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Autore: chiara05    20/02/2013    2 recensioni
storia Klaroline ambientata nel 1862 a Mystic Falls. Caroline una ragazza umana di 17 anni ha una missione nella vita, uccidere il vampiro Klaus. Ma presto tra i due scoppierà una passione che renderà molto difficile il suo compito.
Dal 2 capitolo:
"Dopo qualche attimo di sgomento la ragazza tentò di colpirlo ma lui, con un movimento fulmineo, si portò dietro di lei e la bloccò con le sue braccia.
«Non hai speranze contro di me, amore» le sussurrò all'orecchio stringendola più forte. Il cuore di lei batteva all'impazzata e aveva il fiato corto come se avesse corso una maratona.
«Scoprirai che sono piena di sorprese» gli disse tentando di tirarli un calcio che lui schivò. A causa di questo movimento lo spacco della gonna aveva messo in mostra la sua gamba soda e Klaus, senza riuscire a controllarsi, aveva cominciato a disegnare cerchi immaginari su quella parte di pelle morbida e nuda con le dita. Adesso anche lui aveva il fiato corto. Caroline si sentiva in paradiso e all'inferno contemporaneamente. Da una parte voleva che la accarezzasse per sempre, dall'altra desiderava che la lasciasse per poter adempiere al suo compito"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline, Forbes, Damon, Salvatore, Klaus, Stefan, Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DECISIONI COMUNI

 

Damon e Liz Forbes erano davanti alla tenuta Mikaelson. Il piano del ragazzo era semplice: far riconciliare Caroline con sua madre e riportarla a casa. Finalmente dopo quasi una settimana Jane Bennett era riuscita a lanciare un incantesimo in grado di impedire agli Originali di varcare la soglia di villa Salvatore. Adesso sua sorella sarebbe stata al sicuro nelle sue camere e quel dannato vampiro invaghito di lei non sarebbe riuscito a riportargliela via.

«Siete nuovamente intorno alle mura della mia proprietà» constatò Elijah facendoli sussultare.

«È così, ma questa volta sono un umile chaperon» gli rispose Damon indicando la donna con lui.

«Lieto di conoscervi madame. Il mio nome è Elijah Mikaelson» si presentò il vampiro con un inchino.

«Il piacere è mio. Sono Liz Forbes, la madre di Caroline»

«Oh» disse Elijah abbandonando per un secondo la sua innata eleganza «Seguitemi allora» e li condusse all'interno della tenuta.

Percorsero diversi corridoio e passarono davanti ad innumerevoli stanze fino a fermarsi nella sala da pranzo. La visione che li accolse fece gelare il sangue nelle vene di Damon. Caroline e Klaus erano seduti l'uno di fianco all'altra, ridendo e scherzando, mentre consumavano la colazione. Sono arrivato troppo tardi, pensò il ragazzo osservando gli sguardi d'amore che si lanciavano i due piccioncini.

«Non è un po' tardi per fare colazione?» domandò il cacciatore. Erano all'incirca le undici del mattino e a casa Salvatore si era soliti alzarsi all'alba per allenarsi.

Quando i due si accorsero di non essere più soli diventarono rossi. Lei per l'imbarazzo, lui per la rabbia.

«Abbiamo dormito fino a tardi» rispose la ragazza quando riuscì a ritrovare la voce. La notte precedente avevano fatto le ore piccole parlando delle loro vite e delle loro avventure.

«Liz» continuò poi rivolta verso sua madre «cosa ci fate qui?»

«Bella domanda» affermò Klaus seccato che avessero interrotto il suo momento con la giovane.

«Vorrei parlare con voi, Caroline» sua figlia stava per rispondere che non le avrebbe più parlato in vita sua, ma quando la guardò negli occhi vide qualcos'altro, oltre la solita freddezza, che le fece riconsiderare quella risposta.

«Cosa vuoi fare?» l'Originale interrogò la cacciatrice dolcemente. Le sue dita le accarezzavano il dorso della mano sotto il tavolo.

«Desidero sentire cosa ha da dirmi» disse lei ignorando la diretta interessata.

Klaus annuì con un piccolo sorriso «Desideri altro, amore?» Amore? Amore? Si chiese Damon. Perchè chiama amore mia sorella?

«Che Damon venga con noi» il tono della ragazza era puro zucchero, immaginava quali sentimenti avrebbe scatenato in lui quella richiesta e non voleva che si sentisse tradito. Aveva bisogno del sostegno del fratello adottivo che, come lei, aveva perso sua madre quando era piccolo e la capiva.

L'ibrido ignorò la sua crescente gelosia per il fatto che lei preferisse quell'insulso umano a lui per accompagnarla «Perchè non gli mostri i giardini? Lì non vi disturberà nessuno» le baciò il palmo della mano, l'aiutò ad alzarsi e, tornando a mangiare, la guardò allontanarsi.

 

* * *

 

Quando furono andati via tutti Elijah si sedette al tavolo, dove suo fratello stava banchettando, per aggiornarlo sugli ultimi sviluppi della questione Bennett.

«Sono riuscito a decifrare il diario della strega Bennett» gli disse senza preamboli.

«Dice qualcosa sul Grimorio?» gli chiese Klaus felice di potersi distrarre dal pensiero di Caroline.

«Si. Il Grimorio è stato dato in custodia ad una sua amica. Megan Fell. Ho svolto delle ricerche e sono più che sicuro che si trovi sepolto con le ceneri di sua figlia, Sage Fell»

«Bene. Andiamo a prenderlo» l'ibrido voleva risolvere quella situazione al più presto.

«Calma fratello» lo ammonì il maggiore Mikaelson «Emily Bennett ha incantato il Grimorio. Per essere aperto e letto necessita della magia»

«Allora? Qual è il problema? Abbiamo un sacco di streghe a disposizione» Klaus non riusciva a capire dove volesse andare a parare.

«Ha legato il suo spirito al libro» replicò semplicemente Elijah.

«Quindi se noi apriamo il libro il suo spiritò si risveglierà» concluse l'altro.

«È meglio lasciarla dov'è. Non credi?» gli domandò il vampiro bruno.

«Si. La cosa migliore da fare è recuperare il Grimorio, studiarlo e capire se c'è un modo per utilizzare il Nectunt senza risvegliare quella fattucchiera» se non ci fosse riuscito avrebbe dovuto abbandonare il suo progetto.

 

* * *

 

Caroline stava passeggiando per i giardini della tenuta al fianco di sua madre. Damon camminava a qualche passo di distanza dietro di loro per lasciarle parlare tranquillamente.

«Cosa vi ha spinto a cambiare idea? Perchè improvvisamente desiderate parlarmi?» la ragazza esigeva delle risposte, non riusciva a capire. L'ultima volta la donna era stata piuttosto chiara nel dirle che non era più sua figlia.

«Ieri non mi avete lasciato finire» per la prima volta Liz abbatté il muro di ghiaccio che aveva costruito intorno a sé lasciando che i suoi sentimenti emergessero.

«Conosci la storia di come dieci anni fa le famiglie fondatrici eliminarono Finn Mikaelson?»

«Certo. Utilizzarono un incantesimo che legava insieme due anime, il Nectunt, così uccidendo l'umano sarebbe morto anche l'Originale» rispose Caroline ancora confusa.

«Quello che non sai è che la magia è parte della natura. C'è un equilibrio che deve essere rispettato. Per creare un legame così solido da legare due anime, Emily doveva spezzare un legame d'amore. E non esiste amore più grande di quello che nutre una madre per una figlia»

«Emily ha spezzato il nostro legame» la ragazza era esterrefatta. Adesso tutto aveva un senso. Sua madre annuì in risposta.

«Per colpa di quell'incantesimo io non riuscivo, io non riesco, più a sentire niente per te. Ma il ricordo dell'affetto che provavo per te è sempre stato vivido dentro di me facendomi sentire vuota e fredda come la pietra. Desideravo tornare ad amarti più di ogni altra cosa al mondo, ma non ci riuscivo»

«Così mi hai affidata a Giuseppe Salvatore» disse Caroline mettendo insieme tutti i pezzi.

«Si. Facemmo un accordo, lui ti avrebbe accudita come se fossi sua figlia e io non ti avrei più dovuta cercare o vedere. Lo feci perchè avevi bisogno dell'affetto che io non riuscivo più a darti».

«E tu mi hai affidata a Giuseppe per ricevere affetto? È assurdo» la giovane era tornata a non capire.

«Forse Giuseppe non te ne ha donato, ma i suoi figli si. Sono stati una famiglia per te, lo so. Anche se non ti ho mai cercata non vuol dire che non mi sia tenuta informata».

Sua figlia annuì lievemente. Aveva ragione, i fratelli Salvatore erano stati la sua ancora di salvezza in quegli anni.

«Torneremo ad essere come estranee adesso?» le domandò.

«Mi piacerebbe provare ad essere amiche. E magari pian piano ritornare a provare anche solo un briciolo dell'affetto che provavo una volta. Tutto quello che desidero è tornare ad avere un rapporto con te» le disse con un caldo sorriso.

«Si, mi farebbe molto piacere» rispose Caroline raggiante.

«Adesso che avete chiarito dobbiamo proprio andare» esclamò Damon interrompendo quel prezioso momento. La ragazza si stava già avviando verso la villa quando il moro la bloccò per un braccio.

«Quando ho detto che dobbiamo andare mi riferivo anche a te» le disse con uno sguardo serio, non da lui. Liz capendo che i due avevano bisogno di qualche attimo di intimità cominciò a camminare verso l'uscita.

«Jane Bennett ha lanciato un incantesimo che blocca l'entrata ai Mikaelson a casa nostra. Puoi tornare alla tenuta Salvatore bambolina, nessuno ti darà fastidio» le spiegò quando rimasero soli.

«Non credo sia la cosa migliore da fare» gli rispose lei che non aveva nessuna voglia di allontanarsi dal suo Klaus «Si vendicherebbero. E non ho nessuna intenzione di passare la mia vita chiusa in casa perchè è l'unico posto in cui la loro ira non può raggiungermi. Senza contare che potrebbero sfogarsi su te e Stefan» sicuramente il suo Originale non le avrebbe mai fatto del male ma non poteva garantire per i Salvatore.

«Non devi preoccuparti di questo. Sono molto vicino a trovare il Grimorio. Presto saranno morti» udendo queste parole Caroline trasalì, non potè farne a meno, il solo pensiero che una cosa del genere potesse capitare le bloccava il respiro nella gola. Ovviamente questa reazione non sfuggì all'occhio attento di Damon.

«Qual è la vera ragione per cui non vuoi tornare a casa?» il suo tono non era di accusa, solo inquisitorio. Dopo qualche secondo di rumoroso silenzio continuò.

«Che futuro vedi davanti a te Caroline? Ti immagini vampira passando l'eternità con lui?» non c'era bisogno che specificasse chi fosse lui. Se prima aveva dei dubbi, quella mattina, osservandoli in una situazione così banale e quotidiana come la colazione, aveva compreso che ormai il cuore della ragazza apparteneva a quella creatura.

«No» proruppe lei piena di vigore «Non desidero e non ho mai desiderato diventare una vampira» come poteva anche solo pensarlo? Lei era una cacciatrice, nonostante tutto.

«Allora quale futuro vedi con lui? Perchè è evidente, ormai, che desideri restare con Niklaus. Lui vivrà in eterno. Tu no. Morirai e avrai sprecato la tua vita e rinnegato te stessa» odiava essere duro con la sua sorellina, ma era necessario. Se voleva davvero scegliere quella vita doveva conoscerne e considerarne tutti gli aspetti.

«Non sei più una cacciatrice, Caroline? Cosa sei adesso? Chi sei adesso?» la incalzò brutalmente.

«Certo che lo sono. Come fai a dubitarne? Sono sempre io» ma chi sono io? Si chiese silenziosamente. Da quando aveva incontrato Klaus tutte le sue certezze erano saltate per aria.

«Ebbene spiegami qual è il tuo piano. Passerai con lui qualche settimana e poi lo lascerai? O si tratta di anni? Di decenni?»

«Io, io...io non lo so. È complicato» la bionda si pentì di aver portato Damon con lei e Liz a passeggiare, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con se stessa, forse era arrivato il momento di farlo.

«Lo so bambolina» disse lui addolcendo il tono di voce «Ti capisco, davvero. Comprendo che per te lasciarlo sia estremamente doloroso, ma è la cosa migliore da fare»

«Migliore per chi?» gli domandò lei piano pensando a quanto l'Originale la facesse sentire bene.

«Per te. Non avete nessun futuro insieme, non se vuoi restare umana almeno» tentò di farla ragionare.

«Non voglio diventare un vampiro» di questo era sicura.

«Allora ci vediamo a casa» le diede un tenero bacio sulla fronte e se andò senza aspettarla. Sapeva che lei aveva bisogno di dire addio al suo amore.

 

* * *

 

Rose era seduta sul divano di casa sua con Megan Fell. Quest'ultima, appena tornata a casa da Charleston, aveva ricevuto un invito per il tè dalla nuova abitante di Mystic Falls e, amando il pettegolezzo, era subito corsa a farle visita.

«Perdonatemi per il mio poco riguardo all'etichetta ma non ho potuto fare a meno di invitarvi a casa mia» le disse la vampira con leggerezza «Vedete, sono arrivata in città da poco ed è mia intenzione fare subito amicizia con le persone più in vista di questa meravigliosa comunità» non avrebbe potuto scegliere parole migliori per lusingare il superficiale animo dell'umana.

«Sento già di esservi amica, cara» le rispose scuotendo il cappellino giallo canarino.

«Ne sono lieta. Ma raccontatemi di voi. Avete un marito e dei figli?» Rose desiderava scoprire in fretta se avesse delle informazioni utili e sbarazzarsi di quella grassoccia macchia color limone.

«Certo che sono sposata» rispose un po' offesa, cosa pensava quella straniera? Che fosse una zitella incapace di incantare un uomo? «Mio marito attualmente si trova in Europa» nessuno sapeva con esattezza in quale parte dell'Europa fosse e che cosa facesse da quasi vent'anni lontano da casa. I più maligni dicevano si trovasse in Russia, il più lontano possibile dalla moglie, e che gestisse un bordello di successo.

«Sono certa che avrete dei figli allora» continuò ad interrogarla la vampira.

«Ne avevo una. Sage. Una bellissima ragazza. Brava ed obbediente. Avrebbe sicuramente trovato un marito ricco se non me l'avessero portata via» disse con gli occhi lucidi.

«Portata via?» domandò l'altra felice che si stessero avvicinando alla questione che le interessava.

«Si trattò forse di vampiri?»

«Vampiri? Voi ne conoscete l'esistenza?» chiese teatralmente una Mrs Fell esterrefatta.

«Purtroppo si Mrs Megan. Dovete sapere che quei mostri hanno ucciso mia cugina» si asciugò una lacrima «Proprio davanti ai miei occhi» bastarono queste brevi frasi per incentivare l'umana a raccontarle ogni minimo particolare della vicenda che legava Sage, Finn ed Emily Bennett.

 

* * *

 

Caroline trovò Klaus nella sua camera, stava dipingendo. Si fermò davanti alla porta semplicemente per fissarlo quell'ultima volta. Damon aveva ragione, non poteva restare con lui se non aveva intenzione di cambiare. Aveva deciso che sarebbe tornata a casa e avrebbe fatto tutto quello che poteva per impedire che i Salvatore lo uccidessero.

«Vedi qualcosa che ti interessa?» le domandò maliziosamente l'ibrido.

«In effetti si» rispose lei senza riuscire ad impedire alle sue labbra di tramutarsi in un sorriso. Come faceva a farla sentire di buon umore con solo cinque parole?

«Sei sfacciata. Mi piace» continuò lui con un occhiolino.

Lei si avvicinò a lui pronta per ribattere con una battuta sagace ma, come accadeva spesso, quando lo guardò negli occhi rimase senza fiato, il cuore cominciò a batterle forte. Lui le accarezzò una guancia senza dire niente. Anche lui aveva perso le parole. La baciò dolcemente, profondamente, facendo scattare una scintilla che dalle labbra divampò in ogni molecola dei loro corpi accendendoli, facendoli bruciare. Si volevano. Caroline lo tirò di più verso di sé afferrandolo per il collo e per la schiena. Lui le cinse i fianchi sorreggendola quando i suoi baci, sempre più esigenti, le fecero perdere l'equilibrio. Quando sentì che Klaus si stava allontanando da lei venne colta dal panico. Presto gli avrebbe detto addio e prima voleva assaporare tutto quello che un uomo può offrire ad una donna. Tutto quello che lui poteva offrirle. Lo strinse con una morsa d'acciaio impedendogli di scostarsi.

«Non fermarti» gli sussurrò. La sua voce resa roca e calda dalla bramosia.

Il vampiro fece uno sforzo enorme per non accontentarla subito. Quelle semplici parole l'avevano eccitato come niente prima d'ora.

«Sei sicura, amore? Se non mi fermo sarai disonorata. Non si torna indietro»

«Non sono mai stata così sicura in vita mia» gli disse sulle labbra. Ripresero a baciarsi, le loro lingue che si univano in una languida danza umida. I respiri affannati. Le mani frenetiche che esploravano il corpo dell'altro.

«Prima di fare l'amore devi capire una cosa» le mormorò nell'orecchio. Le morse il lobo facendola gemere. «Non voglio possedere solo il tuo corpo. Anelo tutto di te. Bramo il tuo cuore. Desidero la tua anima» le spiegò fissandola con quegli occhi infinitamente blu.

«Sono tua» gli rispose lei semplicemente «Tutto quello che vuoi è già tuo».

Senza smettere di guardarla le slegò il vestito lentamente, facendolo cadere ai suoi piedi. Non aveva fretta. Continuò ad ammirarla mentre pian piano, strato su strato rimosse la stoffa dalla sua pelle lasciandola nuda.

«Sei bellissima» le disse senza riuscire a toglierle gli occhi di dosso. Lei si aspettava che sarebbe stata imbarazzata nel trovarsi completamente svestita davanti ad un uomo, invece era completamente a suo agio. Percepiva il suo sguardo come una calda carezza.

«E tu sei troppo vestito» gli fece notare lei baciandolo con ardore. Con dita inesperte gli sbottonò la camicia sporca di pittura, gliela tolse facendola scivolare giù dalle braccia muscolose. Quando arrivò ai pantaloni le sue dita tremarono un po', non aveva nessuna esperienza e non sapeva con esattezza cosa doveva fare. Klaus percepì il suo disagio e le diede piccoli baci lungo la spalla per tranquillizzarla. Quando anche lui fu completamente nudo la prese in braccio e la adagiò sul letto. Con le labbra assaggiò ogni centimetro della palle di Caroline. Partì dalla bocca, lungo la pancia, fino ad arrivare al collo del piede. La ragazza sentiva una tale tensione al basso ventre da farle quasi male. Quando cominciò a succhiarle un capezzolo cominciò a gemere.

«Klaus» lo implorò. Lo voleva, aveva bisogno di sentirlo dentro di lei.

«Shh amore. Non ancora» le disse tornando a baciarla con passione. Le dita di lui, che le tenevano fermo il viso, scesero tra le sue cosce lasciando una scia rovente nei punti che carezzavano.

«Non resisterò ancora a lungo» ansimò la ragazza che si sentiva calda e bagnata. Lui, d'altro canto, riusciva a trattenersi dall'amarla immediatamente solo grazie a secoli di esperienza. Desiderava farla stare bene, soddisfarla. Quando le dita di lui cominciarono ad esplorarla all'interno lei impazzì di desiderio. Ogni movimento di quelle abili dita le procuravano un sussulto, un gemito, un sospiro. La bocca di Klaus continuava a baciarle il collo, a morderlo lievemente. All'ennesimo sospiro della giovane nel suo orecchio perse quel briciolo di autocontrollo che ancora aveva.

«Amore, sto per entrare dentro di te. Farà male ma durerà poco te lo prometto» le annunciò senza smettere di baciare quelle labbra carnose e rosee che gli facevano girare la testa. Affondò dentro di lei lentamente, guardandola negli occhi. Quando sentì la membrana lacerarsi si fermò. Caroline stringeva forte le lenzuola ma non per il dolore. Le aveva fatto male, ma non era niente paragonato al piacere che provava nell'essere carnalmente unita a lui. Si ritrasse e si spinse di nuovo dentro di lei con la stessa delicatezza di prima. Restò fermo qualche secondo per darle il tempo di abituarsi a quella intrusione. I loro sguardi non si erano staccati un attimo l'uno dall'altro. Quando affondò un'altra volta dentro di lei, tutto quello che provarono fu un immenso e luminoso piacere. Si mossero insieme, fondendosi, perdendosi l'uno nell'altro facendo crescere la loro estasi fino a farla esplodere. Raggiunsero l'apice insieme fissandosi e baciandosi sorridenti, appagati e innamorati.

 

* * *

 

Quando finalmente, dopo quello che Rose considerava un tempo infinito, Megan Fell si congedò da casa sua, Damon bussò alla porta.

«Buon pomeriggio, dolcezza» le disse lui con il solito sorriso accattivante.

«Buon giorno a voi, il vostro tempismo è impeccabile» gli rispose lei contenta di vederlo.

«Avete scoperto qualcosa di interessante?»

«Per nostra fortuna la signora Fell è una persone estremamente chiacchierona»

«Vi ha rivelato dove si trova il Grimorio?» le domandò stupito. Che doti possedeva quella vampira per aver scoperto tutto dopo una sola visita? Era impossibile che l'avesse soggiogata, le famiglie fondatrici assumevano la verbena ogni giorno quindi doveva aver fatto tutto con le sue sole forze. Il ragazzo era piacevolmente impressionato.

«Si. È seppellito con le ceneri di Sage Fell» gli comunicò lei raggiante e soddisfatta di sé stessa.

«Sono contento di constatare ancora una volta che non siete solo un bel faccino, e un meraviglioso corpo. Una bellezza insomma. Ma sto divagando» disse muovendo la mano in aria come per scacciare quei pensieri «Questa sera andrò a prenderlo. Venite con me?»

«Ci potete scommettere» rispose lei ridendo in uno scoppio di allegria. Presto sarebbe riuscita ad eliminare i Mikaelson e Trevor sarebbe stato libero. La sua felicità venne frenata dell'espressione pensierosa di Damon.

«Non siete contento dei nostri rapidi progressi?» gli chiese con tono leggero.

«Si lo sono, dolcezza» spiegò il moro con un sorriso.

«Allora a cosa è dovuto quel cipiglio?» volle sapere la vampira.

«Caroline» replicò lui semplicemente. Ultimamente tutta la sua preoccupazione era concentrata su quella ragazza «Presto tornerà a casa». Non fornì ulteriori informazioni. Lei non gliele domandò.

«Vorrei parlare con lei quando sarà a casa» gli comunicò fissandolo negli occhi. Conosceva l'indole protettiva del moro e non era sicura che le permettesse di frequentare sua sorella.

«Di cosa?» come Rose immaginava il ragazzo era guardingo.

«Mi piacerebbe sapere se si è imbattuta in una persona»

Damon la osservò attentamente. Avrebbe voluto domandarle qualcosa di più ma era sicuro che per il momento non gli avrebbe detto nient'altro.

«Bene. Potrete incontrarla sotto la mia tutela. Cosa dite della mia proposta?».

«Vi fidate di me tanto da farmi conoscere vostra sorella?»

«Caroline sa badare a sé stessa. E si, mi fido di voi»

«Accetto la vostra proposta Damon» gli disse lei. Era lieta che il ragazzo condividesse gli stessi sentimenti di amicizia e stima che lei nutriva per lui.

«Allora a stasera, dolcezza» affermò pronto ad andarsene.

«Non mi date nemmeno un bacio di saluto?» lo provocò la donna che di lui non ammirava solo lo spirito ma anche l'aspetto.

Damon con un sogghigno lussurioso si avvicinò a lei e la salutò a lungo.

 

* * *

 

Stefan aveva passato il pomeriggio a perlustrare casa Gilbert in cerca di qualsiasi indizio che li portasse al Grimorio. Era stata un'operazione molto lunga dal momento che non doveva essere scoperto da nessuno. Evitare la servitù era risultato estenuante. Ma quelle ore di meticoloso lavoro avevano portato ad un grande esito.

«Buon pomeriggio padre. Come da vostre istruzioni quest'oggi mi sono recato alla tenuta Gilbert ed ho scoperto qualcosa di interessante» disse esultante a Giuseppe che, come sempre, sedeva freddo ed impassibile sulla sedia del suo studio mentre sorseggiava del bourbon. Solo quando si arrabbiava con Damon il suo comportamento composto mutava in un temperamento focoso.

«Ebbene? Continua ragazzo» lo esortò il capostipite Salvatore.

«Ho trovato delle lettere in qui Joshua Gilbert chiedeva, o meglio ordinava, a Megan Fell di consegnargli il Grimorio. Che era un oggetto personale e spettava a lui, l'amante di Emily, custodirlo»

«Quel dannato Joshua possiede il Grimorio? Quell'uomo è così stupido che l'avrà bruciato per riscaldarsi d'inverno» proruppe Giuseppe che non aveva una grande considerazione di chiunque non fosse come lui.

«No. In una missiva Mrs Fell gli comunicava che il Grimorio era in un posto sicuro. Le sue esatte parole erano “un luogo sacro che nemmeno quella strega può profanare”» Stefan trovava curioso il fatto che Megan Fell, che doveva essere la migliore amica di Emily Bennett, volesse nasconderlo dalla sua più cara compagna. Senza contare che non capiva il perchè di tanto affanno nel tenere nascosto un libro ad una donna morta.

«Un luogo sicuro hai detto? Quella donnicciola Fell l'ha nascosto in un cimitero, ne sono sicuro. Non ha abbastanza inventiva per cercare un altro luogo consacrato che possa bloccare il male» il giovane Salvatore riusciva quasi a vedere il cervello di suo padre lavorare per risolvere quell'enigma. Non pose ulteriori interrogativi e aspettò che Giuseppe arrivasse ad una conclusione.

«L'ha nascosto con le ceneri di sua figlia, Sage Fell. Il Grimorio si trova nella cripta della famiglia Fell»

«Perfetto» disse Stefan raggiante «Questa notte andrò a prenderlo».








Ed anche il sesto capitolo è concluso, vi è piaciuto?. Scusate se questa volta ho impiegato tanto tempo ad aggiornare ma sono piena di verifiche ed interrogazioni ed ho poco tempo per scrivere :D. Vorrei ringraziare tutte le persone che continuano a seguire la mia storia, grazie mille vi adoro. Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate. A presto un bacione  XD

  
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