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Autore: demiswords    21/02/2013    2 recensioni
Grazie, Zayn.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrido timidamente e poi mi volto verso destra, dove non mi ero accorta che ci fosse un uomo sulla cinquantina con una strana somiglianza a Babbo Natale. L’uomo mette gli occhiali e si alza dalla sedia goffamente, stringendomi la mano.
–Benvenuta, signorina Alison, io sarò il suo insegnante di scienze. Può sedersi lì- dice, mentre con la mano mi indica il terzo banco a sinistra, l’unico con un posto vuoto, accanto al quale è seduto un ragazzo dalla carnagione scura e gli occhi marroni, che mi guardano con aria incuriosita. Mi avvicino verso il banco, tolgo lo zaino e lo appoggio delicatamente a terra e, successivamente mi siedo.
 
–Mi chiamo Zayn- 
 
mi giro bruscamente verso il ragazzo che avevo fatto finta di ignorare per non fare una figuraccia e, invece, ne faccio una sorridendo in modo inquietante e quasi gridando il mio nome e facendo voltare tutta la classe. Arrossisco e il ragazzo mi sorride,  poi si gira verso il professore che sta iniziando l’appello.
Passo le prime due ore fingendo di ascoltare l’insegnante mentre mi guardo in giro cercando qualcosa di familiare tra quei volti sconosciuti, cercando un modo per imprimerne qualcuno nella mia mente, come per esempio il ragazzo del terzo banco al centro che ha gli occhi verdi come li aveva mio padre, oppure i capelli della ragazza dietro di lui, che assomigliano a quelli di mia nonna in una foto di quando aveva la mia età.
I miei pensieri si fermano per un momento, e mi rendo conto che quasi tutte le persone che amo, ora non ci sono più e che, solo mia madre ed il mio gatto siano rimasti a colmare l’inutile e piatta esistenza che conduco.
 
 
-Pianeta terra chiama Ally, c’è qualcuno qui?- persa tra i miei pensieri, non mi accorgo che Joe muove la sua mano davanti al mio viso come per svegliare un incantata e che quasi tutti i miei compagni sono usciti dall’aula per la ricreazione.  Scrollo la distrazione e mi alzo in piedi, seguendo Joe nel corridoio.
Alla fine della ricreazione faccio il resoconto dei nomi delle persone conosciute grazie a Joe: una ragazza bionda e minuta di nome Viola, un ragazzo magro con degli occhiali alla “Harry Potter” di nome Paul ed il ragazzo di Joe, molto socievole e carino di nome Louis.
 Quello che però, incontrandolo mi aveva fatta sobbalzare, era la presenza di Zayn, il mio compagno di banco, che per qualche strana ragione non riesco a guardare negli occhi neanche per un secondo (forse per il timore di smarrirmici all’interno), accanto a lui. Attendendo in classe l’arrivo del professore, chiedo a Joe informazioni sull’unico ragazzo che avevo ufficialmente notato. Ma subito dopo mi rendo conto di aver sbagliato a farlo, perché lei inizia a saltellare canticchiando:- ad Ally piace Zaaaayn ad Ally piace Zaaaayn- e io le metto  una mano sulla bocca per farla azzittire, ma nel frattempo noto la presenza del ragazzo dagli occhi verdi che, avendo visto la nostra scenetta, scoppia a ridere e si avvicina verso di noi.
 
Incenerisco Joe con lo sguardo e lei mi guarda come per scusarsi , ma l’unica cosa che dice è “ops”. Nel frattempo il ragazzo ci raggiunge e si presenta. –Ciao Alison, io sono Harry- dice, soffocando una risata. Gli sorrido tentando di nascondere il mio imbarazzo, ma sono quasi certa di essere diventata paonazza. –Insomma, hai notato il nostro piccolo Malik, eh?- inizialmente non capisco, poi collego che Malik deve essere il cognome di Zayn. –In realtà stavo solo chiedendo qualcosa su di lui, perché è il mio compagno di banco e di lui non so nulla- cerco di arrampicarmi sugli specchi, e sembra che Harry se la beva. –Ok, Ally, ma se cambiassi idea fammelo sapere perché potrei aiutarti, sei una ragazza molto carina e sicuramente ti ha notata.- sono lusingata da questo complimento inaspettato, ma rispondo prontamente:- carina? io? credo che tu ti stia sbagliando. Io sono orribile, lo conferma ogni giorno il mio specchio- Harry mi guarda, spiazzato, e risponde:- senti Alison, non sparare cavolate e torna a sederti, il tuo Zayn è tornato-
 Mi giro e vado al mio posto senza alzare lo sguardo, finché una voce profonda rompe il mio silenzio mentale:-Ehm, quindi, sei nuova  qui, da dove vieni?-  mi rendo conto che la voce proviene dal mio compagno di banco, così, per non fare con lui altre brutte figure, faccio un respiro profondo e rispondo cautamente. –Vengo dall’Irlanda, mi sono trasferita perché a mia madre è stato assegnato un posto di lavoro qui. Tu da dove vieni? Non sei pallido come un londinese- sorride, e i suoi denti perfettamente dritti e bianchi illuminano la stanza. -In realtà sono di qui, mio padre però viene dal Pakistan.- mentre parla non riesco a distogliere gli occhi dalle sue labbra così dannatamente perfette e così, posso rispondere solo in maniera automatica:  –Ah, capisco-  
 
Improvvisamente entra in classe una donna di circa quaranta anni che dice di essere la nostra insegnante di matematica, ed iniziando a parlare rompe il nostro discorso.
  
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