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Autore: SofiaStyles    16/02/2013    2 recensioni
Mi lavo e mi vesto dopodiché vado a svegliare l’unica gioia della mia vita. Sì, mio figlio. Sono una ragazza madre. Nick ha appena 2 anni e mezzo. Avevo 17 anni, quando quel cretino che amavo più della mia stessa vita mi ha portata a letto e mi ha messa incinta. Io lo amavo. Stavamo insieme da 2 mesi ormai. Cosa successe dopo? Se la svignò, 3 giorni dopo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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'Ad ognuno il suo destino, Styles.'




"Sai, ho sentito che statisticamente il lunedì è il giorno più popolare per suicidarsi" dice mamma, sistemando la pentola appena lavata e asciugata sul tavolo.

"Oh, mi toccherà aspettare la prossima settimana, visto che siamo a martedì" le rispondo io, con una pigrizia innata, mai avuta in vita mia.
"Che diavolo dici Kim?" "Niente mamma." "Non azzardarti neanche a fare cose del genere". Mugugno qualcosa, poi con la grazia di un elefante mi alzo dalla sedia di legno sul quale ero seduta e salgo gli scalini per arrivare in camera. Mi trema la pancia. Oh, il cellulare, in tasca. Lo tiro fuori, sgranando gli occhi per leggere il nome dell'individuo che rompe le palle alle 2 del pomeriggio. Non sono andata a lavorare, esatto. Come potevo dopo tutto ciò che è successo ieri? Cazzo, ho detto tutto a Styles.
"Mmmh" dico, stendendomi sul morbido lettone che mi aspettava a 'coperte aperte'. Ok, era pessima. "Kim. Non c'eri oggi. Che è successo? Tua zia sapeva tutto ma non mi ha detto niente.." dice lui, sembra quasi preoccupato. Non lo capisco bene, sono stanca. Ho dormito venti minuti in tutto, fra i pianti e le crisi isteriche.
"Mark..adesso no, ti prego. -sbadiglio- te lo dirò domani, o lunedì." dico, non rendendomi conto delle parole che escono dalla mia bocca. "Che diavolo dici Kim? Tu me lo dici adesso. Vieni a casa mia, o vengo io." risponde, serio. "Uf, e va bene. Dammi venti minuti" 
 
....

Non so, se la gente nel centro di Londra apprezzerà il mio look di oggi. Mi crederanno barbona, o nomade. Forse gli Ugg grigi abbinati a dei pantaloni da tuta blu e il mio maglione enorme di lana, mi daranno un'aspetto 'rawr'. Mi dispiace per chi avrà il piacere di guardarmi, ma è uno di quei giorni in cui ti alzi -stanca- e non hai neanche la forza e la voglia di spegnere la sveglia. Se mi passassero sopra con un camion, poi con un treno, una metropolitana e un autobus, avrei le forze di muovermi che ho adesso. Ok, non esageriamo.
Devo raggiungere casa di Mark a piedi, anche. Perchè Gemma e Nick sono andati da qualche parte, per farmi riposare e hanno preso la mia 'bellissima e utilissima' auto.

"Pensavo ti fossi persa" esclama Mark, mentre chiude la porta del suo appartamento. "Mmh. Sono senza macchina e depressa..e stanca..e senza forze.. forse avrei preferito anche io essermi persa" dico molto lentamente. "Che hai" chiede lui. "Ti prego, non mi fare parlare" dico, quasi implorandolo e buttandomi sul suo enorme divano blu. "Vedo che hai cambiato look. Se vieni in azienda così, domani, tua zia ti manda in esilio" ridacchia lui. "Dimmi te, se percaso tu fossi un 'ragazzo padre' con un figlio. Un bel giorno dici tutto alla madre e scappi via correndo. Piangi tutta la notte e dormi venti minuti, pressapoco. Come staresti?" la sua espressione divertita cambia. "H-hai detto tutto a Styles?" chiede. Annuisco, distendendo le gambe e poggiandole sulle sue, che nel frattempo si era seduto. "Oggi non c'era. Gli altri non sapevano dove fosse, ma Horan  sospettava tutto" continua lui. Tiro su con il naso e lo guardo negli occhi. In dieci secondi sono fra le sue braccia, mentre piango rumorosamente e bagno la sua maglietta. "Chi sa che gli hai detto tutto?" "Solo te e Sam. Gemma l'avrà intuito e agli altri, lo dirò." "Sai come l'ha presa?" "No. -dico, staccandomi- dopo cinque minuti del mio lungo discorso avevo la vista tutta appannata e sono corsa via,quando ho finito, dopo averlo infamato per bene. Ci starà di merda,  se ne andrà, oppure non mi parlerà più"  "Sei stata molto stronza?" "No. Forse ho alzato un po' la voce, ma lo ha fatto anche lui" dico, quasi sentendomi in colpa per averlo aggredito tanto.

Hai fatto bene, lui è messo male. Dice una vocina nella mia testa.

"Scusa, devo rispondere" dice, indicando il cellulare che squilla convulsamente. Faccio un ok con la mano e mi allontano da lui. Mi arriva un messaggio.

'Hey, come stai Kim? Io sto peggio di un cammello' -Niall ♪

Sorrido, vedendo la stupidità di quello scemo.

'Mmh, diciamo bene, e tu? Hai saputo tutto,vero?' -rispondo.
'Bene, tutto a posto. No, cosa dovrei sapere?'
'Come, Harry non ti ha detto niente?'
'Harry? E' svenuto ieri sera, dorme ancora.'

S-svenuto? Harry è svenuto? Per colpa mia?

'Dopo ti dico, ti chiamo' scrivo frettolosamente, vedendo Mark ritornare, sorridente.

"Che succede?" chiede, notando la mia espressione ancora sbalordita. Appoggia una mano sulla mia schiena e mi ingoraggia a parlare. "H-Harry" "..Harry? Che è successo con lui?" "E'..svenuto, ieri sera. Me lo ha detto Niall" dico, sedendomi sul divano. "Vuoi che ti porto a casa sua?" mi propone. Lo guardo negli occhi speranzosa, poi lui si alza sorridendo, annuendo e si infila le scarpe di pelle. Gli sorrido, e usciamo di casa.

"Grazie" sussurro, una volta partiti con la macchina. "P-per cosa grazie?" chiede lui. "Per tutto. Cioè.. tu..mi hai detto che mi ami, però mi porti dal ragazzo che amo. Come fai?" "Semplice -continua, passandosi una mano sui capelli mori- la mia filosofia di vita è 'se ami qualcuno lascialo libero'. Io ti sto lasciando libera, però ti sto anche aiutando ad esserlo" dice, sorridendo. Ma nel fondo di quel sorriso, c'è un sentimento di amarezza, sconforto. Di sicuro, io non farei così. "Che carettere di merda che ho" sputo io, facendo una smorfia di disgusto. "Perchè? Come puoi dire questo?!" dice lui, fingendosi arrabbiato. "Non mentire.. io sono egoista, falsa, bugiarda, estremamente timida, alle volte, troppo estroversa, permalosa, orgogliosa.. continuo?" dico, sincera. Lui si gira verso di me, accosta l'auto e mi mette un dito davanti alle labbra. "Non dire mai più queste cose, sono stato chiaro? Il tuo carattere non è assolutamente così." dice, esageratamente serio. "E debole.." dico io. "Cosa?" "Sono anche debole." sibilo io. "Vai al diavolo" dice ridacchiando lui, mettendo in moto e ripartendo per le strade di Londra.

.....

"Kiim sei tuu?" grida Niall, affacciandosi alla finestra dell' enorme e lussuoso condominio. "Shh -grido io- Harry è in casa?" rispondo, con tono di voce molto più basso del suo. "Cosa? Non seento" urla a squarciagola. Mi batto una mano sulla fronte e avanzo selvaggiamente verso il portone, seguita da Mark che ride a crepapelle. "Ssh!" ordino, anche a lui, che si ferma di colpo.

"Kim, che ci fai qui?" chiede Niall, venendomi incontro sulle scale. "Voglio vedere come sta Harry" sussurro, accertandomi che non ci sia nessun'altro tranne noi, prendendolo per la maglia e avvicinandolo a me. "Harry? Stava dormendo..penso si sia svegliato, perchè l'ho sentito parlare" "Da solo?" interviene Mark. "No, AHAH- risponde Horan- al telefono, penso." sorride e ci accompagna all'appartamento sotto il suo, quello di Styles.
Bussa delicatamente alla porta laccata bianca. Poco dopo, viene ad aprire una ragazza. Chi cazzo è questa?
Ha i capelli biondi platino, gli occhi scuri e truccati esageratamente, sembra un procione. Non è brutta, però l'asciugamano che ha avvolto intorno al suo corpo le danno questo aspetto da..troia. E l'asciugamano è tutto ciò che indossa, escluse le ciabattine da spiaggia.

"Niall!" esclama con una voce gracchiante. "Ciao, Sydney" risponde lui, in modo annoiato, abbassando lo sguardo. "Lei e quello chi sono?" chiede, cantilenando. Ci sta squadrando da capo a piedi. "Scusate, che volete da me?" continua, facendo una smorfia superficiale, flettendo la gamba esile. La incenerisco con lo sguardo. "Allora?" grida, impaziente. "Syd, lei è.." inizia Niall. Lo blocco. "..Sono la madre del figlio di Harry, cara. Ora posso entrare?" dico, strafottente. In verità, è la prima volta che utilizzo questo tono, ma solo vedere lo standard delle ragazze che si scopa Harry, mi fa girare le palle. La prociona ragazza mi guarda schifata, e cerca di mantenere la calma. "Chi cazzo saresti?" la sua voce è di minimo due ottave più alta di prima, e prima era assordante. Fingo un dolore all'orecchio "Hai capito bene, tesoro. Adesso scusa, ma ci tengo al mio udito, anche se non potrei dire lo stesso dei vicini. Poverini, per quanto li avete costretti a tenere i tappi?" dico, iriìonica, dopo essermi massaggiata il padiglione auricolare. Scruto bene Harry, mentre avanza verso di noi, lentamente, ascoltando tutti i nostri discorsi. Ha anche lui un solo asciugamano intorno alla vita. Lo guardo amareggiata, trattenendo le lacrime che minacciano istantaneamente di uscire dai miei occhi. Mi mordo violentemente un labbro, abbassando lo sguardo. Mark posiziona delicatamente una mano sulla mia spalla, accarezzandola con i suoi dolci polpastrelli.
Indietreggio lentamente, tirando su con il naso. Harry non ha mosso un dito da quando mi ha visto, ci è rimasto male. Te pareva, cazzo.
Io gli ho confessato tutto, sentendomi sempre di più una merda, e lui? 'Sviene' e si trova una bella puttanella sulla statale. Che nervi, cazzo.
Ormai le lacrime stanno inondando i miei occhi, e non c'è niente che le può fermare. Scendono copiose. Ormai sanno la strada che devono fare, ci sono abituate.
"Non le dici niente?" chiede Mark, incazzato nero. Mi abbraccia da dietro e mi stringe a sè. Styles si limita a guardarmi, come sempre, daltronde. Stringo la mano di Mark sempre più forte. "Allora?" grida, facendo sussultare Niall, che torna a guardare in modo schifato Harry e quella che sarebbe la sua 'cura per la depressione'. Lo calmo. Mi giro verso di lui, e senza mollare la sua calda mano, mi dirigo verso la scalinata. Niall manda un' occhiataccia ai due ragazzi rimasti sulla porta e sale le scale, diretto in casa sua.
I miei singhiozzi risuonano nell'enorme atrio, mentre mi stringo al petto di Mark. "Shh, dai calmati" mi sussurra, con una dolcezza infinita. "E' uno stronzo!" esclamo, respirando profondamente. "Lo so, lo so" mi consola lui.
Usciamo dal portone, sempre per mano. Fuori ha iniziato a piovere. Le piccole gocce d'acqua si confondono con le mie lacrime di sofferenza, adesso. La porta si apre ancora.
Harry sta correndo sotto la pioggia, con ancora solo l'asciugamano e le ciabatte. Tiro su con il naso e lo guardo schifata. Mark mi avvolge fra le sue braccia, ma io mi dimeno delicatamente. Harry si è fermato a metà vialetto, noi siamo davanti al cancello. Ora che faccio? Me ne vado e lo lascio lì, oppure vado da lui per parlargli? Decisamente la seconda, però con un piccolo cambiamento. Cammino velocemente verso di lui, cercando di sforzare un sorriso. Lui sorride di ricambio, e quando mi fermo mi tocca un braccio. "Non toccarmi" sputo, togliendo il suo braccio bagnato e sudato. "Che succede?" chiede. "Che succede?! Mi fai schifo, stronzo!" grido come una psicopatica. E potrei sembrarlo davvero. Lui si spaventa vedendo questo mio comportamento 'pazzo'. Ma non gli do neanche il tempo di cambiare espressione, che l'impronta delle mie cinque esili dita, si trova sulla sua guancia destra. Subito se la massaggia, abbassando lo sguardo come un cane bastonato. "Scusami" sibila, indeterggiando verso il portone. "No, Harry. Questa volta no." dico, tornando da Mark, che mi ammirava soddisfatto. "Ti sei sfogata" sussurra, stringendomi poi a sè, lasciando che Harry si godesse tutta la scena. ''Rodi, stronzo'' sibilo mentre salgo nell'auto di Mark. Lui è ancora lì, sotto la pioggia, con la  guancia arrossata. Ad ognuno il suo destino, Styles.




MA CIAAO.


Sono in tremendo ritardo, e taglio corto, perchè devo finire anche le mie alter due storie ç__ç
Partiamo con dire che sono stronza. Sì, stonza, perchè non riesco a farli mettere insiene quei due poveretti. Mi piacciono troppo le litigate.
Adesso vi lascio. Grazie per le 8 recensioni. Siete dolcissime, babies. Addio, al prossimo capitolo belle :D

PEACE AND LOVE.

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Twitter- @stoppingtape  (se mi seguite e mi lasciate i vostri nomi di efp, se volete vi aggiorno via twittah <3)
   
 
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