PACCO REGALO
Quando aprì la porta, Lucia era ancora nel
letto, prona, coi capelli sparsi sul cuscino e l'aria beata che dona il buon
sonno.
Takao si avvicinò piano, le si sedette accanto e
cominciò ad accarezzarle una guancia per svegliarla.
-Lucia...
Un gemito soffocato e la testa che si voltava
dall'altra parte indicavano che la ragazza non aveva molta voglia di
svegliarsi.
-Lucia, dai, alzati, è tardi.
Dopo qualche secondo lei sollevò il busto
poggiandolo sui gomiti.
-Che ore sono?- chiese con gli occhi ancora
chiusi.
-Le dieci.
-Ah, le dieci...
Lucia si riseppellì sotto le coperte,
prontamente scostate da Takao.
-Devi andare alla conferenza,
avanti.
-Ma che ci vado a fare io? Non c'entro
niente...
-Non c'entri niente? E' una conferenza sul
doppiaggio, sai, il tuo lavoro!
-Non mi va...
Il ragazzo la prese di peso e la fece
alzare.
-Io mi sorbisco sempre Daj Tenji per colpa tua e
adesso tu farai questo sacrificio. E poi in confronto a tu che mi butti giù dal
letto tutte le mattine...
-Ok, ok, ho capito! Ci vado!
Lucia si alzò pesantemente dal letto e cominciò
a cercare dei vestiti decenti.
-Ehm-ehm.
Lei si voltò.
-Che c'è?
Takao le sventolò davanti una busta marroncina.
Al che gli saltò letteralmente addosso.
-Attenta che schiacci la colazione!
Lucia ignorò l'avvertimento e si sistemò meglio
sulle gambe del compagno.
-Ma dove lo trovo un altro ragazzo carino come
te che mi porta la colazione al letto?- esclamò sorridente, per poi baciarlo a
stampo e abbracciarlo brevemente, in modo da poter agguantare i dolci nella
busta.
Lui sorrise al gesto, ma poi, mentre l'altra
faceva colazione sulle sue ginocchia, si ricordò di una cosa.
-E' arrivato un pacco per te.
-Un pacco?- chiese lei a bocca
piena.
Una volta finite le paste e vestitasi Lucia,
andarono all'entrata
Era uno scatolote di media grandezza, sigillato
con quell'orrido scotch marrone da imballaggio.
La rossa si sedette a terra per
aprirlo.
-Di chi è?- si senti chiedere.
-Qui dice da Cory... era una mia compagna alla
scuola di guardie del corpo, non capisco cosa potrebbe avermi mandato...- aperto
lo scatolone, sbirciò dentro. Poi richiuse con aria delusa.
-Che cosa c'è dentro?
-Cianfrusaglie... Cory ce le rifilava sempre a
scuola. Vado a metterlo via- lo sollevò.
-Vuoi che lo porti io?
-No, tranquillo. Prendo la giacca e
andiamo.
Tornò in camera e infilò il pacco nel suo
armadio. E prima di chiudere l'anta, penso con aria preoccupata che più tardi
avrebbe dovuto chiamare Liv.
Liv riuscì finalmente a incastrare il maledetto
scatolone sul ripiano in alto dell'armadio.
Lo chiuse facendo un sospiro di sollievo:
proprio in quel momento Kei era entrato in casa.
-Ehi, sei pronta? E' ora di andare.
-Sì, prendo il borsone e vengo.
Dopo un respiro profondo acquistò la sua solita
aria serena e lo raggiunse.
Poco più tardi, in una palestra deserta, con i
guantoni da box e i capelli raccolti in due trecce basse, prendeva a pugni un
pesante sacco tenuto fermo da Kei.
Lei si fermò un attimo.
-Forza, un'altra serie e poi basta- le disse
lui.
Dopo aver annuito, diede altri dieci pugni, per
poi abbandonarsi su un materassone blu. Era più faticoso di quanto
pensasse.
-Stai bene?
Dopo un po', lei si alzò annuendo.
-Sì, tutto ok- confermò togliendosi i
guantoni.
-Certo che ci dai dentro per essere una
ragazza... con chi così arrabbiata?
-Con te di sicuro, visto che stai facendo il
maschilista- disse alzandosi con quella sua aia di derisione.
-Lo immaginavo- rispose Kei indifferente -ma a
parte questo...
-Niente, sul serio.
-Sicura?
La vide asciugarsi con la mano il sudore sul
collo e sulla pancia scoperta e cercò di pensare ad altro.
-Ancora non hai capito che riesco a leggerti nel
pensiero? Ma preferisco che me lo dici tu cosa c'è che non va...
-Non c'è niente che non va.
Non ci credeva.
Allora Liv avanzò verso di lui con le mani sui
fianchi.
-Se sei proprio convinto che ci sia qualcosa che
non va, fa' questo sforzo e leggimi nel pensiero.
Si accorse con soddisfazione che lo stava
innervosendo.
-Comunque- continuò -in questo momento sono io
che ti leggo nel pensiero.
Kei chiuse gli occhi un attimo per
l'esasperazione e quando li riaprì la ragazza lo stava ancora guardando con
quell'aria terribilmente provocante.
-Vai a farti una doccia, prima che ti salti
addosso.
Liv sorrise e, dopo avergli dato un bacio
sull'angolo della bocca, si diresse verso lo spogliatoio, seguita da lui con lo
sguardo.
Niente, Liv non rispondeva. Pazienza, l'avrebbe
cercata più tardi.
Lucia rientrò in salotto, dove Takao stava
guardando la tv.
-Ho appena sentito Max- disse mentre la ragazza
si sedeva -domani alla BBA ci saranno anche lui, Rei e Mystel, il che vuol dire
che verranno anche Lola e Jen.
-Sul serio?- chiese lei evidentemente contenta
-Bene! E' un secolo che non le vedo più...
Fortunatamente Takao non si accorse del
biglietto, trovato in allegato al pacco, che stringeva nervosamente in
mano.
Ecco il secondo capitolo! Cosa ci
sarà in quei misteriosi pacchi? Cosa si deve svolgere alla BBA? Perché Kei stava
x saltare addosso a Liv (qst mi sa k nn è 1 mistero, vero,
medea90?)?
Come di consueto, il mio
ringraziamento alle recenzioni:
medea90: ma ciao!!!! mi fa piacere
risentirti e spero che ti interessi anche questa storia!! Mi raccomando conto
sui tuoi commenti!!! ^^
Keila91: innanzitutto grazie x la
correzione! (sempre a rimediare ai miei pasticci! ^^"). Spero ti piaceranno i
colpi di scena k ho in mente!
Peace,