Ciao a tutti.. volevo scusarmi per ieri, per sbaglio ho postato male il capitolo...
Questa storia l ho scritta nel 2006, per vari svariati motivi l'ho un po' abbandonata..
Ma ora che finalmente ho qualche momento libero ho deciso di continuarla, spero che piaccia com'è piaciuta in passato...
Fino al capitolo 26 posterò velocemente perché è già scritta, poi spremerò il mio cervellino in modo da andare avanti..
Buona lettura
Baci Nicole.
-Capitolo 1°-
31
Agosto 2006
Per
essere l'ultimo giorno del mese estivo era piuttosto freddo,il cielo
era coperto da nubi grige che promettevano pioggia.
Una
ragazza non molto alta,snella,capelli neri come la pece con le punte
color rosso acceso e occhi azzurro cielo,era seduta su un
seggiolino.
In
quei occhi potevi specchiarti dentro erano come acqua,lipide, due
iridi completamente pure.
Era
nella sala di attesa dell'aeroporto
di
Bergamo.
Era
venuta da Brescia in pullman
non
aveva voluto farsi accompagnare dai suoi parenti odiava gli
addii.
Perché
da
quel giorno non li avrebbe più visti per un anno.
Era
stata invitata dai suoi nonni materni che non vedeva da ben due
anni.
Si
erano trasferiti in Giappone a Tokyo per motivi di lavoro e l'avevano
invitata a passare un anno con loro.
Non
era stato facile convincere i suoi genitori ma alla fine avevano
acconsentito.
Non
stava più nella pelle avrebbe frequentato la terza superiore
nel suo stato preferito,per fortuna con la lingua non aveva problemi
la studiava fin da piccola.
Una
voce femminile la riportò alla realtà.
-IL
VOLO CON DESTINAZIONE TOKYO PARTIRà TRA MEZZORA PREGO I
GENTILI PASSEGGERI DI SALIRE SULL'AEREO GRAZIE-
La
ragazza si alzò si mise la borsa a tracolla che avrebbe
portato in aereo e diede le valige alla cassa.
Uscì
nel "parcheggio" degli aerei dovette aprire l'ombrello
cominciava a piovere.
-Fantastico
il mio primo viaggio in aereo con tanto di tuoni e fulmini- pensò
ad alta voce.
Fece
vedere il biglietto al controllore e salì a bordo.
Cercò
il suo posto era il n°43,scavalcò piedi zaini dei
passeggeri e si sedette al suo posto accanto al finestrino nella fila
a destra.
Dopo
cinque minuti si sedette accanto a lei un ragazzo,capelli biondi
legati in una treccia,occhi bellissimi e strani,erano due occhi color
giallo-oro.
Era
vestito con dei jeans neri e sotto il cappotto lungo rosso si poteva
intravedere una maglietta nera era completamente fradicio.
A
ruota arrivò un gigante coperto da un impermeabile
verde
e un cappello marrone sulla testa era...
"Un'
armatura?" pensò stranita la ragazza.
-Ciao-
li salutò con un sorriso.
-Ciao-
la salutò il robot,aveva una voce da bambino che rimbombava in
quell'armatura.
-Ciao-
bofonchiò
con
scarso entusiasmo il ragazzo biondo.
"Evviva
l'allegria" pensò lei.
-Io
mi chiamo Luana- disse con un gran sorriso la ragazza allungando la
mano verso l'armatura
che
sembrava molto più socievole
del
biondino.
-Ciao
io sono Alphonse ma gli amici mi chiamano Al,lui invece è mio
fratello Edward- indicò il ragazzo seduto a fianco.
-Tu
sei il fratello minore?- domandò la ragazza rivolta a
Edward.
-No
il maggiore- rispose seccato.
-Oh......Scusa
ma sembrava il contrario- rise lei.
-Cosa
vorresti dire che sono fagiolino invisibile all'occhio umano??????-
sbottò più che irritato.
-Bhè
sicuramente non sei un gigante- rise sarcastica.
-Pensa
alla tua di statura- incrociò le braccia al petto.
-é
vero non sono tanto alta ma non ne faccio una tragedia- alzò
le spalle Luana.
Al
guardava i due ragazzi mentre "parlavano" più che
parlare si urlavano battute sarcastiche.
Neanche
un minuto che si conoscevano e già litigavano.
Suo
fratello aveva trovato pane per i suoi denti.
Luana
già li piaceva.
Era
passata un ora e da quello che le aveva detto una Hostess mancavano
ancora 11 ore per arrivare a Tokyo.
11
pallose ore.
Al
si era addormentato e Edward giocava con la Play, o almeno tentava di
giocare.
Luana
prese la sua borsa e tirò fuori il suo lettore cd e si mise ad
ascoltare la sua musica.
Lo
ascoltò per circa cinque minuti,non ne poteva
più
un deficiente
continuava
a imprecare contro il gioco,come se ne avesse colpa.
Spense
seccata il suo lettore e rubò dalle mani del ragazzo il
Joistick -Ma che cazzo fai?- sbottò.
-Questo
livello è una cazzata da bambini dell'asilo- e gli ridò
Joistick
lanciandoglielo sul ventre.
-Non
mi serviva il tuo aiuto....ci sarei arrivato da solo-
borbottò.
-Tranquillo
l'ho fatto con piacere- rise sarcastica.
-Hn-
riprese a giocare.
"Dio,lo
conosco solo da un ora e già non lo sopporto" pensò
rimettendosi le cuffie alle orecchie.
Le
ore passarono in fretta.
Luana
si divertì a parlare con Al e a prendere in giro quel tappo di
Ed.
Erano
due ragazzi in gamba.
Quello
che non riusciva a capire è come potevano quei due essere
fratelli.
Secondo
la logica è impossibile avere come fratello un'armatura..
Se
lo sentiva quei ragazzi erano speciali.
La
ragazza si sentiva osservata,guardò nella fila a sinistra e
incrociò due occhi color rosso fuoco che si intravedevano
dietro a dei occhiali da soli fini.
Una
cicatrice a X li segnava il viso,indossava un cappotto nero e un
cappellino blu scuro.
Luana
rimase paralizzata nel vedere quei occhi.
-Ehi
Luana ci sei?- Ed li sventolò la mano davanti agli
occhi.
-Eeh?!?Si
si ci sono- si riprese lei.
-Ma
che guardavi?- domandò Al.
-Niente
niente- e si rimise a leggere la sua rivista.
-I
GENTILI PASSEGGERI SONO PREGATI DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA
ATTEREREMO A TOKYO TRA MEZZORA-
Tutti
i passeggeri compresi i tre ragazzi si allacciarono le cinture e dopo
mezzora esatta l'aereo cominciò a planare fino ad
atterrare.
Sulla
capitale del Giappone c'era un bel sole che illuminava e scaldava la
città.
Scesero
dall'aereo.
Luana
si guardò in giro l'uomo dagli occhi rossi era sparito.
Non
ci pensò più.
Presero
i rispettivi bagagli.
-Bene
ragazzi è stato un vero piacere- sorrise la ragazza.
Abbracciò
Al e si sorprese nel sentire che anche se era di metallo il suo corpo
emanava calore.
Salutò
con la mano Ed e li diede le spalle per uscire
dall'aeroporto.
-Guarda
che se mi abbracci non ti mangio- disse finto offeso.
-Ooh
Ed- la ragazza si girò -Se volevi un abbraccio bastava dirlo-
rise maliziosa.
Lui
arrossì.
Lo
abbracciò e li diede un piccolo bacio sulla guancia.
Lei
sorrise vedendolo arrossire vistosamente.
-Ciao
Ciao-
E
corse.
-CI
SI VEDE LULU- le urlò Edward.
Lei
si bloccò e si volto con il fumo che le usciva dalle
orecchie.
-NON
PENDRE IL VIZIO DI CHIAMARMI COSI,TAPPO- li urlò in risposta
facendoli le lingue.
-NON
CHIAMARMI TAPPO- urlò lui.
Al
stufo lo prese per il cappucciò e se lo trascinò dietro
mentre il biondino si dimenava imprecando in tutte le lingue.
-é
una ragazza dal carattere forte non credi fratellone?!E poi è
carina-
-CARINA?!?!CARINA?!?!QUELLA
è TUTTO TRANNE CHE CARINA GLIELA TAGLIO QUELLA
LINGUACCIA!!!!DOVREBBE GUARDARSI LA SUA DI STATURA!!!- sbottò
facendo venire un grande gocciolone sulla testa ad Al.
-Comunque-
riprese contegno -Andiamo dobbiamo fare rapporto a Roy se no chi lo
sente quello- e uscirono dall'aeroporto.
Luana
uscì e guardò il cielo azzurro come i suoi
occhi.
Respirò
profondamente,finalmente era in giappone.
-TESORO
PICCOLA MIA!!!!- lei si girò e venne abbracciata o meglio
stritolata da una donna non tanto alta capelli castano scuro (tinti)
e occhi nocciola sui cinquant'anni.
Lei
ricambiò l'abbraccio -Nonna sono felice di vederti!!!-
-Ciao
pulcino- un uomo alto capelli grigi un pò di barba grigina sul
mento occhi marroni scuri.
Li
sorrise dolce.
-Nonno-
lo abbracciò forte -Quanto mi siete mancati-
Presero
le valige e salirono sull'auto.
Lei
dal finestrino guardò l'aeroporto.
"Spero
di rivedervi presto ragazzi" pensò sorridendo.
Iniziava
un nuovo anno diverso e fantastico.
Ma
anche pieno di nuove rivelazioni e avventure.