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Autore: V@le    09/09/2007    0 recensioni
I quattro Malandrini al loro primo giorno a Hogwarts, il che vuol dire Smistamento, un grande banchetto e... nuove conoscenze. Si ritroveranno d'un tratto al quarto hanno, quando il loro destino si intreccia con quello di una ragazza. Chi lo sa per quanto tempo...
Dal 20° capitolo in poi possibili spoiler su HD!
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2

Tre anni erano passati come niente. Naturale, pensò Eithel, con gli amici di suo fratello Danyel che la coccolavano sempre e la facevano divertire. Per non parlare di lui: era semplicemente il miglior fratello del mondo, il genere che quando dice che non ti lascerà mai sola non dice una balla. Ma adesso sul suo carrello c'erano solo i suoi bagagli. Già, suo fartello e compagni avevano ormai finito a Hogwarts, e ora non ci sarebbe stato più nessuno a coccolarla e a farla ridere. Comunque apprezzava il fatto che l'avessero accompagnata a prendere il treno. Erano arrivati con più di mezz'ora d'anticipo, in modo da potersi salutare per bene. Era tutto un:
-Ciao, piccola.
-Mi raccomando.
-Abbi cura di te.
Eithel si chise per chi fosse più difficile separarsi: se per lei o per loro.
Quando toccò a Danyel, si misero in disparte. Per un po' si guardarono, poi il ragazzo prese l'iniziativa e l'abbracciò.
-Mi mancherai, cucciola.
-Anche tu.
Si separarono, e lui tenne le mani sulle sue spalle.
-Sei sicura che non vuoi che parli con Silente? Sicuramente lui riuscirebbe a trovare qualcuno che...
-Sono sicura- rispose lei fermamente -è ora che impari a gestirmela da sola. E poi non è così grave come dici tu.
L'espressione di disappunto del fratello indicava che stava per controbattere, ma l'arrivo degli altri studenti con le famiglie glielo impedì.
-E' meglio che tu vada a cercare un posto- disse invece, per poi darle un piccolo bacio sulla fronte -stammi bene.
-Anche tu- Eithel si rivolse agli altri con un gesto della mano -ciao!
Non seppe dire se avesse davvero sentito le risposte o se le avesse solo immaginate. Scosse la testa e filò al consueto scompartimento che occupavano di solito.
Si sedette vicino al finestrino e, con il mento appoggiato alla mano, cominciò a pensare. A pensare con chi avesse legato... no, quella era una parola grossa... con chi avesse parlato almeno per più di due minuti a Hogwarts che non fosse suo fratello o uno dei suoi amici. Le vennero in mente solo due persone: Lily Evans e Remus Lupin. Certo, con Lily non aveva ottenuto un gran successo: aveva tentato un approccio amichevole la prima sera, in dormitorio. Nessuna delle due riusciva a dormire e Eithel l'aveva invitata a fare una chiacchierata tanto per passare il tempo, ma la rossa l'aveva liquidata con un secco "Non mi va di parlare". Invece con Lupin si era trovata stranamente bene. Cercò di individuare il ricordo nella sua mente, e lo trovò.
Erano a ottobre...no, novembre, ed era sabato. Una delle poche volte in cui Danyel e i suoi amici l'avevano lasciata sola per le loro scorribande. Allora aveva deciso di fare una passeggiata e, vicino al lago sotto un albero, aveva trovato Remus immerso nella lettura. Quel ragazzo la incuriosiva. Si comportava in modo strano, come se avesse un segreto. Quasi come lei. A ogni modo, si era avvicinata cautamente, per non spaventarlo. Dopo un attimo di esitazione, aveva mezzo sussurrato un "Ciao". Lui aveva alzato lo sguardo e, con aria diffidente, aveva risposto:
-Ciao.
Eithel aveva concentrato la sua attenzione sul libro, scoprendo sorpresa che l'autore era l'unico che sopportava di tutti quelli che gli aveva rifilato sua madre gli anni prima di andare a Hogwarts. Quando aveva detto il nome dell'autore ad alta voce, come a esprimere la sua approvazione di tale scelta, Lupin aveva alzato di nuovo lo sguardo, non più diffidente, ma stupito e interessato.
-Piace anche a me- aveva continuato lei.
-Sul serio? E' il secondo libro scritto da lui che leggo.
-Io ne ho letti circa cinque o sei- Eithel si era cautamente seduta di fronte a lui, sollevata che non l'avesse scacciata - è veramente bravo.
-Sì, lo penso anch'io.
Da lì avevano cominciato a discutere sullo stile, sulle trame, scoprendo di andare d'accordo su almeno la metà delle cose. Una parola tira l'altra, avevano parlato per più di mezz'ora.
-Ti posso chiedere una cosa?- aveva detto d'un tratto Eithel.
-Dipende. Di cosa si tratta?
-Tu... hai un problema? Qualcosa che ti preoccupa?
Il ragazzo era rimasto per un attimo interdetto, poi aveva chiesto con aria afflitta:
-Si vede così tanto?
-No- era stata la sorprendente risposta di lei -è che anch'io ho un problema... un po' strano, per la verità, e so capire chi è seriamente preoccupato.
-Beh- le parole di Remus venivano fuori forzate -in effetti sì, ma non posso parlarne con nessuno...
Lei aveva annuito.
-Capisco perfettamente, non voglio che me lo dici per forza. Però nel caso ti servisse parlare con qualcuno... io sono una garanzia quando bisogna tenere un segreto, o almeno dice così mio fratello...
L'aveva detto in maniera talmente buffa che Lupin si era lasciato scappare una breve risata, per poi rispondere:
-Beh, in questo caso, forse verrò da te per confidarmi.
Eithel strizzò gli occhi, e in quel momento il ricordo svanì, facendo tornare lei alla realtà. Certo, all'inizio del secondo anno Remus gli aveva rivelato questo gran segreto e per lei non era stato a affatto difficile mantenerlo, ma non era un buon motivo per credere di poter passare l'anno con lui. Infatti dopo la sua confessione aveva cominciato a stare con James, Sirius e quel nanetto di Peter Minus, che a dirla tutta non le ispirava granché, quindi le possibilità di restare da sola per tutto l'anno scolastico erano pari al 100%.
Scacciò via quel pensiero deprimente e tirò fuori dalla sua "sacca da viaggio" (nome attribuitole dagli amici di suo fratello, in realtà era una normalissima borsa) gli spartiti a cui Danyel aveva chiesto di dare un'occhiata. Era così concentrata che sobbalzò quando qualcuno la salutò.
Alzando gli occhi, si rese conto che era Remus.
-Ciao!- rispose sorpresa lei cercando di regolarizzare il respiro dopo lo spavento -come stai?
-Bene, e tu?
-Si tira avanti- disse lei abbassando un po' la testa.
-Ah, è vero, tuo fratello e gli altri hanno finito la scuola, così sei da sola.
-Già, ma sono così dispiaciuti e atterriti che mi hanno accompagnato a prendere il treno- recitò in tono melodrammatico, per poi continuare normalmente -quello svitato di mio cugino e gli altri due dove sono?
-A cercare uno scompartimento, ma siccome James e Sirius come al solito sono arrivati per un pelo, a quanto pare sono tutti occupati e strapieni.
-Guarda, qua non deve venire nessuno e per me non è un problema avervi qui, credo che tu lo sappia, ma immagino vogliate restare per conto vostro...
In quel mentre Sirius Black comparve alle spalle di Lupin e Eithel tornò a guardare gli spartiti.
-Anche il vagone davanti è pieno- parlò l'appena arrivato -ci sarebbe una cabina mezza vuota, ma dentro ci sta quella piccola rompiscatole che non mi mollava mai l'anno scorso...
Lei sospirò con aria di disappunto, per poi fare con tono di rimprovero:
-Lo vedi che devi smetterla di fare il cascamorto in giro? A quest'ora non avresti tutte quelle ammiratrici che ti si attaccano come cozze...
-Senti chi parla: non eri tu quella che l'anno scorso si faceva coccolare da tutti i ragazzi del settimo anno?
Dopo un attimo di silenzio, scoppiarono a ridere. Ecco, Sirius non rientrava nella categoria di persone con cui Eithel aveva parlato almeno per più di due minuti per il semplice fatto che erano soliti scambiarsi delle frecciatine di scherno quando s'incontravano per i corridoi o a lezione e ovviamente queste frecciatine duravano meno di due minuti.
-Quindi- esordì Remus -o restiamo in piedi, o ci piazziamo qui con lei.
-Io da quella sanguisuga non ci vado.
Detto ciò, Sirius si sedette senza tanti complimenti davanti a Eithel, vicino alla finestra, seguito da Remus che assai più compostamente prese posto vicino alla ragazza.
Poco dopo arrivarono Peter e James, il quale prese posto vicino a Black con il suo usuale saluto:
-Cugina!
Lei si limitò a un gesto della mano, per poi concentrarsi nuovamente sugli spartiti.
Passò un po' di tempo, quando sentirono una viscida voce provenire dal corridoio del treno.

continua...


leo miao: ti ringrazio, sono contenta che ti piaccia e spero che andando avanti continuerà a piacerti! Per quello che la cugina di James (Eithel) dvee fare da Silente, dovrai aspettare un po'...
Roxy Jane: eccoti il seguito! Spero che piacerà anche a te!
Baci, V@le

  
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