Cap. 17 Ancora loro
L’estate era ormai finita e le scuole stavano
ricominciando.
Shinichi ed Eiko stavano camminando verso
l’edificio scolastico, parlando del caso ancora irrisolo degli uomini in nero.
Infatti la polizia non aveva scoperto niente
di nuovo: ma purtroppo anche i due ragazzi erano allo stesso punto.
Varcarono il cancello della scuola e subito
furono assaliti dai compagni.
- Shinichi! Finalmente sei tornato. E noi che
pensavamo te la fossi data a gambe.- esclamò un ragazzo, battendogli una mano
sulla spalla.
- Ciao ragazzi. Anche a me fa piacere
rivedervi.-
Subito dopo le attenzioni si spostarono tutte
su Eiko: qualche settimana prima i genitori della ragazza avevano telefonato
per dire che si sarebbero trattenuti in Europa più del previsto, così avevano
deciso che avrebbe iniziato la scuola lì a Tokyo.
- E questa bella ragazza chi è?- chiesero un
po’ maliziosi gli amici.
- Lei è Eiko Agasa, la mia ragazza.- rispose
Kudo, circondandole il bacino con un braccio, con fare possessivo.
- Uh, e bravo il nostro Shinichi. Ti sei dato
da fare in America, eh.- esclamò uno di loro.
- A dire il vero ci siamo conosciuti qui. Sono
la nipote del professor Agasa.- si affrettò a specificare l’americana.
- Esatto, e ora se non vi dispiace…-
Il detective lasciò la frase a metà e si
allontanò con Eiko.
- Sono simpatici i tuoi amici.- commentò lei.
- Sono degli impiccioni.- disse invece Kudo,
facendo ridere la giovane.
Arrivarono in classe e qui vi trovarono Ran e
Sonoko che chiacchieravano.
I due guardarono la ragazza, che ricambiò lo
sguardo: non si erano più parlati molto da quando Shinichi aveva detto a Ran
quali erano i suoi sentimenti.
- Ehi, ciao ragazzi. Che pizza, ricomincia la
scuola.- intervenne Sonoko, con la sua solita allegria.
- Già.- disse solo Eiko, per poi riportare lo
sguardo su Ran.
- Ciao Ran.- azzardò poi.
L’altra la osservò un po’, poi le sorrise e
disse:- Ciao Eiko.-
Anche il ragazzo sorrise: sembrava che l’amica
non provasse più del rancore per loro due.
- Shin, amore sei tornato!- squittì una voce
alle loro spalle.
Non fecero nemmeno in tempo a voltarsi che sue
braccia simili a tentacoli si aggrapparono al collo del giovane.
- A-Akemi… ci sei anche tu…-
- Certo. Cosa credevi, che avrei mancato di
darti il benvenuto?- disse la ragazza dai capelli biondi, mostrando uno
smagliante sorriso.
Lo scambio di “effusioni” fu interrotta da un
debole tossicchiare alle loro spalle.
Reiko guardò la persona che aveva prodotto
quel suono.
- Oh, tu devi essere nuova. Piacere, io sono
Akemi.- si presentò stringendole la mano.
- Piacere, io sono Eiko.- disse l’altra.
- Già, lei… è la mia ragazza. Si è trasferita
qui per un po’ e frequenterà la nostra classe per qualche mese.-
- La-la tua ragazza?- chiese quasi
terrorizzata la bionda.
- Esatto.- rispose la detective con uno
sguardo che significava “quindi giù le mani dal mio ragazzo”.
Proprio in quel momento entrò il professore,
così Akemi non poté ribattere.
Il prof presentò Eiko a tutta la classe, poi
la ragazza prese posto in un banco tra Shinichi e Sonoko.
Le ore passarono abbastanza in fretta e presto
arrivò il momento di tornare a casa.
- Allora ci vediamo domani.- si salutarono
Ran, Sonoko, Shinichi ed Eiko, mentre le prime prendevano una direzione e gli
ultimi un’altra.
- Allora?- chiese all’improvviso l’americana,
fermandosi e guardando il giovane con le mani sui fianchi.
- Allora che cosa?- chiese lui, senza capire.
- Akemi. Una bella ragazza.-
- Oh, non mi dire che stai pensando ancora a
quella. È solo una compagna che ha una cotta per me da quando abbiamo iniziato
il liceo, niente d’importante.-
- Niente d’importante, dici? Questo significa
che dovrò passare il resto della mia permanenza qui vedendo quella che ti salta
addosso ogni volta che ti vede?- chiese un po’ alterata Eiko, alzando un
sopracciglio.
- Neanche per sogno. Ehi, sbaglio o sei
gelosa?- le chiese Kudo, abbracciandola e guardandola negli occhi.
- Chi io? Ma no.-
Questa fu la volta del detective di guardarla
con un sopraciglio alzato.
- E va bene forse un pochino.-
Shinichi le sorrise soddisfatto.
- Ma non dovrei esserlo forse? Sto con uno dei
detective più famosi e affascinanti degli ultimi tempi.- si giustificò la
ragazza, facendogli passare le braccia intorno al collo.
Le loro labbra si avvicinarono fino a
giungersi in un bacio pieno di passione e allo stesso tempo dolcissimo.
Ma quel loro momento magico fu interrotto da
un fortissimo boato.
I due ragazzi si staccarono e si voltarono
verso destra: una grande nuvola di fumo si alzava verso il cielo.
I detective presero a correre attraverso il
parco per arrivare prima al luogo dell’esplosione.
C’era un gran caos: gente che correva, gente a
terra ferita, autopompe dei vigili del fuoco che arrivavano, poliziotti che
cercavano di far mantenere la calma.
- Che cos’è successo?- chiese Eiko ad un uomo
lì accanto.
- C’è stata un’esplosione. Credo fosse una
bomba.- rispose lui, ancora sotto shock.
- Una bomba?- sussurrò Shinichi, non capendo
cosa un ordigno ci facesse lì.
- Shinichi, Eiko. Cosa ci fate qua?- chiese
Megure, urlando per sovrastare il frastuono che li circondava.
- Noi… eravamo nelle vicinanze quando abbiamo
sentito il boato.- rispose per entrambi Kudo.
- Sembra che abbiamo messo una bomba da
qualche parte.- li informò l’ispettore.
- Ci sono dei morti?- chiese invece
l’americana.
- Ancora non lo sappiamo. Dateci una mano. I
miei uomini non bastano.-
Così i due giovani aiutarono i feriti e gli
agenti a mantenere la calma tra la folla.
Dopo circa un’ora la zona era stata evacuata e
i feriti portati all’ospedale.
Per fortuna nessuno era rimasto ucciso, ma
ancora nessuno si spiegava il motivo della presenza della bomba lì.
- Lei a visto qualcuno di sospetto?- sentirono
chiedere da Takagi ad una delle persone che erano nei pressi del luogo in cui
era scoppiato l’ordigno.
- Io… non lo so… mi faccia pensare. Ora che ci
penso ho visto un tipo strano aggirarsi qui intorno. Era vestito tutto di nero
con gli occhiali da sole. Era abbastanza alto e robusto. Mi sono allontanata
subito perché sembrava un poco di buono.- rispose la vecchietta.
Eiko e Shinichi si guardarono terrorizzati:
quella era la descrizione dettagliata di… Vodka.
Eccomi di nuovo qui!
Certo che non si ha mai un attimo di pace.
Sembra che come al solito l’Organizzazione
centri qualcosa.
Sarà la volta buona che li catturano?
Intanto ringrazio magicadula
e Viky4forever per aver commentato.
Alla prossima
Baci
Cicci12