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Autore: JunJun    10/08/2004    1 recensioni
Che cosa succede se mescoliamo i chimeri di Tart con i piani di Quiche, ed aggiungiamo una bambina bionda vestita da coniglietto ed una boccetta di polvere rossa? Non è una ricetta per un dolce, ma per una piccola FF su Mew Mew un po' comica, un po’ romantica, ma spero non noiosa!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Pai Ikisatashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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> Capitolo III

> Capitolo III – in cui un coniglietto sorridente fa a Quiche un regalo molto speciale

Passarono alcuni giorni, durante i quali Strawberry non ebbe notizie ne’ degli alieni, ne’ di chimeri (bavosi o meno), ne’ tantomeno di Mark Aoyama. Un po’ impensierita, un sabato pomeriggio la ragazza lo telefonò per invitarlo alla fiera che era stata allestita pochi giorni prima accanto al Luna Park. Il ragazzo accettò l’invito, e la mattina successiva i due si ritrovarono all’entrata del parco.
-Ciao Strawberry-
-Ciao. Come va?-
-Bene. E tu come stai?-
-Bene-
-Dai, andiamo- ed il ragazzo la prese per mano e iniziò a camminare. Senza dire altro.
Strawberry notò che Mark era strano quel giorno. Era molto silenzioso, e sul viso aveva una strana espressione distaccata e pensierosa. Ma d’altro canto, anche lei non era come al solito: non rivolgeva la parola ad Aoyama, e quasi desiderava tornare a casa.

Finché…

 -Mina!- esclamò improvvisamente Mark, lasciando la mano di Strawberry.
Lei alzò la testa e vide la sua amica venire nella sua direzione: era in compagnia di un ragazzo alto, dall’aria intelligente e molto carino. Strawberry non vide che il viso di Aoyama, che si era illuminato per un momento, ora era ritornato pensieroso e quasi triste.

-Salve, ragazzi!-
-Oh, ciao Mina!- salutò Strawberry. -Che coincidenza! Cosa ci fai qui?-
-Beh…- rispose la ragazzina arrossendo -Non fraintendete…io di solito non partecipo a queste feste popolane, ma oggi…mio fratello è tornato da un viaggio, e siccome ancora osava parlare di lavoro, l’ho trascinato qui per farlo distrarre un po’-.
-Tuo…fratello?- farfugliò Mark, che stava fissando il ragazzo accanto a Mina come se fosse la cosa più orribile del mondo.
-Oh, che sciocca, non vi ho neanche presentati! Mark, Strawberry, questo è mio fratello Sam-.
-Piacere di conoscervi- Sam strinse la mano ad un Mark piuttosto rosso in viso.
-Io mi ricordo di te, noi due ci siamo già conosciuti- sorrise Strawberry.
-Ah, si?- disse Mark senza staccare gli occhi da Mina.
-Ehm…se vuoi ti racconto la storia!- disse la ragazza arrossendo.
-Certo che voglio- sorrise Mark.
-Oh, scusatemi, è tardi, devo andare…- disse improvvisamente Sam lanciando uno sguardo al suo orologio da polso.
-Ehm, si, anche io…ho visto una mia amica e vado a salutarla…- disse Strawberry.
-Allora a presto- rispose…Sam. Mark e Mina non si erano neanche accorti che i due avessero parlato.
Strawberry si allontanò, ma non per andare dalla sua amica. Si era inventata quella scusa per allontanarsi da lì…

Intanto, nel buio, qualcuno torturava, rigirandolo e strappandolo, un povero fiorellino innocente.
-Non ce la faccio a resistere…com’è possibile…come…come si permette quell’essere inferiore di trattare così la mia bambolina?- borbottò Quiche, che aveva seguito tutta la scena nascosto dietro un albero.
-Ho deciso, ora se la vedrà con i miei chimeri, e stavolta giuro che lo ucciderò!-.
Quiche gettò a terra il fiore e lo calpestò (forse pensava che fosse MarkO.ò;; ndjun), poi aprì il palmo della mano, da cui comparve una luce sinistra, la stessa che brillava nei suoi occhi.
-Ora devo solo scegliere la mia vittima…vediamo…-
-Ciao!-
Quiche sobbalzò.-MA CHI?!-. Il minuscolo chimero parassita che aveva fra le mani cadde a terra e si spense con un mugolio. Quiche si voltò di scatto: dietro di lui, gli sorrideva una bambina bionda molto carina, con gli occhi rosa, un vestitino bianco con una codina e un cerchietto con delle lunghe orecchie da coniglio, bianche e morbide.
-Vuoi giocare con me? *^o^*-

-Urgh!- una gocciolina comparve sulla testa di Quiche -Lasciami in pace, piccola! Non ho tempo per giocare! Pussa via! Sciò!- ed agitò la mano verso la bambina, che però non si perse d’animo.
-Tu ti chiami Quiche, vero?- disse -E sei un alieno, vero?-
-Uh? Come lo sai?-
La bambina sorrise: -Hai un problema, ma io so come risolverlo! Vieni!- e lo prese per mano, portandolo con se’.
-Uhu? Ehy piccola, lasciami la mano!-
La bambina lo condusse dentro una tenda immersa in una penombra misteriosa, molto profumata. Al centro c’era un tavolino con una sfera, ed intorno altri oggetti strani che Quiche non conosceva. La bambina infilò la testa in un baule e lanciò fuori una serie di oggetti, finché non riemerse sorridente con in mano una boccetta.
-Che cos’è, bimba?-

-Tieni!- rispose lei, e gli porse la boccetta senza smettere di sorridere.
Quiche la prese fra le mani, la sollevò e la guardò: al suo interno era piena di polvere rossa brillante: -Ripeto la domanda, poi mi arrabbio: cos’è questo coso?-
-Quello di cui hai bisogno-
-Ora ti mando contro un chimero-coniglio-assassino -
-E’ un filtro d’amore- spiegò la bambina.
-Un CHE?-.
-Così puoi conquistare Strawberry, no?-
Quiche squadrò la bambina con la mandibola rasente terra: -Ma tu chi diavolo sei?-
-Io? Io sono un coniglietto!- rispose gioiosa la bimba, e cominciò a saltellare per la tenda.
-……….. (Gocciolone) –
- Allora, allora allora, ti piace la mia idea?-
Quiche lanciò un’occhiata incerta alla boccetta: -Non ho bisogno di questa roba. Ammesso che funzioni-.

-Si, si, funziona, me l’ha detto papà. Devi farlo respirare a qualcuno, così si innamora della prima persona che guarda-.
-Quante idiozie- e Quiche sbatté la boccetta sul tavolino rotondo, quindi uscì.
-Ciao Quiche! Salutami Pie e Tart!- la bambina si sporse fuori dalla tenda per salutarlo, quindi rientrò.
-…….. (Gocciolone gigantesco)-
Quiche, rimase qualche secondo paralizzato, quindi fece marcia indietro e riaprì la tenda: -Senti, bambina…eh? Ehi, coniglietto? Dove sei finito?-
La bambina era scomparsa. Quiche fece qualche passo dentro, confuso. Arrivò fino al tavolino. Poi, non senza incertezza, raccolse la boccetta di polvere rossa e se la rigirò fra le mani.
Uscì fuori di tutta fetta e prese a camminare nel parco, sempre osservando la polvere.
Aveva fatto solo pochi passi, quando sentì una voce femminile che lo chiamava.
-Quiche! Che cosa ci fai tu qui?-
Quiche alzò lo sguardo, e si ritrovò davanti Strawberry.
-Strawberry…- sussurrò, in tono strano.
-Ah, basta, non ti permetterò di rovinarmi l’appuntamento con Mar…urgh…ecco…non ti permetterò di rovinare la giornata a tutte queste persone!!- esclamò la ragazza estraendo la sua spilla -Mewberry…-
Un’idea improvvisa assalì l’alieno.
-Voglio proprio vedere se funziona!- esclamò Quiche, e gettò la boccetta ai piedi di Strawberry. Questa si ruppe, e ne uscì una nube di polvere rossa, che si sparse intorno alla ragazza, avvolgendola.
-Ehi! E questo cos’è?- esclamò Strawberry, tossendo.
-Dovrebbe essere un filtro d’amore, anche se non è che ci creda molto…comunque…al massimo ti avveleno credo…vedremo…- osservò Quiche pensieroso.
-F-Filtro…di cosa? Coff Coff!- Strawberry tossiva, ed aveva la testa bassa. La nube si dissolse un po’, e lei tentò di aprire gli occhi. -Quiche…c-cosa?-
-Strawberry…-. Quiche era immobile davanti a lei, e la guardava fisso. -Avanti, guardami…Strawber…-
-ECCOTI, MALEDIZIONE! MA DOVE DIAVOLO ERI FINITO?!-
Pie si era materializzato in quel momento ed aveva afferrato per il collo Quiche.
-IDIOTA! LEVATI DI QUI!- strillò lui, terrorizzato.
-Pie?- Strawberry alzò lo sguardo verso l’alieno, che si voltò e la guardò fisso negli occhi.
I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo, e Pie lasciò andare il collo di Quiche, che cadde a terra.
-Uh? Che diavolo vuoi?- disse finalmente in tono piatto Pie.
La polvere ai piedi di Strawberry ormai si era completamente dissolta; la ragazza, senza smettere di fissare l’alieno davanti a lei, incrociò le mani e disse, sospirando sognante: -Pie-chan…-
Pie si voltò verso Quiche: -E’ uno scherzo, vero?-
Lui guardò prima Strawberry, poi lanciò al compagno uno sguardo a metà fra il confuso e lo sconvolto: -Allora non era una balla…quel coniglietto…-
-Coniglietto? Quale coniglietto? CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!- esclamò Pie riafferrando Quiche per la gola: -PERCHE’ QUESTA CRETINA MI HA CHIAMATO PIE-CHAN?! COME HA OSATO?! COME SI E’ PERMESSA?!-
-S-sei u-un i-imbec-cille, Pie!-
Strawberry fece un passo verso i due alieni: -Pie…tesoro mio…non fare così…-
-Ma che schifo!- Pie fece un balzo e atterrò due metri più lontano: -Levati di torno, prima che ti polverizzi! Uh? Ma dov’è finita?-
-PIE!- Strawberry lo afferrò da dietro: -Alienuccio mio…come sei carino quando ti arrabbi…- e lo abbracciò.
-URGH!-. La faccia pallida di Pie era (non si sa se per l’imbarazzo o la rabbia) rossa quando urlò:

-QUICHE! IO TI UCCIDO!-.
Quiche, dal canto suo, era ancora a terra, e stava sbattendo i pugni gridando: -Perché mi va sempre male, perché, perché, perché?!- quando davanti a lui arrivò Mark di corsa, seguito da Mina.
-Ma cosa succede? Strawberry!-
-Bene, ora la banda dei cretini è al completo-  mugolò Quiche rialzandosi e togliendosi un po’ di polvere dalla giacca.
-Ehi, tu! Lasciala andare!- gridò Mark a Pie.
-DILLO A LEI!- strillò Pie, mentre cercava di liberarsi dall’abbraccio di Strawberry.
-Tesoro mio, lo sai che sei l’alieno più bello, serio e intelligente che abbia mai incontrato?-
-Grazie, ora levati che ti polverizzo!-
-Straw…berry?- sillabò Mark incredulo.
-Hai voluto farti gli affari miei, Pie? Ora buona fortuna! Mi sono stancato, me ne vado!- sbraitò Quiche, e scomparve.
-Traditore, dove…-
-Cucciolo mio!- e la ragazza diede un bacio sulla guancia a Pie, mentre le spuntavano le orecchie e la coda da gatto.
Pie diventò più rosso dei capelli di Strawberry.
-Strawberry!- gridarono insieme Mark e Mina, sconvolti.
-Senti, questa storia sta diventando ridicola!- sillabò Pie in tono pericoloso -Lasciami andare, mocciosa, oppure…-
-Nyao, no!- disse Strawberry scuotendo le orecchie da gatto -Tu te ne vai e mi lasci sola-.
-Uh…- disse Pie cercando di controllarsi, mentre il sudore freddo gli scendeva dalla fronte -Su, ci rivedremo presto…ma ora devo andare a disintegrare quel deficiente di Quiche, capisci? Poi tornerò- .
-Mi prometti che torni presto?-
-Si, certo. Devo fare lo stesso lavoro con te-.
 -Okay. Allora ciao Pie-chan-.
E Strawberry lasciò andare il povero alieno.
Pie la fissò in modo strano per qualche secondo, poi si teletrasportò via.
-Strawberry…-cominciò Mina.
-Evviva! Pie-chan mi ha detto che torna presto, sono così felice!- e Strawberry abbracciò Mark e Mina.
-Ma che…sei sicura di stare bene?-
-Si!!! Non sono mai stata meglio!!! Pie-chan mi ha detto che torna presto!- ripeté Strawberry con gli occhi che le brillavano.
-Ma che cosa ti hanno fatto…amica mia…forse è meglio andare da Ryo e Keiichiro…-
-Hai ragione, Mina- annuì Mark, non poco sconvolto quando prese in braccio Strawberry (che non se ne accorse nemmeno, dato che non la smetteva di parlare di Pie) e la portò fino al Caffè Mew Mew.

  
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