Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sailor Saturn    16/02/2013    1 recensioni
« Scusa » mormora il bimbo, leggermente spaventato. Gaia gli sorride, ammirando con un certo stupore i profondi occhi verdi e i capelli neri spettinati. Non fa in tempo a dire nulla che una donna si avvicina chiamando a gran voce il bambino
« Harry! Harry! Non ti devi allontanare senza il mio permesso! » esclama, la voce di mamma venata di preoccupazione. Rivolge un sorriso di scuse a Gaia che sorride indulgente, lasciando intendere alla donna che non ci sono problemi. Osserva madre e figlio allontanarsi, mano nella mano, con Harry che si volta e la guarda sorridendo, mentre nel cuore si fa strada la consapevolezza che, come aveva sempre immaginato, quella stazione racchiude la magia.
Storia scritta per augurare buon Natale alla meravigliosa Ystava! Auguroni tesora! ♥
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Noticine:
Lo so, generalmente questo spazio va alla fine xD
ma per una volta cambiamo le cose u_u
per prima cosa vorrei ringraziare chiunque legga questa storia, chi la preferisce, la segue e la ricorda.
Se voleste lasciarmi un vostro parere, ne sarei felicissima! Specialmente per sapere se, secondo voi, i personaggi risultano OOC :(

Volevo lasciarvi il link di un forum creato da me e Ystava, proprio su Harry Potter! Passateci, ne varrà la pena! :) 


Eccolo qui! : http://fattoilmisfatto.forumcommunity.net/






Capitolo IV

 

« Si muove, guardate!»

« Veramente ti ha detto così? »

« Hermione, in che lingua devo ripetertelo? »

« Sono certa che avrà fame, dopo questo spavento! »

« Su forza, non rimaniamole tutti attorno, lasciamola respirare »

Ma si può sapere cos'è tutto questo baccano?! Si ritrova a pensare Gaia, gli occhi ancora chiusi, le palpebre serrate, cercando di capire a chi appartengono le voci che cicalecciano tutte attorno a lei. Senza accennare ad aprire gli occhi, si stiracchia un po', ritrovandosi a pensare che il pavimento della Testa di Porco è veramente morbido.

Pavimento morbido?” anche nella sua testa, la cosa suona altamente ridicola. È un attimo e la mente della ragazza viene attraversata dal ricordo di due penetranti occhi verdi e le ritorna in mente tutto quello che ha vissuto e che credeva essere reale. Spalanca gli occhi, mettendosi a sedere di colpo. Gaia ansima leggermente, e si porta le mani alla testa che sembra stia per scoppiare

« Santissimo Merlino che male! » borbotta tra i denti.

« Bè, per essere una Babbana direi che conosci bene le nostre imprecazioni » afferma una voce divertita.

Gaia si immobilizza, lo sguardo concentrato sulle sue ginocchia, non osando alzarlo. Quella voce le è tremendamente familiare: il problema è che, fino a mezzo secondo prima, Groviera e Remì stavano tentando di convincerla che no, non era possibile che lei avesse vissuto quello che crede di aver visto. Nel suo campo visivo entra una tazza fumante che, dall'odore, si rivela essere thè. Gaia toglie le mani dalla testa e, con esitazione, afferra la tazza, senza mai alzare lo sguardo.

« Bevi cara, sono certa che ti farà sentire subito meglio. Ci ho messo tre cucchiaini di zucchero, ti serviranno per riprenderti un po' ».

A parlare è stata una voce di donna: una voce calda, gentile e forte allo stesso tempo... una voce di mamma. Morsicandosi il labbro inferiore, il calore della tazza che comincia a darle fastidio ai palmi delle mani, Gaia alza lo sguardo fino ad incontrare un paio di occhi azzurri, gentili e dolci che la guardano con un velo d' apprensione. Lo stupore di Gaia è talmente evidente che una voce, non tanto velata, chiede se, per caso, non ha intenzione di svenire di nuovo. La ragazza non risponde, troppo presa ad osservare la donna che le sta di fronte, che la guarda con un piccolo sorriso sulle labbra. Quando si decide a parlare, la sua voce è roca e quasi metallica, come se non parlasse da talmente tanto tempo da non ricordarlo nemmeno più

« Signora Wealsey... siete proprio voi? »

Seppur con stupore nello sguardo, la donna risponde con voce dolce « Sì cara, sono io, molto piacere » afferma con un sorriso « posso sapere il tuo nome? » chiede con voce gentile, quasi invitando la ragazza a prendersi tutto il tempo del mondo per rispondere nel caso non si ricordasse cosa deve dire.

Posando il fondo della tazza sulle ginocchia, sempre tenendola ferma tra le mani, la giovane risponde in un piccolo sussurro

« Gaia... il mio nome è Gaia ».

Dopo aver risposto, la ragazza chiude gli occhi un momento e, dopo aver preso un profondo respiro, li riapre, beve un sorso di thè ormai tiepido e, appellandosi a un coraggio che non credeva nemmeno di possedere, si guarda intorno, ammirando ogni piccolo dettaglio, facendone tesoro. Le sue iridi vivaci e curiose osservano il mobilio sgangherato che adorna la stanza in cui si trova: Gaia si rende conto di essere in un salotto, seduta su un divano che ha decisamente visto tempi migliori ma comunque comodo. Guardando davanti a sé, nota qualcuno che credeva non avrebbe mai conosciuto: Molly e Arthur Weasley, Ron, Hermione e lui, Harry. Gli occhi di Gaia si riempiono di lacrime, tanto che la signora Weasley la guarda preoccupata e le chiede cos'ha. La ragazza risponde con voce tremula « Io... sono confusa... e ho anche un po' di paura... come... come posso essere qui?! Come potete essere qui?! ».

La voce della ragazza è quasi disperata, come quella di chi cerca di capire qualcosa che, anche sforzandosi, non riesce a comprendere. Mentre Gaia si prende la testa tra le mani e cerca di fermare le lacrime, la tazza di thè abbandonata per terra accanto a lei, per la prima volta prende la parola Hermione, il tono deciso, proprio come Gaia lo ha sempre immaginato

« Cerchiamo di ragionare, altrimenti qui non andiamo da nessuna parte ».

La giovane dagli occhi azzurri, volge lo sguardo verso la Grifondoro: gli occhi nocciola sono determinati, le braccia incrociate sotto il seno, i capelli ricci e ribelli liberi sulle spalle. A quella vista un timido sorriso si fa strada sulle labbra di Gaia, la quale risponde allo sguardo interrogativo di Hermione

« Sei proprio come ti ho sempre immaginata »

« Ecco, perché non cominci a spiegarci questa storia » il tono di Hermione è battagliero

« Cosa intendi Hermione? » chiede Ron, leggermente confuso, gli occhi azzurri esprimono incertezza mentre guarda quella che, da quasi un mese, è la sua ragazza. Il cuore del ragazzo perde un battito anche solo a pensare quelle parole.

I signori Weasley e Harry attendono la spiegazione della ragazza: i primi seduti su una poltrona poco lontano dal divano, il secondo in piedi vicino ad una credenza, gli occhi verdi che ogni tanto saettano verso le scale.

« È semplice Ron » afferma Hermione in tono ovvio « Harry ci ha detto che questa ragazza ci conosce perché siamo un libro... »

« Sette » la interrompe Gaia. Dieci paia di occhi, confusi e sorpresi, guardano nella sua direzione. Leggermente in imbarazzo, la ragazza precisa « sono sette i libri che narrano le vostre avventure » un piccolo sorriso le si dipinge sul volto, mentre comincia ad elencare i titoli di quei libri che contano così tanto per lei « Harry Potter e la Pietra Filosofale, Harry Potter e la Camera dei Segreti, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban... »

« Ehi! » questa volta l'interruzione viene da Ron « ma è possibile che in quei titoli ci sia solo il nome di Harry?! Mica la storia parla di tutti noi? » chiede, il tono leggermente esasperato. Guarda in direzione di Harry, che ha l'aria di uno che vorrebbe trovarsi in qualunque posto a dispetto di quello in cui si trova. È Hermione, ancora una volta, a rispondere

« Ron, Gaia ci sta dicendo che siamo i personaggi di un libro, anzi di sette libri » comincia, in tono velatamente minaccioso « secondo te il nostro problema maggiore è il fatto che i nostri nomi non siano in copertina?! » conclude, alzando il tono di voce di qualche ottava. I signori Weasley ridacchiano sotto i baffi, forse rivedendosi nei due giovani poco distanti da loro, mentre Ron si sorbisce una bella predica da Hermione e Harry sorride scuotendo la testa. Per Gaia, tutto questo sembra quasi surreale: sono proprio come se li è sempre immaginati, senza eccezione. Quel piccolo siparietto dura per qualche minuto, finché non si sentono dei passi per le scale: le teste di tutte le persone presenti in salotto si voltano nella direzione dal quale viene il rumore, finchè non si vede spuntare una ragazza, di sedici, diciassette anni al massimo, i capelli rosso Weasley e il portamento che esprime forza. Harry si apre in un sorriso appena incontra gli occhi di lei che non attende per ricambiare il ragazzo.

« Ginny tutto bene? » chiede la signora Weasley, guardando la figlia. La ragazza annuisce, spostandosi accanto ad Harry. Quando si accorge che Gaia è sveglia, si volta nella sua direzione, guardandola incuriosita. La giovane si sente un po' in imbarazzo a causa di quell'esame silenzioso, ma Ginny, forse intuendo il suo imbarazzo, le sorride e si volta verso i genitori

« È arrivato un gufo dal Castello, Bill, Fleur e George ci aspettano lì appena possiamo raggiungerli » spiega, la voce decisa.

« Il Castello? Intendi... proprio quel Castello? Hogwarts? » chiede Gaia, lo stupore nella voce e gli occhi brillanti. Ginny si volta nella sua direzione e annuisce. Si avvicina alla ragazza, tendendole la mano

« Non ci siamo ancora presentate. Molto piacere, io sono... »

« Ginny » la interrompe Gaia, stringendole la mano « tu sei Ginny Weasley, l'ultima nata della famiglia Weasley. Sei la ragazza di Harry e... no, forse è meglio non svelarti proprio tutto » conclude Gaia ridacchiando un po'. Ginny, leggermente rossa in zona orecchie, le sorride a sua volta, per poi posizionarsi vicino ad Harry, anche lui di un intenso color porpora.

« Bene, ora le cose sono ancora più assurde » la voce del signor Weasley interrompe quella piccola parentesi di serenità e l'attenzione è riportata su di lui. Con un sorriso, chiede a Gaia di terminare i titoli dei libri, dopo aver velocemente accennato a Ginny quello che hanno scoperto fino adesso. Annuendo, la ragazza finisce di elencare i titoli « Harry Potter e il Calice di Fuoco, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Harry Potter e il Principe Mezzosangue e, infine, Harry Potter e i Doni della Morte » conclude Gaia, con voce ferma. Mordicchiandosi leggermente le labbra, la ragazza sposta lo sguardo verso Harry e, quando si rivolge a lui, la voce è un piccolo sussurro, quasi spaventata

« Io non sono pazza e non sto mentendo. Conosco la tua storia a memoria, qualunque cosa ti sia successa: leggo quei libri da quando avevo dieci anni, sono praticamente cresciuta con te e ti considero praticamente parte di me. Ho sempre sognato di incontrarti, di incontrare tutti voi, e di conoscervi, anche se sapevo che era impossibile. Ma... ora che sono qui... non so come, non so perché... vorrei solo... passare un po' di tempo con voi » quella di Gaia è quasi una supplica. Il sogno di una bambina che, per un attimo, potrebbe diventare realtà « non vi chiedo di credermi, ma almeno di darmi una possibilità » termina, con voce carica di emozione.

Le reazioni alle parole della ragazza sono diverse: i signori Weasley la guardano con incertezza, Harry e Ron sorpresi, Hermione e Ginny leggermente confuse. Con un cipiglio quasi battagliero, è la signora Weasley a prendere in mano le redini di tutto

« Cara, noi non abbiamo certo intenzione di mandarti via » dice con voce dolce e materna « ma cerca di comprendere la nostra incredulità ».

Gaia annuisce, comprendendo bene: lei stessa credeva di essere impazzita! Non che ora sia certa di essere sana di mente... insomma, ha sempre avuto il dubbio di essere pazza, ma qui si sta rasentando la follia! Ma torniamo alla storia...

Molly chiede a Gaia quello che, probabilmente, vorrebbe chiederle ogni persona presente nella stanza

« Vorresti raccontarci quello che sai di noi? ».

Gaia non tentenna nemmeno un secondo: annuisce convinta e, sedendosi bene sul divano, osserva gli altri posizionarsi più o meno comodamente nella stanza. I signori Weasley si sistemano sulla stessa poltrona, le mani intrecciate. Hermione e Ginny si siedono sul tappeto, vicine, mentre Harry e Ron si posizionano alle spalle delle rispettive ragazze, permettendo ad entrambe di usare le loro gambe come se fossero lo schienale di una sedia.

Gaia fa un grande respiro e, prima di iniziare a raccontare la storia che conosce, guarda Harry dritto negli occhi

« Prima di tutto, però, vorrei dirti una cosa »

Harry la guarda un po' confuso, incitandola con un piccolo cenno del capo a proseguire. Il sorriso di Gaia diventa enorme mentre pronuncia quelle parole che ha sempre sognato di dire al piccolo maghetto

« Grazie per avermi insegnato a credere nella magia... grazie per aver reso magica la mia vita »

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sailor Saturn