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Autore: Edenya404    06/09/2007    5 recensioni
Lei, quasi diciotto anni, studentessa modello. Lui, poco meno di quarantacinque, professore sposato. Una ragazza, un uomo,un amore impossibile interrotto bruscamente...cosa succede quando dopo dieci anni ti ritrovi a lavorare con quella ragazza che non hai avuto il coraggio di amare?! Quando la sua presenza ti riempe di desiderio ossessivo e il passato torna a riaprire ferite....
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è chi si chiede cosa sia la morte

Questa storia parla di un professore, sposato, che si ritrova a lavorare con una sua ex alunna…ma non un’alunna qualsiasi. Una ragazza innamorata a cui ha frantumato il sogno d’amore di una relazione a causa di un vincolo coniugale molto forte. Che dire….leggete e commentate^^

 

Nevrosi d’amore

 

 

C’è chi si chiede cosa sia la morte. Domanda strana non ti pare?

Pensi che qualcuno sarebbe capace di rispondere?

Io credo proprio di no…

Eppure se potessi la chiamerei adesso, quella carnefice. Quella falce che miete persone su persone e le accumula in cataste informi e putride.

Dio come bruci…sei fuoco sulla mia pelle, fuoco vivo, lingue rosse che mangiano la mia carne, strappano brandelli di pelle e li masticano senza sosta, senza pietà.

Ma cos’è la pietà?! Tu lo sai?

Che domande…no che non lo sai…o non vuoi saperlo.

Mi torturi, mi trucidi e non te ne rendi conto. Non capisci che lo fai ogni secondo in cui i miei occhi si posano su te, maledetto diavolo con le ali candide. Con quegli occhi innocenti, eppure così sicuri.

Profonda e torbida la mia passione mi travolge, mi annega

Anche adesso che bevi quel caffè.

Tu non sai…

A volte è bene non sapere…altre, invece, il beneficio del dubbio rischia di condurci alla pazzia, soffocarci col suo dolce fetore. Ti amo, ti odio, ti voglio, ti bramo…mio peccato, mia vita, mia perdizione.

Lussuria. Lussuria allo stato puro, gocce limpide e rosse che colano tra le pieghe di membra desiderose. Rischi di farmi impazzire così sai?! Ma, dopotutto, a te che importa?! Tu che sorridi ai colleghi…tu che pensavo di non rivedere più. Ed invece.

Il destino, subdolo e sadico…si diverte a vedermi spasimare nel baratro profondo della morbosità.

Un guizzo e la tua lingua va ad accarezzare le tue labbra, togli il residuo amaro e marrone rimasto sul tuo velluto invitante. Sipario aperto su un teatro troppo caro da pagare…che tanti desiderano e pochi posson permettersi. Oh musa, oh dea ammettimi al tuo cospetto, permettimi di godere del tuo spettacolo anche solo per un ora e poi mi accascerò inerme sui gradini della tua indifferenza, esanime e appagato spiritualmente.

Un passo e ondeggia il tuo seno…battito che accelera, battito che si ferma, battito irregolare.

Mi rovini il cuore demone alato.

Scavi fossati nella mia carne di uomo coi tuoi artigli angelici.

E sgorga il sangue…e cola, cola mormorando col suo corso parole strozzate in gola. Pugni che battono sul vetro della mente avidi di fracassarlo. Di rompere con lui il timore che sale e stringe il collo, che porta ad un lento e inesorabile decadimento razionale.

Nevrosi.

Esiste un farmaco per guarirmi?

Quali intrugli d’erbe mescoli nel tuo calderone, strega tentatrice?! Non mi fido di te, dei tuoi occhi penetranti che splendono come l’aurora boreale. Ti avessi tra le mani, in un luogo senza spazio, senza tempo, morderei le tue labbra fino a lacerarle e berrei del tuo sangue per poter dire di averti assaggiata.

Se morirò per amore non importa, leggerai sul mio epitaffio:

“Morte lo colse sul divin seno di colei che lo ammaliò”

E sia. Voglio morire.

Spirare adesso prima che sia troppo tardi, prima di vederti di nuovo che mi volti le spalle, a me, uomo stanco, a me, bambino irresponsabile, a me che mi merito la morte più di chiunque altro.

Mi sorridi…

Leggi i miei pensieri fata nera…t’insinui nella mia mente…

E cos’è quello? Un ghigno di soddisfazione?

Sorridi…di nuovo una coltellata in pieno petto e le coronarie che si otturano, pulsano le tempie e l’aria che fatica ad entrare nella bocca eppur così aperta.

Sfoglio il libro e piccole impronte sulle pagine ingiallite testimoniano la reazione che provochi in me. Sudore freddo.

Alzo gli occhi, la stanza vuota.

Porta chiusa e tu che bevi il caffé…

Mi rode il desiderio mentre nella mia mente ti divoro le labbra ardentemente, mangiando pezzi del tuo corpo adagiato sul legno freddo di questo tavolo, una mano a coprire gli affannosi sospiri che si levano dalle tue labbra.

Ti legherei per le ali, per non farti più volare.

Ti riprenderei con la cinepresa del mio cuore, per rivivere in eterno questi attimi di paradiso. Ti terrei con me se solo ti avessi…

Se solo potessi tenerti tra le braccia e stringerti al mio corpo per fonderci assieme in un’unica realtà, quella realtà effimera che bramo più di ogni altra cosa.

Pazzo, pazzo isterico…no, pazzo d’amore.

Conduce alla pazzia il tuo pensiero sai?! Tortura la consapevolezza di un amore sbagliato, impossibile nel realizzare il suo corso.

Ci ho sperato…che il tuo volto non riapparisse più, per non fare di nuovo gli errori del passato.

Ma tu non hai dimenticato…

Ferita nel cuore, continui a sanguinare e non permetti a nessuno di curarti, di lenire il tuo dolore con garze d’affetto. La vendetta è un piatto che va gustato freddo ed io ti sto dando tutto ciò che ti serve per divorarmi pezzo dopo pezzo…lo leggi il mio dolore, vedi la mia frustrazione e continui.

Ma come biasimarti?!

Ho sbagliato e non ci sarà una nuova occasione…dovevo solo non innamorarmi di te quel dannatissimo giorno di dieci anni fa…

 

 

 

Note dell’autrice (mi piace troppo scriverloXD): la qui presente storia nella mia mente bacata è ambientata in una scuola, se per caso non si fosse capito, e il narratore, non è pazzo veramenteXD è solo tormentato dai sensi di colpa e dai rimorsi.

Mione14

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Nevrosi d'amore is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at www.efpfanfic.net.
  
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