Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: tre 88    16/02/2013    1 recensioni
I "Mugiwara" giungono su un'isola del Nuovo Mondo e lì faranno la conoscenza di Hyou, Rufy non ci penserà due volte a farla entrare nella ciurma e lei accetterà.
Hyou desidera sapere chi è e da dove viene ed è questo che desidera trovare viaggiando con Rufy e compagni ma non sa che qualcuno tramerà nell'ombra.
Buona Lettura. ^^
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

14° CAPITOLO:
UNA TRISTE STORIA

 


I “Mugiwara” osservavano il grosso felino che sembrava intenzionato ad attaccarli:

-Questo gatto troppo cresciuto ci mangerà!-

alle parole di Usopp, Chopper e Brook andarono in panico:

-Sono uno scheletro, non mangiarmi!-

-Non sono buono da mangiare!-

la navigatrice stese tutti e tre con un pugno mentre Rufy, Zoro e Sanji erano pronti a difendersi nel caso la pantera li attaccava, Franky era tranquillo mentre Robin era pensierosa, Hyou fissava la pantera chiedendosi se centrava qualcosa con il suo passato.

Robin dopo averci pensato per un po’, attirò l’attenzione dei compagni:

-Non sembra una normale pantera, forse ha qualcosa a che fare con il passato di Hyou.-

la ragazza si stupì nel sentire le parole dell’archeologa, aveva detto ciò che lei aveva pensato, si girò verso la pantera e i suoi occhi dorati incrociarono lo sguardo del felino.

Ad un certo punto la pantera mutò aspetto e al suo posto comparve un ragazzo dallo sguardo diffidente;

aveva vent’anni, corti capelli argentati e occhi dorati, di carnagione molto chiara, indossava un kimono bianco con maniche molto lunghe che gli coprivano le mani ed era lungo fino al ginocchio e legato alla vita da una fascia nera che gli e lo lasciava mezzo aperto e dei pantaloni neri molto larghi lunghi fino alle caviglie, ai piedi non portava nulla e al collo portava lo stesso ciondolo di Hyou.

Il ragazzo fissò Hyou, sembrava sorpreso nel vederla; intanto Rufy e compagni erano rimasti senza parole, vedere una pantera diventare un ragazzo li aveva stupiti come li aveva stupiti il fatto che quel misterioso ragazzo assomigliava molto alla loro amica, fu la voce del ragazzo a farli riprendere dallo stupore:

-Hyou, sei tornata?-

quelle parole lasciarono di nuovo senza parole i “Mugiwara”, Hyou era quella più sorpresa, mai si sarebbe aspettata che quel ragazzo poteva conoscerla:

-Tu, chi sei?-

il ragazzo non riusciva a capire come lei fosse riuscita a tornare e soprattutto non capiva il perché era con dei pirati, comunque decise di rispondere alla sua domanda:

-Mi chiamo Aki e noi due, siamo gli unici sopravvissuti della nostra tribù.-


Le parole di Aki mi avevano lasciata senza parole, avevo trovato il mio luogo d’origine e sapere che oltre a noi due non c’era più nessuno mi aveva rattristato.


Rufy stufo di rimanere in silenzio si rivolse al ragazzo:

-Aki o come ti chiami, mi spieghi il perché assomigli a Yu e il perché anche tu ti trasformi in pantera?-

Aki si girò verso Rufy e il suo sguardo divenne freddo e tagliente quanto una lama e anche la sua voce cambiò:

-Tutta la tribù aveva occhi dorati e capelli argentati ed erano tutti capaci di trasformarsi in pantere.-

la sua voce era carica di odio, sembrava gentile quando si era rivolto ad Hyou ma era diventato ostile appena si era rivolto a Rufy, Robin aveva capito il perché di quel cambiamento ma decise di chiedere una conferma:

-Non ti fidi di noi?-

Aki si girò verso l’archeologa, per un attimo sembrò che voleva trasformarsi e aggredirla ma invece non si mosse, si limitò solo a rispondergli con lo stesso tono:

-Odio i pirati.-

Hyou si riprese dallo stato confusionale in cui era caduta dopo che Aki gli aveva detto che loro due erano gli unici rimasti:

-Rufy-san e gli altri sono delle brave persone.-

il ragazzo non disse nulla e Hyou proseguì:

-Potresti per favore dimmi qualcosa sulla tribù e su ciò che è successo?-

Aki annuì:

-Vieni, ti accompagno al villaggio e ti dirò tutto.-

poi si girò verso i “Mugiwara”:

-Proverò a fidarmi di voi.-

si voltò e prese a camminare lungo il fiume inoltrandosi nella foresta, Hyou insieme ai suoi amici lo seguì.

Camminarono allungo fino a quando non raggiunsero il centro dell’isola dove si trovava una radura e nel centro c’era il villaggio;

il villaggio era diviso a metà dal fiume e le due metà erano collegate da un grande ponte coperto da un maestoso tetto di paglia, le case erano molto piccole e non erano molte segno che la tribù era molto piccola, a differenza del ponte, il tetto delle case era in pietra. Non lontano dal fiume c’era un sentiero che portava alla collina dove si intravedeva uno strano edificio in pietra, lo strano edificio era a forma di cubo e non aveva ne porte ne finestre.

I “Mugiwara” rimasero senza parole, quel villaggio non sembrava abitato da una sola persona e capirono subito che Aki aveva fatto in modo che il villaggio non cadesse in rovina; Franky incuriosito dal ponte si girò verso il ragazzo:

-Mi spieghi il perché il ponte è così grande e ha un tetto?-

Aki sembrò meno ostile quando si girò verso di lui, si stava pian piano fidando di loro:

-La tribù era molto unita, eravamo come una famiglia e il ponte era il luogo dove ci riunivamo per stare insieme e per mangiare.-

si avvicinò al ponte e si sedette aspettando che anche gli altri lo raggiunsero, poi si rivolse ad Hyou:

-Prima di dirti ciò che è successo alla nostra tribù, devi conoscere la leggenda che è legata alla tribù.-

Aki prese a raccontare della leggenda, era una leggenda che veniva spesso narrata nella tribù durante le cene…


…la leggenda parlava dello spirito guardiano che ha sempre vegliato sull’isola.

Lo spirito vedendo la tribù che faceva di tutto per proteggere l’isola da chi voleva invaderla anche rischiando le loro vite, decise di ripagarli dando a loro la forza necessaria per potersi difendere e difendere l’isola, da quel giorno la tribù fu capace di trasformarsi in pantere.

La tribù continuò a proteggere l’isola e in onore dello spirito guardiano, costruirono il tempio in cima alla collina dove custodirono il tesoro che avevano donato al guardiano…


…i “Mugiwara” avevano ascoltato la leggenda senza dire nulla.


Non avrei mai immaginato che dietro alla mia capacità di trasformarmi, ci fosse una leggenda così bella.


-Aki-san, quindi è per questo che ci possiamo trasformare?-

il ragazzo annuì:

-Molti non credono alle leggende ma la nostra tribù ci credeva, quindi se vuoi credere a questa leggenda allora la risposta alla tua domanda è si.-

Hyou non aveva bisogno di chiedergli se lui ci credeva perché dal suo sguardo si capiva benissimo che il ragazzo credeva alla leggenda e anche lei decise di crederci.

Nami di tutta la leggenda era interessata al tesoro:

-Senti Aki, non è che mi diresti che tesoro c’è nel tempio?-

i suoi amici non si stupirono per nulla, si erano ormai abituati alla passione per i tesori che aveva la navigatrice:

-Il tesoro è una statua d’oro che raffigura una pantera. Nella nostra tribù si diceva che i nostri antenati fecero in modo che la statua non si potesse togliere dal tempio.-

Nami si incuriosì:

-In che senso?-

Aki si voltò verso la collina:

-Se la statua viene rimossa dal suo piedistallo, l’isola sprofonderà nell’oceano.-

Usopp sperò che Nami non gli venisse la pessima idea di rubarla, poi osservò attentamente il tempio che spiccava in cima alla collina:

-Senti, ma quel tempio è un cubo gigante senza porte e finestre, come si fa ad entrare?-

il ragazzo si girò verso Hyou, lei stava ascoltando in silenzio ciò che gli altri stavano dicendo:

-Per entrare nel tempio, basta infilare nella cavità il ciondolo che tutti i membri della tribù portavano al collo. Una volta dentro la porta si richiude, anche all’interno c’è una cavità per poter uscire.-

Hyou strinse il ciondolo che aveva al collo:

-Quindi questo ciondolo, è una chiave e ce lo avevano tutti?-

Aki annuì:

-Quando un membro della tribù compiva diciotto anni, gli veniva dato un ciondolo e gli veniva indicata la strada per poter raggiunger il centro del tempio.-

Robin si incuriosì a quelle parole:

-Vuoi dire che all’interno c’è un labirinto?-

il ragazzo annuì di nuovo:

-Per essere certi che nessun straniero metteva piede nel tempio, gli antenati lo hanno costruito con un materiale indistruttibile quanto l’algamatolite e hanno creato i ciondoli come unica chiave. Ovviamente questo per gli antenati non bastava e all’interno costruirono un complicato labirinto che solo i membri della tribù conoscono la giusta strada, al centro del labirinto c’è la statua e le tombe dei nostri antenati e dei nostri compagni.-

i “Mugiwara” capirono quanto la tribù amasse la loro isola e quanto fossero grati allo spirito per avergli donato la capacità di trasformarsi, ma soprattutto capirono quanto quella tribù era unita, il tempio non era solo il luogo dove era nascosto il tesoro ma era soprattutto il luogo dove i defunti riposavano.

Hyou si sentiva orgogliosa di appartenere ad una tribù così unita, poi però si rese conto che c’era qualcosa che non tornava nel racconto di Aki:

-Scusa Aki-san, ma io ho quindici anni come faccio ad avere il ciondolo?-

il ragazzo sorrise, era un sorriso triste:

-Il tuo ciondolo te lo ha lasciato tua madre prima di metterti in salvo, anche io ho ricevuto il ciondolo prima dei diciotto anni da mio padre. Infondo quando la tribù è stata sterminata, io avevo solo cinque anni.-

Hyou gli veniva da piangere, sapeva che era successo qualcosa di brutto ma sperava che fosse stata una causa naturale a porre fine alla tribù ma dalle parole di Aki, capì che non era così:

-E’ stato un certo Razan a sterminare la vostra tribù, non è vero?-

Aki si girò verso Rufy:

-Come fai a saperlo?-

Cappello di Paglia si fece serio:

-Quel tizio sta cercando Yu.-

Hyou si intromise:

-Scusa, potresti dirci ciò che è successo?-

Aki non sapeva se era il caso di dirgli tutto ma poi osservando Hyou capì che lei aveva il diritto di sapere, anche se non era cresciuta sull’isola era sempre una della tribù:

-Quindici anni fa, quando tu avevi pochi mesi, sull’isola sono arrivati quei pirati.-

gli veniva una gran rabbia al solo ricordo di quel giorno:

-Il sole stava tramontando, io stavo tornando al villaggio con mio padre, avevo solo cinque anni e mi ero perso nella foresta e mio padre era venuto a cercami. Mentre stavamo tornando, abbiamo visto delle fiamme provenire dal villaggio e mio padre capì subito ciò che era successo. Mi ordinò di restare nascosto e di non muovermi per nessun motivo.-

strinse il ciondolo che portava al collo:

-Per tranquillizzarmi mi diede il suo ciondolo dicendomi di custodirlo fino al suo ritorno, poi se ne andò. Io però non feci come mi aveva detto, mi trasformai e mi misi a corre, mentre correvo vidi tua madre correre verso la spiaggia e la seguii.-

ricordava molto bene ciò che era accaduto, come se fosse successo ieri:

-Tua madre una volta raggiunta la spiaggia, ti mise su una delle scialuppe che si usava per la pesca e ti diede il ciondolo, poi lasciò la barca in balia delle onde e corse verso il villaggio.-

Hyou finalmente venne a sapere il perché era stata abbandonata ma non disse nulla, lasciò che Aki continuasse il racconto:

-Mentre tua madre correva verso il villaggio fu uccisa da un colpo di pistola, era stato il capitano di quei pirati ad ucciderla.-

Aki continuò il racconto…


…all’alba tutta la tribù fu sterminata, Razan e la sua ciurma si recarono al tempio con tutta l’intenzione di impadronirsi del tesoro.

Aki ancora trasformato uscì allo scoperto e tornò umano, nonostante era solo un bambino, si sentiva in dovere di proteggere il tesoro; trattenendo le lacrime, recuperò tutti i ciondoli e li gettò tra le fiamme che ancora stavano bruciando il villaggio, poi si nascose di nuovo sperando che qui pirati se ne andassero il più presto possibile.

Razan tornò al villaggio parecchio arrabbiato, aveva provato di tutto ma il tempio non si era nemmeno scalfito.

Arrabbiato per aver perso tempo e soprattutto il tesoro, lasciò l’isola.

Aki passò diversi giorni a piangere, era rimasto solo e non sapeva cosa fare, poi smise di piangere e bruciò i corpi dei compagni mettendo le loro ceneri in un vaso, dopo entrò nel tempio e mise il vaso accanto alla statua.

Da quel giorno Aki continuò a proteggere l’isola da solo, aveva rimesso in piedi il villaggio che si era danneggiato e aveva passato quasi tutto il tempo come una pantera.

Lui sapeva che Hyou era viva e sperava che un giorno sarebbe tornata…


…Hyou a quella triste storia si mise a piangere, sua madre era morta per metterla in salvo, tutta la tribù aveva perso la vita per proteggere l’isola e Aki aveva passato quindici anni da solo.


Ciò che era successo alla tribù era molto triste, piansi allungo prima di calmarmi e quando mi calmai Aki mi disse una cosa che mi lasciò senza parole.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Finalmente si è scoperto il passato di Hyou, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ora sapete chi è Aki ma c’è ancora una cosa da sapere su di lui ^^ ho riscritto la parte della storia che racconta Aki molte volte e spero di essere stata chiara, se avete qualche dubbio fatemelo sapere. ^_^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 23 in giornata.
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: tre 88