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Autore: EvansLove    04/09/2007    4 recensioni
Le riflessioni di Bellatrix Lestrange sulla sua vita....
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa fic alla mia Susan e alla mia Bellatrix, che mi hanno dato una diversa visione dei Serpeverde!

Vi voglio troppo bene, ragazze!

Eccomi di nuovo qui.

La stessa, sudicia, Black che sta perdendo tutto.

Ma non era mai sembrato così. Mai, dall'inizio.

Ho iniziato ad essere Mangiamorte molto, molto tempo fa. Venticinque anni fa, per essere precisi.

Ma lasciate che vi racconti la mia storia sin dall'inizio.

Io sono la maggiore di tre sorelle, le altre due sono Narcissa e Andromeda.

Sono nata in un bel pomeriggio del 1951, e sono, straordinariamente per la mia famiglia, una figlia d'amore. Il mio nome è Bellatrix, che vuol dire guerriera. Ma è anche il nome di una stella.

Tutti di me hanno detto che sono bella e dannata. Può darsi.

Se non altro, la mia bellezza non era speciale, in quella famiglia. Essere affascinanti significava essere Black.

Due anni dopo la mia nascita, nacque mia sorella Andromeda, che porta un nome mitologico che avevo scelto io.

Anche mia sorella era bella, come noi tutte. E mi ci affezzionai subito.

Ma niente era il nostro rapporto confronto a quello che tutte e due provavamo per Narcissa, la minore, che nacque a Maggio 1955.

La più bella era senz'altro lei.

Invidiavo da morire i suoi capelli biondi e quei suoi occhi grigi! Bè, insomma, il nome vi dice tutto!

Noi tre ci mettemmo davvero poco ad andare in giro insieme.

Appena io compii gli otto anni, cominciai a portare in giro le mie sorelle per il paese dove abitavamo. Già sapevo di essere speciale e già sapevo che non dovevamo mostrare le nostre speciali qualità ai bambini del villaggio.

Le mie sorelle mi davano retta senza protestare.

Ma una volta, predendo il controllo, Andromeda incendiò un albero.

Tutti i bambini si riunirono attorno a noi, urlando e indicandoci.

"Streghe, sono streghe!!"

"Ho paura di loro.. !"
"Mamma, mamma, dove sei?"

Queste erano le grida che ci circondavano. Andromeda aveva le lacrime che spingevano dagli occhi, e mi chiedeva scusa per avermi messo negli impicci. Narcissa, per mano ad Andromeda, piangeva, nell'innocenza dei suoi quattro anni.

Fu così, che, sfidando tutto e tutti, rubai tre lecca lecca dal negozio là vicino, con la magia.

E ce li mangiammo stese sul prato. Pensavo che tutto andava bene e che noi tre saremmo rimaste per sempre insieme.

Ma mi sbagliavo.

Dal giorno dopo, tutti i ragazzi del paese, e i loro genitori, ci evitavano e noi sorelle eravamo più sole che mai.

Naturalmente, i miei non finirono sotto inchiesta, erano troppo potenti.

Noi Black adesso non lo siamo più.

E noi sorelle cercammo di farci forza.

A undici anni partii per Hogwarts, e le lasciai da sole, ma almeno erano insieme.

Poi, partì Andromeda, e Narcissa restò sola.

Ma l'amore che provavamo per questa nostra sorellina, portava me e Andromeda a tornare a casa ogni qual volta era possibile e poi, alcune volte, ci venivano a prendere addirittura i nostri genitori.

Sì, eravamo una famiglia felice e finalmente, l'essere sole in quel paesino non ci importava più.

Quando compii diciassette anni, portai le mie sorelle al mare con me e ce la spassammo.

Poi, figuratevi Narcissa, che aveva solo tredici anni, e si ritrovava sola con le due persone a cui voleva un bene sopra ogni cosa e che la viziavano tantissimo. Sì, si divertì un mondo.

Era impossibile dire che ci saremmo divise.

Ma, senza saperlo, avevo dato io il via alla disgregazione del nostro essere felici.

Infatti, fu lì che Andromeda conobbe Ted Tonks.

Io non sapevo che era un babbano, perchè mi fidavo di mia sorella, sopra ogni immaginazione, perciò, figuratevi quanto ci rimasi male, quando seppi, diversi anni dopo, che lei era incinta di un babbano.

Il mondo mi crollò addosso, e decisi di diventare Mangiamorte.

Decisi di uccidere, perchè il mondo già aveva ucciso me.

Narcissa mi seguì, più per non perdere l'altra sorella che gli rimaneva, che per vera vocazione malvagia.

La nostra vita proseguì felice...

Oddio, almeno quando non dovevamo aspettare i nostri mariti di ritorno dalle azioni più pericolose, dove noi donne non eravamo state chiamate. Allora sì che ogni secondo portava via un pò di noi.

Ma sommariamente, tutto andava bene.

Ero diventata zia, e mi ero sposata.

Poi... poi, il Signore Oscuro, colui che mi ha capita fin dall'inizio, che ha passato le mie stesse pene di indifferenza da parte del mondo esterno, cadde.

E mi sentii peggio che morta.

Dovevo ritrovarlo, dovevo ritrovarlo subito. Lui, ora, era la mia famiglia. Il fratello che non avevo mai avuto.

Ma non lo trovai. E mi feci catturare.

Passai tredici anni ad Azkaban per lui, io che mai sono stata coraggiosa. Per lui sopportai anche la paura.

Gli sono stata sempre fedele, sì, lui non ha mai potuto dubitare della mia fedeltà.

Per lui ho ucciso mio cugino.

Poi lui è risorto, e noi eravamo invincibili!
Solo Harry Potter poteva fermarci, ma anche noi potevamo fermarlo.

E oggi è la battaglia finale.

E sono qua.

Dovrò combattere contro mia nipote, e qualcuno di voi, dirà che non può importarmene, ma io vi dico che lei non ha mai provato a capirmi. Mai. E allora, oggi succeda quello che deve succedere.

Io sono diventata solo quello che il mondo mi ha fatto diventare.

Una veste nera con il cappuccio calato sulla testa.

Nera, come il mio nome.

Nera come il lutto eterno del mio cuore per aver dato l'amore alle persone sbagliate.

Nera, come quel giorno in cui mia sorella Andromeda varcò la soglia di quel cancello, e mi chiedevo se gli avevo dato abbastanza amore io.

Nera. Black.

Non sono nient'altro.

  
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