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Autore: diokoxkristof    17/02/2013    7 recensioni
Ciao! Questa sarà una vampire!HETALIA con anche del dark!HETALIA qindi... tenetevi forti!
(No Twilight Vampire!!!)
dal testo:
-Sono stati fin troppo tempo fuori...-
Pensava Lovino mentre era sdraiato sul suo divano, a casa, guardando l'ennesima edizione del Grande Fratello, proprio una bella serata di merda.
“Che branco di idioti.”
Non si riferiva solo ai partecipanti al programma, ma anche ai suoi amici -suo fratello, Inghilterra, Spagna e Prussia- andati a trovare Romania una settimana prima a causa di questioni tra nazioni -Prussia era andato al posto del fratello che era occupato e di Italia ne bastava una sola-, assicurandogli di tornare in un paio di giorni, mentre, a quanto pareva, ci stavano mettendo molto di più.
Sentiva che qualcosa non andava con Feli; chiamatelo sesto senso oppure se-qualcuno-fa-male-al-mio-fratellino-lo-ammazzo-di-botte, fatto sta che aveva paura e che se in due giorni non avesse avuto notizie del fratello avrebbe dato un allarme mondiale.
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Coppie: GerIta, Spamano, USUK, Ungheria/Austria e altro secondario
[COMPLETA.]
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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 Romania odiava quella sensazione, quella che aveva in fondo alla gola ogni volta che la sete cominciava a farsi sentire.

Alzò il coperchio della bara dove riposava e si chiese quanto tempo le nazioni neo-vampire avrebbero capito la necessità di quell'oggetto per riposare durante il giorno.

“Buon giorno, Vlad! Dormito bene?”

“Si, grazie, Mina.”

La ragazza sorrise dolce verso la nazione; Mina era una ragazza di origine inglese che aveva conosciuto Romania in una strana situazione.

 

Era da poco notte, la bambina percorreva la strada buia con le ginocchia che le tremavano, il volto era ricoperto di lacrime e il suo vestitino era sporco.

I suoi genitori erano appena morti, si erano schiantati scivolando fuori dalla strada, la bambina, dopo aver tentato disperatamente di svegliare i genitori aveva deciso di cercare aiuto sulla strada.

Una figura magra e alta si era appena delineata davanti a lei, aveva capelli marrone chiaro, quasi biondi e occhi nocciola con la classica forma lievemente a mandorla rumena.

Chi sei bambina? È successo qualcosa?”

La piccola alzò gli occhi, spaventata ma risolta a farsi aiutare.

Siamo finiti fuori strada con la macchina, ma mamma e papà non si svegliano.”

Romania ebbe un fremito, aveva capito cosa era successo, si fece portare dalla bambina sul luogo dell'incidente e, assicuratosi che i due coniugi erano morti, chiamò la polizia per far sistemare la situazione, mentre portò la bambina nel suo castello.

Avveniva raramente che lui decidesse di portare qualcuno a casa, e questo era risaputo, ma quando la bambina entrò nella magione lui dispose che venisse lavata e vestita adeguatamente, e che poi la conducessero a tavola.

Ecco, piccola, fatti coraggio.”

Disse un'anziana governante, lasciandola sulla soglia della sala da pranzo.

Era ancora notte fonda, ma con tutti gli ultimi avvenimenti per la testa la bambina era affamata e stanca.

Salì su una sedia, a capotavola, da sola; a quel punto entrò il signore che l'aveva aiutata per strada con delle cameriere che le posero molto cibo davanti mentre l'uomo si sedeva sorseggiando da un calice pieno di liquido rosso che gli aveva porto una delle serve.

La piccola mangiò in silenzio e l'uomo bevve in altrettanta calma, poi, quando lei finì il cibo le chiese:

Come ti chiami?”

Il mio nome è Mina Green...”

Disse la piccola, ancora terrorizzata dai fatti appena consumatesi.

E da dove vieni, Mina?”

Da casa.”

La nazione sorrise.

Quanti anni hai?”

Ho sette anni.”

Ah, ma allora sei grande! Piacere, in ogni caso io mi chiamo Vladimir Lupei, ma chiamami pure Vlad, sono la personificazione della Romania, e stavo pensando di adottarti, se per te va bene.”

La piccola annuì, aveva capito che i suoi genitori non c'erano più, era piccola ma non stupida.

Vlad... tu non mangi?”

La nazione la guardò e disse:

Se ti devo adottare mi sembra giusto che tu sappia la verità, io sono un vampiro, ma non ti farò del male, ne a te, ne ad altri.”

La piccola era perplessa, ma poi disse:

Tu mi sembri una persona buona, mi hai aiutato, io mi fido di te.”

Gli anni passarono, la piccola Mina si abituò presto ala vita del castello e di Romania, la mattina, quando si alzava presto ma aveva ancora sonno, andava nella camera della nazione e scivolava silenziosa nella sua bara, mettendosi comoda e abbracciandolo teneramente.

Poi crebbe, e divenne un'abile haunter.

 

E già, pensò Romania, è davvero cresciuta.

“Qualcuno qui ha per caso fame?”

Vlad sorrise alla ragazza, lei lo guardò di rimando e gli disse:

“Stavolta devi bere per bene e da una persona, è più di una settimana che non lo fai.”

“Si, lo so.”

La ragazza si abbassò il colletto della camicia e porse il collo al vampiro.

“Ecco, fai con comodo.”

La nazione, un po' riluttante si avvicinò alla ragazza e bevve lentamente dal suo collo, passati un paio di minuti allontanò la bocca da lei e richiuse i due piccoli buchi sul collo passandoci la lingua sopra.

 

 

Francia era stato portato nella sua camera subito dopo che Gilbert lo aveva morso.

Lo avevano avvertito che sarebbe stato doloroso, ma lui non aveva demorso.

Alla fine si decise che Prussia sarebbe rimasto con Ungheria ad aspettare che Francia si svegliasse, mentre Lovino e Antonio si sarebbero messi a dormire da qualche parte in pace, Antonio poteva non essere più umano, ma la siesta non l'avrebbe mai abbandonata.

Si sistemarono in una delle tante camere da letto di Francia, e, quando furono completamente soli, Lovino sbottò:

“Ma sei coglione?”

Spagna lo guardò per qualche istante e poi disse sfoggiando un sorriso immenso:

“No entiendo, Lovinito.”

“Non dire 'no entiendo' con quella faccia da idiota e con quel sorriso orribile! Fai dannatamente paura, bastardo!”

Lovino non aveva tutti i torti, quello di Spagna, esattamente come quello degli altri vampiri, era un sorriso spaventoso, che risaltava i denti troppo appuntiti e lunghi per essere definiti umani.

Subito Antonio smise di sorridere e borbottò una mezza scusa.

“In ogni caso mi stupisco, ti rendi conto di tutte le cose che ora non puoi più fare a causa di quello che sei? Non potrai più stare con me nei campi di pomodori sotto il sole, non potrai più andare nelle spiagge affollate a giocare con i bambini, non potrai partecipare alla tomatina*...”

L'altra nazione abbassò gli occhi, sì, ci aveva pensato, ma aveva preferito ignorare la cosa, forse aveva sbagliato a farlo.

“E ora che sia tu che Feliciano siete così come ci vado io a prendere il sole al mare eh? Solo come un pirla, ecco come ci vado!”

“Scusami Romanito, ma comunque no puede hacer nada*, quindi tanto vale non pensarci.”

Lovino lo gurdò intensamente, poi ando verso di lui e lo abbracciò.

“Ma allora mi vuoi ancora bene Lovino!”

“No, ti sto per dare una testata, dì addio al tuo setto nasale.”

“...Anche io ti amo.”

I due rimasero così, tutto il tempo abbracciati, cullandosi a vicenda nell'illusione che nulla fosse cambiato, che niente avrebbe potuto distruggere a perfezione di quegli attimi, poi arrivò Francia:

“Antonio! Venez et voyez combien je suis magnifique*!”

I due si alzarono, con una risata da parte dello spagnolo e uno sbuffo da parte dell'italiano.

Beh, non c'era dubbio che Francia fosse più bello del solito, i capelli erano, se possibile, più lucenti, la pelle era chiara e seducente mentre gli occhi avevano una luce soprannaturale.

“Il magnifico me ha fato un ottimo lavoro! Ksesese!”

Questo fu il commento di Prussia che ricevette prontamente una padellata in testa dalla migliore amica.

“Basta, Prussia, datevi una regolata, è giorno, voi dovreste essere chiusi a doppia mandata dentro una bara!”

“Una bara?”

Chiese l'albino dopo essersi ripreso.

“Sì, una bara, Romania si è premurato di inviarmi una lettera con su scritto tutte le cose che vi sarebbero state utili da sapere; La lettera dice che dovreste dormire in una bara durante il giorno altrimenti non dormireste bene o, addirittura, non riuscireste proprio a dormire.”

Tutti rimasero di sasso.

“Fammi capire- disse Antonio- io dovrei dormire in una bara?! No, no, me niego.”

Romano guardò Spagna, non voleva che lui stesse a disagio, ci riflesse qualche secondo sopra poi disse:

“Spagna, facciamo un patto.”

“Sì, mi amor?”

Lovino odiava essere chiamato così in pubblico, ma quella volta non ci badò, quello che stava per proporre era molto più imbarazzante.

“Io... ecco, se tu farai quello che devi fare, senza rompere i coglioni e tutto... ecco, io... ti lascerò bere il mio sangue.”

Calò un silenzio pesante, interrotto da Lovino:

“E sappi che non lo faccio per te, ma per quei poveri cristi che sennò mangeresti, non per altro.”

Spagna sorrise:

“Gracias, Lovinito.”

 

La casa dell'inglese era come al solito piovosa, nulla a che fare con quella dell'italiano; questo era quello che pensava America mentre accompagnava Inghilterra a casa sua, entrati finalmente nella magione un bambino vestito alla marinaretta gli corse incontro.

“Inghilterra, Inghilterra!”

Era Sealand che, preoccupato per il suo fratellone era andato a trovarlo.

“Cosa è successo? Perchè lui è qui?”

Artur vide che il bambino era un poco spaventato, allora si inventò qualcosa e congedò, non senza poche fatiche, la piccola nazione, facendola tornare a casa sua.

“Anche a me mentivi così facilmente?”

Gli chiese America, una volta che il bambino se ne fu allontanato.

“No, con te era ancora più semplice.”

Rispose acido l'altro, avvicinandosi al camino per accenderlo.

“Perchè mi tratti così? Sei scostante!”

Si lamentò il più giovane avvicinandosi all'altro.

“Scostante?”

Gli chiese innocentemente Inghilterra, alzandosi dopo aver appiccato fiamma al legno.

“Sì, scostante, sai, mi ricordo che dopo l'ultimo meeting eri molto più dolce...”

“È stato solo un big mistake.”

“E la sera prima?”

“Ho fatto molti errori.”

“Ti va di sbagliare di nuovo?”

Chiese il più giovane accarezzandogli l'orecchio con le labbra, l'altro, dapprima rigido piano piano si lasciò andare ai gemiti e alle carezze che si scambiavano per tutto il corpo mentre i vestiti diventavano solo ostacoli al piacere.

 

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*Tomatina: si tiene in Spagna, è la più grande battaglia di cibo al mondo, indovinate cosa si lanciano addosso le persone?(ci sono stata, è bellissimo XD)

*non posso farci niente

*Venite e vedete quanto sono magnifico!

 

 

Ehilà, gente!

*sa di essere in ritardo *

Scusate, ho avuto tanto da fare, tra latino*che tu sia maledetto * e cominciare a buttare giù un'altra fic su Hetalia che mi sta passando in mente ultimamente, in cui Feliciano e Lovino dopo vari fatti e per vari motivi decidono di creare un “Impero Italiano”, ma non so se la pubblicherò... intanto comincio a sviluppare l'idea.

Sappiate che il flashback di Romania l'ho riscritto da capo sette volte, le ho contate.

Apprezzate il duro lavoro ù_ù.

Per il prossimo capitolo torneremo un po' su Italia e Germania e penso che scriverò qualcosa di più su Mina(a chi indovina come mai ha questo nome regalo una bandierina bianca con scritto “Mi arrendo”) e Vlad(che ha questo nome perchè è il più usato dai fan, lui infatti non ne ha uno)!

Bacioni a tutti! :*

   
 
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