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Autore: Sallivergron    18/02/2013    1 recensioni
Per la prima volta nella loro queste due complete sconosciute si stavano lasciando alle spalle i problemi, prendendosi un po’ di tempo per se stesse. Nessuno sapeva cosa avessero in mente. Quella sarebbe stata un’avventura per tutti e chi lo sa, magari non avrebbero incontrato solo persone nuove in una città nuova.
Questa storia è ispirata al film "L'amore non va in vacanza" i personaggi principali sono: Naya Rivera e Dianna Agron, i secondari: Mark Salling, Chord Overstreet, Chris Colfer, Darren Criss, Lea Michele e Cory Monteith
Natale si avvicina ed io comincio ad avvertirlo, così ho deciso di avvantaggiarmi e cominciare a scrivere la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chord Overstreet, Chris Colfer, Dianna Agron, Mark Salling, Naya Rivera
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era il giorno prima della partenza di Naya. Un cielo grigio e freddo faceva da contorno al panorama della casetta in campagna di Dianna. Naya e Mark assieme a Becca e Melissa avevano deciso di trascorre tutto il tempo che gli restava assieme. Di comune accordo andarono al centro commerciale dove le bambine potevano divertirsi e forse sentire accanto a loro per l'ultima volta una figura materna. Mentre camminavano, Naya vide un bel negozio per bambini e subito lo raggiunse. 
-Che stai facendo?- le chiese Mark sorridente notando che stava praticamente facendo impazzire la commessa facendole prendere quasi tutti i vestiti più belli in quel negozio. 
-Beh- disse guardando le piccole -shopping!- esclamò e le piccole l'abbracciarono felici
-Vuoi comprare tutto il negozio?- domandò ancora l'uomo 
-No, solo quello che ritengo necessario. Sai tesoro bello, voi inglesi siete bellissimi, ma vestite i vostri figli in maniera orribile. Non avete molto gusto- rispose alzando le spalle
-Ah si?- chiese lui avvicinandola a se pericolosamente 
-Mark ti ricordo che siamo in un negozio di bambini- lo ammonì la donna sorridendo e entrando in un camerino con le piccole. Qualche minuto dopo uscì e quando chiamò le piccole queste sfilarono lungo il piccolo corridoio dei camerini per farsi vedre dal loro papà. In quel momento Mark si sentì finalmente felice. La sua vita in quell'istante era perfetta. Non una preoccupazione lo affliggeva, non un problema, niente di niente. Era sicuro che sua moglie ne sarebbe stata felice. Si era rifatto una vita, propio come le aveva chiesto lei. Aveva trovato una ragazza d'amare e che a sua volta lo amasse. Non poteva chiedere di meglio. 
Ad un certo punto i pensieri di Mark furono interrotti da una voce a lui molto ma molto famigliare. 
-Mark, finalmente una bella visione!- esclamò una voce femminile. L'uomo si voltò. Alle sue spalle c'era una donna sulla trentina con i capelli biondi raccolti in uno chignon, un blazer beige e una gonna dello stesso colore. Accanto a lei c'era una bambina della stessa età di Becca. 
-Ciao Margaret, tutto ok?- chiese l'uomo. Quella sorrise, un sorriso strano. 
-Va tutto bene- rispose, poi notò Naya che alle spalle dell'uomo giocava con le piccole, le si avvicinò. -Oh vedo che hai finalmente seguito il mio consiglio e hai preso una tata, bravo ottimo lavoro anche se saresti stato più sicuro se avessi assunto un'inglese e non una portoricana. Comunque adesso non hai più scuse per non portarmi a cena fuori- disse 
Naya scoppiò in una fragorosa risata. I due si guardarono per un attimo. L'uomo notando quello sguardo sul volto della mora cominciò a preoccuparsi. La latina si alzò e le si avvicinò. 
-Credi che io sia una tata?- domandò guardandola -Ascoltami bene- disse avvicinandosi di più a questi e sussurrando -Io non sono una tata ma sono la fidanzata di Mark e guai a te se ti riavvicini a lui o alle sue figlie. Sono stata chiara?- chiese guardando negli occhi la persona difronte a se. Questi annuì e dopo aver preso per mano la figlia uscì di corsa dal negozio. Mark cominciò a ridere. 
-Perché ridi?- domandò la ragazza
-Perché ti amo- rispose lui dandole un bacio -Mi hai tolto quell'insopportabile sanguisuga di dosso. Tu sei davvero la donna perfetta per me- la donna rise e continuò lo shopping. 
Qualche oretta dopo erano seduti tutti e quattro in un fast food accanto al centro commerciale. Le piccole stavano giocando con i regalini trovati nella loro cena e nello stesso tempo mangiando, mentre Mark e Naya si organizzavano per andare all'aeroporto l'indomani per la partenza della donna. All'improvviso il telefono dell'uomo squillò, dato che stava masticando, invitò la sua ragazza a rispondere al posto suo. 
-Pronto?- domandò lei
-Ehm sei Naya?- chiese una voce dolce che subito la ragazza riconobbe. 
-Dianna, si sono io. Tuo fratello sta mangiando, vuoi che te lo passi?- domandò 
-Prima che tu lo faccia devo chiederti una cosa- confessò la bionda
-Certo dimmi- affermò la mora
-Tu e lui, si insomma, voi due state insieme?- chiese 
-Si, noi due stiamo insieme- rispose la bruna
-Oh grazie al cielo!- sospirò la bionda -adesso che so questo puoi passarmelo- 
Naya fece come le era stato detto e passò il telefono al fratello. 
-Mark tesoro sono io- disse
-Lo avevo capito. Cosa c'è che non va? Problemi con gli orari dei voli? A proposito, a che ora atterri? Vorrei portare le bambine, non ti vedono da tanto e vorrebbero salutarti- la informò
-Mark io non torno in Inghilterra- disse sincera la bionda
-Cosa?- chiese l'uomo alzando un po' la voce.
-Si tesoro, ho trovato l'uomo perfetto per me qui, si chiama Chord, è un caro amico di Naya. Noi due ci amiamo e lui mi ha trovato un lavoro per il Los Angeles Journal. Tu sai cosa significa per me passare dallo scrivere per uno stupido giornaletto di un paesino di provincia ad uno dei più importanti giornali del mondo- spiegò la ragazza
-E se scoprissi che non è vero amore con questo tizio cosa farai? Non conosci nessuno lì- esclamò 
-Non succederà, ma qualora una cosa del genere fosse possibile, tornerò in Inghilterra e poi c'è sempre Naya, Chris, anche se non li conosco benissimo a dire il vero Naya non l'ho neanche mai vista dal vivo, ma so che mi daranno una mano. Poi lei è la tua ragazza. A proposito, che intenzioni hai con lei, la ami?- domandò la sorella
-Dianna Elise Agron non cambiare argomento! E comunque si la amo, ma non è questo il punto. Tu devi tornare a casa. Naya andrà via, tu resterai lì, chi diavolo resterà qui con me?- domandò l'uomo visibilmente scosso. 
-Ci siamo noi sempre con te papà- esclamarono le piccole andando vicino al loro genitore. 
-Mark ti prego dimmi che sei felice per me- disse la sorella
-Lo sono, ma non riesco a pensare di vivere qui senza la mia piccola sorellina- affermò. 
-Ti voglio bene Mark- 
-Ti voglio bene anche io Dianna- 
Dopo quella telefonata, il suo umore non fu più lo stesso. Era triste, arrabbiato, sconvolto. Presto sarebbe stato solo. Solo con le sue meravigliose figlie che non solo avrebbero perso la figura della loro zia, ma anche quella di Naya che ormai per loro stava diventando una seconda mamma. 
L'indomani mattina, alle 10 erano tutti e quattro in aeroporto. L'americana stava per partire. Probabilmente non l'avrebbero mai più rivista. Al megafono annunciarono che il volo di Naya stava per essere imbarcato. Si recarono tutti davanti l'entrata. 
-è arrivato il momento- disse la donna guardando negli occhi il suo amato. 
-Vieni qui!- esclamò Mark abbracciandola stretta. -Ti amo, ricordalo sempre- le sussurrò in un orecchio mentre alcune lacrime cominciarono a bagnargli le guance. Con una mano le accarezzò i capelli e con l'altra non le permise di staccarsi da se. 
-Io non voglio che finisca Mark ti prego vienite via con me- disse lei tra le lacrime -Non ho mai amato prima di conoscere te. Tu sei la mia nima gemella io lo so. L'ho saputo nell'istante in cui ho guardato i tuoi occhi- esclamò lei
L'uomo sciolse l'abbraccio e la guardò. Si asciugò in fretta le lacrime  e poi asciugò quelle della ragazza. Le prese il viso tra le mani e la trascinò in un bacio tenero ma non dolce, le lacrime avevano reso le loro labbra salate. Al megafono invitarono di nuovo i passeggeri del volo di Naya a salire sull'aereo. 
-Ciao bambine- disse abbassandosi e lasciando che queste le si appendessero al collo. Le abbracciò strette, quasi come fossero qualcosa di sua proprietà, ma alla fine, a malincuore dovette lasciare lì quelle tre persone che erano diventate così importanti per lei ed entrare in quel dannato aereo. 
Il viaggio fu lungo ed estenuante. Durante tutto il tempo non aveva fatto nient'altro che piangere e riguardare le foto che aveva sul telefono raffiguranti lei e Mark e le bambine. Nulla aveva più senso ormai, aveva conosciuto il vero amore e lo aveva lasciato lì, lontano da lei. 
Quando arrivò a LAX prese il cellulare e compose il numero del taxi mentre si avviava con la valigia all'uscita, ma nell'atrio ad aspettarla c'era una sorpresa. Chiuse la chiamata e guardò le persone difronte a lei. C'era Chris, il suo migliore amico Chris, le sembrava di non vederlo da una vita, accanto a lui c'era Darren, che sembrava più basso del solito, a seguire Cory che sorrideva come un ebete e accanto a lui Lea che faceva "ciao" con la mano, alla destra di questi, abbracciata da Chord, c'era una bellissima ragazza con gli occhi verde smeraldo, i capelli biondi che la guardava con un sorriso radioso. L'avrebbe riconosciuta tra mille, è vero non l'aveva mai vista prima, ma da come tutti la descrivevano non poteva che essere Dianna. La sorella minore di Mark. Si guardarono solo per un istante e quando furono abbastanza vicine, senza dire nulla, si abbracciarono ed entrambe avvertirono una sensazione strana, di tranquillità, sentivano di conoscerci da sempre. Si guardarono per un secondo e tornarono ad abbracciarsi. Questa volta la mora si lasciò sfuggire qualche lacrima. 
-Sta tranquilla, noi siamo con te- disse Dianna stringendola




L'angolo della scrittrice di Fabiana
Lo so, lo so "mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa" 
Come ho detto anche alla fine de "Alla ricerca dell'amore" la scuola mi distrugge. Non ho neanche il tempo per respirare quasi, percio, vi chiedo perdono e vi prometto che dato che stanno per cominciare i 5 giorni di festa per le elezioni aggiornerò preso questa storia assieme alle altre. Voglio inoltre ricordare che non ho dimenticato "Ohio school of arts" e la continuerò al più presto. Il capitolo è quasi pronto, ha bisogno solo di un'ultima lettura veloce. Detto questo spero che recensiate e che altro dire
Alla prossima

Fabiana
  
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