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Autore: fulmineo    21/02/2013    2 recensioni
Dopo la Grande Guerra dei Ninja, Tsunade decide di portare i suoi fidati ninja in vacanza per tirarli un po' su di morale e la sua idea funzionerà poco a poco, perchè ragazzi, ragazze ed adulti non saranno soli. Dei veri amici saranno al loro fianco per aiutarli in questo arduo compito.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara, Un po' tutti | Coppie: Kiba/Hinata, Naruto/Sakura, Neji/TenTen, Shikamaru/Ino
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Il mattino seguente, Kakashi e Kurenai si svegliarono nella loro stanza l'una fra le braccia dell'altro e, dopo essersi scambiati il buongiorno, si persero in languide effusioni, finchè il pianto di Miyagi non li riportò alla realtà e la Jonin mise un'accappatoio e s'alzò, andando verso il piccolo divano su cui il piccolo piangeva, dimenandosi.

"Ciao, tesoro...! Vieni, andiamo a cambiarci..."

"Io faccio la doccia e scendo di sotto!" Disse Kakashi e Kurenai lo baciò, annuendo poi col capo e quando il Jonin dai capelli argentati ebbe terminato, uscì dalla stanza e trovò Guren in corridoio, con un'espressione piuttosto assonnata dipinta sul viso, ma notò il ninja.

"Kakashi... Buongiorno..."

"Per me lo è stato! E per te...?"

"E' stata una notte propizia ma ho dovuto mettere Anko a cuccia... Accidenti, non mi ha fatto chiudere occhio!"

"Lo vedo...! Ma come avresti messo a cuccia Anko??"

"Vedi... Stanca di stare sempre sotto, ho ribaltato le posizioni e poi le ho fatto vedere io chi comandava!"

"Ben fatto! Non me lo sarei mai aspettato da te!" Disse il ninja, posandole una mano sulla spalla, poi l'ex seguace di Orochimaru fu raggiunta da Yuukimaru, che aveva passato parte della sera precedente ad insegnare a Konohamaru a giocare a shoji.

"Guren... Hai un'espressione molto stanca! Stai bene??"

"Si... Ma fammi una promessa... Fai attenzione, quando ti innamorerai!"

"Te lo prometto!" Ribadì il castano, prima di andare con l'amica di sotto, nella sala da pranzo... Ove vi era la solita Tsunade vittima dei postumi della sbornia e, con lei, stavolta vi erano anche Izumo, Kotetsu e pure Iruka che, nonostante avesse bevuto solo due bicchieri di sakè, si era ubriacato lo stesso.

Ed ovviamente la solita Shizune faceva a tutti e quattro la ramanzina, assieme a Gai, che spiegò al quartetto che, se avessero continuato a bere, prima o poi sarebbe calato il rendimento fisico e mentale ed anche un ninja di novant'anni li avrebbe battuti.

Ma ad interrompere il predicozio ci pensarono due membri della squadra Ambu, mandati dai due anziani del Consiglio di Konoha a cercare Tsunade e tutti gli altri "Mi scusi, Quinta Hokage..."

"Ditemi...! Non sarà successo qualcosa, spero!"

"Gli anziani sospettano che potrebbe scoppiare una guerra col Paese della Roccia, perciò ci hanno chiesto di farvi rientrare tutti al Villaggio!"

"Capisco... Dì loro che torneremo domani, stasera vogliamo stare ancora qui! C'è una cosa che dobbiamo fare..."

"Riferiremo!" Dissero insieme i due ninja, scomparendo così com'erano apparsi.

A parte coloro che non erano di Konoha, gli altri sapevano cosa Tsunade volesse fare, visto che quello era il primo anniversario della morte del maestro Jiraiya e la Quinta Hokage voleva ricordarlo ed onorarne a dovere la memoria.

Infatti, quando tutti uscirono, Tsunade li condusse verso una barchetta di legno e spiegò anche a Gaara, Temari, Kankuro, Guren e Yuukimaru le sue intenzioni ed i cinque decisero di aiutarla, insieme a tutti gli altri, a costruire una sorta di altare sulla piccola imbarcazione e poi, di sera, darle fuoco lasciandola andare verso il mare aperto.

E fecero pausa solo all'ora di pranzo e terminarono il loro operato a pomeriggio inoltrato.

"Ora possiamo andare a prepararci... Quando farà buio inizieremo la cerimonia!"

"D'accordo!" Risposero tutti, andando nella rispettiva stanza a prepararsi ed infine giù in spiaggia, ove portarono la barchetta in un posto isolato, in modo da non dare fastidio agli altri turisti e poi iniziarono la cerimonia di commemorazione, ognuno con una fiaccola in mano e tutti vestiti di nero.

"Questo è per tutti voi... Riposate in pace!" Disse Tsunade, versando quattro bottiglie di sakè su tutta la barchetta, prima di mandarla verso il largo dopo aver lanciato un paio di fiammiferi a bordo e subito il tutto prese fuoco, lasciando dietro di sè solo una scia di fumo.

E tutti piansero o si commossero, nel ricordare quei validi guerrieri ninja che erano stati, e sempre saranno, Jiraiya, Asuma Sarutobi, tutti gli altri ninja perìti in guerra e persino Sasuke che, per quanto fosse un disertore, era stato uno di loro, un potente ninja di Konoha.

Nessuno sarebbe mai sparito dai loro cuori e dai loro ricordi, questo i nostri lo sapevano benissimo. Per Naruto, Sasuke era quel fratello che mai aveva avuto, per Sakura era il primo amore, per gli altri un amico ed un rivale, come lo era Asuma per Kakashi, l'uomo che Kurenai avrebbe sempre amato, nel suo cuore, perchè era il padre di suo figlio... Come Jiraiya era stato un grande mentore per Naruto e quell'amore all'apparenza inafferrabile per Tsunade, forse il solo che avrebbe scusato e compensato i suoi difetti coi propri.

"Sta bene, signorina Tsunade...?" Chiese Shizune, che ancora rammentava quanto avesse sofferto la bionda dopo la morte del suo migliore amico.

"Ora si, ma sai che non passerà mai... Così come non passerà mai a tutti loro..."

"Ha ragione..." Disse solo la moretta, guardando Ino e Shikamaru che, stretti in un forte abbraccio, piangevano la morte del rispettivo padre, Naruto e Sakura che si consolavano a vicenda, Neji e Kiba che abbracciavano la rispettiva fidanzata, entrambe troppo emotive e persino Guren che consolava il pianto disperato di Anko al ricordo di Asuma, uno con cui veniva spesso mandata in missione quando era Chunin e che le aveva insegnato molte cose positive, al contrario di Orochimaru... Ognuno aveva il suo motivo ben stretto nel cuore.

Ed era questo che permetteva di vivere ancora a tutti coloro che sen'erano andati da eroi... La forza del cuore e tutti i sentimenti che gli amici provavano per loro, una forza questa che mai nessuno avrebbe battuto. Nè oggi, nè domani, nè mai.

  
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