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Autore: demiswords    20/02/2013    8 recensioni
Grazie, Zayn.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alison Quincy.
-Ally, alzati!-
-Mamma, non ne ho voglia, resterò qui.-
-Non essere sciocca, è il tuo primo giorno di scuola qui, non sei emozionata?-
-Emozionata di entrare in un edificio  dove non conosco niente e nessuno? No mamma, preferisco rimanere a letto.-
-Alzati e non farmi arrabbiare.-
Comprendo che non mi conviene rispondere, così mi siedo sul letto e, dopo aver stiracchiato un po’ la parte superiore del mio corpo, mi alzo in piedi troppo velocemente e rischio di perdere l’equilibrio.  Mi aggrappo alla maniglia della porta tentando di riprendere il controllo e dopo circa dieci secondi riesco a stare in piedi. -Alison, devo salire?-
-No mamma, mi sono alzata, mi vesto e scendo-
Mi giro, prendo i vestiti scelti ieri sera e lasciati sul comò e mi chiudo in bagno.
Poggio i panni accanto al lavandino, mi sfilo il pigiama lasciandolo sul pavimento ed entro nella doccia.
L’acqua calda che mi accarezza il corpo inizialmente mi fa sussultare, poi infonde in me un grande senso di piacere, così tanto da lasciarmi nel cuore un po’ di nostalgia quando esco da quel piccolo e caldo paradiso. Così prendo l’accappatoio e mi ci infilo dentro . Vestendomi, evito di dare importanza alla figura di me stessa proiettata nello specchio ma poi, spazzolandomi i capelli, non riesco a non farle caso e a non avere un espressione disgustata impressa sul volto.
Avendo finito la mia preparazione, prendo il mio zaino dalla camera e scendo.
-Mangi qualcosa?-
Mi giro verso mia madre e la guardo come se fosse pazza. -Io non faccio colazione-
Lei mi guarda, abbattuta: -Se è per questo, da una settimana neanche il pranzo e la cena.-
Mantengo lo sguardo su di lei per un altro secondo, cercando tra quelle rughe d’espressione un po’ di rabbia, ma trovo solamente preoccupazione e dispiacere.
Mi volto ed esco di casa sbattendo la porta.
Raggiungo la fermata dell’autobus in dieci minuti e arrivo appena in tempo per salirci.  Mentre gli sportelli si chiudono automaticamente dietro di me, noto che sono poche le persone già sedute, così  tiro un sospiro di sollievo e mi siedo sul primo posto accanto al finestrino che trovo. Dopo poche fermate, il veicolo è quasi pieno e così devo offrire il posto accanto a me ad una ragazza che vaga da dieci minuti cercando qualcuno che la volesse accanto.  Così, mentre il suo sguardo si posa su di me, muovo il braccio facendole capire che può sedersi qui e, dopo aver compreso, mi sorride e si avvicina. Notando la sua corporatura snella e le sue gambe magre vengo accecata dall’invidia e non mi rendo conto che la ragazza si sia presentata. Così lei si schiarisce la voce ed io scrollo da me il precedente pensiero. –Scusami , hai detto qualcosa?- la ragazza inizia a ridere ed esplode un meraviglioso sorriso che le illumina il volto. –Il lunedì mattina è difficile svegliarsi per bene, eh? Comunque io sono Joe - dice mantenendo un espressione divertita. – Piacere, Alison.- sorrido timidamente e le stringo la mano. – Non ti ho mai vista qui, sei nuova?-dice.  -A mia madre è stato assegnato un posto di lavoro qui vicino, così ci siamo trasferite.- le dico.
-Perfetto, allora, siccome non conosci nessuno oggi ti farò da guida nella scuola, io frequento il secondo b, a ricreazione potremmo incontrarci e io potrei presentarti un po’ di persone- Joe sembra davvero entusiasta all’idea di scortarmi in giro a conoscere i suoi amici, ma quando le dico che anche io frequento il secondo anno e la preside mi ha aggiunta alla sua classe, salta dalla gioia ed emette uno di quei gridolini che soffocano un urlo di felicità, e mi abbraccia rischiando di farmi soffocare.  Dopo due minuti nei quali Joe mi spiega le cose di base sui nostri professori e su i compagni di classe, si affaccia al finestrino e mi annuncia che siamo arrivate a destinazione.
Così scendiamo dall’autobus ed entriamo in quell’enorme edificio color marrone scuro. Mi guardo intorno e vedo decine di ragazzi e ragazze muoversi lentamente salendo le scale o recandosi nelle proprie classi al piano terra. Io e Joe saliamo due piani ed entriamo nella nostra classe. Appena entrata incrocio lo sguardo dei miei venti compagni e, fortunatamente,  Joe pensa alle presentazioni: -Ragazzi, lei è Alison e da oggi farà parte della nostra classe.-  
  
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