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Autore: Ninfea 02    09/08/2004    2 recensioni
Questa è solo una storia, una delle tante storie che il vecchi castello di Hogwarts ha visto scorrere dall'alto delle sue torri...
Una storia che gli alberi della foresta amano ancora sussurrarsi nelle notti d'estate, quando gli studenti sono lontani e solo le creature magiche li stanno a sentire...
E' una storia di avventura, magia, azione, gioia, tradimenti, delusione, eroismo, magia, amore... Ma soprattutto, una storia d'amicizia.
Questa è la storia di ciò che è successo prima che arrivasse Harry Potter, prima che tutto avesse inizio... Quando tutto è cominciato... NON ci sono slash.. Commentate..
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehm, ciao, sono di nuovo io! Volevo solo dirvi che lo so, il primo cap. era un pochino deludente, ma vi assicuro che questo ha già tutta un’altra atmosfera! (Almeno spero!) Ringrazio quanti hanno letto la storia, e mi raccomando, commentate!!! Uno smack e buona lettura!


Cap2: COMPITI,LEZIONI e… COMPAGNI DI SCUOLA
La mattina dopo James e i Malandrini scesero a far colazione decisamente in ritardo, e tutti con un’aria mezza addormentata: la sera prima avevano festeggiato il ritorno ad Hogwarts con una megabattaglia a colpi di cucinate che si era protratta fino a notte fonda, ed ora ne pagavano le conseguenze.
“Sarà meglio sbrigarsi!” disse preoccupato Remus mentre i quattro correvano per i corridoi slittando abilmente fra i diversi gruppi di studenti per raggiungere l’aula di Difesa contro le Arti Oscure, la loro prima lezione di quell’anno “Non vorrei proprio iniziare l’anno arrivando in ritardo alla prima lezione del professor Penn…”.
Sirius, che era in testa a tutti, arrivò con una scivolata di fronte all’aula di Difesa, si passò una mano sui capelli per darsi una sistemata e quindi aprì la porta ed entrò con fare disinvolto, subito seguito da James e Remus e, per ultimo, da Peter che tentava di non farsi notare nascondendosi dietro alla spalle dei suoi amici, cosa non difficile, data la sua statura.
“Vedo che voi quattro non vi smentite mai… “ disse loro il professore non appena entrati.
Andreas Penn, prof di Difesa contro le Arti Oscure da tre anni a quella parte, era un tipo alto e aitante, con i capelli un po’ brizzolati, che da giovane doveva aver avuto “un fisico da urlo” per dirla alla Morgana. Su di lui circolava la leggenda, mai verificata, che fosse stato anche un campione di Quidditch, cosa che entusiasmava particolarmente James; era un ottimo prof, molto severo, ma anche spiritoso.
“Non volevamo darle questa delusione proprio all’inizio dell’anno” disse Ramoso con un sorriso scaltro.
Il professore sorrise di rimando, dicendo:”Fai poco lo spiritoso, Potter… Ora ritirerò i compiti per le vacanze, vedremo chi sarà l’ultimo a ridere…”.
Un sussulto serpeggiò fra alcuni degli studenti che, evidentemente, quanto a compiti estivi non avevano la coscienza molto pulita. Peter, ad esempio, squittì uno “Speriamo che il tema gli vada bene lo stesso, mi sembra così corto”, e si sentì distintamente Morgana, preoccupata, bisbigliare a Corinne:” I compiti, ha detto? Ritira già i compiti?”. Tara non batté ciglio (d’altronde era una delle studentesse migliori della scuola) e Corinne si affrettò a tirare fuori il suo tema per un confronto dell’ultimo minuto con Lily, anch’essa perfettamente tranquilla, così come gli altri tre ragazzi.
“Black… Evans…” il professor Penn diceva il loro nome mano a mano raccoglieva i fogli di pergamena “Freeman…” chiamò fermandosi di fronte a Morgana.
Lei sfoderò il migliore dei suoi sorrise di scusa mormorando con occhi supplichevoli:“Oh, mi dispiace… Prof, non sapevo che i compiti li ritirasse oggi…”
Penn non era certo un tipo da lasciarsi addolcire con così poco:” Non li ha fatti, signorina Freeman?” domandò guardandola al di sopra dei suoi occhiali.
“No,ehm… E’ che…” era chiaro che Morgana stava disperatamente cercando una scusa valida.
-Che tonta!- non potè fare a meno di pensare James: se lui si fosse trovato al suo posto -e gli era capitato innumerevoli volte- si sarebbe preparato una scusa decente quantomeno un’ora prima… D’altronde Morgana era fatta così, non si era mai data troppa pena per la scuola, in parte perché non aveva voglia di sbattersi, in parte perché contava molto sulla sua -secondo lei- irresistibile charme.
“Li ho dimenticati nel dormitorio” sospirò alla fine con aria affranta.
“Che attrice consumata!” sussurrò Sirius a Remus, suo vicino di banco, facendolo ridacchiare. “Scommetto quello che vuoi che non ha fatto nemmeno un compito, tranne quelli della McGranitt…”
”Forse” puntualizzò l’altro
” Già…” Riprese Siri “probabilmente li copierà da una delle ragazze oggi pomeriggio”.
“Mmmh…” fece il professore sovrapensiero “Vorrà dire che me lo consegnerà domani il tema, signorina Freeman…” disse voltandole le spalle per proseguire il suo giro tra i banchi, mentre lei sorrideva soddisfatta “…Però più lungo di quaranta righe rispetto agli altri.” concluse lui e Morgana sgranò gli occhi presa alla sprovvista. “Accidenti a lui e alla sua pignoleria!” borbottò la ragazza mettendo il broncio.
Lily, che le era accanto cercò di consolarla: ”Dai, poteva andare peggio…” le sussurrò.
Il professore, intanto, aveva completato il suo giro e ora stava seduto sulla cattedra fissandoli dietro alle lenti degli occhiali.
“Stamattina” iniziò ”Vorrei illustrarvi il programma di quest’anno… Avremo a che fare con altre creature oscure, decisamente più pericolose, come i Naz-gul, e inizieremo a trattare i contro-incantesimi di Fatture e i Malocchi di 3°livello… Ci eserciteremo inoltre con gli incantesimi di difesa fondamentali, che dovrete assolutamente conoscere… Per finire, l’anno scorso abbiamo concluso trattando in teoria le tre Maledizioni Senza Perdono… Quest’anno completeremo l’argomento approfondendo la parte pratica.”
Fece una pausa per assaporare l’effetto che le sue parole avevano avuto sulla classe: Remus, Sirius e James pendevano dalle sue labbra, il piccolo Peter sembrava alquanto nervoso -non era proprio un asso in questa materia-, Corinne aveva gli occhi sgranati, Morgana era ancora imbronciata però alle parole “Maledizioni senza Perdono” si era fatta improvvisamente più attenta, Tara aveva uno sguardo impassibile, e Lily, dopo un attimo di silenzio domandò:”Pratica?” con un accento un po’ scettico.
Tutti si voltarono a guardarla.
“La pratica le crea qualche problema, signorina Evans?” chiese Penn togliendosi gli occhiali per fissarla dritta negli occhi.
“No” disse lei ferma, sostenendo il suo sguardo ”Solo che so che ne è severamente proibito l’insegnamento in qualunque scuola che non sia l’Accademia degli Auror.”
Il prof sorrise ”Mi aspettavo un obbiezione del genere da parte di qualcuno…” disse, quasi con ammirazione. “In effetti sì, la vostra compagna ha ragione” proseguì rivolto alla classe “L’insegnamento delle Maledizioni Senza Perdono è proibito, a livello di esercitazioni pratiche. Tuttavia, è ferma intenzione mia e del professor Silente farvene apprendere almeno le pratiche fondamentali nel corso di questi due anni… Il perché è presto detto.
Penso che tutti voi siate al corrente dell’ attuale situazione del mondo magico, di questo Lord Che-non-può-essere-nominato, il quale sta raccogliendo attorno a sé un gran numero di seguaci, diffondendo l’insegnamento delle Arti Oscure… E credo anche sappiate che, per quanti sforzi faccia, il Ministero della Magia non tiene minimamente sottocontrollo le attività di questo tizio… Ecco perché è importante che voi impariate a conoscere le arti di cui si serve, dal momento che se seguite ancora questo corso è perché l’anno scorso, nel decidere la vostra strada futura, avete fatto una scelta ben precisa…”.
Seguì un momento di silenzio, poi la voce di Lily risuonò di nuovo, chiara e limpida:” Dunque ci insegnerete a torturare e controllare la volontà altrui… per sapere come agisce questo Lord Oscuro?”
“Per difendervi.” La corresse secco il prof “E per prepararvi per un futuro che potrebbe non essere così sorridente.”
Lily stavolta non trovò più da replicare. Abbassò il capo con un lampo negli occhi e stette zitta.
“Comunque non inizieremo subito con questi argomenti… Per ora aprite il libro a pag.6 e iniziate col prendere appunti…”.
“Ma che gli prende quest’anno alla Evans?” bisbigliò Sirius –che evidentemente non riusciva proprio a stare zitto- a James sporgendosi dal suo banco in avanti. Ma anche l’amico era spiazzato e fissava la ragazza dai capelli sanguigni senza riuscire a capire.

“Beh, se non altro lui non ci ha riempiti di compiti…” disse James riferendosi al professor Penn, mentre, dopo un veloce pranzo, i Grifondoro si dirigevano alla loro seconda lezione della giornata, Pozioni, che si teneva nei sotterranei del castello, dove c’era un vasto salone adibito a laboratorio.
“Parla per te!” ringhiò fra i denti Morgana che si trovava alle sue spalle “Oh, dai, su, potevi aspettartelo!” la rimbeccò il morettino, con una punta di malizia girandosi verso di lei a iniziando a camminare all’indietro per guardarla in faccia.
L’umore di Morgana stava rapidamente passando dalla fase idilliaca del “come-sono-felice-di-tornare-a-scuola” alla fase “non-mi-parlare-insieme-se-vuoi-vivere-perché-sono-incavolata-come-una-bestia-dal-momento-che-non-ho-fatto-i-compiti-e-ora-non-so-dove-sbattere-la-testa”; perciò, dopo l’amabile osservazione del suo compagno di classe, la ragazza cominciò ad urlargli contro con una voce più stridula e acuta del solito:”Senti, James Potter, non mi rompere, è chiaro?? Ho già abbastanza guai per il primo giorno di scuola senza che tu inizi a fare le tue odiose, infantili e stupide osservazioni e battutine, quindi…”.
In quel momento James, che la guardava con un sorriso canzonatorio dipinto sul viso, sempre camminando all’indietro, andò a sbattere contro uno studente che stava fermo proprio di fronte all’aula di Pozioni, e per poco non cadde in terra.
“Oddio, Potter… quest’anno non riesci a stare in piedi, mi domando come farai a stare a cavallo della tua bella scopa per prendere il Boccino” disse con voce fredda il ragazzo con cui si era scontrato James: Steve Rosier, Serpeverde, li fissava con uno sguardo di superiorità dai suoi occhi scuri. Dietro di lui faceva capolino un altro ragazzo,alto e magro, dai capelli neri appiccicati alla fronte: Severus Piton, che ridacchiò malignamente.
L’occhialuto Grifondoro, che nel frattempo si era ricomposto lo fissò sprezzante di rimando. “E’ buffo che a parlare sia proprio tu, Rosier…” gli disse” che l’anno scorso hai perso miseramente la Coppa del Quidditch contro di noi!”
“Mi pareva strano che Mr. Perfezione non avesse ancora iniziato a vantarsi delle sue patetiche glorie al Quidditch…” sussurrò Piton stringendo gli occhi a due fessure. Nonostante cercasse di nasconderlo, la sconfitta dell’anno precedente gli bruciava ancora molto.
“Ti conviene farti gli affari tuoi,Mocciosus!” sibilò Sirius.
L’altro stava per ribattere con un’espressione tagliente, ma Lily fu più veloce. Si parò davanti a James (che intanto si era avvicinato pericolosamente a Rosier con fare minaccioso) e disse rivolta agli studenti in cravatta verde e argento: ”Basta! Non è proprio il caso che incominciate con queste bambinate il primo giorno di scuola!”.
“Oh, sì, ci mancava tanto miss Prefetto-Grifondoro con le sue perle di saggezza!” disse ironica un’altra Serpeverde arrivando alle spalle di Rosier.
Bellatrix Black (cugina di Sirius, anche se non avrebbe potuto essere più diversa) scosse la lunga chioma corvina e mossa fermandosi di fronte a Lily per perforarla con i suoi occhi di ghiaccio. Lily, però, non raccolse la provocazione e si voltò dall’altra parte con gli occhi al cielo per entrare nell’aula,lasciando Bellatrix con un palmo di naso. Sirius passò accanto alla cugina con Remus senza nemmeno considerarla per andare a prendere posto fra i banchi.
Ramoso si sedette accanto a Lily, rivolgendole un sorriso smagliante come ad approvare ciò che aveva appena detto, ma quella gli rispose con un’occhiata inceneritrice dai suoi occhi verdissimi, cosa che lo fece restare completamente spaesato.
“Ma… che c’è?” chiese il ragazzo
“Oh, nulla! Ma insomma!” sbottò lei:”Non riesci proprio a non abbassarti ai loro livelli, eh? Non vi siete ancora visti e a momenti già vi state insultando!”.
James la fissava stralunato:”Ma Lily, che stai dicendo? Ha cominciato lui, io non ho fatto niente, lo hai visto!”
“No! Io ho visto che TU gli sei volato addosso e non gli hai nemmeno chiesto scusa e DOPO loro hanno iniziato a sparare cavolate!”
Era allibito… Ma stava bene? “Cioè… tu stai tenendo la parte a Rosier e a Piton!”
Lily si infiammò:” Io non tengo la parte proprio a nessuno, caro! VOI invece vi comportate come dei ragazzini! E’ assurdo! James Potter, hai 16 anni, non ti sembra di essere un po’ cresciuto per queste cretinate? Non è ora di darci un taglio con questa storia?” il ragazzo la guardò ancora un istante, poi la rabbia ebbe il sopravvento… Chi si credeva di essere la bella Prefetto per trattarlo così?
“Quando fai così sei veramente insopportabile, Evans!” le sibilò. Poi si girò dall’altra parte e si ignorarono per tutto il resto della lezione.
Tra la casa di Grifondoro e quella di Serpeverde notoriamente non correva buon sangue, ma particolarmente fra quelli del loro anno c’era proprio un odio reciproco, e ogni occasione era buona per punzecchiarsi a vicenda: gli anni precedenti si era perso il conto dei litigi e delle eventuali (rare) risse che erano scoppiati fra i Malandrini e le Serpi. Infatti in queste occasioni erano soprattutto i ragazzi a scontrarsi, e particolarmente James e Sirius dalla parte dei Grifoni, mentre Lily trovava la cosa assurda quando non pericolosa e la maggior parte delle volte finiva per rimproverare sia “il nemico” sia i suoi compagni. Questo era uno dei motivi principali di disaccordo fra i due, specialmente per lei che non sopportava il comportamento del morettino, sempre a cerca di guai.

Era sera… Lily stava sdraiata sul suo letto a baldacchino, a pancia in su, una mano sulla fronte e l’altra abbandonata sulle coperte godendosi il leggero venticello settembrino che entrava dalle finestre e che la accarezzava i capelli. Morgana stava a pancia in giù sul letto di Corinne, raccontandole una delle sue tante avventure estive e lagnandosi del fatto che mancava veramente troppo alla prima vacanza, mentre l’amica si spazzolava i riccioloni e Tara scriveva una lettera seduta con la schiena appoggiata alla testata del letto.
Il sole stava tramontando e tutto il paesaggio si stava tingendo di oro e arancio.
Dalla finestra del loro dormitorio si poteva vedere benissimo la capanna del guardiacaccia della scuola, Hagrid. Lily era molto legata ad Hagrid… per lei era un vero amico, quasi un fratello maggiore, se non fosse per la sua ingenuità che lo faceva rassomigliare più ad un bambino… In passato lui l’aveva aiutata in situazioni di difficoltà, aveva vegliato su di lei quando, spaurita undicenne, era giunta a scuola, in un mondo nuovo, e le era stato vicino anche quando Andie McLeer, la sua migliore amica lì a scuola, se ne era dovuta andare al terzo anno…e tutto questo Lily non lo avrebbe mai dimenticato.
-dovrò andarlo a trovare, appena riesco…- ripromise a sé stessa.
In quel momento Tara alzò la testa e disse:”Lily, credo che ci sia posta per te…”.
La rossa si tirò su a sedere e vide che dalla finestra spalancata era entrato un gufetto, non più alto di 15cm, che dopo un piccolo svolazzo era andato a posarsi sul suo comodino. Attaccato alla zampa aveva un biglietto chiuso con il sigillo della scuola.
“Sarà una comunicazione per i Prefetti…” disse con indifferenza alle amiche che la guardavano curiose. Aprì il biglietto e lesse le poche righe scritte:
Signorina Evans, dovrebbe cortesemente recarsi nel mio ufficio domani, appena le è possibile. Come al solito, DISCREZIONE.
I miei omaggi, Professor A. Silente, Preside di Hogwarts.
Lily sorrise “Come al solito, professore” pensò.


Ecco fatto... speriamo che sia tutto giusto! Coraggio, ditemi che ne pensate! Uno smack! Ninfea

  
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