Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Mokkappuccino    21/02/2013    0 recensioni
N sarà anche partito con un semplice "addio" ma Touko non lascerà che finisca così.
Infatti, partirà per un viaggio nelle altre regioni per cercarlo, anzi, per trovarlo.
È presente un riassunto del gameplay per chi non avesse giocato a Pokémon Bianco/Nero :3
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi prese per mano tirandomi dolcemente, facendomi segno di andare più vicini al cielo che si intravedeva dalla parete distrutta all'entrata di Zekrom. A metà strada di fermò, lo sguardo perso all'orizzonte.

-Ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta a Quattroventi?- si voltò abbozzandomi un sorriso, io arrossendo annuii. -...Le parole del tuo Pokémon mi hanno scioccato.- mi prese anche l'altra mano, giocandoci -E sai perché?- guardava i miei occhi, come se conoscessi la risposta. Quell'abbozzo di sorriso era abbastanza da togliermi il fiato e dopo tanto tempo eravamo così vicini... anche se separati da un baratro di dolore in cui io non osavo guardare. Scossi la testa, lui mi rispose:

-Perché quel Pokémon mi ha detto che tu gli piacevi... che gli piacevi e che voleva restarti accanto.-

Arrossì, anche se per non farmelo notare mi lasciò una mano riprendendo a tirarmi verso il cielo.

Una volta arrivati mi lasciò, e scuotendo la testa ammise:

-Ed io... non riuscivo ad accettarlo.- Sospirò -Non capivo... era la prima volta che incontravo un Pokémon a cui piacessero gli umani... non credevo nemmeno ne esistessero.-

Mi riprese una mano portandosela vicino al petto, ricominciando a giocarci, di nuovo alla distanza di un respiro dal mio viso. Continuò il discorso, guardandomi serio:

-Più proseguivo nel mio viaggio e più le mie convinzioni vacillavano. Non potevo ignorare tutti gli incontri fatti... tanti Pokémon e uomini che si capivano e aiutavano a vicenda... è per questo che ho voluto sfidarti: per avere la conferma di ciò in cui credevo. Volevo lottare con te alla pari, da eroe a eroe.-

Sorrise, questa volta divertito al pensiero di cosa fosse riuscito a fare con un semplice sogno.

Io volevo dire qualcosa, volevo abbracciarlo, dirgli che adesso era tutto a posto, tutto sarebbe andato a gonfie vele per lui. E per me, con lui. Ma non ci riuscivo, un orribile, orribile presentimento mi chiudeva la gola e accelerava il cuore. N era troppo calmo per essere pronto ad una nuova vita, troppo schivo per dichiararsi a me e troppo colpevole. Il suo sguardo era colpevole. Di cosa? Ancora era convinto di non meritarsi Zekrom? Mi confondeva. Volevo aiutarlo. Tutto ciò che desidero è poterlo aiutare in ogni momento. Essere con lui, appoggiarlo, tirargli su il morale. Vorrei solo essere libera di amarlo e invece no. Quello sguardo era colpevole di abbandono.

-Ma non poteva che finire così.- disse N che adesso era di fronte a me, con il cielo alle sue spalle. -Io, che nella mia vita ho conosciuto e capito solo i Pokémon, anzi, solo certi Pokémon, non avrei mai potuto competere con te.- si riavvicinò, mi sorrise -Tu hai incontrato così tanti Pokémon che ti hanno offerto la loro amicizia... ed hai incontrato me, che ti ho offerto il mio amore.-

Trattenni il fiato. Cosa? L'avevo sognato o l'aveva detto? Era così sussurrato che pensavo di non aver sentito, io... non sapevo cosa fare, ero confusa. Perché mi stava dicendo tutto questo? E poi, l'aveva effettivamente detto o...

Il flusso di pensieri in panico fu fermato dalle sue labbra sulle mie. Dovetti stare in equilibrio sulle punte per potermi avvicinare di più al suo viso. Appoggiai gli avambracci sulle sue spalle, un po' per non cadere, un po' per averlo più vicino. Lui mi strinse i fianchi con un braccio, avvicinandoli ai suoi. Con l'altro mi strinse al resto del suo corpo con un affetto ed una passione che nessuno era mai stato capace di donarmi. Il mio corpo non apparteneva più a me, non c'era neanche più. Ero lui, lui era me, non capivo. Mi baciava ed io perdevo il senso di cosa fosse successo, di cosa succedesse e di cosa sarebbe successo. Eravamo solo io e lui, coccolati dal vento che ci soffiava tra i capelli.

Allentò la presa, si staccò dalle mie labbra, ma sentivo ancora il suo sapore, il suo profumo, il battito del suo cuore. Mi baciò la fronte e poi mi abbracciò. Sapevo cosa sarebbe successo di li a poco, solo, non volevo ammetterlo. Lo abbracciai a mia volta fingendo di non accorgermi delle sue spalle scosse dai singhiozzi. Restammo così per un'eternità, finché lui non smise di singhiozzare.

Io non avevo il coraggio di piangere. Se avessimo pianto entrambi sarebbe stata la fine. N aveva bisogno di qualcuno su cui fare affidamento, qualcuno di forte e quel qualcuno ero io. Avrei avuto il mio tempo per piangere, dopo. Ma in quel momento ero li per lui, non per me.

Asciugandosi il viso espirò gli ultimi accenni dei singhiozzi precedenti, poi sentenziò:

-Tu mi hai perdonato... Il Campione mi ha perdonato... Spetta a me decidere cosa fare d'ora in avanti.-

Estrasse una delle sue Pokéball e fece uscire Zekrom, fluttuante in quel cielo così azzurro.

-Touko. Hai detto di avere un sogno anche tu... Se è vero, realizzalo! Insegui il tuo sogno e fallo diventare la tua verità!-

Lo guardavo, ormai incapace di trattenere le lacrime.

-Touko... Sono sicuro che tu ci riuscirai. È tutto ciò che volevo dirti.- concluse, baciandomi le labbra

-Addio!-

 

Partì. Saltò in groppa a Zekrom e partì senza dirmi dove, o quando sarebbe tornato.

Mi lasciò sola, in quell'enorme fortezza. Sola.

Lo guardai allontanarsi, lo guardai fino a non riuscire più a distinguere la sua sagoma.

Mi accasciai a terra, inerme, senza neanche la forza di urlare, o piangere.

Chiesi a Reshiram di seguirlo, di sbrigarsi a seguirlo, era il gemello di Zekrom, avrà pur avuto un radar o qualcosa di simile. Reshiram scosse la testa. Già. Anche io sapevo che non fosse la cosa giusta da fare. N aveva bisogno di un po' di tempo da solo, con Zekrom, ed io dovevo rispettarlo.

Una volta trascinata a casa ci stetti per giorni, è qui che sono adesso.

Sul mio letto, il cuscino umido di lacrime, Komor e Belle che ogni giorno bussano alla mia porta senza che io apra.

 

È ora che faccia qualcosa per me stessa.

Sono quattro giorni che sto chiusa in camera, non devo deprimermi! N sta bene di sicuro, certo che sta bene, ha Zekrom! Zekrom... i miei Pokémon! Cavolo, ho abbandonato i miei Pokémon per quanto, tre, quattro giorni? Dov'è un calendario in questa casa... Una settimana.

UNA SETTIMANA?! Esco correndo dalla camera, diretta alla doccia quando sento mia madre parlare con qualcuno in salotto...

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Mokkappuccino