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Autore: LouVelessy    24/02/2013    1 recensioni
2023.
"Ogni giorno, per me, diventa sempre più assurdo pensare a come siamo arrivati qui... Forse perchè non è stato per niente facile. Però rifarei tutto."
{ Ricordi degli OneDirection - a Larry Stylinson's story - Storia di un'amicizia - Spero vi piaccia, almeno la metà di quanto mi piace scriverla. Vivo per loro. Spero possiate comprendermi senza reputarmi una pazza. }
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SESTO CAPITOLO - What Strange Dream


 
 
Prendere nuovi ritmi quando sei abituato ad orari tutti tuoi, dettati dalla scuola, dalle uscite con gli amici, la voglia di stare in casa e rintanarti in qualche film o più semplicemente nei videogame, non è semplice. Soprattutto se nuovi ritmi vuol dire svegliarsi tendenzialmente presto, dormire poche ore per notte, fare esercizio fisico ed allenarsi per la voce, per la respirazione, per creare un gruppo. 
E per Harry era difficile il doppio, in quanto è sempre stato un ragazzo abitudinario. Cambiare gli ha sempre dato difficoltà al sol pensiero, ma un'esperienza come quella che si trovava ad affrontare per xFactor gli avrebbe cambiato la vita, non solo le abitudine. E lui lo sapeva, se lo sentiva sin dall'inizio. Forse per questo riusciva a star dietro ai ritmi un pò di più.
 
Abituarsi al luogo, la condivisione del bagno con gente poco più che sconosciuta, dividere la stanza con altri quattro ragazzi, uno più disordinato dell'altro. Insomma, parecchie difficoltà che però non sembravano spaventarlo, per la carica e l'entusiasmo che tutto quello che stava vivendo gli mettevano addosso. 
 
Si era abituato anche al letto nuovo già dopo la seconda notte, cosa altrettanto strana per uno come Styles, legato al suo cuscino ed alla durezza del materasso di camera propria. Ma come si dice, si fa di necessità virtù. E bisognava abituarsi al più presto, per poter riposare al meglio ad affrontare bene la giornata, sicuramente piena, che seguiva.
 
Era riuscito persino a sognare quella notte. Qualche cosa di incomprensibile, di quei sogni che il giorno dopo non li ricordi neppure. Ma si svegliò con la sensazione di un sogno rimasto a metà. Aperti gli occhi, prima di tutti gli altri, non solo in stanza ma in tutta la casa considerando l'orologio biologico mattutino firmato Styles, si rese conto che era davvero troppo presto, persino per i suoi di orari. 
 
Gli bastò poco per capire; c'era qualche cosa che lo infastidiva. Era una sensazione di caldo e di... poco spazio. Stava stretto. Si sentiva stranamente rintanato nel suo angolo, con il volto rivolto verso il muro e troppo vicino alla parete, tanto da sentirsi quasi mancar l'aria. Così fece per muoversi, per voltarsi ed acquistare quel paio di centimetri in più. Ma c'era qualche cosa che lo bloccava. O meglio, una presenza. 
Pochi attimi e mise a fuoco quello che il corpo sentiva. Non si era rintanato in quell'angolo del muro per un brutto sogno, perchè aveva freddo, perchè gli andava (?) ma perchè c'era qualcuno nel letto, insieme a lui. Ed essendo un letto ad una piazza, insomma. Lo spazio a disposizione era limitato! 
E di lì a poco arrivò chiara anche la consapevolezza di una mano poggiata sul proprio fianco, rilassata, che lasciava trasparire tutto il peso del braccio dell'altro. 
Ruotò il capo per capire, anche se gli occhi gonfi e assonnati, nonchè la poca luce nella stanza, gli permisero di vedere poco. Ma quel poco gli bastò per colmare quella che era solo una sensazione.
 
< Lou... > un sussurro, tra sè. Ed un sorriso, spontaneo, si impossessò del volto assonnato. < Lou? > lo chiamò piano, per non svegliare gli altri. 
 
L'altro emise un brontolio, un mugolare quasi infastidito, di chi non ha nessuna intenzione di svegliarsi. E la mano appoggiata sul fianco del riccio strinse appena le dita, mentre strusciava la guancia sul suo cuscino, accoccolandoglisi ancora più contro. 
 
Harry continuò a sorridere, pur non comprendendone il motivo. Era semplicemente una di quelle reazioni naturali, spontanee, che non comprendi ma che ti scivolano via, quando meno te l'aspetti.
Sorrideva mentre lo guardava lì, nel suo letto, stretto a sè, che dormiva. Rilassato. E il fatto che Louis al suo fianco dormiva rilassato, lo rilassò incredibilmente.
 
Fece per voltarsi, lentamente, e fu solo allora che il Tommo aprì gli occhi, quasi di scatto, come spaventato da quel movimento. 
Si guardarono per qualche secondo. Harry mentre riacquistava una posizione comoda, con la schiena schiacciata contro la parete, e Louis nel posto sbagliato - o quantomento un posto che non gli apparteneva, dovendo lui dormire al piano di sopra del letto a castello. 
 
< Facevi un brutto sogno... ti ho sentito... e... > si giustificò, con la voce impastata. 
Harry si limitò a sorridergli teneramente. 
< Non lo ricordo in realtà... ricordo solo di aver sognato... >
Parlavano davvero molto piano, per evitare di svegliare gli altri e soprattutto perchè non c'era bisogno di urlare. Erano uno ad un palmo di naso dall'altro. Non avevano bisogno di un tono elevato. 
Continuavano a teneresi occhi dentro occhi, ed i silenzi erano molto più lunghi delle parole. Avevano dei tempi tutti loro, come se in quel momento non c'era bisogno di dire altro. Gli sguardi parlavano per loro.
 
< Mi sentivo solo. > Louis parlò, dopo diversi istanti.
Harry rimase immobile per qualche altro secondo, poi portò una mano sul fianco di Louis e lì lasciò una carezza, leggera.
< Cosa fai? Mi racconti le bugie? > lo redarguì con il tono, ma riuscì ad essere tenero anche in quel preciso istante. 
< No è che... > il buio celò parte del rossore che gli ricoprì le guance, ma solo in parte in quanto il riccio si accorse comunque del leggero imbarazzo dell'altro, e così gli carezzò il fianco di nuovo, instintivamente. E Louis sembrò tranquillizzarsi a quel tocco. < ...ieri notte non ho chiuso occhio perchè ero agitato per oggi, e stanotte non riuscivo a dormire... ho guardato giù e tu riposavi e così ho pensato che magari... potevo mettermi qui al caldo... però ho fatto piano, non ti ho svegliato! Avevo solo bisogno di stare più tranquillo, ma poi ero così tranquillo che mi sono addormentato! > ed arrossì di nuovo.
< Non c'è nessun problema Lou, va tutto bene... > aveva un tono davvero rilassato, segno chiaro che per lui davvero non c'era nulla di male a trovarselo lì nel letto. Di fianco, faccia a faccia, stretti l'uno all'altro.
 
Rimasero a guardarsi per qualche altro minuto, sorridendo di tanto in tanto, come se i pensieri prendessero vita sui loro volti. Non c'era bisogno di dire altro. 
La mano di Harry rimase sul fianco di Louis per tutto il tempo, anche perchè non c'era alcun bisogno di scostarsi da lì, di allontanarsi dal corpo dell'altro. Non c'era alcun imbarazzo in quel contatto, anzi. Era come se i loro corpi si chiamassero, due calamite, due poli opposti che si attraggono e devono star vicino a tutti i costi.
 
Qualcuno in stanza fece un colpo di tosse ed entrambi si irrigidirono, come se quel rumore li avesse riportati velocemente alla realtà. Solo allora la mano di Harry scivolò via in fretta e Louis mise su la testa, facendo per alzarsi. 
< Torno su... rimettiamoci a dormire... > 
Harry, quasi sconcertato, annuì. < Sisi, fra un paio d'ore ci tocca alzarci... > calcolò secondo il suo orologio biologico, rimettendosi giù e chiudendo gli occhi, velocemente, forzandosi a farlo mentre sentiva il corpo dell'altro scivolare via, allontanarsi e lasciarlo solo, nella propria unica piazza. Con i suoi pensieri e quelle sensazioni nuove e strane.
 
Era riuscito ad addormentarsi, a dormire più tranquillo, perchè c'era Louis dietro di lui a stringerlo? Era questo il movito vero per cui si era ritrovato a riposare, a differenza della sera prima?
La notte prima aveva avuto parecchie difficoltà, e non era riuscito comunque ad avere un sonno continuato, sereno. Anzi. 
Avrebbe giurato che era per colpa della stanchezza accumolata durante la giornata, ma ora che Louis non impegnava più metà del proprio letto si ritrovò nuovamente inquieto.
Era la presenza del ragazzo a dargli quella pace? A rasserenarlo?
 
Sentì il letto cigolare appena ed un sospiro da parte di quello di sopra, flebile, che cercava a suo modo di acquistare una posizione comoda nel letto freddo. Forse anche lui pensieroso, forse entrambi confusi. 
Ed entrambi soli, con i pensieri e le sensazioni, con il calore che quel contatto ancora lasciava sulla pelle ed uno strano sentimento del tutto nuovo e sconosciuto a riempire le loro anime.









_________________________________angolo__autrice_________________________________________

Salve, sempre @LouVelessy (mi trovate su twittah e su tumblr con un blog totally Larry).
Come si va? 
Io dopo un periodo confusissimo, dove sono riuscita a postare solo una letterina in stile Larry, ritorno a scrivere di questa storia.
Di loro. 
Che ne pensate di questo capitolo? E' parecchio intimo, lo so. 
Ma è il primo momento che hanno solo per loro due, ed era giusto vedere e leggere solo di loro due. 
Al prossimo torneranno tutti gli altri, ve lo prometto.
Allora? Pensieri? Dubbi? Perplessità? 
Fatemi sapere, su.
Accettatissime come sempre, le critiche! 
Baci belle, e grazie.
  
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