CAPITOLO 7: BAGAGLI&PARTENZA.

 

È passato quasi un mese e mezzo da quando ho fatto la “mia” scoperta tutta magica. Ho imparato tanto, e ho quasi recuperato il programma. Questi giorni sono volati, li ho passati con le miei amiche e con Luca, e ora sono qui in camera con lui a preparare il baule. Lo sto facendo in maniera estremamente svogliata. Ho provato con un “Baule facior”, ma non mi è venuto molto bene, perché le cose sono tantissime. Così devo arrangiarmi. Sono seduta sul letto, poggiata al petto di Luca e sto lanciando “Reductor” a tutto ciò che mi passa per la mente di portare. Poi li faccio levitare e li adagio nel baule. Mentre il mio ragazzo si dedica audacemente al mio collo. Mancano poche ore alla partenza. Sono triste e felice insieme, non so cosa pensare. E non ho assolutamente idea di come salutare Luca. Ho finito. Faccio scattare con la bacchetta la serratura del baule e mi giro a guardare Luca. Lo bacio, poi gli dico

“Ti amo”.

Sono convinta. È la prima volta che lo dico. Lui sorride, dice “Anche io” e mi bacia di nuovo. È un bacio dolce, che trasmette l’amore che c’è tra di noi. E basta come saluto.

 

***

 

È il 1° settembre. Il gran giorno è arrivato, e non sto più nella pelle. Ieri sera sono stata a cena con le mie amiche e poi a passeggiare a Campo de’ fiori e per le viuzze del centro storico romano, che io amo tanto. Un saluto alla mia città, prima di lasciarla per le uggiose giornate e gli immensi prati verdi della Scozia. Abbiamo fatto tardi, ma ora loro sono tutte qui. Hanno sconfitto come me il sonno con litri di caffè, emulando la mia caffeina-dipendenza. C’è anche Luca. È arrivato davvero il momento della partenza. Il treno è alle 11 precise, e ora sono le 10 e 28. devo salutare le mie amiche, solo loro, perché Luca verrà in stazione. Piango.

“Ragazze, ci vediamo a Natale. In fondo non è tanto. Mi mancherete, ma ci rivedremo presto”.

Non convinco neanche me stessa, e anche loro piangono. Le abbraccio a turno, poi do la mano a mia madre, seguita a ruota da Luca. Faccio appena in tempo a salutarle con la mano òibera che avverto il solito strappo sotto l’ombelico, seguito dal solito arrivo disastroso. Luca è sconvolto, credo che non abbia molta voglia di ripetere l’esperienza. Anche io avevo quella faccia la prima volta? Sorrido e lui sorride di rimando. Mia madre si allontana con la scusa di comprarmi una rivista per il viaggio. Io non ho ancora smesso di piangere, così il mio amore si avvicina, e mi asciuga le lacrime. Sorride, ma il suo sorriso non raggiunge gli occhi, che rimangono tristi. Decido che è il momento. Sarà dura ma devo farlo.

“Luca, io ti amo, lo sai. Ma ho preso una decisione, e non cambierò idea per nessun motivo. È meglio finirla qui. Siamo troppo lontani, e tu meriti una storia normale, una ragazza più vicina. Staremmo male entrambi se non ci lasciassimo. Non voglio soffrire. Sono egoista, lo so. Ti prego rispetta la mia decisione”.

“Cloe anche io ti amo, e sto male al pensiero di non poterti avere vicina. ma se è questo quello che vuoi allora va bene. Però scrivimi sempre, e dimmi sempre tutto. Qualsiasi cosa succede voglio saperlo, come facevi prima che litigassimo”.

“Lo farò. Ma tu non dimenticarmi, come io non mi dimenticherò di te”

“Sarebbe impossibile”. Sorride.

Lo bacio, e subito dopo vedo mia madre avvicinarsi. Dice a Luca che se vuole può entrare con noi nella barriera. Ha ottenuto un permesso speciale.

Ci dirigiamo così verso le banchine 9 e 10 e attraversiamo la barriera. Il treno è già arrivato, e sbuffa, perché sono le 10 e 53 e sta per partire. È magnifico! La banchina è piena di genitori e figli, che si salutano e si scambiano le ultime parole prima di lasciarsi. Luca ha lo sguardo sognante e si guarda intorno intontito. Lo riscuoto dallo stato catatonico in cui era caduto e gli chiedo se può aiutarmi a salire il baule. Saliamo insieme sul treno trascinandoci dietro il pesante bagaglio fino ad uno scompartimento vuoto. Lo bacio ancora, e lo abbraccio, poi ripercorriamo la strada al contrario fino a tornare sulla banchina. Saluto mia madre ma il fischio del treno si fa sentire per avvertire tutti i passeggeri della sua imminente partenze, così risalgo di corsa e saluto ancora con la manco dal finestrino. Il treno parte e li vedo in lontanaza diventare sempre più piccoli fino a svanire del tutto…

Mi siedo un po’ triste, e comincio a leggere tranquilla la rivista che mi ha comprato mia madre.

Il viaggio sarà lungo.

 

 

 

 

ANGOLINO

CHUUU!!! FINITO ANCHE QUESTO CAPITOLETTO. ME MOOOOLTO FELICE!!!  (“ U ”) ß è UNA FACCINA!!!  RINGRAZIO MAGNIFICA MALFOY CHE CONTINUA A SEGUIRMI E  LOVVA_CHAN CHE SI E’ AGGIUNTA!!!

GRAZIE GRAZIE!

UN BESITOS ANCHE A COLORO CHE HANNO SOLO LETTO. LEGGETE ANCORA, CHE ORA VIENE IL BELLO!!!

CHUU CHUU (“ U ”)