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Autore: I am in love with a train    24/02/2013    1 recensioni
Premettiamo che questa è la nostra prima storia. Parla di cosa potrebbe succedere a quei tre uomini (che noi ovviamente stimiamo ma che amiamo prendere per il culo all day long u.u) se lasciati soli e allo sbaraglio. Billie ha comportamenti di un bimbo di 5 anni, Mike è la brava e buona mammina che accontenta tutti, e Tré è... Trè. Non sforzatevi a trovare un briciolo di senso in questa nostra opera (??) perchè non ne ha. We hope you enjoy it u.u!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Perchè, perchè??” Continuava a ripetersi Mike.
Ormai per Billie non esisteva più, e Trè era più il tempo che passava fuori a svolgere attività non  ben specificate, che quello che trascorreva con gli amici. Non si ubriacava nemmeno più! E quando tornava a casa non lo guardava nemmeno. Si aspettava almeno un “ciao” visto che lui era il padrone della casa in cui vivevano da ormai un mese, con la scusa di dover staccare la spina e stare lontani per un po' dalle loro famiglie rompiscatole.
E lui? Lui era considerato solo quando avevano bisogno di soldi o quando la dispensa era vuota. Neanche fosse stato la loro madre!
“Fortuna che ho ancora voi... se non ci foste potrei diventare realmente pazzo!!”
Mike era lì, fermo alla stazione, a osservare tutti i suoi amati treni.
“Siete gli unici che mi capiscano davvero...”
Quando si sentiva giù, o pensava di aver raggiunto il limite con i suoi amici con seri problemi mentali, il bassista veniva qui, ad ammirare tutti quei vagoni lucenti sfrecciare, e si sentiva rinascere.
Ebbene sì, a Mike piacevano i treni, anche se solo in pochi lo sapevano.
 
 “... Billie, dove hai detto che stiamo andando?”
“Trè, te l'ho ripetuto 20 volte, Mike è da almeno 2 giorni che è alla stazione dei treni, non sappiamo come sta e cosa più importante abbiamo finito tutti i soldi! Quindi ora andiamo là e lo riportiamo a casa, non m'importa se non vuole! Verrà via, costi quel che costi!” Sbottò il moro, facendo gesti poco opportuni, dimenticandosi per qualche secondo di essere lui alla guida dell'auto.
“Mh...”
“Che vuoi ancora?!”
“Nulla, sta calmo!! Ultimamente hai delle reazioni esagerate e poi stai sempre attaccato a quella stupida cravatta! Eddai Armstrong, cresci un po'!!”
“Senti, sono in astinenza da sigarette per colpa di quel taccagno di Mike, che non ne compra mai abbastanza! E poi non parlare male di Jenny, mostro!!”
“Oddio, gli hai dato anche un nome a quel coso?! A volte sembri proprio un idiota! Anzi, sei un idiota!!” Urlò Trè, tanto che divenne rosso come un pomodoro. Probabilmente i due stavano facendo una gara a chi urlava di più, tanto che i pochi passanti ai lati della strada furono costretti a tapparsi le orecchie per proteggerle dagli attacchi multipli che stavano ricevendo.
“Senti chi parla, quello che va a fare la spesa vestito da donna!! Perchè tu saresti quello normale?! Se non la smetti potrei commettere un omicidio! Non m'interessa se ci sono dei testimoni!”
E Billie faceva sul serio. Si era fermato in un parcheggio e si stava avvicinando in modo minaccioso al batterista. Nel frattempo lui si era schiacciato tutto contro la portiera, in preda al panico. Tentò di aprirla, ma l'amico aveva già bloccato tutte le vie di fuga.
“BJ, ragiona! Ti prego non farmi del male, ho ancora tutta la vita davanti, ho due figli... cosa farebbero senza di me?!”
Balbettò Trè, mettendosi quasi a piangere.
“Smettila di piagnucolare, Cool!”
Billie infilò una mano nella giacca dell'amico, e ne estrasse un piccolo pupazzetto rosa.
“Nuooaah!! Mr. Coniglino Morbidino noo!! Farò tutto quello che vuoi, ma lascia andare il mio amico!” Mentre lo diceva aveva le lacrime che gli scorrevano copiose sulle guance rosse, realmente spaventato per la piega che avevano preso le cose.
“Tu resta zitto per il resto del viaggio. E vedrai che al tuo amico non succederà nulla.” Scandì lentamente il vocalist, tenendo sempre stretto tra le mani il peluche.
“Ok ok, giuro sulle mie Converse che starò buono!!” Appena finita la frase strappò di mano all'amico-mostro il suo piccolo tesoro peloso.
“Spero tu abbia imparato la lezione!” Disse Billie risistemandosi sul  suo sedile e dando un'occhiata ai capelli nello specchietto.
Il viaggio continuò senza intoppi, Mr. Coniglino Morbidino posticipò di qualche giorno la sua morte, Billie riuscì a mantenere la sua fedina penale pulita e Trè il suo pupazzo preferito.
E i due, finalmente, arrivarono a destinazione. 

  
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