Mary Go Round
(7)
Forever.
Il biondo aprì gli occhi e
sorrise. Sorrise nel buio perchè sapeva di avercela fatta. Sorrise perchè
sapeva di aver avuto indietro la sua felicità, ovvero Mary.
Si girò verso il suo comodino, osservando la sveglia che segnava le 01:40.
Come aveva fatto la mattina del giorno che si era concluso da poco, allungò il
braccio verso l'altra metà del letto, non trovandoci nessun corpo.
Si alzò di scatto, e velocemente, esattamente come la mattina
precedente, si avviò verso il bagno. Si vestì con una tuta, mentre in
cuor suo sapeva ciò che stava accadendo. Ma non voleva
trarre conclusioni affrettate, non voleva pensare neanche minimamente che la
sua Mary gli avesse fatto una cosa simile.
Aprì violentemente la porta della sua stanza, dirigendosi verso la hall. Vi trovò una giovane ragazza bionda, che dietro il
bancone stava trafficando con il cellulare. Conor si
affrettò ad andarle incontro per chiederle delle informazioni.
"Lily e Mary Parker?", chiese frettoloso.
"Buonasera!", gli sorrise la bionda.
"Mi risponda immediatamente!", le ordinò il ragazzo, infuriato.
"La signora Parker e sua figlia hanno lasciato
l'albergo ieri pomeriggio alle 18:00.", disse la receptionist,
spaventata dalla reazione del biondo.
Conor iniziò a piangere, lasciandosi cadere lungo il
bancone fino a toccare terra, le lacrime gli
scendevano copiose sulle guance.
Non poteva crederci. Non voleva crederci.
Lo aveva abbandonato, per farlo soffrire. Esattamente come
aveva fatto lui tre mesi e mezzo prima. Lui non si era curato della
sofferenza che avrebbe provocato in lei, e ora era lei che non si stava curando
della sofferenza che gli stava provocando. Era una vendetta.
In quei giorni si erano amati, profondamente. Come aveva potuto vendicarsi di
lui in quel modo? Ci sarebbero stati mille altri modi per fargliela pagare, se
solo la sua vista non fosse stata offuscata dal dolore e dall'odio.
E piangeva, singhiozzava..come un bambino piccino.
Aveva bisogno che qualcuno ricomponesse i pezzi del
suo cuore, ma sapeva che l'unica che avrebbe potuto era solamente lei. Mary,
colei che gliel'aveva appena distrutto.
"Ehi, biondo.. è tutto ok?", la ragazza del bancone si accucciò
accanto a lui, accarezzandogli un braccio. Lui si asciugò poche delle tante
lacrime che fuoriuscivano dai suoi occhi, rispondendole che non doveva
preoccuparsi.
Si alzò, e distrutto se ne ritornò verso la sua camera.
Appena aprì la porta, trovò Travis
seduto sul letto. Lo guardò triste, fino a che non parlò.
"Se n'è andata.", disse l'uomo, facendo sprofondare il biondo in
un'altra crisi.
Gli si avvicinò e lo avvolse in un abbraccio caloroso, pieno di conforto,
perchè era questo che serviva a Conor, conforto.
Quando il biondo si staccò dall'abbraccio del suo bodyguard, questo notò gli occhi arrossati del ragazzo.
"Si, Travis. Se n'è andata.
Senza dirmi niente, senza salutarmi. Mi ha lasciato, esattamente nello stesso
modo in cui io ho fatto con lei. Dopo aver fatto l'amore. Ora capisco come si
sia sentita, ma non avrei mai pensato che si fosse vendicata
allo stesso modo..", iniziò, mentre delle lacrime silenziose scendevano
ancora sulle sue gote.
"Mi dispiace. Io.. io ho provato a farle cambiare
idea.. ma evidentemente non ci sono riuscito.", colpevole, Travis abbassò lo sguardo.
"Ma non è colpa tua!", lo rassicurò il biondo. "Mary è così,
quando decide qualcosa non ritorna indietro.", sorrise. "Mi fa male
il fatto che mi abbia lasciato, perchè ora io volevo
stare con lei, avrei rinunciato anche al mio sogno per lei. Ma
non mi ha dato il tempo per dirle tutto ciò che mi provoca, tutto ciò che
sento, tutto ciò che per me lei è. Sono arrivato troppo
tardi.", continuò per poi buttarsi a peso morto sul letto, a pancia
in giù.
"Quando
sono entrato qui, ho trovato questa accanto al tuo cuscino.", disse
sventolando accanto all'orecchio di Conor un foglio.
"Cos'è?", chiese.
"E' una lettera di Mary.", rispose.
Conor si alzò subito a sedere, strappando dalle mani
di Travis quella lettera.
Quando appoggiò i suoi occhi sulla calligrafia semplice e
ordinata della mora, chiese a Travis di lasciarlo
solo. L'uomo ubbidì, uscendo dalla stanza.
Conor,
lo so che ora mi starai odiando, ma perfavore non
farlo. Quando tu starai leggendo queste mie righe,
probabilmente io sarò già a Londra, a piangere come immagino starai facendo
anche tu. Non avrei mai voluto farti questo, non avrei mai voluto illuderti su
ciò che io sapevo di non poter continuare. Avrei dovuto dirti tutto ciò che leggerai due giorni fa, quando sono arrivata a Manchester.
Quando mi hai trovato quel giorno in camera tua in una pozza di
sangue, ero venuta per parlarti, per dirti che avrei voluto mettere fine alla
mia sofferenza.
Ho deciso di venire da te, a Manchester, una settimana dopo
la mia ultima autolesione, perchè volevo
troncare. Volevo troncare per me, perchè per me la nostra
storia non era ancora finita. Volevo farti essere al
corrente di ciò che io avevo passato, di tutto ciò che ero arrivata a
fare per colpa tua. Perchè è colpa tua, si. E' colpa tua se ho iniziato a
tagliarmi, è colpa tua se ho passato tutta l'estate all'ospedale. E' colpa tua
se io ho sofferto. E quel maledetto giorno, io ero
venuta in camera tua per dirti tutte queste cose. Ma poi non ce
l'ho fatta, avevo paura, e mi sono rifugiata nel mio rito. Ho preso il
tuo rasoio e mi sono inflitta ulteriore dolore. Poi
tu, non pensando minimamente a ciò che mi provochi tuttora, sei venuto in
ospedale e mi hai baciato.
Tu non sai, tu non sai quante volte ho desiderato che
le tue labbra si posassero sulle mie ancora una volta. Tu non sai quante volte ho desiderato averti con me, solo con me. Forse sono una
stupida, perchè tu non hai pensato a tutte queste cose. Tu non sai quanto tu mi sia mancato in questi mesi, e forse io non ti sono
mancata neanche. E per questo mi sento ancora più stupida, perchè io ho
continuato ad amarti, mentre tu mi hai abbandonata per
il tuo amore più grande e vero: la musica. Tu non hai mai amato me come
ami la musica. Lei è una priorità per te, io non lo sono
mai stata.
Quando in ospedale hai posato le tue morbide labbra
sulle mie, mi sono sentita rinascere, e non ho avuto la forza per respingerti. Ho voluto di più, ti ho voluto.
Volevo amarti ancora, e volevo credere che tu mi amassi ancora.
Quando abbiamo fatto l'amore, ho capito che stavo
sbagliando. Ho capito che tu mi amavi, forse un pò di
meno di quanto ti amo io. Perchè io ti amo ancora, e continuerò ad amarti
sempre, anche se ti ho ferito. Ho sbagliato, e lo so. Ma
ormai c'ero troppo dentro, ed io avevo bisogno di sentirmi amata un'ultima
volta da te.
Avevo bisogno di te, Conor. Sento il bisogno di te
anche ora, tra due minuti, tra due ore, sempre. Io avrò sempre bisogno di te, e
so che non mi crederai, ma è così.
Sei indispensabile per me, ma devo lasciarti andare.
Tu devi lasciarmi andare.
Io non ho voglia di soffrire ancora per te, non ho voglia che tu mi abbandoni
di nuovo. Non voglio ricaderci.
Sappi una cosa però. Io ti ammiro, perchè hai saputo
sacrificare tutto per il tuo sogno. Io non sarei mai stata capace di fare una
cosa simile. Continuerò a seguirti come ho fatto fino ad ora, ma come artista,
come persona a me sconosciuta. Mi sarà difficile, me ne rendo conto, ma ci
proverò.
Mi rendo conto che i miei pensieri sono abbastanza confusi, ma spero riuscirai
a capire lo stesso. Sei una persona meravigliosa Conor,
nonostante ciò che mi hai fatto passare. E per questo meriti
tutto il bene di questo mondo, e spero riuscirai a trovare qualcuno che
tu possa amare veramente e che possa amarti per ciò che sei realmente, e non
per ciò che sei diventato. Sarò tua per sempre, e tu sarai mio per sempre. Sei
stato il mio primo vero amore, e non ti scorderò mai. Sarai sempre importante,
ma ora è tempo di finirla. Ricordami, come un sogno.
Fa come se io non fossi mai esistita, e tutto ti sembrerà più facile.
Questa è la fine, addio. Addio angelo, mi hai stravolto la vita.
Scusa.
TI AMO CONOR, PER
SEMPRE.
-tua
Mary
Il ragazzo rilesse quella
lettera circa una dozzina di volte, per capire se veramente lei gli stava chiedendo
di lasciarla andare, di non amarla più, di ricordarla come un sogno. Lui voleva
ricordarla, ma non come un sogno. Non sarebbe stato più facile in questo modo.
Avrebbe sofferto davvero tanto, se lo sentiva.
Strinse al petto quella lettera, desiderando stringere al suo petto la sua
ragazza. Sì, perchè Mary sarebbe stata la sua ragazza, sempre. Non
avrebbe permesso a nessun altra di intrufolarsi nel
suo cuore, mai.
Era arrabbiato, deluso,
triste. La persona che amava l'aveva lasciato. Gli aveva detto che quella era
la fine, e forse lo sarebbe stata.
Per sempre.
My Space:
Non mi
sembra di essere in ritardo, no?
Se lo sono scusate, ma ho avuto un po’ di problemi con mia
mamma.. sono stata in punizione per una settimana! Lo so,
sono cattiva! ;)
Comunque, volevo chiarire un punto dello scorso ‘My Space’ (sempre se
l’avete letto!), riguardo le storie che vorrei leggere su Conor.
NON ERA UN MODO PER RICEVERE PIU’ RECENSIONI!
Anche perché non è avvenuto, ma solo un modo per scoprire nuove ff su di lui. Un consiglio, insomma :)
Comungi, io non ho nient’altro da dire, se non
che scrivere questo capitolo mi ha fatto un po’ deprimere..
Vabbè, io vado, chiedendovi di lasciarmi qualche recensioncina..pleasee!
Love youu,
Marialuisa ♥