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Autore: Mels_36    24/02/2013    7 recensioni
Sebastian e Thad in una delle loro innumerevoli discussioni, con la gentile collaborazione dei protagonisti di Ricatto d’amore: Margaret, Andrew, e soprattutto Ramon(e).
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rating: Verde
Genere: Romantico / Fluff / Commedia
Pairing: Sebastian / Thad
Avvertimento: Nella storia vi sono diversi riferimenti al film Ricatto d’amore; chi non lo avesse visto potrebbe trovare qualche difficoltà nel comprendere tutti i passaggi.
Trama:Sebastian e Thad in una delle loro innumerevoli discussioni, con la gentile collaborazione dei protagonisti di Ricatto d’amore: Margaret, Andrew, e soprattutto Ramon(e).

 
 
 
 
 

The Proposal – What about Ramon ?



Una risata sguaiata che proveniva dal salotto.

Questo era uno dei rumori con i quali, da due anni a questa parte, Thad Harwood veniva accolto quando rientrava in casa. C’erano stati dei casi, fortunatamente rari, in cui invece il silenzio lo aveva avvolto dopo una frustrante giornata di lavoro, lasciandolo sorpreso e ferito; altre volte aveva dovuto combattere contro il frastuono della musica ad alto volume, che l’aveva costretto a tapparsi le orecchie mentre tentava di convincere il suo coinquilino a spegnere lo stereo.

Posò la sua valigetta nell’ingresso e si tolse la giacca, concedendosi dei movimenti lenti che contrastavano notevolmente con la sua forte voglia di scoprire cosa suscitasse l’ilarità della persona nella stanza accanto.

  “Tacos?”

Thad alzò gli occhi al cielo, sbuffando appena in segno di disapprovazione. Non poté, tuttavia, trattenere il sorriso spontaneo che affiorò sulle sue labbra: bastava una semplice parola pronunciata da lui per farlo sentire a casa.

  “No, sono il postino.”

Sebastian, seduto sul divano, girò appena la testa verso di lui, con il solito ghigno stampato sul volto.

  “Finalmente! Muoviti, prima che torni il mio ragazzo.”

Era ufficiale. Il cinico Sebastian Smythe era riuscito inaspettatamente ad introdurre quella parola nel suo vocabolario, sostituendola a termini che avevano per anni fatto parte della sua esistenza, quali “scopata occasionale” o “nessun sentimento”. Era stata quella la più grande conquista di Thad, il motivo per il quale quelle frecciatine su di lui non avevano più alcun effetto. O che, perlomeno, avevano come sola conseguenza uno schiaffetto leggero sulla nuca di Sebastian.

  “Sempre violento, hombre... Mi chiedo cosa succederà quando mi troverai veramente in atteggiamenti intimi con qualcun altro.”

  “Fidati, non vuoi saperlo.”

Sebastian si morse appena il labbro, non distogliendo neanche per un istante lo sguardo da Thad; aspettò che prendesse posto vicino a lui, per circondargli le spalle con un braccio e sussurrare vicino al suo orecchio, con voce bassa e piuttosto calda: “Sei irresistibile quando fai il duro”.

L’altro rabbrividì, come ogni volta che le loro pelli si sfioravano e i loro respiri entravano in contatto, legandoli in maniera indissolubile.

  “Come mai stavi ridendo, prima?”

Sebastian fece un cenno verso lo schermo del televisore.

  “La scena nel bosco di Ricatto d’amore.”

Thad lo fissò a lungo, incredulo e rassegnato allo stesso tempo.

  “Di nuovo? Lo avrai visto centinaia di volte.”

“Vero.” Un sorriso tutto denti, perfettamente made in Smythe, accompagnò l’affermazione successiva: “Ma è la prima volta che mi accorgo della tua presenza nel film.”

  “Di cosa stai parlando?”

Sebastian non rispose e riportò la sua attenzione sullo schermo, ghignando apertamente quando vide Margaret fare il suo ingresso in abito da sposa.

  “Tra pochi secondi farai la tua comparsa... Eccoti, finalmente!”

A quel punto Thad, decisamente perplesso per la presenza di una nota divertita nella voce dell’altro, volse lo sguardo verso la tv a sua volta, salvo inorridire nell’istante stesso in cui la telecamera indugiò sulla figura di Ramon.

  “Spero vivamente che tu stia scherzando.”

Sebastian cominciò a ridere apertamente, portandosi le mani all’altezza dello stomaco.

  “È un nano ispanico, esattamente come te!”

Dire che Thad era profondamente offeso da quelle parole minimizzava alquanto il suo stato d’animo in quel momento. Ma sapeva che, quando Sebastian entrava in modalità bastardo, l’unico modo per fargliela pagare era stare al suo stesso gioco.

  “Hai ragione, in effetti abbiamo qualcosa in comune. Anche io chiamavo la mia ex Mi Amor.”

L’occhiata che gli rivolse Sebastian fu più che sufficiente per farlo esultare silenziosamente.

Colpito e affondato.

  “Parli di quella ragazzina insulsa con cui stavi ai tempi della Dalton?”

Thad assottigliò lo sguardo, studiando la situazione per capire quanto in là potesse spingersi.

  “Non era affatto insulsa. Anzi, a dire il vero era proprio uno schianto. Persino Nick è rimasto a bocca aperta la prima volta che l’ha vista, motivo per il quale Jeff l’ha chiuso in camera per i due giorni successivi.”

Un lungo silenzio seguì quell’affermazione. Le labbra di Sebastian erano tese al massimo, segno che la rabbia e una leggera punta di gelosia lo stavano lentamente divorando. Thad non si scompose minimamente, avendo la certezza assoluta che il cervello dell’altro stesse lavorando febbrilmente per trovare una risposta adeguata. Fu per questo che, nel momento in cui lo vide rilassarsi, si preparò al nuovo attacco.

  “Non trovi che Andrew, invece, somigli a Clarington? Alto, muscoloso al punto giusto, con un sedere niente male...”

Thad si premurò di chiudere gli occhi e di contare mentalmente fino a dieci. Smythe aveva sferrato il colpo finale, quello che gli avrebbe regalato la vittoria: aveva colpito con estrema freddezza il suo punto debole, il motivo di tanti litigi e di tante urla, la ragione che li aveva fatti lasciare per qualche tempo, fino al momento in cui avevano capito di non poter fare a meno l’uno dell’altro.

   “Certo che sei proprio uno stronzo. Esattamente come Margaret” ci tenne a puntualizzare Thad, che stava tentando con tutto se stesso di mantenere la calma, combattendo contro l’impulso di alzarsi e andarsene, sbattendo dietro di sé la porta di casa.

Sebastian esibì un sorrisetto strafottente, con il quale decreteva la fine della sfida e si autoproclamava vincitore: aumentò la presa sul corpo di Thad e lo strinse quasi per dispetto, per fargli capire che doveva rimanere lì e subire le conseguenze dell’essere stato battuto.   

  “Ritenta Nachos, vedrai che la prossima volta sarai più fortunato.”

E fu in quel preciso istante che Thad si rese conto che quella volta, in un modo o nell’altro, l’avrebbe sconfitto definitivamente, cancellando quell’odioso sorriso dalle sue labbra. Osservò con attenzione Sebastian, perdendosi nel verde dei suoi occhi, e lo ringraziò mentalmente per tutte le volte che l’aveva costretto a vedere quel film, dandogli la possibilità di pronunciare, nel momento esatto in cui Andrew lo diceva a Margaret, un’unica e semplice parola.

  “Sposami.”

Vedere Sebastian sgranare gli occhi e boccheggiare, senza avere la minima idea di cosa rispondere, diede a Thad una delle più grandi soddisfazioni della sua vita. Era la prima volta che qualcuno riusciva a zittire Sebastian Smythe, che lo lasciava talmente basito da togliergli qualsiasi capacità di intendere e di volere.

  “Harwood, cosa...”

Ma Thad non gli diede la possibilità di continuare; si avvicinò alle sue labbra e vi sussurrò sopra, con dolcezza infinita: “Sposami, Sebastian.”

Si scambiarono un lieve bacio, durante il quale Thad sentì finalmente Sebastian rilassarsi e guardarlo con un’intensità tale da fargli arrossare le guance.

  “Ho paura, Thad.”

Non era vero, Thad lo intuì immediatamente; Sebastian stava solo seguendo un copione che non era stato scritto per loro, ma che corrispondeva alla loro storia: due persone troppe diverse e piene di difetti, che quando si trovano non possono fare a meno di diventare complementari.

  “Anche io.”

Il bacio che ne seguì era scontato, ma necessario: era mettere in chiaro che avevano preso un impegno serio e non si sarebbero tirati indietro, per nessuna ragione al mondo.

  “Se mi dici qualcosa sul mettersi in ginocchio, Smythe, ti uccido.”

Sebastian rise e fece scivolare la mano sotto la camicia di Thad, andando a sfiorare la pelle nuda con le dita.

  “Harwood, non ci siamo proprio. Neanche l’anello... Dovresti studiare le regole base del romanticisimo.”

  “Sebastian?“

  “Tacos?”

  “Smettila di parlare.
 









Note:
Prima di dire qualsiasi cosa relativa alla storia, ci tengo a precisare che "No, sono il postino" è un omaggio a Thalia, Vals e allora loro splendida Handwritten - storia che ho amato con tutto il cuore e che mi ha fatto ridere, piangere e soprattutto emozionare. Grazie per averla condivisa con noi <3

Per il resto, che dire? È la seconda volta che mi cimento in una Thadastian (la prima volta era stato nella raccolta per la Warblers Week, Le Chalet des Rossignols) e devo dire che è sempre un'esperienza incredibile :3
L'idea di questa shot è venuta Mercoledi, mentre stavo guardando Ricatto d'amore: ad un certo punto hanno inquadrato Ramon ed io, molto semplicemente, sono scoppiata a ridere associandolo per motivi ignoti a Thad. Il resto della trama è venuto da sé ^^

Bene, non credo mi resti molto altro da dire... Per chi vedesse rivedere la scena finale del film (quando Andrew si dichiara a Margaret *-*)  eccovi il link: 

Ricatto d'amorel'ultima scena il bacio

  
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