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Autore: Spica6277    17/02/2013    3 recensioni
Luna ha sedici anni, ed è una ragazza qualunque... finchè non incontra un bellissimo e misterioso ragazzo che le cambierà la vita. A complicare le cose ci si mette Samuele, un altro ragazzo arrivato da poco in città, e Luna si accorgerà che nei due qualquadra non cosa.
Genere: Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Un viso d'angelo

 

- Ciao - disse lui.
Era di nuovo alle mie spalle e quando mi girai rividi i suoi capelli corvini, il ciuffo che ombreggiava gli occhi di uno strano azzurro cielo.
- Porti le lenti a contatto? - chiesi d'impulso.
- No.
Imprecò sottovoce e fece un respiro profondo. In un istante i suoi occhi tornarono verdi smeraldo. Rimasi a bocca aperta.
- Cosa...? - cominciai, ma lui mi rivolse un sorriso furbesco e sparì tranquillamente e con le mani in tasca lungo il corridoio affollato. Mi ero dimenticata di chiedergli il suo nome... Ripensai al suo sguardo mentre gli occhi cambiavano colore. Era impossibile. Doveva essere stata una mia impressione. «Me lo sono immaginato, me lo sono immaginato, me lo sono immaginato...» mormorai fra me finche mi dirigevo in classe. Entrai e rimasi ferma sulla soglia con il cuore che batteva più veloce delle ali di un colibrì. Un altro ragazzo, forse persino più bello di lui, era in piedi di fianco alla cattedra. Scivolai al mio posto e mi accorsi che nessuno aveva fatto caso al mio ritardo. Persino la professoressa era incantata da quel ragazzo. Era quasi ingiusto che potessero esistere contemporaneamente due ragazzi da sogno come loro due.
- Sono Samuele Leto - disse.
Aveva anche lui un tono di voce piacevole ed espressivo. La prof sembrò riprendere possesso delle sue facoltà mentali e lo mandò a posto. Cominciò a fare l'appello, senza staccargli gli occhi di dosso. Era piuttosto giovane nei suoi trent'anni, e si vedeva lontano un chilometro che non vedeva l'ora di saltare addosso a Samuele. Lui se ne stava tranquillo dietro al banco, ma sembrava quasi fuori posto con la sua pelle diafana che sembrava brillare di luce propria e i capelli biondi che non facevano altro che evidenziare l'effetto, riflettendo la luce del giorno. Persino il sole lo amava. La professoressa cominciò la sua lezione, e appena voltò le spalle per scrivere sulla lavagna una vera e propria pioggia di bigliettini si riversò sul suo banco. Come se nulla fosse Samuele li ammonticchiò e cominciò a prendere diligentemente appunti. Ad un tratto però sentii che mi stava fissando. Mi girai e vidi che mi faceva segno di dovermi parlare.
Risposi facendo segno di aspettare la fine della lezione e mi rituffai tra le spiegazioni di storia come se niente fosse. Dentro di me infuriava un tornado. Cosa poteva volere da me? E perché fra tutte aveva scelto proprio me? Era fin troppo strano che nel giro di meno di ventiquattr'ore ben due ragazzi belli da spezzare il cuore avessero deciso di rivolgermi la parola... Ma persino lui me l'aveva detto: "Sei diversa dalle altre persone". Non avevo ancora capito, però, se quell'essere diversa andava visto in positivo o in negativo. La campanella interruppe all'improvviso il filo dei miei pensieri; l'ora era passata senza che me ne rendessi conto.
- Ciao - disse qualcuno dietro di me.
Mi voltai di scatto, ma era Samuele.
- Ciao - risposi, un po' innervosita.
Come avevo fatto a scambiare le voci? Lo osservai da vicino. Cavoli. Era davvero splendente, una fiaccola accesa e bruciante nelle tenebre di un sotterraneo. Eppure notai un dettaglio un po' inquietante: i suoi occhi erano scurissimi, quasi neri come carboncini.
- Tu sei Luna, giusto? - chiese socchiudendo gli occhi.
Dio, era davvero sexy.
- Io sono Samuele Leto, ma penso che tu l'abbia già intuito
- In effetti sei un tipo... appariscente - risposi, sentendomi ingoiata da quei laghi scuri.
Sorrise mestamente ed aggiunse a sorpresa:
- So che hai conosciuto mio fratello.
Sentii il mondo crollarmi sotto i piedi. Fratello. Come avevo fatto a non pensarci? Entrambi nuovi, entrambi bellissimi, entrambi avevano quel tono di voce così particolare...
- Fratello? Davvero? Insomma, non vi assomigliate, siete... - balbettai come una stupida.
- Totalmente diversi, come il giorno e la notte. Lo so. È strano, in effetti - disse tranquillissimo.
- Vorrei conoscerti anch'io, mi è sembrato piuttosto incuriosito da te... Non ti dispiace, vero?
Feci segno di no con la testa. Sorrise incoraggiante.
- Perfetto, allora ci vediamo!
Si girò e subito venne circondato da una folla adorante. «I fratelli Leto. Yuppie...» mi dissi, cercando di sembrare entusiasta, ma suonavo inquieta persino alle mie orecchie.

 



 

Piccolo diario di bordo


Che bello, siamo già arrivati al Piccolo diario di bordo! :D
Cominciamo seriamente.
Probabilmente alcuni di voi avranno capito da dove ho preso il cognome di Samuele, e già solo per questo vi stimo. Non ho intenzione di spiegare perché l'ho scelto, visto che ci penserà la storia da sola... ma ammetto che ho avuto dei seri problemi con i nomi dei personaggi, spiegherò perché al momento opportuno.
Questo secondo capitolo l'ho scritto di getto, subito dopo il primo, ma ovviamente una cosa che mi sembrava una figata all'inizio è diventata un problema più avanti, quindi alcune cose forse saranno senza senso... in ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate, se devo sistemare qualcosa, se non capite qualcosa... insomma, anche se mi fate una critica (possibilmente costruttiva, così capisco dove sbaglio) non mangio nessuno...
*si alza e va ad apparecchiare la tavola leccandosi i baffi*
ovviamente scherzo, fatemi sapere!
Ci vediamo al prossimo capitolo
S.

P.s.: ringrazio di cuore FALLEN99 per essere stato il primo (ed unico, finora) a recensire.
ringrazio moltissimo anche _Lally per la fiducia e per aver già messo questa storia fra le preferite nonostante sia solo al secondo capitolo.
Grazie mille :)

  
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