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Autore: reggina    18/02/2013    1 recensioni
Olga, Tatiana, Maria, Anastasia: quattro granduchesse, quattro giovani ragazze che la guerra e la rivoluzione hanno trasformato in giovani donne.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
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La bella Evelyn è morta!

Siediti e vegliala per un'ora...

Sedici anni quando morì!

Forse aveva inteso si e no il mio nome-

Non era il suo tempo di amare: inoltre,

la sua vita aveva più di una speranza, più di uno scopo

Ed era ora eccitata, ora quieta-

Finché la mano di Dio non fece un cenno improvviso

E la dolce fronte bianca è tutto, ora, di lei...

(Da Evelyn Hope di Robert Browning)


1918

Una fila di formiche si muove in processione nel viale Voznesenskij, al centro di Ekaterninburg.

Fuori dal villino requisito al mercante Ipatiev per farne una "casa a detenzione speciale".

Si muovono nel pomeriggio umido e intriso del profumo delle prugne mature del luglio siberiano.

Anastasia, con i suoi modi goffi e ancora un pò buffi, cerca uno spazio di luce tra le finestre oscurate del primo piano. Vuole ossevare quei piccoli insetti legati gli uni agli altri in quella lunga corda, un pò come la sua famiglia.

Vuole credere che c'è ancora speranza ed essere ottimista. Vuole sentirsi felice per il semplice fatto di sorridere: come le è accaduto qualche mese fa a Toblosk.È andata sull'altalena e si è convinta che la bellezza della vita è ancora possibile.

C'è uno spiegamento di sentinelle, di dieci guardie armate, disposte per avere sempre una visuale completa del viale.

Lo zar Nicola è un prigioniero politico. Il destino suo e della famiglia si gioca sull'onda dell'entusiasmo e dell'isteria in cui va avanti la rivoluzione.

Bolscevichi. Menscevichi.

Rossi. Bianchi.

Sono loro a comandare le vite dei "cittadini Romanov".

Eppure Anastasia, dai capelli color fragola e dal temperamento da monella, si lascia catturare semplicemete da quelle formiche.

"Fourmis!"

Mormora nel suo francese fluido e gli si affaccia alla mente l'immagine di lei bambina con il suo grande libro illustrato di animali.

Aveva cinque anni quando si è presentata a Monsieur Gilliard, in attesa di far lezioni alla sorella maggiore Olga, con il suo enorme librone per sapere i nomi degli animali.

La prima lezione di francese asserendo che sarebbe tornata il giorno dopo.

Tornò. Anastasia, vivace ed energica, ha sempre saputo ammaliare chi ha incontrato.

Un'incantatrice. Un affascinante diavolo malizioso.

I vetri delle finestre, tinti di bianco, la opprimono più di quando non faccia il pesante corpetto, appesantito dalle pietre preziose della corona, che le mozza il respiro.

Alessandra ha avvisato le sue tre figlie con parole in codice come "medicine" nelle lettere che sono giunte mentre erano ancora a Tobolsk.

Olga, Tatiana e Anastasia hanno nascosto le pietre, reliquiario di una dinastia caduta in rovina, nei corpetti per non farsele rubare.

Le guardie, a casa Ipatiev, sono state rozze e prive di tatto.

Ora che è arrivato Jurovski la famiglia Romanov spera che le cose vadano meglio.

Anastasia appare ottimista quasi quanto il suo papà.

Le privazioni della prigionia hanno colpito duramente questa spensierata ragazza di sedici anni.

Sono cittadini semplici, ora, Anastasia e le sue sorelle. Granduchesse che hanno imparato a spaccar la legna e a coltivare l'orto come kulaki.

Hanno imparato a cuocere il pane. Lavano i pavimenti e non smettono di sognare.

Dorme sulla pietra dura del pavimento la notte, Anastasia, assieme alle sue sorelle. Ripensa con rimpianto alla stanza che ha condiviso con Maria a Carskoe Selo: la rete da tennis sistemata in mezzo ai letti, il fonografo tenuto a volume alto per indispettire gli ospiti nel boudoir della zarina, il piccolo topo in una fessura che Maria aveva deciso di eleggere a suo animale domestico.

Shvbisik, il piccolo volpino senza il quale non andava a letto. Si metteva addirittura ad abbaiare Anastasia quando non lo trovava. È stata affranta per diversi giorni quando è morto.

Finché non le hanno regalato Jimmy, che ora è con lei a Ekaterinburg.

Vorrebbe sparire sotto il tavolo e mettersi a guaire, assieme ad Alessio, come quando erano bambini. Come quando interrompevano le cene formali di uno zar irritato che li puniva metodicamente.

Vorrebbe aria fresca.

Ha avuto il permesso di fare una passeggiata all'esterno l'altro giorno. Si è avvinghiata al grosso ramo di un albero e ha iniziato ad oscillare avanti inditro.

Un pò come quando, ragazzina, si è sottratta alle lezioni noiose arrampicandosi sugli alberi. Finché non è stato suo padre ad intimargli di scendere.

Un maschiaccio con i fiori intrecciati nei capelli.

"Cittadina Romanov! Non si maltrattano gli alberi!"

La voce roca e austera di Jurovski l'ha paralizzata di paura e ha infranto per sempre la cortina dei giorni felici.

Certe volte Anastasia si chiede se sia possibile corrompere queste persone così cattive con la sua famiglia. Forse portando loro un mazzo di fiori come ha fatto con Sydney Gibbes per avere un punteggio più alto.

Finge bene Anastasia. Nasconde il suo sesto senso sul futuro funesto che si prospetta.

"Non dimenticarmi!"

Ha scritto a una sua amica in una lettera l'inverno scorso. Ha scritto anche un tema su Evelyn Hope per il suo precettore Gibbes, pieno di errori ortografici.

Lei bambina, figlia della rivoluzione, granduchessa ridotta a ragazza piena di dubbi e di paure.

Un pagliaccio simpatico è stata da bambina, Anastasia.

Un'ottima attrice. Con un talento innato per far ridere, per fare le parodie di parenti e amici senza essere mai offensiva.

Voleva fare l'attrice Anastasia. Ora sa di avere altre responsabilità.

Vorrebbe aspirare un pò di tabacco per calmarsi. Lei e Olga hanno iniziato a fumare durante la guerra, sebbene Nicola disapprovi.

Vorrebbe Anastasia.

Aria. Libertà. Sono vitali per uno spirito libero e ribelle come lei.

Raggio di sole, come la chiamavano a corte, non è mai stanca eppure tutta la tensione la porta a crollare.

Gira la maniglia della finestra e si ruba tutta l'aria fresca dell'estate siberiana.

Respira a pieni polmoni e si sente felice come quel giorno sull'altalena.

Una raffica di proiettili sconvolge la tranquillità del pomeriggio.

Sfiorano la finestra aperta, si perdono nell'aria.

Anastasia richiude immediatamente.

Il diavoletto affascinante e malizioso è ora solo una ragazzina piena di paura per decisioni più grandi di lei.

Non proverà mai più a rubare un alito di aria fresca.


****

Charles Sydney Gibbes: fu insegnante di inglese dei figli di Nicola II

Yakov Jurovski: comandante rappresentazione Ceka (polizia segreta bolscevica) incaricato dell'esecuzione della famiglia Romanov e dell'occultamento dei cadaveri.

   
 
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