Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Ehylastylinsooon    23/02/2013    1 recensioni
Carlotta, una diciottenne che decide di vivere la vita a modo suo lasciando la casa dei suo genitori e cercando in tutti i modi di non chiedere aiuto a nessuno a parte la sua migliore amica.
Andrew, un trentenne con sbalzi d'umore che farà impazzire Carlotta in tutti i modi possibili.
Due ragazzi che, probabilmente, hanno passato un'infanzia del tutto identica, ma che crescendo hanno maturato due caratteri del tutto incompatibili.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 8

<< Mi fai schifo >> Il labbro inferiore inizia a tremarmi visibilmente mentre allungo una mano per toccargli una spalla ma lei si ritira subito.
<< Non provare a toccarmi! Ti abbiamo cresciuta bene, non ti abbiamo mai fatto mancare nulla! Siamo sempre stati a tua disposizione e guarda che cosa hai combinato! >> Agita le mani davanti a lei come se l'aria che stesse colpendo fossi io. Queste parole sono una pugnalata. Dritta dietro la schiena. Che pian piano si fa spazio verso il cuore. E non lo sento più. Sembra quasi che smette di battere per quanto batte veloce.
<< Ma-mamma.. Io.. Ti prego! >> Cado sulle ginocchia ai suoi piedi e le lacrime non smettono più di scendere. Mi chiedo come faccia un corpo come il mio a contenere tutto quelle lacrime. Tutto quel dolore che lei mi sta infliggendo.
<< Monica stai esagerando.. >> Mi giro e lo vedo sulla porta di casa. Non mi guarda. Neanche lui.
<< Sto esagerando? Ma ti rendi conto? Di come.. di come .. è? Cos' ho fatto di male Luigi? COSA? Per avere una figlia cosi!? >> E inizia a piangere. Non riesco più a respirare. La gola è chiusa. Non è una sensazione, no. E' cosi. Alzo lo sguardo con fatica e vedo mia madre inginocchiata di fronte a me. Tiene le mani sul mio collo. Vedo qualcuno tirarla via di scatto e poi.. poi tutto buio.

<> Riprendo a respirare ma non c'è un'accenno di luce. Mi tocco le spalle e scendo sulla pancia. Oh..
Era un sogno. Quelle immagini non se ne andranno mai dalla mia mente. Mi giro velocemente verso il comodino e accendo la luce, che non so per quale motivo era spenta. Mi risdraio sul letto e mi poso le mani sul ventre. Sento un movimento affianco a me.
<< Spegni quella luce.. >> Mi giro di scatto. Andrew. Mi ero dimenticata che fosse qua. Prima che apra gli occhi mi asciugo frettolosamente le lacrime ancora rimaste sul mio viso. Ma non faccio in tempo perchè quando lo guardo mi sta fissando.
<< Cosa succede? >> Si alza e si mette seduto, curvo su di me e mi prende le mani e mi scuote tirandomi su a sedere come lui.
<< Carlotta parla, che succede? >> Apro la bocca due o tre volte prima di riuscire a parlare.
<< La luce.. la luce era spenta. Era tutto buio.. perchè hai spento? >> Boccheggio un paio di volte mentre parlo perchè sento ancora la gola chiusa per via del pianto.
<< Scusa io.. non pensavo reagissi cosi.. non stai piangendo per la luce vero? >> Mi guarda serio.
Se pensavo che quando mi sgridasse lo era, mi sbagliavo alla grande. La serietà che ha assunto in questo momento fa quasi spavento ma .. allo stesso tempo rassicura. Sembra dirti : Ei, sono qua! Parla, io ti ascolto!
E allora parlo. Ma non dico tutto quello che vorrei dire.
<< Mia mamma.. ho sognato mia mamma.. quando.. quando mi ha cacciata di casa.. era solo un incubo, scusa. >> Tiro su le labbra e sorrido. Anche se sono distrutta mi rendo conto di quanto quel sorriso sia vero. Non chiedetemi perchè. So solo che lo guardo e non posso farne a meno.
<< Stai tranquilla. Va tutto bene. Ne vuoi parlare? Puoi dirmi quello che vuoi. Se vuoi sfogarti puoi anche prendermi a pugni, per questa volta. >> Azzarda un sorrido non sapendo se riesce a tirarmi su di morale e quando lascio andare una flebile risata si rilassa un pò.
<< No, sto bene. Davvero! Ora sto bene. >> Penso che stia per replicare ma forse capisce. Capisce che non sono pronta. Capisce che quando riuscirò, glielo dirò. Capisce che io.. che io ho capito che lui ci sarà.
<< Allora torniamo a dormire? Te la senti? >> Mi rendo conto di quanto sia davvero bello. So che l'ho detto tante volte.. ma è più forte di me. Ogni volta che lo guardo, sembra essere più bello. E allora, senza pensarci due volte mi avvicino a lui. Fino a far combaciare le nostre fronti. E lui chiude gli occhi. Forse non sa cosa fare, o forse, lo sa bene.
Avvicina il naso al mio e lo strofina con il suo. E sorrido di quel gesto. Un gesto che mi fa sentire tremendamente bene.
Alza una mano quasi tremolante e appoggia le nocche sulla mia guancia e va verso le tempie. E poi di nuovo giù, verso il punto in cui il collo diventa spalla. E girando la mano fa di nuovo lo stesso percorso, ma con il palmo.  Appoggio una mano sul suo petto, e con l'altra cerco l'altra sua mano per prenderla, paurosa che da un momento all altro mi possa svegliare. Che magari anche questo sia un sogno. Perchè è troppo bello, per essere vero.
In una frazione di secondo annulla le distanza. E fa scontrare le sue labbra con il mio labbro inferiore, semiaperto. Si allontana subito e mi guarda. Mano nella mano, fronte contro fronte e occhi negli occhi. E come se aspettasse un mio 'si' io faccio un movimento leggerissimo con il viso e lui riporta le sue labbra sulle mie. Però ora le centra in pieno. E le accarezza con le sue, infinite volte. Finchè con la sua mano sfiora il mio lobo dell'orecchio, e per quel contatto freddo dischiudo le labbra e lui ci si tuffa. E inizia a esplorare la mia bocca con la sua lingua e io ad accarezzare la sua lingua con la mia. E ci scontriamo. Più e più volte. Passo la mano su tutto il suo petto finchè staccando l'altra mano dalla sua vado sui suoi capelli. E ci gioco. Tirandoli un pò, senza fargli veramente male. E lui sorride. Contro le mie labbra, lo posso sentire. Ed è una cosa stupenda.
<< ..Dobbiamo.. dormire.. >> Sussurra appena. Se non fossimo stati cosi attaccati non l'avrei sentito.
<< Dobbiamo per forza? >> Si stacca dalle mia labbra e poggia di nuovo la fronte contro la mia, accarezzandomi le guacie con le sue mani così calde.
E sento qualcosa nella pancia. Qualcosa che non sentivo da tempo, ormai.
<< Si, se domani vogliamo lavorare! >> E ride. Ride di una risata contagiosa. Che appena la senti devi sorridere per forza. Perchè è bella. Un suono meraviglioso, come le note di un pianoforte.
<< Va bene.. ok dormiamo. Ma solo se quando domani mi sveglio sarai ancora qua. >>
Si stacca dalla mia fronte e mi guarda. Per un momento penso che mi dica ' no! Sei solo una bambina non starò mai con te'. Mi porta una ciocca di capelli sfuggita dalla coda dietro l'orecchio e si avvicina per sussurarci dentro.
<< Resterò con te. Te lo prometto. >> E allora accetto. Ora posso dormire, sicura che non se ne andrà. Perchè me l'ha promesso. Perchè negli occhi ha quella sincerità che solo un bambino o un ubriaco possono avere. E non puoi non fidarti.
<< Grazie. >> E mi appoggio sul suo petto mentre lui riporta il suo braccio a cingermi il fianco. E mi addormento di nuovo. Senza paura.


Sento qualcosa sui miei capelli. Mi concentro e capisco che è una mano. Si muove piano, quasi intimorita. Come se avesse paura. Paura di cosa però? Non c'è niente da temere. Senza aprire gli occhi mi godo quel momento, ripensando alla nottata trascorsa. Mi ero svegliata verso le tre di notte, per via dell'incubo, e lui mi aveva tranquillizzata. E poi.. e poi. Rivedo tutti gli sfioramenti, tutte le carezze.. le paure dell'altro. E poi, il bacio. Quello sfiorarsi di labbra che mi ha dato un'emozione indescrivibile. E' stato come vedere un tramonto in riva all'oceano. O ancora meglio, come vedere un'aurora boreale. Non avevo mai pensato che un bacio potesse dare tante emozioni. Si insomma, sono stata fidanzata, anche a lungo... e preferisco non pensarci ma.. Le sensazioni provate con Andrew erano decisamente 1000000 a zero confrontate con le altre. E ora la sua mano mi accarezza. Ma una domanda mi coglie impreparata. Di cosa ha paura? Perchè la sento, la paura. E' come se fosse concreta, come se potessi toccarla. E l'unica cosa a cui riesco a pensare è che ci sono un milione di cose di cui aver paura. Facciamo un elenco?
- Ha una piccola cosa.. si, piccolissima cosa, chiamata.. fidanzata. Ok, si può rimediare.
- E' il mio capo. Oh, ci sono cose peggiori!
- Ha dieci anni in più. E be? Pensa a quella che sta con Briatore o come si chiama. E lui ha molto più di dieci anni di lei, ne son sicura.
Beh, sono solo tre. Si possono superare. E allora.. allora perchè è cosi impaurito?
Voglio una risposta, la voglio con tutto il cuore.. ma so che se glielo chiedessi, lui si ritrarrebbe di nuovo. E io non lo voglio. No, per niente.
<< Carly.. svegliati dai.. >> Appoggia l'indice al centro della mia fronte, senza premere. E scende verso il punto in cui le sopracciglia di dividono. E scende ancora, fa tutto il percordo del mio naso. E ancora proseguendo, scende, verso l'arco di cupido del mio labbro superiore. E le accarezza, dolcemente.
<< So che sei sveglia.. Ti tremano le ciglia >> Apro lentamente un'occhio e lo vedo. Lo vedo in tutto il suo splendore. Di prima mattina, appena sveglio ancora un pò stanco, se è possibile è ancora più bello. Può esistere un uomo cosi? Dio, no.
<< Ciao .. >> L'unica parola che mi esce.
<< Buongiorno, ci hai messo un pò.. come stai? >> E non smette di accarezzarmi. Dallo zigomo alla fronte. Dalla fronte al mento per poi risalire sul naso. E finire sempre sulle labbra. E' tremendamente vicino mentre ha ancora un braccio dietro la mia schiena.
<< Me lo dai 'sto bacio o devo aspettare che arriviamo agli 80 anni? >> Fa un sorriso corrugando le sopracciglia, come a pensarci e si prende il mento tra il pollice e l'indice, per fare scena.
<< Non saprei. Insomma .. >> Non finisce la frase che mi si avvicina sempre di più, per poi spostare all'ultimo minuto le sue labbra verso la mia guancia. E si alza. Cioè, sarebbe giusto dire 'salta'. Rimango interdetta.
<< Questa me la spieghi. >> Incrocio le braccia tirandomi su per poggiare la schiena contro la fredda parete, al chè il mio corpo rabbrividisce.
<< Hai freddo? Dovresti coprirti >> Mi prende la felpa appoggiata sulla sedia e me la passa. Me la infilo piano, sono stanchissima.
<< Va bene papà, ma non hai risposto alla mia domanda. >>
<< Non era una domanda, era più che altro una minaccia. Ti aspetto nell'entrata tra mezz'ora, sbrigati. >> Ed esce. Wow. Non ci penso e mi vado a fare una doccia, decisa a chiedergli dopo il perchè.
Fa molto freddo, decisamente troppo. Siamo in Spagna o in Siberia? Siamo quasi a Marzo diamine. Ci metto un pò a spogliarmi, sia per la stanchezza che per il freddo, e mi infilo sotto la doccia. Ne esco dopo dieci minuti sveglia e profumata. Mi asciugo veloce i capelli e li lego in una coda non avendo voglia di lisciarli. Prendo dei vestiti a caso ed esco.
<< Caspita, sei puntuale! >> Prende la sua giaccia e apre la porta facendomi passare per prima, come la sera precedente.
<< Io sono sempre puntuale genio. >> Tz.
<< Vogliamo parlare di ieri mattina? >> Mi sorride sornione. Non puoi fare così però!
<< Avevo messo il silenzioso senza accorgermene, avevo la testa da altre parti! >> Spalanca gli occhi e potrei giurare che si illuminarono.
<< Pensavi a me? >>
<< Egocentrico. Dove stiamo andando? Voglio fare colazione! >> Mi accorgo che ci stiamo dirigendo verso l'uscita dell'hotel. Non so se è chiaro. Io DEVO mangiare.
<< Ti ci sto portando infatti. Non mi va di farla in hotel. Dai sali. >> C'era già un taxi pronto a partire. Lo guardo negli occhi due secondi, perdendomici dentro. Mi inchiodava con quello sguardo. Dico proprio che mi inchiodava. Non riesco più a muovermi. Solo quando, ridendo ovviamente, mi mette una mano sul gomito e mi spinge dentro al taxi mi riprendo.
<< Non ti sarai già innamorata di me! >> Gli tiro un pugno sul braccio con l'intenzione di fargli male. Ma il risultato e che mi faccio male io. Non perchè avesse muscoli d'acciaio o che. No. Perchè sono così stupida da andare dritto contro il suo gomito. Sento le mie nocche che piangono.
<< E' tutta colpa tua! >> Piagnucolo come se avessi tre anni. Mi prende la mano e se la porta vicino al viso. Sospira e lascia un bacio sulle nocche. Vuoi farmi morire...
<< Non è niente tranquilla >> No, la mano non mi preoccupa più. Quello che mi preoccupa è
<< Il cuore >> lo bisbiglio non facendola apposta.
<< Il cuore? Cosa c'entra il cuore? Ti fa male? Ho fatto proprio colpo allora. >>
<< Deficiente, magari è un infarto, che ne sai. >> Cerco di girare lo sguardo perchè si, è per lui che mi fa male. Ma non è un dolore. E' qualcosa di più forte. Qualcosa mai provato prima. Che non ha niente a che vedere con le farfalle nello stomaco oppure l'ansia. No, questo è trecento volte peggio.
<< Vieni qua >> Mi tira a se. E glielo lascio fare. Glielo lascerei sempre fare.

__________________________________________

Ciao a tutti! Di solito non lascio mai i messaggi come potete vedere.. Ma bo, mi andava O.O
So che la storia dell'incubo e sentita e risentita ma bo, mi andava (?).

Vabè tralasciando ahah volevo ringraziare chi legge la storia, anche se in silenzio.
Volevi ringraziare la mia recensitrice (?) Sere14 :)
E anche chi ha messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate.
Anche se mi piacerebbe sapere un vostro pensiero sulla storia, non obbligo nessuno tranquille :)
Se nel testo ci sono errori o cose così scusatemi, ma scrivo sempre di notte e ricontrollo sempre di notte ahah
Quindi bo, devo ancora scrivere il nono capitolo, probabilmente domani notte lo farò.
Speriamo.
Love you guys, UN BACIONE A TUTTI, MANUELA :*
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Ehylastylinsooon