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Autore: TheNowhereGirlOfYesterday    21/02/2013    1 recensioni
La storia di un amore fatto di delusioni, illusioni, sorrisi falsi e sorrisi veri, che fanno dimenticare per un momento i problemi e le lacrime piante per nessuno.
Ma nessuno ascolterà ciò che quelle lacrime vogliono in realtà dire. L’amore è muto. La mente è vuota ma allo stesso tempo piena. Piena delle parole che dovrebbero essere dette. Il cuore è messo a tacere dalla mente, forse l’unico ostacolo che impedisce la dichiarazione.
L’amore trionferà. Forse sarà troppo tardi, o forse no. Ma a parere di Paul non è mai troppo tardi per fare qualcosa, vuole provarci, vuole essere lui a mettere a tacere la mente per una volta.
Ma alla fine, tutto può essere superato, tutto finisce, le cose si trasformano.
" [...]È come se non provassi più sentimenti, come se qualcosa in me si fosse spento.. il mondo perde tutto il colore che aveva, diventa in bianco e nero. Come la TV, come un film.
Magari fosse un film, potrei avere un lieto fine, potrei cambiare regista, cambiare la trama, avrei tutto in pugno. Cosa più importante, saprei che è tutta una finzione.
Invece, questa non è finzione, è realtà. È la tanto odiata realtà, quella che ti sbattono in faccia senza pietà [...]"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let it be
 
Let it be, let it be
Let it be, let it be
Whisper words of wisdom
Let it be

And when the broken hearted people
Living in the world agree
There will be an answer
Let it be
For though they may be parted
There is still a chance that they will see
There will be an answer
Let it be
 
-The Beatles

 
Per tutto il tempo ho avuto gli occhi lucidi, non so perché.. e sento che lo sono ancora..
Una volta entrati, i genitori di Mary mi guardano; la madre dice “Paul, come mai sei fradicio…?”
Interviene Mary “Mamma è una lunga storia..”
“Va bene.. allora Paul, fatti una doccia.. magari ti lavo i vestiti.”
Che faccio? Magari potrei dare fastidio.. meglio di no.. rosso in viso replico “N-no.. non voglio dare fastidio.”
Mary mi accarezza il braccio e dice “Tranquillo, intanto che laviamo i vestiti puoi mettere qualcosa di mio fratello  David, ormai lui è a Roma .”
“Va bene.. grazie..” Lei mi prende per il polso e mi porta in camera sua, apre il cassetto del fratello e prende dei vestiti.
Me li porge “Fai come se questa fosse casa tua..”
“Grazie Mary.. non sai quanto significhi per me tutto quello che stai facendo..” dico sorridendole con gli occhi ancora un po’ lucidi.
Mi guarda sorridendo e mi bacia la guancia  “Mi sento in dovere di farlo.. per favore Paul, non piangere, non posso vederti così..”
Arrossisco un po’ per il bacio “F-farò il possibile.. scusami se certe volte scoppio in lacrime.”
“Non preoccuparti, ci sono io. Hai una spalla su cui piangere se ne hai bisogno.”
Le sorrido, entro in bagno e lei esce dalla stanza per andare in soggiorno.
 
*MARY’S POV*
 
Entro in soggiorno e mi siedo sul divano a leggere il mio amato romanzo romantico.
Dopo quasi cinque minuti mio padre dice “Allora Mary, adesso che Paul non c’è.. puoi spiegarci che è successo?”
“Non lo so di preciso, so che ha litigato con il padre, qualcosa deve averlo ferito molto per farlo stare così..”
Interviene mia madre “Io me lo ricordavo come un ragazzo sempre solare..”
“Mamma, lo è ancora ma ha sopportato troppo, c’è un limite a tutto.. adesso ha solo bisogno di tempo e di affetto. Personalmente sono pronta a stargli accanto in ogni momento, gli voglio davvero molto bene..”
“Gli vuoi solo bene.. sicura?” dice mia madre ridacchiando.
 
*PAUL’S POV*
 
Appena uscito dal bagno mi avvio in soggiorno, dove  ci sono Mary ed i genitori.
Quando sono vicino mi accorgo che parlano di me, quindi mi fermo per capire cosa succede, magari qualcosa che mi avrebbe tirato un po’ su!
Sento solo Mary dire “Va bene, Paul è davvero un bel ragazzo, lo ammetto…”  si blocca.. magari le piaccio! Magari Robert è una copertura.. continua “ Ma io non lo amo. Oddio lo amo come amico, tengo molto a lui..  voglio averlo accanto, ma non come fidanzato. Tutto qui.” E così crollano ancora le mie speranze.
E pensare che per pochissimo tempo avevo pensato a noi due come coppia.. ma la cosa peggiore non sono state le parole, ormai ci sono abituato, ma il tono con cui le ha dette.
Ha detto tutto con estrema naturalezza, come se non le importasse di me, che magari avrei potuto sentirla.. ma scommetto che da per scontato che anche io l’amo come amica.
Quindi di sicuro non rimarrei ferito da quelle parole, a suo parere.
Come vorrei che fosse vero..  Va bene, non voglio sentire altro, esco allo scoperto.
Non appena entro in soggiorno, cala il silenzio. Mary è di spalle, si gira “P-Paul.. vieni qui, siediti..”
Le sorrido, ma abbasso subito lo sguardo. La raggiungo e mi siedo accanto a lei senza dire una parola, comincio anche a sentire freddo visto che ho i capelli un po’ bagnati e la temperatura di sé per sé è fredda; l’unica cosa che faccio è sfregare le mani tra loro.
Ma per un attimo ho un brivido, la madre di Mary dice “Paul ma stai congelando! Mary, prendi una coperta, dai.”
Io scuoto la testa “No, no.. è solo un momento.. non preoccupa..” non faccio in tempo a finire la frase che Mary mi posa una coperta sulle spalle e mi abbraccia alle spalle “Certo che dobbiamo preoccuparci, non vorrei che t’ammalassi, Paulie..” non mi chiamava così da tantissimo tempo!
Sentirmi chiamare ancora ‘Paulie’ fa uno strano effetto.. in particolare se è lei.. non dico nulla, resto in silenzio arrossendo mentre lei continua ad abbracciarmi.
Ma che diamine sto facendo? No! Non devo arrossire.. conosco suo padre, adesso starà sospettando qualcosa, e se dovesse capire che sono follemente innamorato di Mary? Potrebbe impedire che uscissimo  scusandosi con pretesti che non capirei mai.. dopotutto è suo padre, può fare di tutto, considerando che nella nostra epoca non possiamo opporci molto, ed io ne so qualcosa..
Come previsto, suo padre, abbassa il giornale e dice “Su Mary, è solo un brivido.”
Mi limito ad annuire con la testa bassa, Mary però interviene “Papà, ti ricordo che è stato per non so quando tempo completamente zuppo fuori, e non è estate.. è mio amico, se ha bisogno di qualcosa io ci sono.”
Suo padre sospira, io rimango con lo sguardo basso. Ancora una volta quelle parole, ancora una volta mi sto facendo male. Dovrei finirla di innamorarmi di gente che è solo mia amica, devo farmene una ragione. Il peggio è che non posso parlarne con nessuno.
Accennando un sorriso dico “Scusatemi ma sono un po’ sballato.. potrei andare un po’ sul letto?”
“C-certo che puoi..”
“Ah, Mary.. questa sera suoniamo al Cavern alle 10 .. v-vuoi…” non mi lascia finire e dice “Lo so già, ci sarò.” Mi fa l’occhiolino.
Mi alzo e vado in camera. Chiudo la porta.
 La coperta del letto di David è già alzata, mi stendo portandomi le mani sulla fronte, poi m’incanto a guardare una foto incorniciata sul comodino tra il letto di Mary e quello su cui sono io: Mi sembra che sia lo Strawberry field.. si, riconoscerei ovunque quel cancello rosso.
 La foto ritrae me e Mary: Lei è seduta a terra con un sorrisone in viso, indossava un vestito blu a maniche corte, io invece sono alle sue spalle abbracciandola sorridendo.
Non avevo mai notato questa foto prima d’ora.. un attimo, adesso ricordo!
Ce la scattò John una settimana prima che Mary partisse perché lei voleva una nostra foto da tenere con sé a Roma! Ora torna tutto.. Com’è dolce, la tiene sul comodino accanto al suo letto, deve tenerci così tanto.
Continuo a guardarmi attorno, questa volta noto una foto attaccata al muro.. ci siamo Io, Mary, John e Geo.
Dietro di noi c’è una finestra e s’intravede della neve.. Hey, ma è una foto dell’ultimo Natale passato insieme, quanti ricordi.. chissà come reagiranno i ragazzi questa sera quando la vedranno.
Ormai immerso nei ricordi chiudo un attimo gli occhi, sento la porta aprirsi, mi volto : è Mary che a bassa voce dice “Scusami se t’ho svegliato, Paul.. è che mi ero preoccupata, non hai una bella faccia..”
“Sarà perché non ho dormito, non saprei..”
“A-ah.. posso entrare..?”
“Ovvio, è camera tua.” Tento di sedermi sul letto, ma lei mi ferma e mi fa stendere “Rimani sdraiato, è meglio..” dice con tono dolce, poi si siede accanto a me.
Mi passa una mano tra i capelli e, sempre dolcemente, dice “Paul, se ogni tanto mio padre è un po’ freddo con te stai tranquillo.. è così il suo carattere..”
Annuisco rimanendo imbambolato a guardarla, tutta quella dolcezza mi fa stare meglio.. non so spiegarlo, non ci sono parole.. è una sensazione bellissima.
Non esito un attimo, mi metto seduto fino ad essere faccia a faccia con lei. Rimango a guardarla, la cosa che vorrei fare sarebbe dirle quanto l’amo e baciarla.
Baciare quelle labbra sempre nascoste dal classico rossetto rosso fuoco, baciare quelle labbra rosee, lievemente carnose e perfette che ho visto senza alcuna copertura, poterla tenere tra le mie braccia tutto il tempo e dirle quanto aspettavo quel momento.. vorrei poter andare fiero di essere il prescelto, l’unico che ha l’onore di baciarla..
Purtroppo mi sono perso in un sogno, in una specie di labirinto.. c’è un’uscita, vedo una luce lontana, tento di raggiungerla ma alla fine giro sempre attorno, non un passo avanti, magari mille indietro.
Esco da quel sogno che amo tanto, lei è ancora dinanzi a me.
L’abbraccio. Si, l’abbraccio forse come non avevo mai fatto prima; per me quello non è un semplice abbraccio, quello è il mio modo per dimostrarle quel che provo.. so che non l’ha inteso come io voglio, ma va bene così.
Non so davvero il perché ma in questo momento è come se fossi impotente, come se tutte le mie forze fossero scomparse.. è la stessa sensazione che provavo quando mia madre mi abbracciava: L’impotenza.
 
*MARY’S POV*
 
Solo dal modo in cui mi ha abbracciata è evidente che sta male dentro.. è come se lo avessi in pugno, come se potessi fargli tutto, ma lui non reagirebbe. Rimarrebbe abbracciato, sembra un bambino che ha bisogno d’affetto.
Lo tengo stretto tra le mie braccia, gli accarezzo la schiena e gli bacio la guancia “Paul, è tutto okay.. qualsiasi cosa sia successa ieri sera si sistemerà, conta su di me.. P-potresti però dirmi cosa ti sta riducendo in questo modo..?”
Si sposta da me, ha gli occhi lucidi.
Con voce quasi strozzata si limita a dire “Durante il litigio con mio padre… lui ha detto che il mio sbaglio è stato essere al mondo, non so perché mi ha fatto tanto male..”
Inizia a ridere ma non è una risata sincera, è una risata strozzata dal dolore, è come se stesse ridendo per nascondere come davvero si sente, gli occhi gli si riempiono di lacrime ma continua a ridere e dice “E’ buffo!”
“Non c’è nulla di divertente..”
Le lacrime cominciano a rigargli il viso e, continuando a ridere, dice “Eccome se c’è! Faccio pena! Farei ridere chiunque in questa situazione, come fai a non ridere? Forse lo fai per non farmi stare male..” diventa più serio e con la manica della maglia si asciuga il viso.
Non posso vederlo così.. mi si spezza il cuore a vederlo piangere, solo il pensiero mi fa stare malissimo.
Le lacrime continuano a scendere ma lui le asciuga di continuo per non lasciare che lo veda piangere, ancora.
Vorrei fermarlo, deve fermarsi.. per farlo smettere dico “Paul..” ma lui non si ferma, le lacrime continuano a scendere e lui continua ad asciugarle.
“Paul!”
Alza lo sguardo “C-che c’è…?” poi si copre il viso con le mani singhiozzando.
“Non devi nasconderti.. sfogati quanto vuoi con me, sai che non ti giudico.” Mi avvicino a lui e l’abbraccio accarezzandogli i capelli.
Ha ancora il volto coperto con le mani e continua a piangere mi viene un dolore al cuore.. è come se si stesse spezzando nel vero senso della parola, lo tengo ancora più stretto a me.
Questo forse è uno dei pochissimi modi per farlo calmare, lo conosco ormai.. “Tranquillo Paul, è tutto apposto.. ci sono io. Sfogati, libera tutto.”
Lo sento prendere un respiro profondo, interrompe l’abbraccio e mi guarda con gli occhi rossi per il pianto ma sorride timidamente.
Ancora una volta mi avvicino a lui. Gli asciugo quelle ultime lacrime che fino a qualche istante prima bagnavano le sue guance, gli tengo il viso e lo bacio sulla guancia.
Subito dopo arrossisce repentinamente, abbassa la testa e sorride mordendosi il labbro inferiore il che mi intenerisce molto.. quando le persone arrossiscono mi fanno sempre uno strano effetto.
Poi quando arrossisce lui è una cosa fantastica.. vedere quelle guance rosse mi ha sempre fatto venire voglia di riempirgli le guance di baci ma, miei comportamenti diabetici a parte, poiché ho il rossetto rosso, sulla guancia di Paul è rimasto il segno.
Con il pollice lo tolgo e lui mi guarda sorridendo con uno sguardo dolce, pieno d’affetto.. ma questo sguardo sfocia in un abbraccio tanto dolce quando delicato.
Non è il solito abbraccio.. stavolta è duraturo.
Appoggiando la testa sulla mia spalla, a bassa voce dice “Sono contento che tu sia qui.. ma non andare via.. per favore.”
“Certo, non vado via. Sono qui, ci resto.. “
Dopo circa 5 minuti l’abbraccio s’interrompe, Paul ha una faccia distrutta. Gli tengo la mano “Dai, riposati un po’..”
“Ma sono le 7 e un quarto tra due ora dobbiamo stare pronti per andare al cavern.. e-e finirei per non svegliarmi più per come dormo io..”
“Nah, tranquillo. Ti sveglio io, tu pensa a dormire. Ricordati che questa è come la tua casa, fai quel che vuoi” mi alzo, Paul si distende ed io lo copro. Esco dalla stanza sorridendo senza motivo e chiudo la porta.
 
*UN’ORA DOPO*
 
Sono ancora le 8.20, c’è molto tempo. I miei hanno iniziato a cenare, ma io no poichè prenderò qualcosa al Cavern.
Accendo la TV, proprio adesso è in onda quello show con alcuni cantanti inglesi.. ma questa sera c’è un ospite speciale: Little Richard!
Sia io che Paul lo ammiriamo, con quei soldi che riusciamo a mettere da parte compriamo i suoi vinili che illuminano le nostre giornate.
Forse canterà una delle sue canzoni più famose… Invece no, annunciano una nuova canzone : “Long tall Sally”.
Appena comincia a cantare abbraccio il cuscino in preda alla felicità. Cavolo, è una canzone a dir poco fantastica!
Improvvisamente Paul esce dalla stanza ed afferra i suoi vestiti asciutti, poggiati sulla sedia. “Perché non mi hai chiamato? E’ tardi!”
“Paul, ma non sono nemmeno le 8 e mezza..”
“M-ma..” guarda l’orologio e ride “Quanto mi sto rimbambendo..”
Ridacchiando dico “Dai tranquillo, capita. Vieni a farmi compagnia, c’è..”
Non mi lascia finire la frase, si siede sul divano ed entusiasta dice “Little Richard! Sta cantando ‘Long tall Sally’.. amo quella canzone!”
“Come fai a conoscerla..?”
“Ieri mattina accesi la radio proprio mentre la stavano trasmettendo..”
“In un modo o in un altro sei sempre più avanti di me..” replico sorridendo.
“Nah, è solo che non avevo nulla da fare..” si interrompe.
Fa un sorrisone e soddisfatto dice “Sai, ho anche imparato a suonarla.. la canto anche, nonostante sia costretto ad urlare..”
“Vabbè Paul, tu sei un genio della musica.. “
Arrossisce un po’, ci scambiamo un sorriso e continuiamo a seguire la performance.
Alla fine mi sento realizzata! Sono curiosa di sentire Paul “Senti Paulie.. potrei avere l’onore di sentirti cantare? Mi ricordo che hai una voce fantastica..”
“La canterò questa sera al cavern..”
“Ah..” dico un po’ dispiaciuta “..P-peccato però..”
“Cosa? Non ho detto nulla.. te la faccio sentire eccome. Per te questo ed altro.” Mi fa l’occhiolino e continua “Ce l’hai ancora quella Rickenbacker?”
“Certo!” dico entusiasta. Spengo la TV, prendo Paul per il polso e lo porto in soffitta.
Non mettiamo piede li dentro insieme da circa un anno.. accendo le luci e tolgo il telo che copriva la chitarra.
Paul resta a bocca aperta “Wow! E’ un gioiellino!” sorridente gliela porgo, l’accorda ed inizia la sua performance.
Lo guardo affascinata, è un dio della musica. Sono certa che farà molta strada e mi sento orgogliosa di lui, sono fiera di avere al mio fianco un ragazzo come lui e quando sarà famoso in tutto il mondo potrò dire di averlo seguito sin dall’inizio.
Mi ricordo che quando conobbe John ed entrò a far parte della sua band, si precipitò sorridente a casa mia ed appena aprii la porta mi abbracciò entusiasta e mi raccontò tutto filo e per segno.
C’è una frase che mi è rimasta particolarmente impressa : “Mary, non ci credo.. sono ad un passo dal mio sogno! Immagino già la folla che mi acclama.. tu sarai con me nei tour, se ti fa piacere. Sai a me ne farebbe.. mi fai stare tranquillo. Forse sono un sognatore, ma sono certo che prima o poi ce la farò..” mi parlava sinceramente i suoi occhi brillavano dalla felicità e avevano qualcosa di diverso.. era l’animo dell’artista che si poteva scorgere con molta facilità in quegli occhi da cucciolo indifeso che lo hanno reso così tanto speciale nel mio cuore..
Ma torniamo al presente.
Ha appena finito di suonare, è stato semplicemente fantastico! Amo la sua voce, lo ascolterei tutto il giorno ma la cosa che mi rende più felice è vederlo finalmente sorridere.
Non so, ha un sorriso contagioso.. riesce a far splendere il sole anche durante la più grande tempesta.
No, non mi sto innamorando di Paul. Ammetto solo che non c’è gioia più grande di vederlo sorridere.
Torno nella realtà “Paul, sei stato fantastico!” gli salto letteralmente addosso e l’abbraccio, ricambia l’abbraccio accarezzandomi i capelli. Rimane in silenzio.
“Senti, sono le nove meno un quarto, iniziamo a prepararci? Ah, puoi usare le mie chitarre questa sera.. anche altre sere, basta chiedermelo.”
Mi bacia la guancia “Sei un tesoro, Mary.. per fortuna che siamo entrambi mancini.” Dice sorridendo.
 
*PAUL’S POV*
 
Aah! Sono follemente innamorato! Poi lei è bellissima, è di una dolcezza unica.. la amo! Non è una semplice cotta.. sono ormai tre anni che sono impazzito per lei, e me ne innamorai non appena la vidi..
Chissà se non di fossimo mai incontrati cosa sarebbe successo, se lei non mi avesse trovato qual giorno ora sarei ancora depresso.. magari non sarei neppure qui. Davvero, è stata essenziale per me.
Mi ha aiutato a superare tutti i momenti più difficili, tutti hanno bisogno d’aiuto.
Giunti in camera sua lei dice “Per fare prima io vado nel bagno dei miei tu vai in questo..”
“Va bene..”
Entriamo in bagno e in una decina di minuti sono pronto, lei esce 5 minuti dopo. Entra in stanza, io sono sdraiato sul letto a fissare il nulla.
E’ bellissima.. Indossa un vestito rosso, aderente al busto e con una gonna larga che le arriva al ginocchio.
Nonostante sia senza trucco è favolosa, non mi trattengo e a bocca aperta dico “Sei bellissima! Farai cadere tutta Liverpool ai tuoi piedi.”
“Grazie ma…”
Mi siedo e dico “Ma…?”
“Ma non sono questa gran cosa.. vado a truccarmi..” si avvia verso la porta del bagno.
Mi alzo e la prendo per il polso “Hey, hey.. che dici? Eccome se sei questa gran cosa. Anche senza trucco sei stupenda, sappilo. Te lo dico da amico.. non posso sentirti dire queste cose.”
Mi sorride “Ma sentilo il bello della compagnia.. grazie Paul..” mi bacia la guancia e va a truccarsi.
Dopo poco tempo torna in stanza per mettersi le scarpe.
Come al solito ha quel rossetto rosso, ma stavolta è lucido. Le faccio l’occhiolino, prendiamo gli strumenti  e scendiamo in soggiorno.
I suoi genitori ci vedono e il padre dice “Hey, piccioncini dove andate così eleganti?”
Sento d’essere diventato rosso come mio solito e con tono insicuro dico “A-al Cavern.. devo suonare..”
Mary aggiunge “Papà, come devo dirtelo che non siamo fidanzati?”
Mr. McGill sospira e dice “Vabbè volete un passaggio? Il Cavern è molto lontano..”
Entrambi annuiamo timidamente, in padre prende la giacca, le chiavi della macchina e ci accompagna. Alle 9.30 siamo al Cavern.
Non c’è ancora nessuno, vedo solamente John, Geo e Stu sul palco che sistemano gli amplificatori.
Li raggiungiamo, tutti e tre saltano giù dal palco e all’ unisono dicono “Hey ragazzi!” poi vanno ad abbracciare Mary.
John malizioso come al solito dice “Ogni volta che ti vedo sei sempre più bella, dolcezza.” Le prende la mano e gliela bacia.
Mary arrossisce un po’ e Geo dice “Finiscila John..”
Stu: “Tanto ha troppa classe per te. Io la vedo di più con Paul.. “
A questa parole tutti mi guardano mentre divento quasi viola, per distogliere l’attenzione degli altri John dice “Dai, non ci sto provando. Le ho fatto solo un complimento, vuoi dire che non è bella per caso?”
 “Eccome se è bella, ma ricorda che ha troppa classe per uno come te, Lennon!” dice George ridendo
“Tu! Vuoi per caso dire che io, John Winston Lennon, non ho classe?”
“Si, non ne hai per niente, sei un barbaro!” dice continuando a ridere.
Mary ride imbarazzata, io continuo a sistemare gli amplificatori mentre Stu mette il braccio sulle spalle di Mary e dice “Allora, sono curioso. Com’è Roma? Il Colosseo?”
“E’ stupendo.. Ti ho preso delle cartoline, domani semmai te le do.” Dice lei sorridendo.
“Per me? Grazie, non dovevi disturbarti..”
“Ma figurati, non è stato un disturbo.” Gli da un bacio sulla guancia.
Volto subito la testa dall’altra parte, non ho detto nulla fino ad ora. John mi guarda, sentendomi a disagio alzo ed abbasso di continuo lo sguardo.. ma lui non smette di guardarmi anzi, s’avvicina a me.
“Paul, tutto okay?”
“Si, si John..”
“Ma non hai detto nulla!”
“Adesso sto dicendo qualcosa, e poi sto sistemando gli amplificatori.” Dico con lo sguardo basso.
“Tu non me la racconti giusta. Paul, sono il tuo migliore amico.. puoi fidarti. Andiamo a parlare dietro le quinte.”
Annuisco e ci andiamo, arrivati lì lui dice “Bene, cosa ti succede? E’ per Mary?”
Lo guardo sospirando “Si..”
“Lo sapevo, quella ragazza è la tua droga. Dai, è una cotta passeggera..”
“No, John! Non lo è affatto. Sono tre anni, tre anni che l’amo! Tre anni che non mi confido con nessuno.. e come se non bastasse lei è cotta di Robert, me ne parla in continuazione. Poi imbecille come sono io mi illudo ogni volta che mi fa un complimento..”
John rimane in silenzio, mi guarda a bocca aperta ed io continuo il discorso “Si, ti avrò stupito.  Sono debole.. non sono come te, purtroppo.”
“No, no.. che dici? Saranno rare le volte in cui sarò così quindi fai attenzione. Non sei debole, sei stato forte in questi anni.. e te lo dico come se fossi tuo fratello, non ho nulla in più di te. Io sono più diretto e mi sfogo subito, diciamo che tu hai più tatto.. non è questione di forza, sono caratteri.”
“Ma è questo appunto, vorrei essere più diretto.. lo sai che tendo a fare i giri di parole per dire anche la cosa più stupida. Ma fammi un piacere.. per favore.. se sono ubriaco e c’è anche Mary, tienila alla larga da me.. potrei baciarla e dirle quel che provo. Non voglio correre questo rischio.. lei non mi ama, lasciamo che sia..”
Inizialmente sembra esitare ma poco dopo dice “Te lo prometto.. torniamo dagli altri, sono le 9 e 50.”
“Grazie John..” mi sorride e torniamo sul palco. Il locale è già pieno. Mary s’avvicina a me, posa la chitarra sul pavimento e mi guarda.
“C-che c’è, Mary..?” dico con il cuore che mi batte ad una velocità incredibile.
Mi abbraccia dicendo “Sarai fantastico.”
“Speriamo..” detto ciò mi bacia la guancia, scende dal palco ed iniziamo lo show.
 
*MEZZ’ORA DOPO*
 
Finalmente abbiamo finito l’esibizione, è stata una tortura. Perché?
Semplice. Ho dovuto vedere Mary che ballava tutto il tempo con Robert.. com’è fortunato quel ragazzo.
E sono certo di aver stonato.. che fiasco. Sconsolato ripongo la chitarra nel fodero e la poso accanto alla mia giacca, nessuno mi rivolge la parola. Mi avvio verso la sala quando Mary mi viene incontro felice.
Appena mi raggiunge mi prende sottobraccio e dice “Sei stato fantastico come previsto.”
“Che? Ma ho stonato non so quante volte..”
“Non è vero, sei stato bravissimo.. tranquillo.” Arriviamo al nostro tavolo, c’è anche Anna “ Ciao Paul!”
“Hey Anna..” dico sorridendole, mi siedo,  prendo la birra chiusa dinanzi a me e la apro.
“Sai dov’è John ..?” mi chiede arrossendo.
“Uhm.. è dietro le quinte.. voleva sistemare..” non faccio in tempo a finire la frase che lei si alza, probabilmente va dietro le quinte. E tra poco vedrò un’altra coppia felice.
Rimango da solo al tavolo così comincio a bere quella birra che sembra l’unica via di scampo. Mary si siede accanto a me “Hey, perché tutto solo?”
Faccio spallucce, poso la birra sul tavolo e la muovo un po’. Non distolgo lo sguardo da quella bottiglia.
“Che ti succede?” dice seria.
“Oh niente, cosa dovrebbe essermi successo?” dico quasi seccato guardandola.
Con tono un po’ offeso ribatte “Scusami se mi preoccupo per te.”
Prendo un respiro profondo “No.. scusami tu.. non mi hai fatto nulla di male. Scusami..”
“Stai tranquillo.. ma non capisco perché sei così.. così.. sconsolato, ecco..”
“Niente d’importante.. Senti Mary..” mi blocco, si ho un nodo in gola che non mi fa andare avanti, è straziante! Ma non è solo per questo ‘blocco vocale’…
 
[To be continued…]
 
***Spazio dell’autrice: Hello! Scusate per il ritardo, ancora una volta..
Eh si, questo capitolo è più lungo del solito.. non sono riuscita a fermarmi.. :’D
Secondo voi come mai Paul s’è bloccato? Cosa ne pensate della storia (Trama, personaggi, struttura, ritmo..)? Recensite, a me fa piacere.. c:
In ogni caso ringrazio tutti coloro che leggono in silenzio, che seguono la storia e che recensiscono.. –Come al solito-
Al prossimo capitolo! ♥
xxx
-TheNowhereGirlOfyesterday
   
 
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