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Autore: Valar    23/02/2013    0 recensioni
Rey, Lea, Lukas, Henrietta e Inaba, cinque ragazzi legati dal disagio che a volte la vita genera, improvvisamente rischiarati dalla luce di una piccola creatura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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CAp2Ascoltando il pianto di quel neonato e osservandolo attentamente, Inaba rimase inorridita , e in pochi secondi lo prese e lo tolse da lì. In quel momento il mondo le apparse ancora più crudele di quello che era. Un bambino abbandonato in un secchione della spazzatura era troppo da sopportare. Sarebbe sicuramente morto per mancanza di cibo e cure, o peggio, sarebbe potuto finire schiacciato dal camion dei rifiuti. Lo avvicinò a lei per coccolarlo e farlo smettere di piangere, ma la puzza si sentiva fin troppo bene. Era lo stesso odore nauseabondo di prima e a stento riuscì ad abbracciarlo. Lo fece dondolare supplicandolo di stare zitto e di calmarsi; non sapeva come comportarsi, ma miracolosamente dopo qualche minuto ci riuscì, così si sedette vicino al bidone con le gambe incrociate

- Come si fa ad abbandonare una creatura cosi innocente. Vorrei che succedesse qualcosa a coloro che lo hanno lasciato qui, stronzi! Dannati stronzi! -

Si portò il bambino vicino allo stomaco e cominciò a dondolarlo per farlo addormentare canticchiando una ninna nanna. In poco tempo si addormentò facendo sentire meglio la ragazza che tirò un sospiro di sollievo. Nonostante puzzasse e avesse bagnato l'asciugamano con il quale era coperto, lo teneva vicino a sé e lo fissava mentre dormiva, fissava quell'innocente creatura come se fosse una madre premurosa. Sorrise e decise di chiamare i suoi amici : provò con Rey e Henrietta, ma non risposero. Passò a Lukas e Lea.
- Pronto, Lukas? -
- Inaba dimmi, è successo qualcosa? -
- Sì! Decisamente sì! Puoi chiamare anche Lea e gli altri e dir loro di raggiungermi nel solito cantiere dove andiamo a dormire? -
- Ok ci penso io, ma perché questa fretta? Vuoi che passiamo una nottata tutti insieme? -
- Non fare domande, a tempo debito saprai tutto! -
- Non ti incazzare Ina, ci penso io comunque...non vedo l'ora di sapere cosa vuoi ! A dopo -
- A dopo Lukas -

Era tutto sistemato e in poco tempo avrebbe mostrato ai suoi amici il neonato. Pensò a come portarlo lì senza che se ne accorgessero. Qualcuno poteva sempre pensare a male o, peggio, avrebbe potuto incontrare amici dei suoi genitori. Certo, sarebbe stato traumatizzante per i suoi sapere che accudiva in segreto un bambino, e in cuor suo voleva umiliarli ancora di più, però in quel momento non le importava di nessuno, voleva aiutare il bebè, dargli una casa calda, accudirlo. Non sapeva il perché, ma voleva farlo, voleva salvare il pargolo e basta! Non sapendo come portarlo per non destare sospetti, decise di togliersi la giacca e di metterla sotto ad un braccio, ricoprendo il piccolo che era posizionato a testa in su. Doveva sperare che non si svegliasse ed era pronta a rischiare. Aveva paura dei pregiudizi della gente e per questo agì in quel modo. Si introdusse in strada con una camminata veloce, cercando di mascherare il segreto attorno al suo braccio e ripetendo col solo movimento delle labbra

Non devo farmi scoprire, va tutto bene, non c'è niente di male e non stai facendo nulla di male.

In pochi la notarono ma nessuno fece caso al bambino. Camminava nervosamente per strada con la testa bassa stringendo la giacca in maniera non eccessiva, mentre dall'altra le buste cominciavano a farsi più pesanti. Per qualche strana ragione erano pesanti ma mancava poco ormai all'arrivo. Era questione di minuti, una manciata di minuti e sarebbe stata salva! Arrivò nel cantiere dove la maggior parte delle volte passava le serate insieme ai suoi compagni. Dinanzi al cantiere c'era un edificio mai utilizzato ma attivo con tanto di corrente e gas. Si trovava vicino al palazzo da demolire e, molte volte, in caso di necessità, i cinque ragazzi si rifugiavano in quella piccola abitazione. Compravano da mangiare e da bere e rimanevano lì fino a che non era l'ora di andare a scuola. Si divertivano molto esplorandolo e creando confusione, e questo contribuiva a fare crescere l'unione e la fiducia reciproca : quando erano lì tutti insieme, il mondo, la famiglia, la scuola, erano distanti nelle loro menti anni luce e questo rendeva tutto più speciale. Evadere per una notte da tutti i problemi faceva ritrovare la voglia di continuare, di vivere, di provare emozioni; le loro emozioni, seppur positive quando erano insieme, prese singolarmente erano negative, oscure, macabre, tristi, gelide : era come se fossero privi di un cuore e di una mente, era come essere dei robot. Certo, Rey e Henrietta tra i cinque erano quelli più positivi, ma a volte il passato tornava a tormentarli e subivano un cambiamento così drastico che si notava subito. Gli altri tre, invece, erano tristi e incompresi. Sempre. Mentre fissava la finestra all'ultimo piano, quella situata all'estrema destra dell'edificio, Inaba pensava ai sentimenti di ognuno e a come un piccolo palazzo abbandonato potesse dare tanta gioia. Attese per qualche minuto l'arrivo dei suoi compagni
- Inabaaaaa! - urlò Rey che correva verso la ragazza.

Inaba si voltò e lo fissò in maniera strana. I suoi pensieri l'avevano portata ad avere uno sguardo fisso, così intenso da portarla a guardare il vuoto.

- Inaba, allora, cosa sta succedendo? Perché questa fretta? Dai Henrietta muoviti! - mentre Henrietta parlava al telefono con sua madre
- Arrivo! Scusa mamma devo andare, scusa ciao - riattaccò in fretta e furia il cellulare e raggiunse Rey
- Ragazzi siete arrivati! E Lukas e Lea? Dove sono? Non sono ancora arrivati? - chiese lei con ansia
- Siamo qui non ti preoccupare! - disse all'improvviso Lukas con il fiatone. Dietro di lui c'era anche la ragazza.
- Allora? Questa urgenza? Cos’è successo? - chiese Rey
- Guardate! - esclamò Inaba sfilando la giacca, così che tutti potessero notare il neonato.

Le loro espressioni di palese stucco furono seguite da un verso di incomprensione.

- Inaba? Cosa caspita ci fai con un bambino? - chiese Lea
- L'ho trovato dentro un cassonetto in un vicolo e ho pensato di prenderlo! Poteva morire e adesso non so cosa fare! -
- Portarlo ad un orfanotrofio magari? Non sappiamo nemmeno di chi è! -
- No! - urlò la ragazza - non se ne parla nemmeno! Non permetterò che faccia una fine simile, non voglio! - continuò mentre stringeva il piccolo tra le sue braccia
- Inaba! Come fai a tenerlo? Ad accudirlo? I tuoi che direbbero? E cosa possiamo fare noi?! - domandò Henrietta
- Non lo so, non lo so, non lo so...ma non posso abbandonarlo... -
- Lo sappiamo, e vorremmo aiutarti, dicci come, e calmati Inaba! - Rey prese la ragazza per le spalle ma non riuscì a guardarla negli occhi perché lei abbassò lo sguardo dando il via a un piatto scosso da continui singhiozzi.

Non voleva lasciarlo, portarlo ad un orfanotrofio. E voleva soltanto far capire loro che desiderava essere aiutata. Era nel panico! Non ce la faceva a smettere di piangere e abbandonarlo significava essere come i suoi genitori, significava essere crudele e senza cuore. Lei non desiderava questo, non accettava il fatto di non poter fare nulla da sola, e non voleva ammettere che probabilmente i suoi amici avessero ragione. Si inginocchiò sporcandosi di polvere dalle ginocchia fino alle caviglie. I suoi amici capirono il momento e la guardavano con tristezza. Volevano aiutarla ma non sapevano come fare, cosa fare, come comportarsi e come nascondere il segreto. Si guardarono in faccia e senza proferire parola decisero il da farsi.

- Inaba ! - dissero canticchiando Lea e Henrietta
- Cosa volete? - rispose lei. Nel frattempo si erano inginocchiate anche loro
- Vuoi davvero tenerlo il bambino? -
- Sì...non lo lascio! - mentre il pianto diminuì
- Che ne dici se per questa sera dormiamo tutti insieme? Anche il piccolo è compreso -

Al sentir quelle parole smise di piangere e alzò la testa. Dinanzi a lei c'erano Rey, Lea, Henrietta e Lukas che la guardavano sorridendo. Per la prima volta quella ragazza fredda ed asociale faceva tenerezza e non paura. Per la prima volta era così dolce e bisognosa d'aiuto che era quasi impossibile dirle di no. Si alzò e si asciugò con una mano le lacrime cominciando a ridere. Sapeva di essersi comportata come una scema, come una bambina viziata, come una persona che molti riterrebbero debole, eppure non le importava. Era felice adesso e più sicura. Li guardò tutti ad uno ad uno
- Bene, adesso non ci resta che scegliere un nome per il neonato - disse Lukas
- Giusto! - Esclamò Henrietta - Che ne dite di Remy ? -
- No dai! Meglio Tatsuya - disse Rey
- Bruttissimo, perché non lo chiamiamo Lory ? - propose Lea con convinzione
- Non sappiamo nemmeno di che sesso è! Prima vediamo e poi decidiamo ok? - proferì Lukas

Tolsero l'asciugamano e notando i suoi piccoli genitali videro che era un maschietto

- Sì! Un maschio! Benvenuto nel club piccolino, adesso il conto degli uomini e delle donne è pari! - disse Rey ridendo
- Uffa un maschio - continuò Henrietta delusa - volevo una femminuccia così avrei potuto truccarla e coccolarla ancora di più -
- Secondo me se viene coccolato da te è ancora più contento - aggiunse Rey
- Scemo...comunque sia lo chiameremo Karl -
- Karl? Che razza di nome sarebbe Karl? - esclamò Lukas - allora chiamiamolo Alex e non se ne parla più - sbattendo le mani
- No si chiamerà Roxas – interferì Lea
- No! Lo chiameremo Ichigo - Rey
- William! - Henrietta

Andarono avanti così per quasi dieci minuti, proponendo nomi a ripetizione. Sembravano degli animali pronti ad azzuffarsi, eppure tutto questo fece sorridere Inaba che osservava la situazione con tranquillità quando il bebè si sveglio e toccò il suo braccio facendo un leggero verso. Abbassò lo sguardo e lo vide, e per un attimo sembrò come se stesse sorridendo; in quell'istante tutti i suoi pensieri svanirono, rimase a fissarlo per qualche secondo con il cuore stracolmo di felicità.
- Lo chiamerò Haru... - disse ad un certo punto accarezzandolo
- Come scusa? - Chiese Lea
- Haru...Ha-ru. Ti piace piccolino? - mentre cercava di fargli solletico con la punta delle dita. Il bimbo rise e cercò di prendere la mano della ragazza
- Haru...luce del sole – esclamò Lukas ad un tratto
- Esatto...lui è la mia luce...proprio come quella del Sole...senza non si vivrebbe... -

Alzò il piccolo e lo guardò negli occhi. Erano blu, un blu tendente a una sfumatura scura, erano particolari e per questo belli. Più continuava a fissarlo e più se ne innamorava; Haru l'aveva stregata. I suoi amici andarono dietro di lei per guardare meglio il neonato e la piccola creatura sembrava quasi intimorita da quella situazione: a riprova di questo fece dei versi di sgomento, ma Rey lo tranquillizzò con una faccia buffa. Cominciò a ridere vedendo il ragazzo fare gesti assurdi e musi strambi, e ad ogni smorfia Haru si divertiva sempre di più.

- Bene, adesso dobbiamo solo andare a fare spesa per stanotte - disse Rey
- Già, ma prima bisogna avvertire i parenti così non si preoccupano - aggiunse Lukas

Fecero tutti così

- Pronto mamma? Volevo dirti che stasera andiamo a mangiare una pizza tutti insieme e che mi fermo a casa di Inaba a dormire ok? -
- Va bene Henrietta, divertiti -

- Mamma sei tu? Ah no, papà senti stasera esco con Lukas e rimango da lui. -
- Va bene ma non combinare danni ok? -

- Sono con Inaba e Henrietta, dormiamo da Inaba. Ciao -
- Le....- cercò di dire la madre ma la figlia le attaccò il telefono in faccia

- Mamma stasera non torno a casa, andiamo al solito ostello per prepararci meglio alle interrogazioni di domani -
- E i vestiti e i libri per studiare? -
- I vestiti li vengo a prendere domani mattina insieme ai libri. Studiamo con quelli di Lukas -
- Ok a domani -
- Mamma! Non dire niente al vecchio. -
- Tranquilla! -

- Yo, stasera non torno, ho un impegno con Rey e le altre -
- Non ti preoccupare e se ti serve qualcosa chiama ok? -
- Ok ci vediamo domani ciao -

E finalmente poterono concentrarsi sul da farsi

- Allora, Lukas e Rey andranno a prendere da mangiare, e non prendete le solite schifezze - disse Inaba
- Noi? Perché noi ? - chiese Rey
- Voi sapete accudire un bambino? - rispose Henrietta seccata
- Voi forse sì? -
- Noi siamo donne, il nostro istinto materno è naturale, voi chissà cosa potreste fare al piccolo Haru -
- Ma non è giusto ! -
- Dai Rey, hanno ragione, probabilmente il piccolo nelle tue mani si ritroverebbe fuori dalla finestra in men che non si dica - interruppe Lukas
- Ti ci metti pure tu? Grazie della fiducia caro amico - in tono ironico e al contempo dispregiativo
- Prego amico, lo sai che sono sempre al tuo fianco ! - ridendo - Dai andiamo -
- Mi raccomando, niente schifezze! Una. al massimo due cose vi sono concesse ! -
- Sì lo sappiamo, ci vediamo dopo ragazze e mi raccomando, trattatelo bene -

Si incamminarono per andare al supermercato e, strada facendo, osservando i vari palazzi, le automobili e i pedoni, cominciarono a parlare

- Sai, già lo odio quel bambino - disse Rey
- Ahah è perché vorresti essere accudito da Henrietta -
- Esattamente ! -
- Dai smettila scemo! Piuttosto raccontami com’è andata con lei ! -
- Come vuoi che sia andata...bene...normale...non ho fatto scenate d'amore e sono stato sempre gentile...pensa che ci siamo anche tenuti per mano per tutto il tempo -
- Ooooh adesso non te la laverai più immagino -
- Ci stavo pensando. -
- Vabbè un giorno mi racconterai tutto ! -
- E tu con Lea? Non racconti? -
- Beh che devo dire, siamo andati al negozio, ci siamo divertiti e tra una decina di giorni torniamo per comprare gli strumenti -
- Non è di questo che voglio sapere e lo sai benissimo ! -
- Che palle che fai! Non è successo nulla, ne ci siamo stretti la mano, ne ci siamo baciati ! Una visita al negozio musicale e basta -
- Peccato... -
- Perché peccato? -
- Stanotte quando il bimbo dormirà faremo i soliti discorsi, lo sai, e staremo soli con le ragazze ...soli -
- Quindi? -
- Fai finta di non capire? Stanotte potresti portare Lea a fare una passeggiata o andare in disparte e provarci con lei -
- Mentre tu parlerai con Henrietta e Inaba rimarrà sola? Ma sei già ubriaco senza aver bevuto niente? -
- Perché no, Lukas! Parla con lei, faglielo capire, non pensare sempre agli altri .. - ci fu qualche secondo di silenzio, e intanto i due ragazzi si fermarono perché erano arrivati nei pressi di un semaforo. L'atmosfera tendeva al pesante e i due non sapevano cosa dire. Rey aveva ragione! Doveva fare qualcosa ma non voleva lasciare Inaba sola con il bambino, non se lo sarebbe mai perdonato.

- Va bene, non andrò con Henrietta in disparte, starò con Inaba e il mio angelo, così tu potrai andare in disparte con Lea...ti devo un favore dopotutto! – gli porse il pugno
- Grazie mille! Ma perché vuoi che parli con lei? - nonostante tutto Lukas era confuso
- Perché siete in completa sintonia! Adorate la musica, ti offre sempre più dolcetti e sembrate due scemi quando giocate. Siete come una coppia e secondo me è ora di fare il primo passo. Ovviamente sistemando la questione delle sorelle... -
- Capisco...comunque domani sistemerò con quelle due, non ti preoccupare. Però... -
- Però? -
- Però se dovesse andare male con Lea e i rapporti non saranno più come prima, ti riterrò responsabile, e scordati che poi ti aiuto con Henrietta . -
- Come dici tu playboy ! A tuo rischio e pericolo. Comunque andiamo, ché è la terza volta che scatta il verde -

Attraversarono l'incrocio e dopo qualche altro minuto passato a parlare delle ragazze, si trovarono dinanzi al supermercato. Entrarono e si diressero subito nel reparto alcolici. Presero due bottiglie di Sakè, una cassa di birra e dello spumante. Di solito andavano sul pesante ma quella sera volevano rimanere sobri per via di Haru e perché non volevano sfigurare davanti alle ragazze, non un'altra volta almeno. L'ultima volta Rey bevve così tanto che la mattina dopo non andò a scuola e Lukas rimase a controllarlo. Al contrario di Lukas, Rey non reggeva molto l'alcool, anzi, si poteva dire che dopo Henrietta lui era quello più " debole ". Lukas e Inaba invece raramente ne subivano gli effetti, infatti erano sempre loro che aiutavano a far rigettare gli amici e, sempre loro, facevano bere tanto caffè per farli riprendere. Comprarono anche il caffè solubile, qualche bottiglia d'acqua, del the verde e al limone e poi si diressero per comprare da mangiare. Presero carne, pesce,del ramen istantaneo e una confezione di onigiri. Qualche snack per spizzicare durante la nottata e della cioccolata. Si fermarono anche a prendere del latte per bambini e dei biscotti. Pagarono con la carta di credito di Lukas e tornarono subito al cantiere. Dopo mezzora arrivarono. Passarono quei minuti a pianificare la serata, aggiungendo magari qualche pensiero sconcio sulle loro amiche, sui loro completini intimi, sui loro gusti, sulle loro passioni erotiche, divertendosi come dei bambini. Pensarono anche a una serata hot in quel palazzo.

- Forse è meglio smettere di pensare a queste cose. Non credo succederanno mai - disse Lukas
- Purtroppo no, ma tanto io ho la mia Henrietta e prima o poi lo faremo! -
- Vacci piano...intanto pensa a conquistarla, poi penserai a domarla ahah -
- Credi che sia scalmanata? Io la immagino tanto dolce, delicata che attende le cure del suo amato Rey !-
- Mi fai paura . - guardandolo in maniera subdola
- Ahah dai, sei proprio un minchione quando fai così! -
- Se tu istighi io ti rispondo! -
- Lo so, però alla fine potresti avere ragione sai? -
- Su cosa? -
- Su Inaba! Secondo me quella riesce a domarti e ad ammaestrarti ! -
- Può essere! Con quel suo fare minaccioso. Però ha un fascino così oscuro che è difficile non pensare che sia così violenta anche in un rapporto. -
- Mi fai paura! -
- Lo so caro! Lo so! -

Arrivarono nel cantiere ma non trovarono le ragazze. Evidentemente erano già salite e si davano da fare. Entrarono e cominciarono a salire le scale. Erano otto piani e c'era un gran freddo, anche una puzza che era quasi nauseabonda. Ci vollero alcuni minuti prima di raggiungere l'ultimo piano. Entrarono e rimasero a bocca aperta. Dinanzi a loro trovarono le ragazze che osservavano il completino intimo rubato da Inaba.

- Lukas... avevi ragione... -
- Anche tu Rey...anche tu ! -
- Beh? Cosa sono quelle espressioni? Mai visto un completino intimo? - domandò Lea
- Forse perché loro sono abituati a vederle nude le donne...su internet - rispose Henrietta divertita
- Già già! - annuì Lea
- Comunque è di Inaba, e ce lo stava mostrando. E' grazie a questo completino che ha trovato Haru, sapete? -
- Non capisco...ma comunque Haru dov’è? – domandò Rey
- Tranquilli, sta dormendo nel letto, è al sicuro e al caldo non preoccupatevi. Piuttosto, cosa avete comprato? -

Fecero vedere i viveri alle ragazze, che rimasero abbastanza soddisfatte

- Bene, siete stati bravi questa volta - asserì Henrietta
- Vi siete meritati un premio - continuò Inaba
- Già, come premio stasera potete dormire nella nostra stanza -
- Come scusa? - chiese Lukas
- Hai capito bene, dormirete con noi, anche perché se Haru piange sarete voi ad accudirlo. -
- Cosa vi eravate immaginati? Eh pervertiti? - esclamò Lea che si avvicinò ai due ragazzi fissandoli negli occhi
- Non ci posso credere, davvero pensavate volessimo fare qualcosa con voi? Piuttosto facciamo qualcosa di hot tra di noi, senza farvelo vedere! -
- Mi fai paura! - dissero all'unisono e dopo un paio di passi superarono la ragazza e cominciarono a sistemare i viveri nel frigo.

Sistemarono quasi tutte le bevande, tralasciando una bottiglia di birra che aprirono subito per cominciare a dividerla. Passò di bocca in bocca ed in pochi minuti divenne vuota. Non era ancora ora di cena e i ragazzi ne approfittarono per parlare, esplorare a fondo i piani inferiori, facendo la conta per chi dovesse rimanere a controllare Haru : uscì Henrietta che accettò di buon grado di accudire il piccolo. Voleva rilassarsi un pochino e infatti andò ad allungarsi nel letto dove c'era il bambino. Gli altri invece uscirono e cominciarono a scendere di corsa per i piani. Sembravano dei bambini curiosi, anche Inaba, che non era molto socievole di carattere. Arrivarono al quinto piano, e mentre le ragazze avevano ormai preso le distanze dai ragazzi, che correvano più lenti, Lukas fece cenno a Rey di tornare sopra, indicando con la testa l'alto, ossia l'ultimo piano.
- Hai qualcosa da fare - disse indirizzando gli occhi al soffitto. Il suo amico recepì il messaggio e cominciò ad avviarsi
- Perché lo hai fatto? Non mi serviva . -
- Perché ti devo un favore per il tuo aiuto stasera. Vai e fai il tuo dovere. -

Rey era deciso a conquistare Henrietta e sapeva che soltanto stando insieme a lei, facendole capire che non era quel ragazzo che la perseguitava e che l'assillava, avrebbe potuto averla, e sapeva anche che doveva ringraziare Lukas per tutte le volte che l'aveva aiutato. Dal suo profondo sperava andasse tutto bene anche per lui. Se lo meritava, anche se con le ragazze si comportava male. Non lo faceva per cattiveria ma soltanto perché non era innamorato. Quando si sarebbe innamorato avrebbe smesso di comportarsi in quella maniera.
Arrivò da Henrietta e la trovò allungata sul letto a fissare il bambino. Era tanto bella e tanto dolce in quel momento che avrebbe voluto stoppare il tempo per osservarla, osservare i suoi lunghi capelli castani, i suoi occhi profondi, il suo corpo principesco... Lei lo notò e si sedette poggiando la schiena al muro
- Come mai sei qui? e gli altri? -
- Stanno esplorando come dei matti e io ho pensato di venire qui a farti compagnia, non volevo lasciarti da sola! Ho forse sbagliato? -
- No, no, anzi stavo per addormentarmi ahah, probabilmente per la noia -
- Allora ho fatto bene ahah - si sedette vicino a lei - allora? - sfiorandole la mano
- Allora cosa? - chiese lei, sapendo in realtà cosa stesse per chiedere Rey
- Hai passato una buona giornata? Ti ho fatto una bella impressione? -
- Sì! Sei stato bravo e mi hai stupito - sorridendo - evidentemente ci tieni davvero a me -
- Certo, sei importante lo sai - le strinse la mano e la guardò negli occhi - sei importantissima per me...sei...vitale. -

Henrietta arrossì, tolse la mano e subito si girò. In quel momento voleva sparire dalla faccia della Terra. Ripensò alla giornata passata insieme a lui, alle risate, al film, al fatto di essersi tenuti la mano per tutto il tempo. Alle sue battute e la sua dolcezza a volte smielata ma troppo irresistibile. Il loro primo appuntamento era andato benissimo e nonostante tutte le difficoltà iniziali, pensava sempre di più che con Rey potesse funzionare. Era emozionata e non pronunciò nemmeno una parola. Fu Rey a farla ritornare in sé, avvicinandosi cautamente per non svegliare il piccolo Haru: da dietro l'abbracciò e le diede un lieve bacio sul lato destro del collo. La ragazza si sentì impotente in quel momento e gli prese le mani
- Rey... -
- Dimmi -
- Che stai facendo? -

Ci fu un breve silenzio

- Quello che mi sento di fare...dimostrarti cosa significhi per me ... -
- Perché lo stai facendo? Siamo usciti soltanto una volta e avevi promesso che non avresti fatto cose del genere... -
- Henrietta... io voglio continuare ad uscire con te, ma adesso voglio abbracciarti... e se potessi non ti lascerei mai -

Lei si sentiva sempre più strana, aveva le palpitazioni più forti ma era anche un pochino delusa dal comportamento del giovane, ma per una volta se ne fregò. In realtà avrebbe voluto dirgli di non smettere di stringerla ma la timidezza e l'imbarazzo la fermarono. Lui avvicinò il proprio corpo appoggiandolo alla sua schiena. Era in paradiso e aveva capito le parole di Lukas : << Hai qualcosa da fare. Vai e fai il tuo dovere >> si riferiva a quella specifica situazione. Le diede un altro bacio sul collo mentre con la sua mano destra, lasciando la presa, portò la mano sinistra di Henrietta e la fece girare, riportandola a guardare il suo sguardo.
- Henrietta...-
- Rey - disse lei a bassa voce. L'atmosfera era diventata calda e assurda. Era come se il gelo dell'edificio si fosse trasformato in un calore amoroso e passionale
- Perdonami - sussurrò il ragazzo che dopo averla fissata per qualche secondo la baciò delicatamente . Credeva di aver commesso l'ennesimo sbaglio, quello più grande, ma non fu così. Henrietta ricambiò quel contatto e si baciarono. Si sentivano entrambi strani e in ecstasy. Per entrambi non era la prima volta ma non importava, era un bacio speciale atteso da tanto, troppo tempo. Le lingue si sfioravano e battevano l'una contro l'altra mentre le loro mani si stringevano sempre di più. Tutti i loro sogni, le paure e i dubbi amorosi vennero smorzati da quel gesto inaspettato - per come doveva svilupparsi la giornata e il corteggiamento - di Rey. Aveva osato, e gli era andata benissimo. Smisero di baciarsi fissandosi negli occhi, imbarazzati ma felici.
- Grazie per averlo fatto – sussurrò con voce roca Henrietta
- Perché? -
- Perché attendevo da tanto questo momento -
- Vuoi dire che ... -
- Esatto. Mi piacevi prima, mi piaci adesso e da questo momento in poi tu sei mio. -
- Solo tuo voglio essere. -

Lo prese e lo baciò lei questa volta, e il baciò fu meno dolce ma più passionale, così tanto che Rey la prese per le spalle e staccandosi qualche secondo la fece allungare sul letto portandosi sopra e bloccandole le braccia, iniziò lentamente a leccarle il collo con la punta della lingua e poi riprese a baciarla per diversi minuti. Finalmente era sua e doveva ringraziare Lukas ed il suo coraggio. Sapeva benissimo che non poteva esagerare ma in quel momento non ci furono pensieri sconci o sorta di " flashback ", in quel momento c'erano solo la sua amata Henrietta e le sue labbra. Aveva toccato il cielo con un dito grazie a quel bacio, ma per lui, o meglio, per loro, quel bacio ebbe un significato profondo e stupendo. Era il bacio di chi non riusciva ad esprimere le proprie emozioni, di chi era troppo insistente e di chi troppo insicura, era il bacio di due innamorati che prima non riuscivano a trovare la porta giusta, la porta che una volta aperta avrebbe unito i loro cuori e le loro anime. Da un semplice ma profondo bacio, le loro vite cambiarono. Adesso il mondo non era più crudele : adesso il loro mondo era rappresentato dalla loro metà, che stavano fissando proprio in questo momento.

Lukas, Inaba e Lea invece girovagavano senza sosta per l'edificio aprendo tutte le stanze e ispezionando nel vano tentativo di trovare qualcosa. Le ragazze erano certamente più curiose del giovane, e infatti la maggior parte delle volte lo presero per le mani e lo trascinarono nella loro corsa verso le altre stanze. Non c'era bisogno di correre eppure quella situazione di libertà, seppur con un bambino a loro carico, esaltò lo spirito giovanile e la loro voglia di poter divertirsi senza pensare ai problemi. Anche Lukas era attivo ma non come loro, però rimase con le sue amiche per dare a Rey la possibilità di parlare con Henrietta; chissà come stavano andando le cose, pensava tra sé e sé mentre erano arrivati al secondo piano e si fermava sulle scale. Si sedette e lasciò le ragazze, che in pochi secondi aprirono la prima porta di quel piano. Entrarono e cominciarono a controllare nei vari cassetti se ci fosse qualcosa di rilevante e che potesse suscitare la loro curiosità. Niente, vuoto anche lì, ma non si arresero e proseguirono per tutta la stanza. Sembravano dei ricercatori attenti anche ai più minimi dettagli
- Inaba! Non c'è niente - disse Lea sbruffando in segno di noia, d'altronde era tanto curiosa e non trovare naturale che le provocasse questa reazione
- E’ naturale Lea! Cosa ti aspetti di trovare? - mentre scartava scatoloni
- Non lo so, qualche oggetto -
- Non ti aspettare niente di rilevante, al massimo troverai delle siringhe usate da qualche malvivente -
- Oddio - con aria quasi spaventata e scherzosa - vuoi dire che potrebbero venire dei criminali? E se ci fanno qualcosa di brutto? -
- E se arrivano siamo comunque in compagnia di due ragazzi, vedranno loro cosa fare -
- Che bella consolazione! - e scoppiarono a ridere tutte e tue

All'improvviso la porta si chiuse e la luce si spense, e le ragazze si spaventarono
- Lukas, sei tu? -

Non ricevettero risposta! Erano al buio, con il solo aiuto del display dei cellulari. L'interruttore era troppo lontano. Si abbracciarono per farsi coraggio e cercando di intravedere la porta. - Dov'è Lukas!? - Il loro pensiero fu quello. Ad un tratto Lea venne presa di sorpresa di spalle e con forza venne trascinata via, rompendo l'abbraccio con la sua amica. Le urla delle ragazze si fecero sempre più forti e Lea si ritrovò sbattuta sul tavolo con la testa poggiata sul ripiano.
- C-chi sei? -
- Sono il malvivente di cui parlavate - disse l'ombra con voce rauca
- Dov’è il nostro amico? -
- Appena mi ha visto è scappato come una femminuccia, ma non devi pensare troppo a lui, preoccupati per te! -

Iniziò a toccarle le gambe, con le due ragazze pietrificate dalla paura, infilando anche una mano sotto al vestito, raggiungendo il reggiseno e sganciandolo
- Fermati! Che vuoi fare? Lasciami stare ti prego! -
- Voglio farti provare un piacere nuovo, se non lo hai già provato... Lea -

Al sentir pronunciare il suo nome rimase stranita e confusa

- Lea...come fai a conoscere il mio nome? -
- Semplice! Mi porti ogni giorno dei dolcetti! -
- Un momento...Lukaaaaaaaas! -
- Ahaha vi ho messo paura eh? Ahahah -
- Bastardo! Stronzo, mi hai fatto prendere un colpo! -
- Dai stavo scherzando...avevo ascoltato i vostri commenti sui malviventi -
- Peccato che tra poco non avrai più nemmeno le orecchie! - disse Inaba da dietro che lo sgambettò e lo fece cadere a terra.
- Aspettate! Cosa volete fare? Stavo solo scherzando! -
- Uno scherzo pesante che pagherai a caro prezzo stronzetto - esclamò la ragazza che si sedette sulla sua schiena e lo morse sul collo, facendo urlare dal dolore il giovane malcapitato. Dopo di che Lea prese uno scatolone e glielo riversò sopra. Era tutto impolverato e sporco
- Ahaha, non sarà stato pesante come il tuo ma adesso sei davvero uno " sporco " malvivente - urlò Inaba che ridendo insieme a Lea corse fuori e si incamminarono per tornare all'ultimo piano.

Lukas rimase lì qualche secondo a fissare il pavimento. Si passò una mano in faccia e tra i capelli e se la portò davanti gli occhi. Era bianca. Era tutto sporco, ma se l'era cercata. Di certo c'erano andate leggere però si era divertito a spaventarle. Le loro reazioni quando sganciò il reggiseno di Lea furono così esilaranti che non smetteva di ridere e di pensarci. Decise di avviarsi e cominciò a salire le scale. Arrivò all'ultimo piano e vide che le due ragazze erano sedute sull'ultimo scalino e quando lo videro lo salutarono.
- Salve, come va? Perché sei così sporco? - Lea
- Colpa di due ragazze che volevano provare esperienze nuove - si fissarono e risero
- Dai andiamo così ti lavi - disse Inaba

Si incamminarono e dopo pochi passi furono nell'appartamento. In quell' edificio alcune stanze erano degli appartamenti e altre erano magazzini.
- Rey! Henrietta! Siamo tornaatiiii! - urlò Lea

Dalla camera da letto uscirono i due ragazzi con aria quasi sconvolta, certamente rammaricata perché erano in vena di romanticismi.
- Cosa stavate facendo? E, Henrietta, i tuoi capelli? -
- I miei capelli cosa? - chiese la ragazza, evidentemente colta in fallo
- Sono molto scompigliati... come se stavate facendo qualcosa di sconcio... -
- No! No! No! - urlò lei che divenne rossa . In realtà si stavano solo baciando e accarezzando, ma quella posizione per lei era troppo passionale
- Sarà...intanto sembrate più felici! -
- Se lo dici tu Inaba...piuttosto, cosa avete fatto a Lukas? – intervenne Rey
- Oh niente! Il signorino ha fatto uno scherzo di pessimo gusto e ne ha pagato, seppur in modo leggerissimo, le conseguenze! – rispose molto tranquillamente Lea accarezzando Lukas
- Cosa ha combinato? -
- Niente di che, ha chiuso la porta, ha spaventato me e Inaba e per rendere il tutto più orripilante ha fatto finta di essere uno stupratore - disse Lea con estrema leggerezza
- Ahaha non cambierai mai, volevo esserci anche io - camminando diede il cinque al suo amico e andarono in bagno ridendo come degli scemi
- Ma guardateli, ridono per uno scherzo idiota! - esclamò Inaba con serietà
- Sono uomini, o, meglio, tentano di esserlo...cerca di capirli - rispose Henrietta, che in realtà avrebbe voluto difendere Rey
- Secondo me sono simpatici! E’ stato pauroso ma divertente, ammetto che quando mi ha detto chi era volevo scomparire per la vergogna -
- In effetti ... - proseguì Inaba
- Vabbè dai cominciamo a preparare da mangiare! -

Intanto Rey e Lukas parlavano e mentre aspettavano che l'acqua della doccia uscisse, Lukas iniziò a spogliarsi
- Com’è andata? -
- Secondo te? -
- A giudicare dal tuo sguardo...alla grande, anzi di più – si tolse la maglia
- Alla grandissima Lukas! L'ho baciata, lei ha accettato e siamo stati a coccolarci e accarezzarci e scambiarci baci fino a che non siete arrivati voi ! -
- Davvero? Grande Rey! Mi hai stupito! - si girò e si diedero il pugno
- E tu con quello scherzo che tentavi di fare? -
- Spaventarle perché avevo sentito i loro discorsi, e poi perché almeno ho preso molta confidenza con entrambe quindi stasera potrei avere campo libero con una delle due visto che a te è andata a meraviglia. - si tolse anche i jeans, rimanendo in boxer
- Sisi stai tranquillo, stasera tu e Lea o tu e Inaba rimarrete soli! Vai a lavarti adesso, anche se non ci sono bagnoschiuma, anzi nessun genere flacone! -
- Mi arrangerò.-

Entrò nella doccia e iniziò a lavarsi. Ripensò allo scherzo e cercò di immaginare la serata con Lea o Inaba. Non sapeva scegliere ma in quel momento Lea sembrava più raggiungibile. Non voleva trattarla male, anzi, aveva serie intenzioni, però anche Inaba lo affascinava. Aveva sempre paragonato le due ragazze alle due facce di una medaglia : da una parte l'affascinante, timida e misteriosa Inaba e dall'altra l'estroversa, allegra e bella Lea. Non sapeva scegliere però in quel momento il cuore e il cervello dicevano Lea! Uscì dalla doccia e prese l'asciugamano lasciato lì l'ultima volta. Ne avevano uno a testa. Avvolse l'enorme panno attorno al suo corpo, lasciando la doccia libera per Rey, che nel frattempo aveva finito di spogliarsi. Si lavò più velocemente del suo compagno, anche perché ormai il suo desiderio era diventato realtà e non aveva quasi nulla su cui riflettere. Uscendo si coprì anche lui e uscirono dalla stanza.
- Che cosa state facendo? Perché ogni volta non vi cambiate in bagno come facciamo noi? – fece Henrietta coprendosi quasi completamente il viso
- Indovina? - chiese Rey
- Non saprei -
- Ma è ovvio, così potete fare pensieri sconci e osservarci meglio! Se poi vi vengono certe voglie siamo già pronti - rispose Lukas
- Secondo me siete voi che li fate, non abbiamo certo bisogno di osservarvi per capire che siete due pervertiti ! – sbottò Inaba
- Se lo dite voi... per vostra informazione siamo nella nostra stanza! Chiunque voglia venire è pregata di prendere il numeretto! -

Andarono a cambiarsi. Per fortuna alcuni vestiti erano rimasti lì. Ormai quel posto era come la loro casa, nella quale conservavano lo stretto indispensabile : vestiti di ricambio, asciugamani e flaconi di bagnoschiuma e shampoo e qualche rivista da spulciare nei momenti di noia, oltre che ai manga.
Le ragazze invece continuarono a cucinare. Ogni volta quei due uscivano in quel modo dal bagno, ma in realtà la cosa non dispiaceva a loro tre, anzi, essendo delle yaoiste sfegatate, la maggior parte delle volte immaginavano scene tra i due nella doccia, salvo poi finire in una risata. Tra i cinque c'era feeling e forse il fatto di essere in tre per due ragazzi un po' frenava anche gli animi e gli impulsi - anche se non erano certamente delle ragazze facili - però capitava quel periodo dove si sentivano iper attive; nonostante questo non tentarono mai di fare sesso o altre pratiche con loro. Finirono di preparare la cena e servirono tutto nella tavola che avevano apparecchiato; uscirono anche i ragazzi e si sedettero ognuno al solito posto. Mangiarono e parlarono in generale di musica, anime, scuola e pian piano cominciarono a bere. Sapevano che più in là ci sarebbero state anche le solite conversazioni decisamente più strane, che si focalizzavano su argomenti sconci, quindi al momento non era necessario soffermarsi su quel genere di pensieri. Spazzolarono tutto e si misero a svolgere gli incarichi. Fecero la conta
- Allora questa volta tocca a Rey e Lukas lavare i piatti mentre noi spazziamo per terra -
- Che palle! - sbottò Rey

Svolsero tutti e cinque le proprie mansioni e in breve tempo finirono. Erano le 21.30 e decisero di giocare a carte. Anche le carte facevano parte dei beni indispensabili : giocarono 3 vs 2, o meglio, era un 2 vs con Inaba che suggeriva alle sue amiche. Come sempre i ragazzi tentarono di imbrogliare
- Allora, chi perde esaudirà tre desideri del team vincente ok? E non ci saranno obiezioni! - propose Lea.
Lukas e Rey si guardarono in faccia
- Accettiamo, preparatevi a diventare le nostre schiave! -

Giocarono a Ramino, a Poker e a Briscola. Ovviamente Lukas insegnò agli altri come giocare a Ramino e Briscola.
La prima partita era a Briscola! Nonostante i ragazzi facessero dei segni per comunicare tra loro, le ragazze vinsero! Vinsero 3-2
- E la prima è andata! - dissero all'unisono le tre
- Non è ancora finita! E’ tutta fortuna!! - esclamò Rey

La seconda partita fu a Ramino. Durò qualche minuto di più e questa volta erano le ragazze che tentavano di imbrogliare, cercando di sfruttare il fatto che Inaba potesse vedere le carte di entrambe. Non poteva suggerire a meno che non era un errore logico e usarono questo trucchetto per far sì che Inaba trovasse le combinazioni vincenti. Ma i ragazzi furono astuti e usando i gesti delle mani cominciarono a comunicare tenendo le carte con le dita, cambiando sempre disposizione, creando così una frase di risposta. Vinsero i ragazzi, 1-1. Si fecero le 22.45 e cominciarono a fare a Poker, singolarmente. Se una ragazza vinceva, avrebbero perso. Fu così perché le ragazze, per vincere, ricorsero all'astuzia e con poche mosse distrassero i ragazzi e ne approfittarono. Avevano vinto
- Yuhuuuu ! Abbiamo vinto, abbiamo vinto, abbiamo vinto! - canticchiando
- Abbiamo perso! Come è potuto accadere??! - disse Rey a Lukas, guardandolo in faccia e rimanendo più scioccato di lui.
- Bene signori, avete perso e come da accordi abbiamo diritto a tre desideri! - esclamò Inaba
-Giusto, e come primo desiderio spostate il tavolo e il materasso così possiamo metterci comodi! Visto che non siamo crudeli? -

I due obbedirono. Tolsero le coperte e i lenzuoli e lo portarono nel salone e appoggiarono il materasso a terra. Henrietta spense le luci e si misero tutti sopra l'oggetto in cerchio con i cellulari al centro a illuminare. Era ormai un'abitudine fare quella cosa, era divertente!
- Haru? - chiese Lukas
- Tutto ok, mentre vi facevate la doccia si era svegliato e l'abbiamo fatto mangiare. -
- Meno male...- Rey
- Piuttosto... abbiamo diritto a due desideri ancora! - Disse Henrietta
- Esatto e come primo... -
- Secondo - interruppe Lea
- Sì insomma come secondo desiderio vogliamo che vi scambiate un bacio...a stampo...purtroppo... -
- Che?! - urlarono i due
- Avete sentito bene! Vi conviene farlo altrimenti a scuola potremmo anche spargere la voce di voi due che fate la doccia insieme. -
- Stronze! Abbiamo una reputazione da difendere. E va bene comunque, siete delle arpie! -
- Pronto Rey? - facendo una faccia schifata
- Pronto! -

I due si diedero velocemente un bacio a stampo sulla bocca, per la gioia delle ragazze, e poi girarono di scatto le teste per non guardarsi. Le ragazze avrebbero voluto vedere un altro tipo di bacio ma non era possibile, era troppo anche per loro e soprattutto Henrietta non sarebbe stata tanto contenta di vedere il suo ragazzo baciarsi con un altro proprio lo stesso giorno in cui si erano messi insieme.
- Che belli che siete ahah - rise Inaba - adesso però parliamo un po' ! -

Parlarono di argomenti ben più pesanti come la famiglia ed eventi passati, vecchi aneddoti, vicende tristi; insomma, argomenti utili a sfogarsi. Alternarono questo genere di argomenti con alcuni sconci, come le posizioni preferite, i pensieri erotici che un giorno avrebbero voluto mettere in pratica; ormai sapevano tutto di loro che a sentir i pensieri di Inaba o Lukas o degli altri, non si scandalizzavano più. Si divertivano anche, e facevano battute alle quali i ragazzi rispondevano con gusto. Venivano istigati dalle tre fanciulle ma avevano quasi sempre la risposta pronta. Quelle serate passate a parlare di cose tristi, cose divertenti e cose sconce erano l'ideale! Parlando, ridendo, scherzando e provocando, si fece mezzanotte. I cinque non avevano voglia di dormire, anzi, qualche vaga toccatina rese l'atmosfera più frizzante e, tra un sogno nel cassetto di Rey e un racconto sulle discussioni con la madre di Lea, il tempo volò, finché le ragazze non andarono a controllare Haru. Avevano sentito un pianto acuto provenire dalla camera da letto. Era il piccolo che piangeva e che doveva fare i bisogni. Cominciarono ad accudirlo ma per loro sfortuna si scordarono di commissionare i pannolini ai ragazzi, quel pomeriggio.
- Cazzo si sono dimenticati dei pannolini! - esclamò Lea
- Vero, però è colpa nostra anche - disse Henrietta

Nel frattempo Lukas e Rey giocavano a braccio di ferro.

- Lukas...-
- Dimmi -
- Adesso è il tuo turno! Fai quello che devi fare! Quando torna, trova una scusa per stare solo con Lea ok? -
- Ok, grazie! –

I due si guardarono in faccia e sorrisero. In realtà assomigliava di più a un sogghigno malvagio, anche se le intenzioni erano buone, ed i loro occhi alludevano ad una sola cosa : Lea doveva essere di Lukas! Costasse quel che costasse, doveva riuscire ad avere almeno un appuntamento! Continuarono la loro sfida attendendo il ritorno delle ragazze...poiché la nottata non era ancora finita, c'era ancora tempo per un tentativo, quello che avrebbe potuto cambiare la vita di altri due ragazzi.


  
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