ho indossato un maglione più pesante e mi sono messa in un angolo della mia stanza, sto leggendo un fumetto che mi ha prestato Tom. Ho appena trovato la mosizione ideale sulla moquette quando bussano alla porta.
-Avanti-
Joseph è qui, in piedi, impalato. Mi guarda.
-Hai un letto tanto comodo ..perchè stai lì per terra?-
Sono quasi seccata dalla sua presenza -..che diavolo vuoi?-
E' timoroso , ma alla fine riesce a trovare le parole -L'altra sera.. mi hai detto che se mi andava.. potevamo parlare un po' di musica.. qualche volta.-
Non credevo avrebbe mai accettato questa mia proposta. Eppure ora è qui.
-..ma evidentemente sei troppo impegnata e non mi vuoi fra i piedi!-continua lui arrabbiato.
Non sapevo fosse venuto per questo. L'avrei accolto diversamente.
-Hey.. io .. mi dispiace di aver fatto l'antipatica.- l'ho ammesso! Cavolo! No Dana! Mai ammettere un difetto, mai ammettere che è stata colpa tua. Sei una donna! Non puoi sottometterti così.
Fa per andarsene.
Ho fatto una cvosa che non faccio mai. Ho porto una sorta di scuse, indirettamente. Io non .. io non sono abituata. Ho fatto uno sforzo, per lui. Potrebbe degnarsi di rimanere. E invece no.. se ne va. Non avrei dovuto!
Lui.. lui è un coglione!
Io volevo, davvero volevo parlare di musica con lui. Avrei addirittura trovato un po' di spazio per lui, qui, accanto a me. Gli avrei fatto i complimenti per quanto è stato bravo alle prove. Avrei voluto.
Neanche il tempo di questi pensieri che lo vedo rientrare , furioso, sconvolto, sbatte la porta. Siamo soli in questa camera con la porta chiusa e confesso di avere un po' paura di quello sguardo, lo sta puntando su di me.
-Porca troia Den! Io non ti capisco. Io non ci capisco più niente. Da quando sei arrivata tu.. tu mi hai mandato in confusione il cervello, tu stai peggiorando la situazione. Io stavo provando a trovare un equilibrio nella mia vita. Ora arrivi tu. Ti ho odiato, poi mi dimostri che forse sei diversa da tutta questa merda che mi investe ogni volta che provo a ricominciare la mia vita. Ora sei tu che mi odi. Pensavo che tra di noi.. le cose andassero meglio! Tra di noi.. ma cosa siamo noi? Non siamo amici.. non siamo neanche conoscenti, tu non sai niente di me.. non siamo nemmeno colleghi perchè io preferirei di gran lunga avere James al tuo posto!- Va avanti e indietro per la stanza, ininterrottamente.
Sento le lacrime colarmi all'estremo degli occhi. -Pensi che io sia contenta di stare qui? Non fai altro che rinfacciarmi il mio essere me stessa! Mi dispiace ok.. non sono il tuo fottuto amichetto del cuore! Non sono James. Non posso rimpiazzarlo! Non avreste dovuto cercare un altro batterista! Tu sei così maledettamente attaccato al tuo passato.. è questa la verità! Non è colpa mia! Tu non riuscirai mai a stare meglio finchè continui a restare attaccato ai ricordi. Io non c'ntro nulla con tuto questo. Nulla. Non voglio sentirmi parte di questa cosa.. non posso sopportarlo! Dio. Dovrei andarmene.-
Non mi guarda, non ha il coraggio di guardare la ragazzina sputasentenze che gli ha appena detto la verità sul suo conto.
-Tu non sai niente di me-
-Lasciami in pace Joseph. Tu! Tu sei quello che non sai niente di me. -
Non piangere Dan! Non piangere!
-Tu sei solo una bambina, stai giocando ad essere una rockstar.. hai ragione solo sul fatto che non dovevamo farti entrare nella band!
Tu non sai cosa sono i rapporti umani. Un giorno sei allegra e allora credi di poter comportarti da amica con Darren e Tom, l'altro giorno ti gira male e fai la comandante in casa mia! Ci credo che sei sola.. parliamoci chiaro Dan, una ragazza che viene da un posto così lontano tutta sola.. !Nessuno ti ha cercata. Mai. Non è arrivata una telefonata, una lettera da parte della tua famiglia. Non ti ho visto uscire con un solo ragazzo da quando sei qui e .. la città è grande, hai delle belle gambe.. come si spiega la tua costante solitudine?! Sei una tipa strana, nessuno vuole starti vicino. E' questo! Nessun ragazzo uscirebbe con una psicopatica megalomane che cambia umore a battito di ciglia.-
Ha detto tutto d'un fiato. Senza pensare , senza soffermarsi un attimo a riflettere su quanto siano orribili le parole che gli scivolano dalla bocca. Deve essere quello che pensa. Bene!
Mi alzo fuoriosa, lo spingo, gli urlo contro - Cosa credi? Che voglia stare sola? Ma sono fatta così, non riesco ad avvicinarmi veramente a nessuno. L'hai detto anche tu.. è un dato di fatto! Ma.. a che serve legarsi a qualcuno? Alla fine tutto cade a pezzi! Famiglia, amici, tutto! Non resta più niente.-
Le mie urla saranno arrivate in strada. Avevo un peso dentro. Mi sono sfogata. Mi vergogno di tutto quello che ho detto, che ho ammesso, ma non c'è l'ho fatta a trattenermi. Ora non mi resta che andare lontano da qui, più lontano possibile via da tutto questo male, da lui.