Bulma aveva invitato, per l’ennesima volta, alla C.C. la famiglia Son, Vegeta aveva accolto la notizia spaccando, per l’ennesima volta, tutta la G.R.
 
Naito camminava per i corridoi della C.C. quando sentì provenire dalla Gravity Room un urlo di rabbia che conosceva molto bene. Si avvicinò all’oblò della porta della stanza e vide il nonno lanciare pugni e calci a dei robot
-Cavolo! Ogni volta che lo vedo è sempre più giovane!- pensò la ragazza nel vedere il nonno così energetico.
Vegeta e Goku, in confronto agli altri componenti della famiglia, sembravano non invecchiare mai. Non avevano una ruga, non un capello bianco e avevano la forza che non era esattamente azzeccata per gli uomini della loro età.
 
A risvegliare Naito dai suoi pensieri fu la faccia con sguardo interrogativo del nonno che la guardava dall’altra parte del vetro, lei fece un enorme sorriso da scema (cosa che era molto rara vederla sul suo viso) e divenne leggermente rossa. Il sayan fece un ghigno divertito e aprì la porta della stanza
-Che hai da sorridere così mocciosa?-
-Niente niente! Stavo solo pensando poi mi sono risvegliata e mi sono vista la tua faccia di fronte!- farfugliò ancora imbarazzata per la gaffe
-Cos’è, non ti piace la mia faccia?- ghignò lui divertito dall’espressione sul viso della nipote
-No no! Non è questo è che…- fu bloccata dalla mano del nonno che le premeva sulla bocca
-Evita di fare un'altra figuraccia nipote!- disse Vegeta per poi tirare dritto ed andare a chiudersi in bagno.
 
Quella ragazza riusciva sempre a tirarlo su di morale e a stendergli i nervi, e va bene, doveva ammetterlo, della famiglia, dopo Bulma naturalmente, era la sua donna preferita.
 
 
-Son Naito, vieni qui!- sorrise Gohan a braccia aperte entrando in casa, Naito fece un finto sorriso e abbracciò lo zio. Odiava gli abbracci e odiava essere chiamata “Son”, lei avrebbe voluto essere come suo nonno Vegeta, senza cognome e senza essere costretto ad essere gentile con tutti.
 
Arrivarono tutti quanti e, finalmente, si misero a tavola. I sayan mangiarono come animali sotto gli occhi traumatizzati di tutti gli altri, poi arrivò il vino. Quel dannato succo d’uva che faceva letteralmente impazzire Vegeta, adorava quella bevanda.
 
Dopo diversi bicchieri, Vegeta, cominciò a sentirsi stordito, le sue guance si imporporarono leggermente di un rosa più scuro, quasi rosso.
Naito notò questa cosa e cominciò a tenerlo d’occhio, non avrebbe permesso che suo nonno facesse delle figuracce.
Ma all’improvviso, Goshin, la fece distrarre chiacchierando con lei, la giovane sayan, si dimenticò del nonno leggermente confuso e annebbiato.
 
Qualche minuto dopo, Bulma, presa dall’euforia, abbraccio al collo Vegeta, il quale le prese il viso con una mano e la baciò.
Nella stanza si sollevò un fragoroso “Uuuuuuuuuuh”  da parte di tutti, di tutti a parte Naito che rimase a bocca spalancata e il viso pallidissimo.
 
All’improvviso si alzò e disse a Goshin molto seriamente
-Vado a prendere una boccata d’aria.-
Goshin la guardò allontanarsi e anche Vegeta notò che quel tono era troppo serio per la ragazza. Decise di seguirla.
 
Naito si era accasciata sul tronco dell’albero del giardino, pensava, quel bacio tra suo nonno e sua nonna era stato forse l’unica volta che gli aveva visti comportarsi in modo tenero. Non che le avesse dato fastidio ma… si era ripromessa di non far fare brutte figure a suo nonno e non c’era riuscita.
Si sentì cingere le spalle da un braccio muscoloso
-Che ti prende mocciosa?-
-Niente, non preoccuparti…-
-…ti ha dato così fastidio il bacio? Lo so che non è da me ma mi è venuto spontaneo e…- fu bloccato dalla mano della nipote che gli premeva sulla bocca
-Evita di fare un’altra figuraccia nonno!- disse Naito sorridendo.