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Autore: Ehylastylinsooon    21/02/2013    1 recensioni
Carlotta, una diciottenne che decide di vivere la vita a modo suo lasciando la casa dei suo genitori e cercando in tutti i modi di non chiedere aiuto a nessuno a parte la sua migliore amica.
Andrew, un trentenne con sbalzi d'umore che farà impazzire Carlotta in tutti i modi possibili.
Due ragazzi che, probabilmente, hanno passato un'infanzia del tutto identica, ma che crescendo hanno maturato due caratteri del tutto incompatibili.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 7

Questa doccia è fantastica, dico sul serio. Vorrei staccarla dal pavimento e metterla in valigia. Ma penso che se ne accorgerebbero. Uhm.... Mi dirigo verso la valigia e la apro cercando qualcosa di passabile. Mi vesto come al solito, un jeans stretto e una maglia smanicata sopra. In questo hotel fa piuttosto caldo. Metto un paio di ballerine e mi tolgo l'asciugamano dai capelli. Accendo il phon e mentre penso inizio ad asciugare i capelli.
Quindi.. è fidanzato. Chissà com'è lei. Sicuramente bellissima. Quanto lui? O di meno? Qualunque sia la risposta, sempre più bella di me sarà. Ok, non mi voglio buttare giù solo che .. bo. Sarà meglio lasciare perdere. Poi stare con lui sarebbe atroce. Insomma come sarebbe la nostra storia?
" Buongiorno amore. Dormito bene? "
" Si tesoro. Adesso per cortesia, preparami la colazione. Subito."
Una bellissima storia insomma.
Passo la piastra sui capelli per renderli lisci e prendo un pò di fondotinta. Sono bianca.
Allungo le ciglia con un pò di mascara e sono pronta. Mi metto un cardigan leggero sopra le spalle ed esco dalla porta trovando Andrew seduto sul divano con la testa tra le mani e i mignoli sugli occhi per chiuderli.
<< Stai bene? >> Tira su la testa di scatto e mi guarda dal basso verso l'alto per una manciata di secondi.
<< Certo. Sei pronta? Andiamo, ho fame. >> Si alza e si avvia verso la porta. L'unica cosa che posso fare è seguirlo. Va a passo svelto verso l'ascensore e preme il pulsante.
<< Sei sicuro? Sembri.. agitato. >> Insisto.
<< Ho detto che sto bene Carlotta. Smettila. >> Non mi guarda neanche.
<< Sai cosa? Mi hai stufato. Dovrei essere io quella più immatura tra di noi, considerando che hai 10 anni più di me. Ma qua, l'unico immaturo, sei tu! Vado a piedi. >> Senza farlo rispondere vado verso le scale e scendo.

Ok, mi sono persa. Questo hotel è gigante che ci posso fare? Non posso neanche chiedere a qualcuno. Tutta colpa dell'idiota.
Vedo una sala con tantissimi tavoli. Bene, ce l'ho fatta. Entro a passo spedito e lo vedo. E' da solo.  Tiene lo sguardo basso mentre tiene tra le mani il tovagliolo ripiegandoselo tra le mani. Mi fa tenerezza. Se solo sapessi come comportarmi con lui. Essere me stessa non è una gran cosa. Gli sarei saltata direttamente addosso. Seriamente.  Muovendomi lentamente mi dirigo verso il tavolo in questione. Sembra non accorgersi di me finchè non faccio strisciare la sedia facendo rumore. Facendo rumore apposta, ovviamente. Ma niente, non alza il viso. Lascia il fazzoletto e capisco che si è accorto della mia presenza.
Prendo il menù e lo apro cercando di pensare al cibo e non a lui seduto di fronte a me nel suo bellissimo abito nero. Sfoglio le pagine cercando qualcosa che catturi la mia attenzione. Ma niente.
<< Ho già ordinato anche per te. >> Alzo la faccia e lo guardo notando che lui ancora non mi guarda.
<< Non ho 8 anni, so scegliere da sola quello che voglio mangiare. >> Rispondo stizzita.
<< Non fare finta di capire cosa ci sia scritto in quel menù, Carlotta. >>
Mi fa male. Non perchè non sia vero, perchè lo è.
<< Potresti smetterla. >> Per la prima volta da quando mi son seduta alza gli occhi per guardarmi. Sembrano.. vuoti.
<< Di fare, scusa? >> Non capisce. Ovvio, è un idiota.
<< Di buttarmi giù con ogni singola frase che usi. Non la smetti mai. O per darmi della bambina o per sottolineare la mia stupidità. Lo so bene che non sono nè intelligente nè matura, a quanto pare, ma smettila. >> Abbasso gli occhi  non per paura, ma perchè se no vedrebbe il velo opaco che ci si è creato sopra. Non risponde più. Attente solamente che arrivi la cena e quando arriva proseguiamo a mangiare in silenzio.

Finisco di mangiare gli spaghetti alla bolognese e la fettina di carne con le patatine fritte e mi alzo in piedi.
<< Sono parecchio stanca. Scusami. >> Mi giro e mi dirigo all'ascensore.
<< Aspetta Carlotta, vengo con te. >> Non mi fermo, so già che è dietro di me.
<< Ascolta io.. mi dispiace ok? E' solo che ho i miei problemi. Con l'azienda, mio padre e la mia fidanzata. Non me la voglio prendere con te, solo che non riesco a sfogarmi in altri modi. Ti chiedo scusa. Davvero. >> Sento la rabbia montarmi dentro.
<< Tutti abbiamo problemi Andrew. Io ho problemi. Quel ragazzo al bancone ha problemi. Anche il cameriere. Ma questo non significa prendersela con altra gente! Senti, lasciamo stare. Voglio solo stare tranquilla. >> Mi guarda in silenzio e annuisce. Entriamo nell'ascensore e schiacciamo il tasto tre.

Apre la porta e mi fa passare per prima.
<< Sembri quasi un gentiluomo. >> Accendo la luce, odio il buio.
<< E a volte, lo sono anche. >> Si toglie la giacca e la appende allo schienale di una sedia. Mi tolgo le ballerine e sento subito il freddo del pavimento freddarmi i piedi. E' una sensazione magnifica.
<< Allora potresti provarci pure con me! >> Gli sorrido. Non ho voglia di litigare, non stasera. Magari domani.
<< Ok allora.. puoi scegliere il film per stasera! >> Wow Andrew, wow.
<< Questa la chiami gentilezza? E' un obbligo per te, farmi scegliere il film! >> Sorride. Quel sorriso così bello. Quello che mostra ogni singolo dente in fila. Quello che gli fa creare delle piccolissime rughe intorno agli occhi. Quel sorriso che gli occhi, glieli fa splendere.
<< Domani penserò a qualcos'altro. Per ora scegli il film, dai. >> Alzo gli occhi al cielo e vado verso la tv ultramoderna e apro il mobiletto sotto notando un milione di film. Son collezionisti questi.
Ci metto circa dieci minuti ma alla fine trovo quello perfetto. Il mio film. Il migliore di sempre, per me.
<< ECCOLO! Questo! >> Mi si avvicina e allunga una mano per prendere il dvd.
<< Seriamente? Vuoi farmi vedere " I passi dell'amore" ? Tu vuoi uccidermi. >> Gli do una leggera spinta e lo faccio cadere sul divano.
<< Non rompere e spegni la luce. Ma lascia l'abat-jour accesa, grazie. >> Mi posiziono davanti al dvd mentre lui fa quello che gli ho chiesto. Inserisco il film e sedendomi, attendo che inizia.

<< Mamma mia, quant'è bello! Dai cioè, guardalo! E' perfetto 'sto ragazzo. >>
<< Non ti sembra di esagerare? E' un ragazzo normalissimo. Son molto più bello io. >>
<< Questo è ovvio >> Ma perchè? Non può dire cose simili mentre sono totalmente concentrata sul punto in cui lui gli chiede ripetizioni e lei gli dice "Ok, ma solo a una condizione : Non innamorarti di me" E lui le scoppia a ridere in faccia. Era già amore.
<< Grazie. Me lo ricorderò in futuro. Insomma, hai appena detto che lui è la perfezione ma che io son più bello. Quindi cosa sarei per te? Un Dio greco? No no, di più. Sicuramente. >>
Stai delirando.
<< Quanto sei esagerato. Oh guarda 'sto pezzo! Dio mio, è la fine del mondo sto film! >>
<< Sembri una bambina di 7 anni che va a vedersi toy story al cinema lo sai? >>
Di nuovo!?Lo guardo e lui smette di ridere.
<< Non è una cosa brutta. Intendevo... io intendevo ... Bhe sai, la tenerezza. Sei tenera. >>
<<Stai cercando di aggiustare il tuo errore Andrew, lo so. Ma va bene dai. >>
<<Dico sul serio... Non penso che tu sia stupida o immatura.. certo, a volte ti comporti da tale ma .. A me vai bene cosi.. >> Cosa?!
<< Cioè voglio dire.. Sei simpatica, fai ridere. Si, sei simpatica. >>
<< Dovevi fermarti al " A me vai bene cosi". Hai rovinato tutto, idiota. >>
Lo sento muoversi. Distende le gambe su tutta la lunghezza del divano e quindi sono spinta in avanti e sento la sue ginocchia puntarmi la schiena.
<< Sei comodo? >> Sposta quelle gambe idiota!
<< Non del tutto, aspetta.. >> Non capisco cosa voglia fare finche non mi prende per il polso e mi fa stendere accanto a lui, facendo aderire la mia schiena contro il suo petto e mettendo la sua gamba intorno alle mie, per tenerle unite. Mette un braccio sulla mia pancia e con l'altro si tiene la testa. Ho gli occhi spalancati. Non so cosa fare, se muovermi se gridare o se tirargli una gomitata nello stomaco. Ma sto cosi bene qua, tra le sue braccia.
<< ....Perchè? >> Mi azzardo a chiedergli dopo 5 minuti.
<< Perchè non facevi altro che muoverti. Almeno cosi stai ferma. >> Certamente. Si toglie l'altra mano da sotto il mento e mi fa alzare la testa facendola passare attorno al collo per finire a posarsi sopra la mia clavicola mentre posa il mento sulla mia testa. Sto per impazzire, me lo sento.
Passiamo in questa posizione tutto il tempo restante del film, ho paura di muovermi. Perchè se lo faccio potrebbe staccarsi. Ormai siamo verso la fine del film e quando Jamie dice a Landon della sua malattia sento Andrew stringermi a lui, ancora più di prima. Come se avesse paura che scappo da qualche parte. Ma ormai non sa che io, da lui, non me ne andrei mai. E senza neanche accorgermene, cado in un sonno profondo.

<< Ehi.. svegliati.. >>
<< Assmi tae.. >> Una risata.
<< Cosa? >>
<< Ho etto .. assami tare.. >> Ancora una risata. Nella mia mente, questa frase, aveva un senso compiuto.
<< Apri gli occhi Carlotta >> Non ne ho voglia ma mi costringo a farlo. E rimango immobile. Cosa sta succedendo?
Sono girata verso Andrew, con le braccia allacciate al suo collo e una gamba incastrata tra le sue. Oddio. Mi allontano di scatto cadendo per terra.
<< Cosa.. cosa.. >> Che frase intelligente.
<< Il film è finito da più di un'ora. Sei stata incollata a me per tutto questo tempo. Ti faccio cosi tanto effetto? >> E ride. Certo, mica è lui ad essere rosso dalla vergogna.
<< Vai a quel paese. >> Mi alzo con un pò di fatica da terra e mi dirigo verso la mia stanza.
Deve sempre fare così? Ok, mi sono spappolata su di lui ma diamine, stavo dormendo. E' lui che mi ha abbracciata. Cerco il pigiama e mi infilo in bagno. Quando esco mi distendo sul letto cercando di dormire. Ma non riesco. Cerco il telefono. Quello che l'idiota che è nell'altra stanza mi aveva nascosto. Si gente, l'aveva nascosto. Quando siamo scesi dal treno si è girato e mi ha detto " Tieni, penso tu voglia chiamare la tua amica per avvisarla che sei arrivata " Dopo qualche secondo di smarrimento gli ho guardato la mano. Il mio blackberry era li. Sul suo palmo. Non mi sono neanche messa a urlare. Gli ho semplicemente detto di andare a New York, salire sull'empire state bulding e buttarsi giù.
E lui? Lui ha semplicemente risposto " Non avevo niente da fare mentre tu ti preparavi e l'ho preso" Quindi se in un momento in cui non ho niente da fare e tu mi sei davanti posso anche trafiggerti con un coltello no? Sai, non avendo niente da fare ..
Schiaccio sulla rubrica, cerco il suo nome e schiaccio su sms.

Che stai facendo?

Sento il suono del messaggio da qua.

Niente Carlotta, cerco di dormire. Dovresti farlo pure tu.

Un bagliore illumina la stanza. E dopo due secondi è tutto buio. Mi trattengo dall'urlare e schiaccio ripetutamente l'interruttore della luce. 25 volte dopo torna tutto a illuminarsi. Mi avvicino alla finestra e noto che piove. Insomma, un diluvio universale sarebbe più adeguato.

Non ci riesco, ho dormito prima. Avresti dovuto svegliarmi. E poi c'è il diluvio con i lampi..

Prova pena per me Andrew. Suvvia. Questo è quello che si dice quando il cervello non va al passo con il cuore. Due minuti prima lo odio e due minuti dopo imploro che mi dica di andare a dormire da lui.

Stai scherzando? Sono stato mezz'ora a chiamarti. Ma ho ricevuto solo calci e schiaffi. Ora, da brava bambina, chiudi gli occhi e fai finta di essere a casa tua. E inizia a contare le pecorelle. 1, 2, 3 ....

Seriamente? Vuoi che ti prendo a schiaffi?

Ti diverti a sfottere Caldem? Non sei affatto simpatico. Canta qualcosa. Tanto ti sento.

Attendo una risposta che non arriva. E neanche una canzone. Ha già dato troppo oggi in gentilezza. Dopo due minuti la porta si spalanca e vedo entrare un Andrew serissimo.
<< Cos'ho fatto? >> Sono preoccupata, si.
<< Zitta. >> Viene verso di me e mi fa mettere su un lato del letto. Alza le lenzuola e ci si infila dentro. Fortuna che il letto è abbastanza grande. Un attimo.
<< COSA FAI? >> Mi giro su un fianco e lo guardo. Lui si mette entrambe le braccia dietro il collo per sostenersi la testa. E mi guarda.
<< Secondo te mi sarei sul serio messo a cantare? Ho una dignità, Carly. >> Spalanco gli occhi.
<<.. Cosa hai detto? >> Mi guarda con fare ovvio.
<< Ho detto che ho una dignità. >>
<< No non dico quello. Il nome che hai usato. >> Sembra non capire.
<< Carly? Non ti piace essere chiamata cosi? Ho sentito Linda e M-Marco e gli.. gli altri.. chiamarti cosi .. quindi io pensavo che .. >> Ha balbettato? Andrew Caldem Sta balbettando?Cascasse il mondo.
<<Ehi, calmati. Si mi piace essere chiamata cosi. Odio il nome Carlotta. >>
<< Uh.. e perchè hai fatto tutta 'sta cosa? >>
<< Perchè.. non lo so è che .. Hai abbreviato il mio nome, come se fossimo amici e .. >> E mi è piaciuto. Da morire.
<< Va bene allora.. Buonanotte, Carly. A domani mattina! >> Si gira verso di me e mi prende tra le sue braccia, facendo mettere la mia testa sul suo petto, facendo mettere il suo mento affianco alla mia testa e mettendo un braccio intorno al mio fianco. E mi abbraccia. E senza neanche pensarci, muovo il mio braccio intorno a lui fino a cercare la sua mano, e una volta trovata, la stringo. E cosi, mi addormento.

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