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Autore: Aquarius no Lilith    23/02/2013    4 recensioni
Questa storia è frutto di un sogno che ho fatto circa un anno fa e che ho voluto sviluppare.
La storia è ambientata in un ipotetico post Hades e vede tutti i gold saint tornati in vita, grazie alla dea Atena. La protagonista è Yume, cavaliere d'argento di Cassandra ed ex allieva di Saga dei Gemelli. Ella fa ritorno al Santuario dopo due anni passati a Delfi ad allenarsi alla fine dell'ultima guerra sacra. Si troverà così a dover affrontare la nuova guerra sacra contro la dea Artemide, che metterà a dura prova la sua fedeltà alla dea Atena e il suo amore per Milo dello Scorpione, minacciato da un lontano passato di cui lei non ha colpa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
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Come entrai negli appartamenti di Milo, ebbi l’impressione che di lì a poco si sarebbe scatenato il finimondo.

Dopo aver fatto un bel respiro, varcai la soglia della sala, dove lui si trovava sparapanzato sul divano intento a guardare il soffitto.

<< Oh, finalmente ti sei degnata di tornare >>, cominciò lui con un tono medio incavolato.

<< Scusami, ma dovevo vedere una cosa giù al bosco vicino al limitare del Santuario>>, risposi, cercando di non arrivare a un litigio.

Lui dopo avermi guardato con uno sguardo adirato, disse: << Ah, ecco.

E cosa dovevi mai vedere laggiù, per non aspettare la tua completa guarigione o il mio ritorno, per andarci? >>

Quella sua risposta mi fece arrabbiare e dopo essermi tolta la maschera, guardandolo negli occhi, gli risposi:

<< D’accordo che sei il mio ragazzo Milo, ma non è che devo fare tutto ciò che vuoi tu.

Fino a prova contraria ho piena libertà nelle mie decisioni e azioni, quindi non trattarmi come una bambola che puoi manovrare a tuo piacere >>.

<< Io temo solo che ti possa succedere qualcosa di brutto se non ci sono io nei paraggi e poi… >>

<< Ma allora, a tuo parere, non sono neanche in grado di badare a me stessa, vero?

Allora secondo la tua ipotesi, non sono neanche all’altezza del titolo di silver saint, che ho da quando avevo dieci anni ?>>

<< Non ho mai messo in dubbio la tua forza come guerriera di Atena, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per te.

In fondo non sei ancora guarita del tutto e se ci attaccassero, non riusciresti a reggere in uno scontro, come quello che hai affrontato contro Danae >>, mi rispose, cercando di smorzare il tono della conversazione.

Aveva ragione sul fatto che non avrei retto in un altro scontro come quello sostenuto contro Danae, ma non sul resto.

<< Comunque era una cosa molto importante, che non poteva aspettare >>.

<< Posso sapere di cosa si trattava o no? >>

<< Pensavo che avessimo passato la fase della gelosia da molto tempo, Milo >>.

<< Vuoi rispondermi o no, Yume? >>

<< E se non volessi? >>

<< Allora mi arrabbierei parecchio e ti terrei il broncio per un bel po’ >>, mi rispose, facendo l’offeso.

A quell’espressione mi addolcii e, dissi: << E’ solo che è una cosa molto importante e vorrei parlartene con calma >>.

<< D’accordo, facciamo come dici tu.

Quando ti sentirai pronta per parlarne fammi un fischio >>, mi rispose e dopo che gli ebbi sorriso, mi abbracciò e poi mi baciò.

Quel bacio però mi causò accidentalmente una visione.

Fui catapultata così dal salone dell’ottava casa in un altro luogo.

Quando cominciai a distinguere il paesaggio attorno a me, riconobbi il luogo, dove io e Milo c’eravamo incontrati per la prima volta da bambini, cioè vicino all’entrata del Santuario.

Girandomi alla mia destra, vidi alcuni cavalieri d’oro che non riconobbi e poi in lontananza una copia di Milo però un po’ più grande seguire una ragazza identica almeno fisicamente a me.

Li seguii tra gli alberi e vidi la ragazza togliersi la maschera, mostrando così il mio stesso volto.

<< Cardia >>, disse con sguardo preoccupato, << ti prego fai attenzione durante la missione al palazzo di Ade.

Non so perché, ma ho una strana inquietudine rispetto a tale missione e le mie visioni purtroppo non mi aiutano, perché sono troppo confuse... >>

<< Certo Isabella che farò attenzione durante la missione, ma sai anche tu quello che farei se trovassi un avversario alla mia altezza contro cui potermi battere... >>

<< Lo so bene, Cardia.

Vorrei però che tornassi lo stesso, perché non ci sono solo più io ad aspettarti a casa... >>

<< Che cosa vuoi dire, Isabella? >>

<< Sono incinta, ecco cosa voglio dire Cardia>>, gli rispose Isabella in tutta tranquillità e, lasciando sconvolto il cavaliere d’oro.

<< Mi stai dicendo che diventerò padre? >>

<< Esatto, amore mio >>, gli rispose Isabella, sorridendo.

<< Allora vorrà dire che questo sarà un motivo in più per tornare al Santuario da te... >>, rispose lui accarezzandole il ventre e sorridendo.

Isabella poi fece un gesto, che mi ricordò molto me stessa prima di partire per Delfi, infatti, si sfilò il ciondolo che portava al collo e lo mise al collo di Cardia.

<< Allora porta questo con te, così anche da lontano sentirai che ti sono vicina >>, gli disse e poi si baciarono.

Dopo che Isabella si rimise la maschera in volto, seguì Cardia verso il luogo, dove si trovavano altri gold, silver e bronze saint.

<< Sommo Degel >>, disse Isabella, rivolgendosi a un ragazzo similissimo a Camus, che indossava l’armatura dell’Acquario e aveva occhi viola e capelli verdi, << vi prego di badare a Cardia anche da parte mia >>.

<< Non credo che ce ne sarà bisogno.

Infatti, sono convinto che non gli accadrà nulla di male >>, le rispose il cavaliere d’oro interpellato.

La visione terminò lì e come tornai in me, ebbi appena il tempo di vedere il volto di Milo prima di cadergli addosso.

<< Yume, stai bene?

Che cos’è successo?

All’improvviso i tuoi occhi sono diventati come spiritati, come se non fossi stata più qui con me... >>

<< In effetti mi è accaduto perché ho avuto una visione, che riguarda un passato molto lontano da noi e di cui però non riesco a cogliere il significato...>>

Gli risposi così, cercando di rimanere sul vago, poiché non me la sentivo di raccontargli ciò che avevo appena visto...

<< Lo sai che a volte sei proprio strana, Yume?

Ti comporti sempre così quando hai visioni sul passato, rinchiudendoti in te stessa, come se avessi paura di ferire qualcuno con le tue parole... >>

Milo aveva colto proprio nel segno, ma nemmeno se lui me l’avesse chiesto espressamente, gli avrei raccontato le mie visioni sul passato...

Visto che non dicevo nulla, sorridendomi Milo, disse: << Ora se non vuoi tornare a letto per riposarti, vorrei darti un regalo... >>



Ero stupita, infatti, quella era l’ultima cosa che mi sarei aspettata da Milo in quel frangente.

<< Chiudi gli occhi e fidati di me >>, mi rispose, sempre sorridendo.

<< D’accordo, farò così >>, gli risposi e chiusi gli occhi.

Lo sentii aprire l’anta del suo armadio in sala e infine l’aprire e il chiudersi della porta della sua stanza da letto.

Percepii poi Milo tornare davanti a me e dire: << Ora apri pure gli occhi >>.

Come li aprii, vidi che aveva nella sua mano destra un mazzo dei miei fiori preferiti, cioè di tulipani rossi e nell’altra mano invece una scatolina di piccola grandezza.

Dandomi la scatolina, disse: << Aprila subito e spero che il regalo ti piaccia>>.

Ero rimasta veramente stupita a quell’improvviso regalo, ma ero anche molto contenta, che Milo avesse pensato a me.

<< Grazie allora Milo, anche se oggi però non mi sembra che sia il nostro anniversario >>, gli risposi, sorridendo.

Come presi la scatolina, la aprii e rimasi sconvolta per il contenuto, infatti, dentro di essa si trovava un bracciale bellissimo in stile Liberty e che recava su di se le iniziali mie e di Milo. Alla vista di quella grande tenerezza e dolcezza, che Milo mi aveva sempre mostrato da quando stavamo assieme, mi venne da piangere per la felicità.

Gli buttai dunque le braccia al collo e lo baciai con quanto più sentimento mi era possibile.

Non so quanto tempo restammo così, ma a un certo punto mi tornò alla mente ciò che mia madre mi aveva raccontato poco prima e scese giù dalla mia guancia destra una lacrima, di cui Milo purtroppo si accorse subito.

E, staccandosi da me, preoccupato, disse: << Yume, perché piangi?

Cosa c’è che non va? >>

Non riuscivo ora nemmeno a guardarlo in faccia, poiché mi erano tornate alla mente le parole di mia madre.

<< Mi puoi rispondere, Yume?

Se continui a comportarti così, mi fai preoccupare... >>

<< Quando sono scesa prima alle pendici del Santuario, ho incontrato la mia madre naturale... >>

<< Hai incontrato tua madre, dopo tutti questi anni?

Sono contento per te, ma non mi sembra che la cosa invece ti sia risultata così gradita dallo sguardo che hai ora... >>

<< Infatti, è così Milo.

Dopo aver parlato con lei, ella è scomparsa non lasciando alcuna traccia di se, come quand’era giunta...

Ed ora conosco tutto quello che devo sapere su di lei e sulla mia famiglia d’origine, anche se però sinceramente avrei preferito continuare a non saperne nulla... >>

Milo rimase visibilmente sconvolto per le mie parole e dopo aver posato il mazzo di fiori sul tavolo, mi rispose:

<< Che cosa vuoi dire?

Tua madre cosa mai ti avrebbe raccontato di così terribile? >>

<< Mi ha raccontato di essere la prima sacerdotessa della dea Artemide, mentre mio padre ne era un guerriero... >>

Mi venne da piangere mentre lo dicevo, poiché fin da bambina avevo sempre sperato un giorno di ritrovare i miei genitori e poter stare con loro...

Tutto ciò però mi resi conto, mi era stato negato nel momento stesso in cui io avevo messo piede nel Santuario della dea Atena...

Milo, capendo il mio grande dolore interiore, mi abbracciò forte per farmi forza e disse:

<< Fatti forza, amore mio.

Anche se questa cosa che ti ha rivelato tua madre è terribile, vedrai che riuscirai ad andare avanti lo stesso.

Io poi ti sarò sempre vicino, come le tue allieve... >>

<< E non c’è solo questo.

Infatti, c’è anche una cosa che riguarda da vicino me e te >>, gli risposi, scostandomi da lui.

<< Qualcosa che ci riguarda?

E che cosa mai sarebbe di così terribile?>>

<< Tu credi alla teoria della reincarnazione?>>

<< Come mai mi poni tale domanda? >>

<< Rispondimi e poi tutto ti sarà più chiaro >>.

<< Ci credo, Yume >>, mi rispose convinto di quello che diceva.

<< Allora probabilmente riuscirai a credere a ciò che ti sto per raccontare e che risale a moltissimo tempo fa >>, gli risposi, guardandolo negli occhi.

<< All’epoca del mito visse una ragazza di nome Cassandra.

Ella era la prima guerriera della dea Artemide ed è colei che indossò per prima l’armatura, che ora io vesto.

Ella visse qui al Santuario per un certo periodo di tempo, come collegamento tra la dea Artemide e la dea Atena.

Durante tale periodo, ella si legò ad un guerriero della dea Atena e tale cavaliere era Endimione, l’allora cavaliere d’oro dello Scorpione >>, appena finii di pronunciare tali parole, osservai Milo che ora era pallido in volto.

<< Dopo che la dea Artemide decise di far terminare la pace con la dea Atena, uccidendone tutti i seguaci, Cassandra dovette prendere una decisione molto difficile:

restare al fianco della sua dea, tradendo però tutti i suoi ideali di giustizia, o tradire la dea Artemide, passando dalla parte della dea Atena per non venire meno ai suoi ideali e restare accanto all’uomo che amava più di tutto e tutti...

Ella scelse la seconda possibilità con tutte le conseguenze, che ne derivarono...

Durante l’ultima battaglia tra gli schieramenti della dea Atena e della dea Artemide all’epoca del mito però, accadde una cosa terribile:

prima che si riuscisse a sopire nella dea Artemide il suo lato malvagio, Cassandra venne maledetta dalla sua ex dea e tale maledizione si è protratta attraverso i secoli, perseguitando ogni sua reincarnazione fino a me >>, terminai.

L’espressione sul volto di Milo era tra lo stupito e lo sconvolto e sembrava completamente andato.

Vedendolo in quello stato però mi fece compassione...

Infatti, anch’io dovevo aver fatto la sua stessa espressione, quando avevo udito le stesse cose da mia madre...

<< Tale maledizione fa in modo che alternativamente ad ogni epoca la reincarnazione di Cassandra muoia o veda morire senza poter fare nulla la persona che più ama al mondo.

In quest’epoca però, sembra che tocchi a me morire in battaglia...

Ora che sai la verità, vorrei sapere cosa ne pensi>>, dissi, terminando così quel discorso tanto terribile.

Non saprei dire quanto tempo passò prima che Milo parlasse, ma di una cosa ero certa: quella rivelazione avrebbe cambiato profondamente il nostro rapporto.

<< Cavoli>>, esordì lui, sedendosi sul divano, << tutto quello che mi hai raccontato è sconvolgente e inverosimile allo stesso tempo.

Poiché però ti considero una persona degna di stima e seria, oltre al fatto che sei la mia ragazza da sei anni e quindi ti conosco bene, ti voglio credere >>.

Dopo aver sospirato, gli risposi: << Sono felice che tu non mi creda matta, per ciò che ti ho raccontato.

E poi io sinceramente... >>

<< Una sola cosa però voglio sapere, Yume.

Prima che tua madre ti rivelasse tutto, tu ne sapevi già qualcosa?

Infatti, in questi anni passati, molte volte mi hai detto di avere intravisto in alcune tue visioni ricordi di tempi passati... >>

<< Nelle mie visioni una sola volta sentii parlare di una maledizione, ma essa era solo citata e nient’altro...

Il fatto però, che in parecchie visioni fossero apparse persone similissime a me e a te, mi aveva un po’ messo in allarme, ma non te ne parlai mai, poiché non ti volevo spaventare con visioni, che andavano anche oltre la mia comprensione...
>>

<< Capisco le tue buone intenzioni, ma avresti dovuto parlarmene lo stesso... >>

<< Lo so, ma non volevo che ti facessi idee sbagliate delle visioni che avevo avuto in sogno.

Ad esempio del fatto che le mie precedenti reincarnazioni erano sempre legate al cavaliere dello Scorpione dell’epoca, come Cassandra a Endimione e Isabella a Cardia >>, quando finii di dirlo, vidi negli occhi di Milo un’ombra di freddezza, che avevo sempre sperato di non rivedere, dopo il litigio di sei anni prima.

<< Mi stai dicendo allora, che il nostro amore è forse legato a tale maledizione? >>

<< Che io sappia, non è così.

E poi penso, che il fatto che le nostre reincarnazioni si siano sempre innamorate l’una dell’altra, sia accaduto semplicemente perché le nostre anime sono affini e nient’altro... >>

Milo non mi rispose e si alzò in piedi,per poi iniziare a camminare per la stanza.

Sembrò passare un secolo, prima che parlasse. << A questo punto allora, mi vedo costretto a fare una cosa, che mai avrei pensato di fare.

In poche parole Yume, vorrei che ci lasciassimo solo per un po’ di tempo, cosicchè io possa riflettere al meglio sui sentimenti che provo per te >>.

Mi venne male a quelle sue parole e, sentendomi mancare la forza nelle gambe, mi dovetti appoggiare al tavolo.

Milo mi fu subito vicino e cercò di aiutarmi, ma lo spinsi via.

Le sue parole mi avevano ferito più di qualsiasi altra cosa e il fatto che avesse messo in dubbio l’origine del nostro amore, mi fece incavolare pesantemente.

<< Non ho bisogno della sua pietà, cavaliere dello Scorpione.

E poiché lei ha cominciato a credere di punto in bianco che il nostro amore non abbia più valore, io me ne vado da questa casa e non avrete più a che fare con me.

Per questo motivo vi lascio anche quest’oggetto, che pensavo avesse un valore per voi >>, gli risposi, sfilandomi l’anello e, posandolo sul tavolo.

Non gli diedi neanche il tempo di dire o fare qualcosa, poiché presi la mia maschera e scappai via, correndo il più velocemente possibile.

Quando mi ritrovai però per le scale che portavano alla casa della Bilancia, scoppiai a piangere a dirotto.

Dunque mi rimisi la maschera sul volto e sempre correndo, attraversai non so quante case, con il cuore in frantumi.

Il mio cuore, infatti, andava ai ricordi delle bellissime giornate, che avevo passato con Milo e che durante l’addestramento a Delfi, mi avevano fatto da sostegno...

I miei ricordi divagavano dal nostro primo appuntamento alla nostra prima volta assieme, per poi continuare con i ricordi dei momenti di tranquillità passati assieme prima della mia partenza due anni prima, fino alla gioia, che avevo visto nei suoi occhi, quando eravamo da soli nel giardino della biblioteca, neanche un mese prima ...

Con quei ricordi fluivano anche le mie lacrime, che erano veramente molte.

A un certo punto però, mi dovetti poggiare a una colonna di non so quale tempio, per riposarmi un attimo, poiché ero stremata dal dolore interiore che provavo, oltre che da quello delle ferite sulle gambe.

Guardando alla mia destra, vidi vicino alla colonna la sagoma di una persona, che mai avrei pensato di rivedere in vita mia...

A quel punto però, mi mancarono le forze e, prima di svenire, ebbi solo il tempo di pronunciare due parole: << Maestro Saga >>.





Nota dell'autrice: ed ora i due si sono lasciati...

Prego solo i lettori di non mandarmi maledizioni per questo capitolo, ma la storia purtroppo doveva procedere per questo binario.

Poi c'è la misteriosa comparsa di Saga...

Non posso dire nulla rispetto al prossimo capitolo, se non che ci sarà una sorpresa spero gradita.

Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono e recensiscono,

Ciao e al prossimo capitolo,

Lilith
  
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