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Autore: Pontomedusa    16/02/2013    2 recensioni
Seguito di Birds of a feather.
Conquistare il mondo non ่ una passeggiata, anche se Souther adesso non ่ solo.
Ma lui e Azusa continuano ad avere visioni divergenti su alcune questioni, che diventano fondamentali quando si tratta di scendere in guerra.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Juda, Nuovo personaggio, Raul, Shin, Souther
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Birds of a feather'
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Author's note

Questo racconto ่ il seguito della mia opera prima, Birds of a Feather. Per capire qualcosa di questo racconto, vi conviene leggere prima il capostipite, almeno per capire chi diavolo ่ Azusa :)

Continuity della serie originale gettata del tutto alle ortiche, con questa fanfic. Ormai Azusa e Souther vivono in un universo parallelo, temo :)

I titolo dei capitoli sono citazioni del testo di A strange kind of love di Peter Murphy.

Spero vi piaccia, commenti e recensioni per me sono sempre un regalo graditissimo.

E adesso, a noi!

 

 

Il mio passatempo preferito (no, il mio secondo passatempo preferito) ่ sempre ammirare i progressi del mio mausoleo dalla terrazza.

Come oggi pomeriggio. D'altra parte, Azusa ่ in missione, ad addestrare i riservisti in chissเ quale pulcioso villaggio, e devo pur passare il tempo mentre aspetto il mio ospite.

“Lord Juda ่ qui, signore!” annuncia una delle guardie.

Eccolo, sgargiante come al solito, con un sorrisetto dipinto in faccia.

“Mi hai fatto fare un lungo viaggio, Sacro Imperatore,” dice, e ride, una risatina dannatamente irritante.

“Il Seitei desidera la tua presenza qui, Juda. A quanto pare, Raoh ha deciso di tornare all'attacco. Non dimentico quanto mi sei stato utile, ai vecchi tempi, come...consigliere.”

Juda sorride di nuovo.

“ sempre un piacere lavorare con te, Seitei! Anche se, a quanto ho sentito, ultimamente c'่ qualcun altro che ti offre i suoi...consigli.”

“Ah, Azusa...่ un ottimo stratega, ma un po' troppo tenera in alcuni casi.”

“Cos์ anche tu, alla fine, hai ceduto al fascino della bellezza.” Sogghigna.

“Decisamente credo che non sia come te la immagini.” Sogghigno anch'io. Dubito che un pulcino arruffato, perennemente in uniforme, sia quello che Juda definirebbe 'bellezza'.

Ed eccola che arriva, il mio confettino. Entra con passo sciolto, una luce maliziosa negli occhi, i capelli che le ricadono scompostamente intorno al viso, il completo di seta stropicciato dalle esercitazioni e dalla cavalcata che ha certamente fatto per tornare.

“Seitei! Ero venuta a chiedervi se volevate giocare alla Fenice e lo Scricciolo, ma a quanto vedo siete impegnato.” Sogghigna.

Juda sembra, pi๙ che deluso, perplesso.

“Ti presento Juda, Imperatrice. Un alleato del nostro Impero.”

Azusa gli lancia un'occhiata, poi viene a sedersi sul bracciolo del mio trono. Di solito non si permette queste confidenze in pubblico, ma non ho intenzione di rimproverarla. Sono proprio curioso di vedere come si troveranno questi due insieme.

“Lord Juda, che piacere! A quanto so, voi e il Sacro Imperatore siete stati compagni di scuola...pi๙ o meno,” sogghigna.

“Pi๙ o meno, Imperatrice. Il Seitei mi ha strappato dall'affetto delle mie ragazze, perch้ sentiva il bisogno dei miei saggi consigli.” Sorride anche lui.

Azusa gli scocca un'occhiata di disapprovazione.

“Ospiti riluttanti, mi dicono.”

“Oh, si sa che le donne dicono 'no' e intendono 's์'.”

“Alcune donne dicono 'no' e intendono 'se fai un altro passo ti pianto un coltello nello stomaco'.” E fa un sorriso dolcissimo.

“Ah, una donna con personalitเ ่ come un cavallo che rifiuta la doma. Se non si piega, tanto vale abbatterlo.” E ricambia il sorriso.

“Per abbatterlo, dovete riuscire a catturarlo.”

Bene, mi sembra che sia stato un successo.

“Puoi andare, Juda,” dico. “Ti far๒ chiamare pi๙ tardi.”

Con un sorriso beffardo, Juda si inchina e poi esce.

“Resta a dormire nelle mie stanze, stanotte, Azusa. Non vorrei che ti capitasse qualcosa di brutto, con lui in giro.” Sogghigno.

“Per come va in giro conciato, secondo me sei tu che dovresti dormire con un occhio aperto, Seitei.”

Scoppio a ridere.

“Posso sapere perch้ l'hai fatto venire qui?” chiede.

“Le notizie che mi arrivano su Raoh non mi piacciono per niente.”

“Non piacciono neanche a me, tuttavia non capisco come questo pagliaccio possa aiutarci.”

“Signorina, quando ho cominciato la mia campagna per conquistare il mondo, Juda ่ stato il mio...consigliere.”

“Dubito che i suoi consigli fossero sempre buoni, Seitei.”

“Funzionavano.”

“Non ่ a questo che pensavo.”

“Lo so. Temo che il tuo atteggiamento, diciamo cos์, troppo amichevole, ci renda vulnerabili, confettino. Ho bisogno di un altro punto di vista, perch้ ho l'impressione che le tue grazie offuschino un po' la mia capacitเ di giudizio.”

“Se non sbaglio, il mio atteggiamento troppo amichevole ci ha salvati dall'invasione di Raoh, l'ultima volta.”

“Non si pu๒ usare sempre la stessa strategia. Vi voglio entrambi, proprio perch้ siete cos์ diversi.”

Azusa sospira.

“Bene, Souther, come vuoi. Ma se non ricordo male, la stella che guida la sua vita si chiama Tradimento. Non mi pare sia un buon segno, se vuoi accordargli la tua fiducia.”

“Ah, senti chi parla!”

Azusa si irrigidisce.

“Io non ti ho mai tradito.”

“E ci mancherebbe altro, confettino! Ma mi pare che l'inganno e la menzogna abbiano sempre fatto parte della tua strategia.

“Non capisco, Souther.”

“Ad esempio, quel soldato che mi hai fatto trovare nella stanza da bagno il giorno in cui ci siamo conosciuti...immagino che tu non l'abbia convinto ad accompagnarti raccontandogli che avevi intenzione di piantargli un coltello nella schiena.”

Azusa aggrotta la fronte.

“Ma che c'entra?! Quelle sono tecniche di sopravvivenza!”

“Sono sicuro che Juda ti risponderebbe la stessa cosa.”

Azusa sospira.

“Be', sei tu che comandi. Speriamo in bene.”

“Speriamo nel meglio, prepariamoci al peggio. Allora, quando sei arrivata qui, non volevi giocare alla Fenice e lo Scricciolo?”

Mi lancia uno dei suoi sorrisi peccaminosi, e dal bracciolo scivola sulle mie ginocchia.

   
 
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