Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: _areonlywords    17/02/2013    5 recensioni
Sophie e Justin si incontrano per caso, ma quando si guardano negli occhi tra loro scatta una scintilla, che dà vita ad un fuoco che non potrà mai più essere spento.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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SOPHIE'S POV.

E' notte fonda, dalla mia sveglia sul comodino vedo che sono le 3 e mezzo. Non sono una tipa che fa le ore piccole la notte, ma sento una fitta al cuore da ieri sera da Sebastiano's quando mi sono scontrata con quel ragazzo, il che è strano dato che non mi ha nemmeno guardata. Credo di averlo fatto male quando gli ho dato una spallata, ma non l'ho fatto apposta.. è stata solo il mio essere tanto maldestra. Ricordo di essermi alzata dal tavolo dove ero seduta Jennifer e Elizabeth per andare fuori a prendere una boccata d'aria prima che arrivasse la pizza, ma l'unica cosa che sono riuscita a fare è quella di stare una notte senza dormire, bene. Mi sento in colpa, sento di aver fatto un'enorme figuraccia.
Era bello, si lo era.
Indossava una camicia bianca che rendeva il suo viso illuminato, pieno di luce, potrei paragonarlo alla luce del sole. Aveva i capelli biondo scuro. In viso non sono riuscita a guardarlo bene, ma aveva un non so che che mi ha colpita.
Il mio cuore batte forte, come un tamburo in una danza africana. Visto che sono sdraiata a pancia in giù lo sento tintinnare contro il materazzo. Sento il mio stomaco attorcigliarsi e creare mille nuove combinazioni, ma questo 'dolore' non fa male anzi è piacevole. Più cerco di dimenticarlo, di riuscire a dormire un po', più il suo viso compare davanti ai miei occhi. Cosa mi sta succedendo? Non mi era mai successa una cosa del genere, è una strana sensazione, pervade nella mia anima come un uragano in piena tra gli alberi i cui rami lottano per non perdersi e morire, finendo poi salvi, grazie a lui. Non conosco nemmeno il suo nome, conosco a malapena la fisionomia del suo viso. Come può essere successo?

La sveglia suona, mi giro e la spengo. Odio la canzoncina che emette quando suona, mi fa saltare i nervi e dato che non ho dormito la maggior parte del tempo stanotte la odio ancora di più. Mi alzo su un gomito e mi guardo attorno per un bel po' prima di decidere di abbandonare il letto. Mi alzo, mi lavo e mi vesto. Indosso la prima cosa che mi capita per mano: una maglietta a tre quarti rosa, un jeans e un paio di ballerine. Corro in cucina dove c'è mia nonna che cerca di regolare il microonde per riscaldare le ciambelle alla crema e mi viene da ridere quando ci rinuncia esasperata, deve essere stata moltissimo tempo davanti a quel 'congegno del futuro per lei'. Dopo averci riflettuto molto ieri notte ho deciso di andare da Sebastiano e chiedergli l'indirizzo di quel ragazzo che ho accidentalmente fatto male, ho voglia di scusarmi. No, forse quello di scusarmi è la cosa secondaria, è la mia scusa per sapere qualcosa in più di lui..voglio sapere chi è, voglio sapere chi è quella persona da avermi colpita così tanto da non farmi dormire. 'Sophie sei stata tu che l'hai colpito' mi ripeto in testa, è la mia minima giustificazione, quasi quasi mi diverte.
Do un bacio a mia nonna sulla guancia e mi avvio dicendole di non preoccuparsi se oggi tornerò un po' più tardi del solito, prima di dirglielo però le accendo il microonde. Mi sorride ed esco. Dopo una ventina di minuti arrivo tutta sudata da Sebastiano's. Entro con cautela e lo guardo mentre sistema ila legna nel forno.
-Ciao Sebastiano – gli dico.
-Sophie, che piacere vederti- dice con il suo accento abbastanza buffo, sorride e mi abbraccia. Solito comportamento amichevole, tipico degli italiani.
-Come và?- sorrido mentre lo aiuto.
-Bene, ma può sempre andare meglio. A te?-
-Bene.. A parte che ieri ho ucciso un ragazzo- dico ridacchiando.
-Non esagerare. Lo conosci?- mi chiede.
-No. Tu sai chi è?-
-Si chiama Justin, Justin Bieber. Ha vissuto qui fino ai 13 anni. Poi si è trasferito a Los Angeles con la madre e i fratellini. E' tornato qui per far visita alla nonna.- mi spiega.
Sai per caso dove abita?-
Street Europe. Perché me lo chiedi?-
Voglio scusarmi con lui- dico. Lui annuisce, lo saluto con un bacio e mi avvio verso Street Europe. Dista quindici minuti a piedi. Oggi sto facendo un bel po' di strada a piedi, spero almeno di riuscire a dimagrire un etto.
Attraverso Street Europe quando lo vedo a circa 10 metri da me. Mi avvicino a passo felpato , ma rallento quando mi accorgo che mi sta guardando. Devo avvicinarmi a lui e chiedergli scusa. Mi faccio forza e mi avvicino fino a quando non siamo ad almeno un metro di distanza.
-Scusa per ieri sera- dico, ma poi mi accorgo di averlo detto a bassa voce ed allora ripeto -Scusa per ieri sera-.
Mi squadra con gli occhi. Sono di un color marrone chiaro, se li osservi per un pò ti ci perdi dentro e ti ritrovi a navigare in un mare che solo chi è coraggioso riesce a dominare. Il rumore delle macchine mi fà tornare alla realtà e mi accorgo che mi sta sorridendo.
- Tu sei la ragazza che mi ha fatto male da Sebastiano's?-
- Si. Mi sono informata su di te e sono venuta a chiederti scusa- dico con voce tremulante.
-Scuse accettate. Sei stata carina ad arrivare fino a qui. Qual è il tuo nome?- sorride.
-Sophie- rispondo.
-Bel nome, molto dolce.-
Non dico niente, ma capisco riesce a capire che sono imbarazzata così mi invita ad entrare a casa sua.
  
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