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Autore: PULLA68    19/02/2013    10 recensioni
Trama.
Ecco la conclusione della Trilogia delle Nuvole.
Dopo “Il Sole dietro alle Nuvole” e “Le nuvole di Volterra” ecco la terza e ultima FF che è iniziata con il rapimento del nostro amatissimo Edward.
Lo abbiamo lasciato a casa, incerto e insicuro a combattere contro se stesso.
Adesso però è il momento di scegliere e di capire chi vuole essere....
Sceglierà il Sole di casa Cullen e l'amore di Bella o le Nuvole di Volterra e l'amore di Rebecca??
Sceglierà di essere uomo o vampiro??
E che ne sarà della sua famiglia e di Bella?? Combatteranno ancora per lui o lo lasceranno libero di scegliere il proprio destino??
E infine riuscirà Aro a completare il suo piano e ad avere tutti i Cullen ai suoi ordini ??
Decisioni... decisioni... decisioni...
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia delle Nuvole'
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Ciao, innanzitutto grazie e un bacione a tutte.  Curiose di cosa succederà una volta arrivati nella tana dei volturi??  Bhe eccovi qua il...

Capitolo 35  Ritorno a Volterra


Edward



Stavo guidando nella nera notte ormai scesa nuovamente. Al mio fianco Bella osservava la lunga autostrada che si perdeva dritta nel buio.

In macchina con noi c'erano Demetri e Ilmi.

Demetri aveva gli occhi chiusi e il respiro affannoso. Stava parecchio male, lo sapevo fin troppo bene, ma ero anche consapevole che sarebbe guarito velocemente era infatti stato soltanto morso mentre combatteva per salvare Jasper.

C'era silenzio nell'abitacolo.

Ilmi non parlava perso nei suoi pensieri e Bella non aveva aperto bocca chiaramente imbarazzata dalla grande e potente Guardia che stava seduta dietro a lei.

Levai gli occhi dalla strada e le sorrisi. La sua mano posata perennemente sulla mia gamba si strinse appena in una muta carezza.

La strada era finalmente dritta e quasi deserta, avevamo infatti abbandonato le Alpi inoltrandoci nella pianura italiana, per cui potei lasciare il cambio e appoggiare la mia mano sulla sua.

Quel solo e lieve contatto riempì il mio cuore triste di fiducia. Lei era lì con me e mi amava, e questo era molto più di quello che avessi mai potuto sperare.

I nostri occhi s'incrociarono e lei si sporse verso di me regalandomi un veloce bacio.

Ovviamente non potevamo fare altro e i miei occhi tornarono attenti sulla strada mentre la mia testa tornava a casa Cullen.

Dopo aver salutato i miei genitori, Bella era entrata a salutare i miei fratelli e ne era tornata con Nessi e Jacob.

Emozionato, nel rivedere la mia bambina ormai donna, l'avevo stretta a me malgrado sentissi la sua reticenza e la rigidità con cui aveva accettato il mio abbraccio. Con un sorriso tirato sul volto l'affidai nuovamente a Jacob, che si limitò ad annuire. Lui aveva capito anche senza parole.

Con un sospiro mi girai e senza più voltarmi mi allontanai seguito da Bella alquanto perplessa e dalle Guardie.

Ancora una volta non ero riuscito a dare a Nessi spiegazioni sul perché mi accingevo ad allontanarmi da casa senza la promessa di ritornare. Sapevo dai suoi pensieri che era offesa e arrabbiata con me ed ero consapevole che questo nuovo abbandono la stava ferendo nuovamente ma non sapevo ciò che mi stava aspettando e mi sembrava sciocco farle promesse che poi non avrei potuto mantenere.

Speravo solo che Jacob e la mia famiglia gli riuscissero a far capire che non potevo fare diversamente, che non avevo altra possibilità se non ritornare là e affrontare il mio destino. Inoltre speravo che lei riuscisse a capire quanto era importante, per Bella e me, stare assieme anche se non sapevamo come sarebbe andata a finire.



E adesso solo la vicinanza di Bella mi stava dando la forza e la serenità necessaria per affrontare il futuro.

Ma più la macchina mi avvicinava a Volterra più l'ansia avvolgeva stretto il mio cuore quasi soffocandolo in una morsa dolorosa.

Marcus non mi odiava come Caius e non aveva l'avidità di Aro, ma era un Signore di Volterra e non avrebbe permesso ulteriori ribellioni, e avrebbe fatto di tutto per rafforzare il suo potere.

Temevo che per dimostrare la sua forza e il suo nuovo ruolo mi avrebbe costretto a restare a Volterra e magari avrebbe obbligato Bella a giurargli fedeltà.



Finalmente arrivammo nell'antica e bellissima cittadina italiana e, dopo essere entrati nella Rocca, accompagnato da Bella, mi avviai verso la Sala del Trono per andare a fare rapporto sulla missione compiuta.

La tenevo per mano e la conducevo per i lunghi e bui corridoi della Rocca tranquillamente, indifferente alle Guardie che mi salutavano ossequiose e ai loro pensieri curiosi.

Lei, invece, si guardava intorno spaesata e non era certo necessario Jasper per capire che era tesa come una molla pronta a scattare. Quell'ambiente per me diventato familiare era ancora evidentemente ostile nei suoi pensieri.

L'ultima volta che c'era stata era stato quando era venuta a salvarmi e quei ricordi probabilmente si erano risvegliati con l'ansia e il dolore che li accompagnavano.

Forse avrei dovuto lasciarla nella mia camera ad aspettarmi ma non volevo separarmi da lei e sapevo che Bella avrebbe voluto stare vicino a me.


Quando entrai per un attimo rimasi fermo incapace di muovermi mentre osservavo Marcus seduto tranquillamente sul trono centrale con dietro Renata. Ai suoi lati i due troni, adesso in piedi, erano rimasti vuoti a ricordarmi gli avvenimenti successi pochi giorni prima.

“Bentornato Edward” mi disse sorridendomi e facendomi segno di avvicinarmi “Come è andata la missione?” chiese tranquillo.

Feci qualche passo avanti e abbassai la testa in segno di rispetto portandomi il pugno sul cuore “Mio Signore.” iniziai “I licantropi sono stati annientati e solo due Guardie Anna e Telemaco sono perite nell'impresa” spiegai “Molte però hanno riportato ferite e alcuni necessitano di qualche giorno di riposo”

“Un gran bel risultato Capitano. Ma dimmi, se non ricordo male… è Bella la signora che hai al tuo fianco?” mi chiese sempre sorridendo.

Annui preoccupato. Non potevo nasconderla e nemmeno mentirgli. La sua domanda era strana, lui poteva percepire il nostro legame senza bisogno di chiedermelo. Senza contare che l'aveva già conosciuta. Perché allora quella domanda?? Cosa mi stava nascondendo, così abilmente nella sua mente?? E perché quel sorriso compiaciuto?? Avevo paura... paura che la volesse nelle Guardie.

Con il cuore gonfio mi sforzai di rispondergli cercando di tenere un tono di voce normale “Si mio Signore lei è Bella, mia moglie” confermai trattenendo il fiato per la tensione accumulata.

“Mi ricordo di te Bella. Sono felice che tu sia ritornata a Volterra” disse Marcus rivolgendosi a lei.

La guardai domandandomi cosa stesse pensando... ma il suo scudo era alzato mentre i pensieri di Marcus erano volutamente confusi e schizofrenici... mi stava tenendo lontano dalla sua mente!!!

La vidi sobbalzare, probabilmente non si aspettava di venir coinvolta nella discussione “Anch'io mi ricordo di Voi... Signore di Volterra” rispose lei alzando il mento con la voce ferma.

L'invidiai un attimo... avrei dovuto pensare che fosse un incosciente o non sapesse a quale pericolo stessimo andando incontro. Ma conoscendola bene, era più probabile che si sentisse sicura e certa di riuscire a venirne fuori senza problemi. Tante volte mi aveva dimostrato il suo coraggio e questa non sarebbe stata certo un eccezione.

“Il tuo dono è potente... vuoi metterti anche tu al mio servizio?” lo sentii chiedere mellifluo e una fitta al cuore mi fece tremare le gambe. Le mie paure si stavano concretizzando... l'avrebbe costretta a fare il giuramento e saremmo rimasti per sempre entrambi prigionieri di quelle fredde mura.

“Veramente mio signore, ho solo accompagnato mio marito. Sono solo un' ospite e intendo rimanerlo!” la voce di Bella era decisa. Lo stava sfidando apertamente.

Le strinsi la mano, poteva essere pericoloso tenergli testa di fronte a tutte le Guardie ma la sua reazione mi sorprese. Una risata aperta e argentina squillò nella sala mentre sorridendo le rispose “Come vuoi tu. Il tempo degli obblighi è passato. Un nuovo corso si è aperto e le regole verranno rispettate” disse Marcus alzando la voce affinché tutti sentissero e i suoi pensieri divennero finalmente chiari. Non avrebbe costretto Bella a giurare perché era sicuro che lei sarebbe rimasta ugualmente a Volterra di sua volontà.

Lo guardai stupito... perché Bella avrebbe dovuto scegliere di rimanere qua per sempre?? Solo una cosa poteva spingerla a quella decisione... la mia permanenza definitiva.

Ingoiai a vuoto preoccupato e spaventato mentre gli occhi di Marcus si posarono sui miei.

Sapeva che avevo letto le sue certezze e mi sorrise oscurando nuovamente la sua mente con un sorrisino subdolo.

“Benissimo Capitano. Puoi andare” mi congedò facendomi un segno con la mano.

Ma io volevo sapere cosa aveva in mente e quale sarebbe stato il mio destino. Così raccolsi tutto il coraggio che avevo e gli posi la domanda fondamentale “ Mio Signore. Sapete che non intendo rimanere, che la mia venuta è stato uno sbaglio. Vorrei tornare a casa dalla mia famiglia, mi lascerete libero?”

Ecco adesso avrei saputo quali erano i suoi piani... e strinsi la mano a Bella per farmi coraggio come se quel contatto potesse cambiare il futuro.

Lui alzò un sopracciglio “Quanta fretta Edward. Domani ci sarà un Consiglio e ci saranno molte decisioni da prendere. Ne riparleremo... per adesso è prematuro.” e con un gesto perentorio della mano mi segnalò che il mio tempo era scaduto. Non aveva pensato apposta all'eventualità aggirando così ancora una volta il mio potere.

Senza una parola, con il cuore pesante e mille interrogativi per la testa, uscimmo dalla Sala del Trono.

“Pensi che ti lasceranno andare?” mi chiese Bella preoccupata mentre la conducevo verso la mia stanza.

“Non so. Non mi è piaciuta la sua risposta e il suo prendere tempo. Sa come nascondermi i suoi pensieri, purtroppo” Avrei voluto mentirle dirle di sì ma non potevo perché io stesso avevo paura e il fatto che lui celasse così abilmente i suoi pensieri m'innervosiva non poco.


In pochi minuti eravamo giunti davanti alla mia camera. Mi fermai e la guardai negli occhi.

“Questa è la mia stanza” dissi emozionato aprendo la porta.

Lei fece un paio di passi dentro e dopo essersi guardata intorno si fermò con gli occhi sgranati dallo stupore.

“Sembra una prigione” mormorò guardandomi preoccupata e abbracciandomi stretto.

Forse per la prima volta si rendeva conto che stare a Volterra chiuso lì dentro non era certo una cosa piacevole soprattutto per noi abituati all'aria e alla libertà.

“Non c'è mai stata molta differenza” risposi mesto prendendola per mano e chiudendo la porta dietro di noi a chiave. Il mio tono era amaro. Spesso quella stanza era stata sul serio la mia prigione e più di una volta l'avevo odiata e avrei voluto scappare lontano da quelle quattro mura . Ma non volevo intristirla più di tanto. Avevo lei adesso e questo era l'importante.

“Ma questo non l'ho mai fatto qui dentro” mormorai soffiando nel suo orecchio mentre posavo le mie labbra sulle sue felice come un bambino che scarta un regalo.

Lei mi sorrise furbetta “Il letto però è bello grande e sembra comodo” rispose guardandomi dal basso in alto con gli occhi che le scintillavano lussuriosi mentre allacciava le sue mani dietro la mia schiena.

“Pensavo che prima volessi farti una doccia mentre vado a cercarti qualche vestito per cambiarti.” le risposi accarezzandole la sua morbida guancia. “Abbiamo viaggiato a lungo” aggiunsi sorridendo.

“E' un idea. Ma c'è il bagno?” mi chiese dubbiosa guardandosi intorno.

“Certo mia signora” le dissi indicandole la porta chiusa con un inchino.

Lei mi sorrise e dopo avermi dato un buffetto sulla testa ridacchiando mi rispose sorridendo “allora ne approfitterò” e slacciandosi da me si avviò verso il bagno con gli occhi che scintillavano.



Quando tornai era sdraiata sul letto... il suo corpo ricoperto solo dalla biancheria intima.

Chiusi nuovamente la porta a chiave... in fondo Marcus mi aveva detto che la riunione ci sarebbe stata solo in nottata e noi avevamo tutto il pomeriggio libero.

Mi avvicinai e la baciai sul naso. “Vado a farmi una doccia anch'io” mormorai sulle sue labbra.

“Qui ci sono i vestiti...”

Non feci in tempo a finire la frase “Lasciali li... per ora non mi servono” sussurrò allacciando i suoi occhi ai miei come se avesse paura che sparissi nuovamente.

Corsi in bagno e mi sciacquai velocissimo, volevo tornare da lei, volevo stare con lei, avevo bisogno di lei.

Insieme avremmo dimenticato la nostre paure, e cercato di passare quelle lunghe ore dimenticandoci del futuro, perdendoci in noi stessi.

Mi sdraiai sul letto al suo fianco e le cinsi le spalle appoggiandole al mio petto nudo.

“Sono felice che tu sia qua, Bella” le soffiai nell'orecchio felice di averla lì sdraiata al mio fianco Ero sicuro che assieme avremmo potuto superare qualsiasi cosa ci riservasse il futuro.

Non sapevo, però, ciò che mi stava attendendo alla riunione... mai più mi sarei aspettato quelle parole da Marcus e la reazione delle Guardie Reali.


   
 
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