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Autore: Oscar_    18/02/2013    0 recensioni
- Mikoto! - Per quanto si sforzò di non collegare quella pronuncia e quel tono allegro a chi più gli rammentava, alla fine scorse un viso, in lontananza, che non lasciò dubbi: Tatara sbucava da quel bianco immenso, correndo come niente fosse, col sorriso sempre stampato in viso come un marchio di fabbrica.
[One-shot leggermente MikotoxTotsuka]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mikoto Suoh, Reishi Munakata, Totsuka Tatara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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That white room











Si stropicciò gli occhi, aprendoli poco a poco per abituarli alla grande fonte di luce presente nel luogo in cui giaceva. Dovunque si trovasse, di sicuro era pieno giorno. Non poteva essere altrimenti: quella luce calda era tipica del sole di mezzogiorno, un sole intenso, caldo in quel modo solo in estate.
Finalmente abituò lo sguardo al chiarore presente tutt’intorno: non era in nessun luogo ben definito. Tutto era bianco. Non c’era distinzione alcuna fra pavimento e soffitto, fra pareti e mobili; sempre che ve ne fossero. Non si distingueva nient’altro all’infuori del proprio corpo. Ed infatti il Re Rosso, portando le mani affiancate al viso per constatare di possedere ancora la vista, distinse alla perfezione ogni particolare delle dita consunte e ruvide.
Forse qualcuno l’aveva rapito. O forse stava sognando. La seconda ipotesi venne poco dopo confermata da un richiamo distante, proveniente da una voce ben conosciuta al sovrano dell’HOMRA:
- Mikoto! - Per quanto si sforzò di non collegare quella pronuncia e quel tono allegro a chi più gli rammentava, alla fine scorse un viso, in lontananza, che non lasciò dubbi: Tatara sbucava da quel bianco immenso, correndo come niente fosse, col sorriso sempre stampato in viso come un marchio di fabbrica. Il Re Rosso si alzò in piedi, constatando che quell’assenza di confini era piuttosto disorientante; insomma, non si riusciva bene a capire se si fosse perfettamente eretti od inclinati. Al solo pensiero girava la testa. – Lo so, è un po’ scomodo all’inizio. Ma non preoccuparti, ti ci abitui in fretta. – Spiegò il giovane, prendendo dolcemente la mano dell’altro per constatare che altre bruciature s’erano fatte strada sulla sua dura pelle.
- Per proteggere. Mpf. – Mormorò fra sé Mikoto con voce sarcastica, sviando altrove lo sguardo per non incrociare quello del ragazzo, che continuava imperterrito a sorridergli con affetto.
- Sì. Per quanto ti ostini a farne cattivo uso, i tuoi poteri servono proprio per proteggere. – Rispose tranquillo Tatara, sfiorando con la punta dell’indice il ruvido dorso della mano altrui, tracciandovi disegni invisibili.
- Dove siamo? –
- Secondo te? –
- Mh. – Proprio non riusciva a capirlo, il Re Rosso. Un luogo così anonimo, ed al contempo familiare, era impossibile da ricollegare ad esperienze passate. Impossibile da ricordare o da immaginare una volta distanti da esso.
- Ti rispondo sotto forma d’indovinello, ti va, Re? – Domandò divertito il ragazzo, inclinando leggermente il capo. Quell’euforia aveva sempre divertito Mikoto. Dove trovasse tutta quell’allegria era ancora da definire. – Cos’è che difende ma non ferisce, che riscalda ma non brucia, che conforta ma non opprime? –
- Non lo so. –
- Ti arrendi così in fretta? –
No. Mikoto non aveva intenzione d’arrendersi di fronte ad un gioco di parole tanto semplice e, in fondo, scontato. Non che avesse la risposta pronta, poco ma sicuro; eppure, dato che il giovane aveva formulato l’indovinello come una piccola sfida, il Re Rosso non si sarebbe mai tirato indietro.
- Pensaci, mi darai la risposta la prossima volta. - E perché? Dove doveva andare?
Quasi gli avesse letto nel pensiero, Tatara si avvicinò al viso dell’altro, accentuando il sorriso con una nota differente dal solito: poteva trattarsi di malinconia? – Ci vediamo presto, Re, non preoccuparti. -
Ed ecco il gesto che Mikoto non si aspettava: uno sfioramento rapido di labbra da parte dell’altro. Un tocco lieve, dolce, soave. Ma effimero, breve ed irrecuperabile. Una volta svaniti, i gesti non possono essere riprodotti alla perfezione. Tanto vale godersi ogni istante, dunque.
Mentre Tatara iniziava a scomparirgli dinanzi lo sguardo, il Re Rosso ebbe la sensazione di scivolare lentamente altrove, in un altro mondo, in un’altra dimensione. Quasi avesse viaggiato in chissà quale altra galassia per poter incontrare il ragazzo.

 

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Lo destò il trillo del telefono. Chi altri poteva essere se non Izumo? Aveva la predilezione nello scegliere i momenti peggiori per chiamarlo. Ancora avvertiva il sapore del giovane sulle labbra, come se davvero l’avesse baciato, per un momento.
- Sì? -
- Mi dispiace, Mikoto. Ho brutte notizie.* –
Arrivano sempre in coppia, pensò il Re, una volta chiusa la conversazione.

 

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Non aveva mai creduto di poter finire in quel modo. Di concludere la sua vita con la lama d’una spada nel torace. Di scorgere per ultimo proprio quell’uomo dall’espressione di ghiaccio e gli occhi più dolci del mondo. Non aveva mai immaginato di avvertire ogni forza abbandonarlo gradualmente, come tanti granelli di sabbia che scivolano via da una clessidra rotta, finalmente liberi di volare nell’aria e disperdersi nel mare immenso, facendo sempre la differenza in quel numero infinito.
Non aveva mai vaneggiato sulla possibilità di avere così tanto tempo per ricordare ogni attimo, ogni frammento di memoria raffiorante in quegli ultimi istanti di vita. Non poteva sapere che sarebbe stato così doloroso rivedere, seppure per poco, tutti i volti di coloro che per sempre avrebbe lasciato chissà come e chissà dove, abbandonandoli proprio al pari di un Re deceduto in battaglia; all’improvviso. Senza speranza di salvezza.
L’aveva scelto lui, vero. Non se ne pentiva, vero. Ma avrebbe sentito la mancanza d’ogni singolo membro dell’HOMRA. D’ogni ragazzo e amico, d’ogni fratello e compagno. Di chiunque, in realtà, che avesse mai incrociato il suo cammino.
Vivere. Morire. Una linea talmente sottile separa le due metà! Una linea facilmente strappabile.
- ... Abbraccio. – Il Re Blu taceva, ascoltando in silenzio tombale e rispettoso le ultime parole dell’altro. – Era... L’abbraccio... – Possibile che quell’indovinello gli fosse raffiorato alla memoria proprio in quell’ultimo momento prima di perdere la luce nello sguardo, prima di avvertire le dita intorpidirsi per sempre, prima di finire nell’oscurità tanto al lungo temuta? Certo. Si trovava, allora come in quell’istante, nell’abbraccio della morte.
Perché gli fosse venuto in mente proprio allora? Perché le braccia altrui lo sorreggevano, dopo avergli inflitto il colpo finale. Un colpo da maestro, pensò Mikoto. Un maestro da seguire, imitare ed ascoltare. E lui non aveva fatto nessuna delle tre cose.

 
 

Che buffo il destino. Pare serbare tante sorprese, offrire tante possibilità, ed in un istante è pronto a sottrartele via.

 
 

Ancora i discorsi di Tatara gli sorsero alla mente, accompagnandolo sino alla fine. Almeno l’aveva vendicato. Almeno avrebbe potuto riposare in pace. Almeno sarebbe morto con la coscienza a posto, con l’orgoglio intatto, con l’affetto... In pezzi. Ma andava bene così, al Re Rosso. Finalmente la pace aveva deciso d’accoglierlo. E lui aveva deciso di abbandonarvisi come ad un dolce veleno, che lento divora le carni e scaccia l’animo, spedendolo nel luogo così tanto bramato.
Chissà che non sarebbe stato simile a quella stanza bianca.




*La battuta che Izumo dice a Mikoto nel telefonargli in seguito alla morte di Totsuka. n.d.a


Boh, a volte si ha l'ispirazione per scrivere cose deprimenti ed eccoci quì. Non so che avessi in mente, forse solo di sfogarmi un po' e descrivere da un punto di vista esterno, ed al contempo intimo, le sensazioni di Mikoto nel morire; anche delle sue "ultime parole", non udite da nessuno all'infuori di Munakata. E, ovviamente, di trattare a modo mio e mettendo per iscritto una mia idea, il pairing Mikoto x Totsuka, che shippo all'inverosimile.
Un commento è ben accetto, i pareri fan sempre bene.
Aggiornerò presto l'altra long-fic, questa quì:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1605371&i=1
See you~!

   
 
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