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Autore: lovewholovesyou    19/02/2013    2 recensioni
Lea, Dianna, Naya e Heather ne hanno avuto abbastanza della loro vita. Così decidono di partire e il destino incrocierà le loro strade.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dianna Agron, Heather Morris, Lea Michele, Naya Rivera, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ehiiiilà, buona sera! Sono tornata alla riscossa! Spero che la cosa vi stia piacendo perchè sto cercando di metterci il cuore!
Recensite se vi è piaciuta, vi controllo....*muahha*

Just kidding, spero solo vi piaccia!


http://www.facebook.com/pages/Lovewholovesyou-EFP/142506699228449 qui c'è la mia pagina facebook, per chi fosse interessato.




I think i'm falling for you


Lea dormiva con la testa completamente affondata nel cuscino. Nemmeno nell'hotel dove alloggiava si dormiva così bene. Santo cielo, l'hotel! Se ne era improvvisamente ricordata. Chissà che avrebbero pensato quelli dell'hotel dopo non averla vista più rientrare. Oltretutto, le cadde l'occhio sulla radiosveglia alla sua sinistra e saltò su dal letto quando lesse l'orario tardivo. Si spogliò in fretta, rivestendosi e correndo in cucina: lì Dianna aveva apparecchiato per tre e stava cucinando quelli che sembravano essere pancakes. Quando si avvicinò un poco di più al tavolo Lea sentì una leggera melodia in sottofondo e Dianna che la seguiva cantando.

Nonostante non ci stesse capendo una parola, Lea rimase in piedi ferma ad ascoltarla: non era una delle più belle voci che avesse mai sentito ma era così bello stare lì e semplicemente lasciare che il suo canto le arrivasse all'orecchio. Poi all'improvviso Dianna si voltò, sempre cantando, e si bloccò all'istante.

«Oh, ciao Lea! Credevo non ti saresti più svegliata!» rise e portò in tavola i pancakes. «Caffè o latte?» continuò riprendendo a fischiettare a tempo di musica.

Lea si voltò verso Valerie, seduta composta a bere la sua spremuta che osservava le due ragazze sorridendo.

«Caffè grazie.» rispose la mora sedendosi al tavolo ancora mezza addormentata.

In realtà era semplicemente rimasta folgorata per un secondo dall'effetto che Dianna le aveva fatto. Involontariamente spostò lo sguardo verso la bionda e si soffermò per un secondo sul vestito a fiori che indossava: non troppo aderente, le scendeva perfetto sul corpo, nulla che mettesse in mostra troppo. Eppure Lea lo trovava più attraente di altre centinaia di cose. Lo sguardo che le lanciava, il sorrisetto che mostrava ogni tanto, quella risata un po' strana erano le cose che più riuscivano a sedurla.

Lea continuava ad osservarla mentre sorseggiava anche lei il suo caffè finché questa non incrociò il suo sguardo e piegò leggermente la testa, poggiando la tazza sul tavolo.

«Taylor deve essere rimasta dal vicino di casa, stanotte.» disse con un tono leggermente malizioso. «Devo accompagnare Valerie a scuola e ho da fare alcune commissioni, poi andremo dirette agli uffici della casa discografica. Ci stai?»

Lea guardò Valerie e poi annuì continuando a guardare Dianna.

«Perché mi guardi così?» le chiese la bionda ridendo.

Lea non sapeva bene che risponderle: “Niente, è che sei bellissima”, avrebbe voluto dirle. Invece Lea sorrise ancora una volta scuotendo la testa e Dianna tornò a sorseggiare il suo caffè.

 

Heather si svegliò accompagnata da quel forte mal di testa che le fece ritornare alla mente di aver bevuto troppo. Fu felice solamente di risvegliarsi nella sua camera d'albergo, che significava non essersi imbattuta in qualche disavventura da ubriaca. Poi si girò tra le lenzuola e si accorse di uno strano foglietto di carta appoggiato sul cuscino. Heather si tirò su stiracchiandosi e allungando la mano per prendere il foglietto. Lesse accuratamente la calligrafia ordinata e capì che si trattava di quella di Naya: la ragazza le aveva spiegato che non sarebbe potuta rimanere a vigilare sulla sua salute dopo che l'aveva letteralmente trascinata su in camera da letto perché era a lavoro. Heather avrebbe dovuto richiamarla per farle almeno sapere se era tutto apposto.

La bionda si passò le mani tra i capelli sospirando e ripetendosi quanto fosse stata stupida. Era triste a causa di Steve, odiava ammetterlo, e si era gettata sull'unica cosa che in quel momento non le avrebbe fato pensare a lui. Poi si rese conto che forse sarebbe bastato stare a chiacchierare con Naya. Da quando si erano incontrare per caso non aveva pensato a lui nemmeno per un secondo. Nulla che le ricordasse Steve. Lesse il numero di cellulare della ragazza e prese il cordless appoggiato al comodino, compose il numero e aspettò che Naya rispondesse.

«Heather?» Naya aveva risposto in meno di pochi secondi e subito Heather aveva sorriso: era preoccupata tanto da chiedere se fosse lei.

«Sì, sono io. Naya, sono davvero dispiaciuta per la pessima serata che avrai passato. Grazie di esserti preoccupata, ora sto molto meglio!» mentì massaggiandosi le tempie.

«Sono sollevata! Non ero molto convinta di lasciarti sola, non sapevo se fosse tutto apposto, non so se mi spiego.»

«Sei stato molto carina.» Heather arrossì e poté sentire Naya ridacchiare. «Vorrei farmi perdonare per la pessima serata: oggi pomeriggio ho le ultime prove dello spettacolo, ti andrebbe magari di venire a dare un'occhiata?»

Naya, seduta sulla sedia girevole, cominciò a girare come se dovesse anche pensare a cosa risponderle.

«Per me va bene, va benissimo.»

«Ottimo!» rispose la bionda esultando. «Allora vi vediamo dopo!» e attaccò la chiamata.

Aveva ancora un paio di ore per sistemarsi e recarsi alle prove, sapendo in realtà di aspettare soltanto di vedersi con Naya.

 

 

Naya poggiò la cornetta e tornò a controllare la posta elettronica del suo capo, alternandosi al foglio di paint che aveva riempito di cuoricini rossi. Oh, se si era presa una sbandata per Heather. Non una di quelle tanto gravi, che la tenevano costantemente a pensare a lei. Però l'idea di poterla rivedere la faceva sentire improvvisamente meglio e allo stesso tempo avrebbe preferito sbattere la testa contro un muro: come poteva innamorarsi di una ragazza palesemente etero? Naya non aveva mai avuto problemi con l'amore. Più che altro passò mesi interi per capire quello che veramente le piaceva. Ormai sapeva riconoscere benissimo i suoi sentimenti.

Quando si era innamorata per la prima volta di una ragazza, fece molta fatica a capire che cosa le stava accadendo in testa: non capiva perché quella sua amica, a cui Naya era tanto legata, le provocava così tanti emozioni. Stavano insieme giorno e notte. Tutti sapevano quanto fossero amiche. Oltretutto, Naya aveva sempre creduto che Alex fosse una bellissima ragazza, per quanto gli altri dicessero il contrario. La ragazza aveva un carattere così adorabile, e allo stesso tempo strano, che Naya credeva impossibile non innamorarsi di lei. Forse, all'inizio, lo diceva solo per farle un complimento ma poi Naya capì che c'era sotto qualcosa. C'era qualcosa di più che batterle forte il cuore ogni volta che Alex l'abbracciava, che la faceva sentire amata, che le ricordava quanto Naya fosse la sua migliore amica.

Naya aveva combinato una grande confusione con Heather: provava gli stessi identici sentimenti che aveva provato per Alex, solo più forti e marcati. La conosceva da solo pochi giorni! Come poteva esserne già cotta in così poco tempo?

Se lo stava chiedendo da ore quando dei movimenti sospetti dal fondo del corridoio la disturbarono.

Quella bionda e l'altra ragazza irritante che Naya aveva incontrato giorni prima al lavoro si stavano dirigendo verso di lei con due strani sorrisi e delle espressioni motivate. La più bassa si fece avanti poggiando le sue mani sulla scrivania. Guardò Naya negli occhi con un sorriso inquietante e aspettò che la latina si voltasse a guardarla.

«Posso aiutarvi?» chiese Naya, alzando un sopracciglio e dando un veloce sguardo alla bionda.

«Devo parlare con il signor D'Agostino e non ho intenzione di sentire la solita storia del fatto che lui è impegnato.» rispose la moretta, in modo altezzoso.

«Dobbiamo discutere di alcune proposte ed io ho già appuntamento per il colloquio.» precisò la bionda.

«Va bene...» sussurrò piano Naya spaventata da entrambe e sollevò la cornetta per chiamare il signor D'Agostino. «Signore, qui ci sono...» l'ispanica si voltò verso le due ragazze chiedendo implicitamente il loro nome.

«Agron e Michele.» disse Dianna, quella bionda.

Mentre Naya discuteva con il suo capo riguardo il fatto di poter fare un colloquio con le due ragazze, la mora della due rise e picchiettò sulla spalla dell'altra. La latina potè quasi sentire le carie ai denti: sembravano così dolci insieme! Sicuro erano fidanzate, non c'era altra spiegazione. Un colpo di fulmine!

Ritornata sulla terra, diede l'okay alle due indirizzandole verso l'ufficio principale. Naya guardò l'orario indicato dall'orologio del suo cellulare e quasi saltò su dalla sedia: una intera mattinata di lavoro giungeva al termine. Erano quasi le due del pomeriggio e presto tutti i suoi colleghi dei piani superiori sarebbero andati a pranzare.

Naya portava con sé il suo piatto di insalata e rimaneva a mangiare seduta alla scrivania. Non le piaceva passare del tempo con quelle teste vuote dei suoi colleghi, perché solo così li si poteva chiamare! A quel punto decise di smetterla di disegnare cuoricini vari al computer e pensò di mandare un messaggio a Heather per chiederle per che ora doveva farsi trovare al teatro. Ma questa, passati i dieci minuti, non rispose. Naya lasciò allora il cellulare sulla scrivania e riprese a disegnare.

 

 

Dianna e Lea erano entrambe sedute davanti al signor D'Agostino, pronte ad ascoltare la decisione dell'uomo sulla loro proposta. Dianna aveva avuto l'idea mentre viaggiavano in metropolitana: Lea avrebbe registrato tutto quello che la casa discografica le avesse proposto a patto che Dianna sarebbe stata assunta per occupare del set fotografico dell'album e per le news cartacee della società.

A primo impatto, il signor D'Agostino rimase parecchio sconcertato. D'altronde le due ragazze erano talmente diverse e si erano poste in due atteggiamenti differenti che l'uomo si era spaventato: Dianna era l'unica delle due ad essere composta sulla sedia, accavallando le gambe, semi coperte da un vestito a righe bianche e blu. La bionda annuiva ascoltando le parole dell'uomo mostrando un sorriso ogni tanto e, ogni tanto, cercava lo sguardo dell'amica seduta affianco a lei.

Lea, invece, era seduta anche se si alzò spesso per ribattere contro le proposte del signor D'Agostino ripetendo che il suo talento e quello di Dianna valeva molto di più. Aveva quella mania di rendere tutto così teatrale che spesso il vecchio uomo le era scoppiato a ridere in faccia e più volte le aveva chiesto di sedersi ed ascoltare.

«Bene, chiariamoci mio signor discografico: non ho intenzione di farmi ricordare per una sola canzone. Voglio essere ricordata per sempre.» continuò convinta Lea.

Dianna rise passandosi una mano sulla fronte mentre il signor D'Agostino le guardò ancora una volta sorridente.

«Avete mai pensato di fare un qualcosa insieme voi due? Non so: un duetto, un video, qualsiasi cosa.» disse loro il vecchio uomo e subito Lea e Dianna si guardarono in faccia scoppiando a ridere.

«Non so cantare.» affermò Dianna guardando a terra.

«Siete tutte e due molto carine e secon-»

«Dianna, tu sai cantare!» Lea interruppe il signor D'Agostino. «Ti ho sentita stamattina. Canti davvero molto bene. E non lo dico a tutti: ti ricordo che la migliore sono decisamente io.»

Dianna, se non fosse stato per la poca professionalità che avrebbe potuto mostrare davanti al signor D'Agostino, avrebbe voluto abbracciare Lea. Quella ragazza si stava rivelando più dolce di quanto si aspettava: tralasciando il suo modo di essere altezzosa, Lea era la ragazza più disponibile e gentile che avesse mai incontrato. Si sentiva bene a passare del tempo con lei.

«Perfetto, ragazze...Mi dispiace interrompere il vostro momento di dolcezza ma avrei preso una decisione.»

Entrambe si voltarono e si sorrise a vicenda. Lea allungò la mano verso quella di Dianna e la strinse nella sua. La bionda sollevò lo sguardo e le parve di sentire Lea mimare con il labiale: “non ti preoccupare, ti prometto che avrai quello che hai sempre desiderato.”

 

 

Il signor D'Agostino fu chiaro con Lea e Dianna: era concesso ad entrambe tutto quello che aveva richiesto a patto che alcuni costi fossero a carico ad entrambe. Dopotutto, Lea e Dianna si ritennero soddisfatte. Lea avrebbe iniziato ad incidere quel duetto che le era stato proposto a partire dal giorno seguente mentre Dianna avrebbe iniziato a lavorare come fotografa per gli eventi, per le pubblicità e per il magazine a partire dall'inizio della settimana seguente.

Le due ragazze stavano uscendo serene e sorridenti dall'ufficio principale e passarono ancora una volta davanti alla scrivania di Naya, trovandola intenta a mangiare una vaschetta di insalata mista. Dianna e Lea si guardarono.

«Naya, giusto?» la chiamò Lea e Naya alzò lo sguardo curiosa annuendo. «Ci chiedevamo se ti andasse di mangiare qualcosa con noi. E' molto tardi per l'ora di pranzo e non avevamo per niente voglia di cucinare qualcosa, perché non vieni con noi a mangiare una bella pizza?» continuò la mora con un sorriso che le copriva tutto il viso.

«Almeno c'è qualcuno a farti compagnia e mangeresti qualcosa di più consistente.» proseguì Dianna.

Naya le guardò con un'espressione ancora confusa in viso. Guardò il cellulare: ancora nessuna risposta da Heather. Solo una pizza e via, pensò tra se e se. Si morse il labbro inferiore e sorrise alle due ragazze.

«Va bene, mi farebbe piacere.»

Dianna e Lea sorrise improvvisamente allo stesso e si avvicinarono a Naya prendendola quasi sottobraccio trascinandola letteralmente verso l'uscita.

Naya quasi non si spaventò: non era abituata a parlare con nessuno e ora queste due ragazze la prendevano e la trascinavano via dalla scrivania senza dire nulla. Ma per la prima non si era innervosita. Per la seconda volta, aveva trovato qualcuno disposto a volerle bene.

 

  
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