Le lacrime mi appannavano la vista. Vedevo tutto sfocato, solo grandi macchie di colore indefinite. 

Il polso di Louis continuava a perdere sangue. Le gocce si schiantavano malamente contro il pavimento freddo ad intervalli regolari, quasi a scandire il tempo. 

Lo stesi sul divano e mi precipitai dentro la cucina. Aprii uno sportello in alto e ne estrassi alcool e cotone idrofilo. Disinfettai piano il polso di Lou, come se potesse sentire il bruciore che provoca l'alcool quando viene a contatto con le ferite. 

Il suo braccio era percorso da lunghe cicatrici brune, alcune vecchie e quasi sparite, altre ancora crostificate. Pressai contro le ferite sanguinanti cercando di non fargli troppo male, e dopo una decina di minuti finalmente il sangue cessò di uscire. 

Il respiro finalmente si stava regolarizzando.. Buttai via i chili di cotone insanguinato e mi sedetti vicino al mio amico. Era inconsciente, ma aveva un'espressione strana, di dolore. 

Gli presi dolcemente il polso senza svegliarlo ed esaminai la pelle lacerata. I tagli erano fatti con forza e rabbia, orizzontalmente, la pelle era rossastra e ruvida. Poco sotto il polso c'era un taglio diverso dagli altri, più profondo. Era quello che aveva perso più sangue. E aveva una strana forma.. Una A. No, forse una H. H? Ma H di cosa? Presi la testa fra le mani. Ero disperato. Mi alzai dal divano e mi diressi verso il corridoio.

Cosa lo aveva portato a fare tutto ciò? E io cosa dovevo fare? Dovevo dirlo agli altri? Dovevo parlarne con lui? La mia mente era affollata da tutti questi pensieri mentre svuotavo finalmente la vescica. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aprii lentamente gli occhi. 

Mi sentivo una merda, gli occhi mi pizzicavano e il braccio mi pulsava. 

La mia testa sembrava quasi un mattone sul cuscino del divano. 

Un momento.. del divano? Non ricordavo di essermi sdraiato. A dir la verità, non ricordavo niente. 

Mi stiracchiai un po' e vidi arrivare Niall dalla porta del corridoio. Aveva un'espressione sconvolta, disperata, come se gli fosse appena crollato il mondo addosso. 

"Che succede, amico?". 

Non mi rispose. Si limitò a sedersi accanto a me con un'aria seria, ammonitrice. 

Mise una mano sul mio braccio e sollevò la manica della maglietta, lasciando scoperti i.. tagli. 

In un attimo mi tornò tutto alla mente. Il bagno, la lametta, il sangue. Dovevo essere svenuto. 

Un'incudine precipitò sul mio stomaco. 

Gli occhi di ghiaccio di Niall fissavano i miei in un modo che non avevo mai visto prima.. Non riuscii a reggere il suo sguardo e abbassai gli occhi. 

"Perché?" mi chiese dopo circa un minuto di silenzio assoluto. 

Alzai di nuovo gli occhi verso di lui e aprii la bocca per parlare, ma non ne uscì nessun suono. L'incudine sullo stomaco raddoppiò il suo volume, le mie corde vocali si aggrovigliarono quasi a formare un nodo del pescatore, il cuore mi martellava nel petto e stava per uscirne fuori. 

"Io.. Io sono.." 

"Tu sei?" 

"Sono.. innamorato." 

Innamorato. Quella parola uscì a fatica, inzuppata di emozioni e dolore. 

"Innamorato? E di chi?" Niall sembrava non capire. Avevo avuto tante cotte non corrisposte, e mai nessuna ragazza era riuscita a rattristarmi così. Socchiuse leggermente i suoi occhi azzurrissimi in un espressione di chi non ha capito la lezione di matematica. (?) 

Abbassai gli occhi sul taglio a forma di H. Niall sembrò capire qualcosa, così si mise a sparare una serie di nomi. 

"Helene? Hannah?" 

"No.." 

"Hayley? Heather? Mmm.. Hope?" 

"No, sei completamente fuori strada". Un piccolo sorriso affiorò spontaneo sulle mie labbra secche come il deserto del Sahara. 

"E allora di chi?" 

"Ecco.. vedi, c'è una cosa che tu non sai.." 

Niall si avvicinò un po' di più a me, senza distogliere i suoi occhi dai miei. 

"Però prima devi promettermi che non lo dirai ad anima viva, nemmeno ai ragazzi." 

"Giuro!" rispose, mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra. 

"Nemmeno al tuo amico immaginario!" 

"Amico, di me ti puoi fidare. Avanti, dimmi." 

"Io sono.. ecco, sono.." 

"Innamorato? Me lo hai già detto" 

"No.. Sono o.. o.." 

Niall allungò la testa verso di me, incitandomi a confessare.

"Omosessuale." 

La sua espressione cambiò di colpo. Adesso era come se dicesse "non ho capito". 

"Omosessuale?" 

"Sì." 

"E quindi l'H è l'iniziale.. del ragazzo che ami?" 

"Sì.." 

Niall riflettè per un secondo. Poi mi chiese: 

"Ma io lo conosco?" 

"Benissimo.." 

Riflettè ancora per qualche minuto con lo sguardo verso il soffitto, poi assunse un'espressione scioccata e mi guardò. 

"Non sarà mica.." 

Non dissi niente. 

"..Harry?" 

Chiusi gli occhi per la vergogna. Annuii leggermente con la testa.

In un certo senso mi sentivo meglio, come se il peso che aveva sullo stomaco fosse svanito. 

"Ma.." prima che potesse dire altro, il rumore di una chiave nella toppa interruppe la nostra conversazione. 

Era Harry. Riconoscerei il suo modo di girare la chiave ovunque. 

Niall mi abbassò velocemente la manica della maglietta e videmmo Harry entrare in casa. 

"Salve! Sono stato in giro per tutto il pomeriggio con Taylor. Quando andiamo al centro commerciale piomba in una specie di trance ed è impossibile farla svegliare fin quando non chiudono le saracinesche. E' pronta la cena? Oh, Lou, ti abbiamo comprato questa." 

Estrasse dalla busta una maglietta a righe, di quelle che indosso sempre io. 

"Ehm.. Grazie" 

Mi mise la maglietta sulle gambe e mi diede un bacio sulla guancia. Poi andò il camera da letto, lasciando nuovamente me e Niall da soli. 

Non riuscivo a dire una parola. 

Niall ruppe il silenzio dicendo "Dopo cena sali nella mia stanza, dobbiamo parlarne". E mi abbracciò. Un abbraccio da fratelli, che mi riscaldò il cuore. 

Poi si alzò ed entrò in cucina per preparare la cena. 

 

 

 

 

Read me! 

Salve! Mi scuso umilmente(?) per il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo.. troppi impegni! 

E' lunghissimo, lo so.. l'ho scritto di fretta, spero vi piaccia lo stesso. 

Recensite se vi va. 

Thanks :) 

xxx

 

~ Grazia