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Autore: Allegra_    16/02/2013    7 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25
 Manie Di Perfezionismo


 

 Fin da piccola ho sempre avuto manie di perfezionismo e, devo dire la verità, continuo a soffrirne tutt’ora.
Ogni cosa al suo posto, opportuna, composta.
Tutto nel momento giusto, tutti come e quando li volevo io.
Fare sempre le cose in maniera impeccabile, senza sbagli, errori, distrazioni.
Stavo ore intere sui libri per avere una pagella da prima della classe, giorni a provare trucchi diversi per essere bellissima ad una festa, anni passati a progettare una vita degna di un film che magari un giorno avrei avuto.
Il mondo intorno a me continuava a commettere errori, ma io no.
E ci credevo davvero in quella mia perfezione, non avevo mai pensato che potesse soltanto essere una mia ossessione.
Poi un giorno lo capii.
Avevo tredici anni e il mio primo fidanzato mi lasciò dopo essere stati insieme appena due mesi.
Lo amavo davvero per quanto a quell’età si poteva amare, e perderlo non era per nulla nei miei piani.
Perciò iniziai a credere che non fosse una cosa naturale, ma che piuttosto fossi io stessa ad impormi la perfezione.
Ma non mollai, anzi intensificai il tutto.
Perché dicevano che sbagliare era umano, ma io credevo fosse solo da stupidi: una persona che sa sempre ciò che deve fare e lo fa sempre nel modo migliore, non ha motivo né modo di sbagliare.
Però dopotutto il ragionamento non è così lineare.
Perché un’azione ha tante di quelle diverse sfumature ed interpretazioni che non puoi davvero definirla giusta o sbagliata, dipende tutto dai momenti, dai pensieri, dai punti di vista.
E poi fare sempre la cosa che ritieni “perfetta” significa ascoltare solo ed unicamente la testa, senza lasciare spazio al cuore.
Non sono mai stata particolarmente sentimentalista, perciò non amo dire ho ascoltato il mio cuore, ma piuttosto ho seguito il mio istinto.
Si, perché dopotutto l’istinto è ciò che ti spinge a fare ciò che senti, senza se forse.
E può essere considerato sbagliato seguire ciò che si prova ??
Forse si. Forse no.
Nel mio caso, la risposta oscillava tra le due alternative.
Baciare Ste’ quella sera mi aveva fatto sentire tanta di quella colpa come mai in vita mia, soprattutto dopo l’ultima frase pronunciata da Fra’: Sei la mia ragazza e mi fido cecamente di te.
Però c’era anche da dire quanto quel bacio mi avesse fatta stare bene.
Sembrava quasi che mi fossi persa, e lui fosse l’unico sentiero capace di ricondurmi a casa.
Giusto. Sbagliato.
Ma infondo, chi può davvero dirlo con certezza ??
C’è una contrapposizione così netta tra i due o si possono fondere talvolta in un tutt’uno inspiegabilmente contorto ??
Io non lo sapevo, e a dirla tutta non lo so neppure oggi.

 

 

***

Rimettere in discussione ciò in cui avevo sempre creduto mi faceva male, ma ero più che convinta di dover accettare la realtà.
Così quella mattina, visto che quello che avrebbe dovuto essere il nostro primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie coincideva con la Domenica, mi svegliai piuttosto tardi.
Il cellulare era spento dalla sera precedente: lo facevo sempre quando sentivo che qualcosa non andava, mi dava in qualche modo un vago sentore di tranquillità.
Lo accesi e trovai una decina di chiamate e messaggi di Mic – ovviamente – un messaggio di Giò, uno di Fra’ e un altro di Ste’.
Aprii questi ultimi due nel modo più rapido e al contempo ansioso che conoscessi.

Spero che tu abbia dormito bene.
Stasera devo andare ad una festa
con degli amici al Martin’s Flower,
 mi dispiace non poter stare insieme.
Ah, quasi dimenticavo.
Buongiorno piccola <3

 
E questo era stato ovviamente il messaggio del mio ragazzo, a cui decisi che avrei risposto con più calma dopo aver letto l’altro testo.
 

Non mi capita spesso di svegliarmi con un sorriso, sai ??
Ma quelle poche volte che succede, fidati, c’entri sempre tu.
Se solo ripenso a quel bacio …
tu non puoi capire l’effetto che ha avuto su di me,
 l’effetto che tu hai su di me.
È come librarsi in volo per un attimo
 e scendere soltanto quando le tue labbra lasciano le mie.
Ciò che c’è tra noi va oltre tutto e tutti,
 lo sai anche tu
Ti avevo chiesto di pensarci, spero tu l’abbia fatto.
Buongiorno principessa <3

 
Ok, adesso era proprio il momento perfetto per suicidarmi.
Non potevo avere accanto due ragazzi così meravigliosi, non me lo meritavo assolutamente.
Cosa avevo fatto per farmi amare ??
Insomma, con Fra’ avevo provato di tutto, ma con Ste’ ??
Ero sempre stata me stessa con lui, con tutti i miei difetti e le mie imperfezioni.
Sbadigliavo e mi stiracchiavo a prima mattina, barcollavo sui tacchi quando ero stanca, indossavo la prima cosa trovata nell’armadio, allacciavo i capelli in una coda scomposta, mi lasciavo vedere senza trucco, azzardavo battute da far piangere e ridevo come una pazza per le sue stupidaggini.
Nessun ragazzo normale avrebbe potuto innamorarsi di una persona del genere.
Ma del resto avevo sempre saputo che in lui c’era qualcosa di speciale.
Il suo modo di chiamarmi piccola e di abbracciarmi davanti ad Hill, la sua disponibilità nell’aiutarmi con lo studio in qualunque motivo, il suo essere sempre li pronto a consolarmi, la sua bellezza composta e perfetta, il suo sorriso rassicurante.
E poi … le sue labbra morbide che facevano sembrare anche un bacio dato con foga qualcosa di dolcissimo.
Erano l’opposto lui e Fra’.
Ed io avevo ammesso a me stessa di provare qualcosa per entrambi.

***

Quel pomeriggio avevo deciso di uscire per lasciare la mia mente libera dai pensieri e potermi sfogare liberamente, così ero andata a correre nel parco pubblico della città.
C’era poca gente in pista, la maggior parte se ne stava infatti seduta sul prato a leggere, giocare e chiacchierare tranquilla.
Avevo indossato una felpa e un paio di semplici pantacollant, cuffie alle orecchie con un Tiziano Ferro pronto a farmi piangere, e avevo dato avvio alla mia liberazione.

Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani,
per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani …

I passi veloci sembravano scandire gli attimi della mia vita.
Prima la mia infanzia passata a leggere fiabe di principesse, castelli incantati e principi azzurri.
Le prime cotte all’asilo, il mio primo amore andato male, la prima insufficienza in Matematica, il primo bacio.
E poi ancora, l’abbandono di mia madre e il mio odio-amore nei suoi confronti, il trasferimento a Torino, i nuovi amici.
Giò, Dodo, Mic, Hill, Dav, Luce Ste’, Fra’.
Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dalle note, quando ad un tratto andai a sbattere contro qualcuno, o meglio qualcosa.
Distratta per una parte dai miei pensieri e per l’altra dalla musica avevo beccato in pieno proprio uno degli enormi alberi che si innalzavano nel prato.
Il dolore lancinante alla testa mi fece cadere per terra dal dolore.
Il sole mi uccise la vista, quando ad un tratto sentii una mano stringere la mia.
Forse qualche anima pia era venuta in mio soccorso.
<< Noe, mi senti ?? >> esclamò preoccupato Ste’.
Un momento .. Ste’ ?? Da quale cilindro magico era stato tirato fuori ??
<< S…si >> mormorai incerta e lo sentii tirare un sospiro di sollievo.
Portò una mano dietro la mia testa e lentamente tentò di sollevarmi.
Urlai di dolore e subito arrestò il movimento.
<< Ti fa tanto male ?? >> domandò dolcemente senza lasciare la mia mano.
<< Già >> mormorai appena stringendo i denti.
<< Aspetta, proviamo così >> sussurrò portando una mano dietro la mia schiena e l’altra a reggermi la testa.
Strinsi le braccia più forte che potevo a cingergli il collo e mi lasciai trasportare in avanti.
Arrivai a sedermi sul prato ancora abbracciata a Ste’.
<< Mi fa malissimo >> esclamai dolorante.
<< Lo so >> mormorò accarezzandomi lentamente la testa con una mano, mentre con l’altra mi teneva per la schiena.
<< Ma dimmi >> sorrise << Come si fa a finire dalla pista al prato senza accorgersene ?? >>
Rise ed io con lui: effettivamente la cosa era piuttosto assurda.
<< Riflettevo e ho chiuso gli occhi >> risposi stupida guardando dritta nelle sue meravigliose iridi azzurre.
<< E a cosa pensavi ?? >> sussurrò spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio dolcemente.
<< A te >> esclamai semplicemente portando una mano ad accarezzargli la guancia.
Sorrise sornione facendomi letteralmente scogliere.
<< E cosa di me ?? >> mormorò avvicinandosi sempre di più.
<< Che avevi ragione >> esclamai seria << Io sono innamorata di Fra’ almeno quanto lo sono di te >>
D’istinto mi lasciò un bacio a fior di labbra che mi provocò un lungo brivido lungo la schiena.
<< Mi ami ?? >> domandò a due centimetri da me.
<< Si >> sussurrai colposa ed emozionata al contempo.
E in meno di un minuto stavo riassaporando quelle meravigliose e dolcissime labbra.
Il dolore alla testa passò, il freddo per il clima di Gennaio anche, e senza rendermene conto c’eravamo solo noi due, seduti per terra abbracciati in mezzo al prato, a baciarci mentre un gruppetto di bambini aveva smesso di giocare a pallavolo e si era fermato a guardarci.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra appena mordicchiai il suo labbro inferiore, e portai le braccia più in alto per stringerlo maggiormente.
Ero felice in quel momento.
Ci distaccammo dopo qualche minuto solo per la mancanza di fiato e Ste’ mi guardò negli occhi dolcemente intrecciando le dita della sua mano con le mie.
Gli scompigliai i capelli con una mano lasciandogli un tenero bacio sulla punta del naso.
<< Mi sembra un sogno >> scosse la testa sorridendo.
Sorrisi a mia volta stampandogli un bacio a stampo.
<< Chissà quante ragazze vorrebbero uccidermi in questo momento >> esclamai ironica.
<< Le prime sono quelle bambine laggiù >> rise lui divertito.
<< Già … potrebbero lanciarmi una barbie addosso in qualsiasi momento >> iniziai a ridere anche io.
Mi seguì per un momento, prima di tornare serio di colpo e guardarmi sincero.
<< Sei bellissima >> esclamò portando nuovamente le sue labbra contro le mie.
Cercai con la mia lingua la sua senza aspettare che accadesse il contrario.
Ero strana perfino ai miei occhi per il modo di comportarmi che stavo avendo con lui, eppure non me ne pentivo affatto.
Passare il tempo con Ste’ era come vivere la storia d’amore fiabesca che avevo sempre sognato, e non avevo intenzione di lasciarmi vincere dal senso di colpa.
Avrei parlato con Fra’ e gli avrei spiegato ogni cosa, poi avrei capito cosa ne pensava e infine avrei preso la mia decisione.
Ero più che convinta: nulla sarebbe potuto andare storto.

***

<< Ne sei sicura ?? Secondo me è una follia >> esclamò Mic preoccupata.
<< Io penso che potresti aspettare come minimo domani !! >> tentò di convincermi Luce con risultati ben scarsi.
<< Vi ho detto che non cambierò idea !! >> sbuffai per la trentesima volta accelerando il passo.
Erano circa le undici e camminavamo per le vie del centro dirette al Martin’s Flower.
Dopo il pomeriggio passato con Ste’ infatti, avevo deciso di dire a Fra’ tutta la verità e sapendo che era li con degli amici ero stata più che decisa a volerlo raggiungere.
In effetti, il volerlo incontrare in gruppo e non da sola mi faceva sentire decisamente più sicura, ecco spiegato il perché mi ero portata dietro quelle due rompiscatole delle mie amiche.
<< E sentiamo, cosa hai intenzione di dirgli ?? >> mi domandò Micaela scocciata.
<< Tutta la verità !! >> sbottai annoiata dal dover ripetere sempre le stesse cose.
Passammo il resto del tragitto tra domande idiote e sbuffi, arrivando finalmente al locale quando ormai le due avevano deciso di smettere di venirmi contro e anzi di aiutarmi.
<< Sei pronta ?? >> esclamarono in coro stringendomi la mano.
Annuii ed entrammo.
Il locale era enorme come lo ricordavo, e trovare il mio ragazzo sembrava un’impresa piuttosto ardua.
Decisi di tentare la via più semplice.
<< Scusami, conosci un ragazzo che si chiama Francesco Livelli ?? >> domandai ad un tipo che se ne stava seduto picchiettando con le dita i tasti del cellulare in modo ossessivo.
<< Io no, ma credo dovresti chiedere a quel gruppetto laggiù >> mi rispose quello apatico ed io seguii la strada indicatami dal suo braccio teso.
Il gruppo in questione era formato da cinque o sei ragazzi della mia età, più o meno, altissimi e – dovevo ammetterlo – davvero uno più bello dell’altro.
<< Scusate, conoscete Francesco Livelli per caso ?? >> gli domandai leggermente in imbarazzo.
<< Certo splendore >> mi sorrise un ragazzo biondo e dagli occhi color ghiaccio.
<< E sai dirmi dov’è adesso ?? >> gli domandai speranzosa.
<< In una delle cabine del privè laggiù a sinistra, la seconda se non mi sbaglio >> mi rispose un altro ragazzo moro e dal sorriso bianchissimo, tanto da sembrare finto.
<< Grazie mille >> feci per andarmene quando il biondo mi trattenne per un braccio.
<< Perché lo cerchi ?? >> mi domandò curioso.
<< Sono la sua ragazza e volevo parlargli >> risposi senza scendere nei dettagli.
<< Ragazza ?? >> chiese incredulo uno di loro prima che tutto il gruppo scoppiasse a ridere.
Non me ne curai più di tanto e andai verso il luogo che mi avevano indicato.
Cosa diamine poteva farci Fra’ in una cabina non l’avevo ancora capito, ma a dire la verità non ci avevo neppure pensato tanto.
Forse avrei dovuto farlo.
Almeno mi sarei risparmiata quell’incredulità mista al senso di odio profondo provata quando lo vidi li, spalmato su una biondona tutta forme che ansimava eccitato.
 


Piccolo Angolo Di Luce
Hola !! Grazie mille a tutte le bellissime persone che hanno recensito lo scorso capitolo, sono davvero contenta che continuiate a seguire la storia !!
Beh, a quanto ho capito nessuna di voi è davvero sicura sul team nel quale si trova, e spero che man mano che si va avanti riuscirete a farvene un’idea … fatemi sapere ovviamente !!
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate di questo capitolo, vi dico già che il prossimo non sarà per niente divertente, anzi … vi lascio immaginare.
A presto, un bacino <3
xoxo

   
 
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