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Autore: Pontomedusa    25/02/2013    2 recensioni
Seguito di Birds of a feather.
Conquistare il mondo non θ una passeggiata, anche se Souther adesso non θ solo.
Ma lui e Azusa continuano ad avere visioni divergenti su alcune questioni, che diventano fondamentali quando si tratta di scendere in guerra.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Juda, Nuovo personaggio, Raul, Shin, Souther
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Birds of a feather'
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“Allora, Seitei, sta meglio l'Imperatrice?” chiede Juda, e mi scocca un sorrisetto.

“Molto meglio, anche troppo. Tenerla a letto θ un'impresa.”

Juda ridacchia.

“Se hai bisogno di consigli su come tenere a letto una donna, Sacro Imperatore...”

La mia occhiata di ghiaccio lo fa ammutolire.

“E dimmi, Juda, hai avuto il piacere di incontrare il giovane Rei, quando θ passato a trovare Azusa?”

Digrigna i denti.

“Fortunatamente no.”

Scommetto che ha fatto di tutto per evitarlo.

Si apre la porta. Θ Azusa, che entra con passo lento e languido, diverso da quello sciolto ed elastico che le θ solito. Indossa una specie di morbida tunica, lunga fino al ginocchio, che non le ho mai visto addosso, ed θ scalza.

“Tu dovresti essere a letto,” dico.

“A letto mi annoio, Seitei. Da sola, perlomeno.”

Mi scocca un sorriso malizioso.

Il modo in cui la guarda Juda non mi piace.

“Dove hai preso quel vestito?”

“Questo? Oh...lo tenevo per ogni evenienza. Non riesco a chiudere i pantaloni, mi premono proprio sulla ferita.” Mette il broncio.

“La soluzione migliore θ tornare a letto, cosμ non dovrai preoccuparti dell'abbigliamento.”

“Oh, Seitei, sempre cosμ severo...” dice con voce languida, e viene a sedersi sulle mie ginocchia.

Il fatto che si comporti cosμ di fronte a Juda mi mette a disagio; il mio disagio aumenta quando, a contatto col suo corpo, mi viene il sospetto che anche le mutandine le premessero sulla ferita.

“Azusa...”

“Oh, Seitei, il dottore ha detto che fra una settimana mi posso alzare.”

“Appunto: fra una settimana, non adesso.”

“Se adesso torno a letto, fra una settimana posso andare a fare una...commissione?”

“No!”

“Oh, Seitei...” Spalanca gli occhioni.

“Cosa vorresti fare, poi?”

“Oggi ho ricevuto...una visita. Da due amici.” Sogghigna.

Spero proprio che non fossero Rei e il manzo maledetto.

“E da chi, di grazia?”

“Bob e Todd.”

“Non so chi siano.”

Lei scoppia a ridere.

“Li hai giΰ visti, Seitei! Sono i miei...investigatori.”

Mi scocca un sorrisetto.

“Non dirmi che hanno trovato...”

“Sμ.”

“Dimmi dov'θ.”

“No, Seitei! I tempi non sono ancora...maturi.”

Mi scocca un'occhiata diffidente.

“E vorresti andare da lui?”

“Sμ, Seitei.”

“No, Azusa.”

“Ma...”

“Ho detto no.”

“A me sembra un'ottima idea,” interviene Juda.

Azusa lo fissa con gli occhi sgranati.

Anche io sono sorpreso, a dire il vero.

Juda sorride.

“Perchι no? In fondo, l'Imperatrice θ quasi morta per riunire a te il quinto Pugno; sarebbe un peccato lasciare il lavoro incompiuto,” continua. “E poi, non riceviamo notizie sui movimenti di Raoh da troppo tempo. Questo silenzio θ sospetto

Guardo Juda.

E rifletto.

“D'accordo, confettino. Ma tra due settimane. Devi guarire.”

“Grazie, Seitei!” e mi dΰ un bacio sulle labbra.

Mi alzo tenendola in braccio.

“E adesso, torniamo a letto.”

Azusa emette un urletto deliziato e, mentre mi dirigo verso la porta, lancio ancora un'occhiata a Juda.

Che mi scocca un sorrisetto malizioso.

 

 

Arrivo a cavallo al villaggio dove Bob e Todd mi hanno detto che abita Shu.

La ferita al fianco tira un po', ma ormai θ cicatrizzata.

Trovo la casa che mi hanno indicato, smonto da Syrio, e busso alla porta.

Mi apre un ragazzino. Quando mi vede, assume un'aria sospettosa.

“Chi sei?” mi chiede.

“Mi chiamo Azusa. Cerco un certo...signor Shu.”

Il ragazzo mi fissa in silenzio.

“Non ti dirς che sono disarmata, non lo sono mai...ma ti assicuro che non ho cattive intenzioni.”

“Lasciala entrare, Sheba,” dice una voce dall'interno.

Il ragazzino si fa da parte, ed entro.

C'θ un uomo seduto nella stanza. I suoi occhi sono spenti, e il viso θ segnato da profonde cicatrici. Mi sorride.

“Mmm...Salve. Sono Azusa.”

“Sμ, ho sentito. Siediti, Azusa.”

Mi siedo di fronte a lui. Rivolge il viso verso di me, come se potesse vedermi.

“Allora, Azusa, perchι sei venuta a trovarmi?”

“Be', io...sono...”

Per una volta, mi mancano le parole. Non so bene cosa dire.

“Lo so chi sei,” dice Shu. “Le notizie corrono, e qui non siamo tanto lontani dai territori del Seitei.”

“Uh be', allora...insomma...avrei una richiesta.”

“E sarebbe?”

“Be', non dovrebbe essere difficile, in fondo...mi dicono che la stella che guida la vostra vita θ quella della Benevolenza...e noi vorremmo appunto che ci prendeste...a benvolere.”

Shu scoppia a ridere.

“Souther vuole la mia benevolenza?”

“Io e il Seitei, sμ.”

Una mezza veritΰ non θ una bugia, no?

“E perchι mai?”

“Be'...”

Non so perchι, ma mi ispira fiducia. Decido di dire una veritΰ intera.

“Quando Nanto si divide, Hokuto compare. Noi vogliamo riunire Nanto...”

“...per fare cadere Hokuto?!”

“Esatto. Raoh ci dΰ molto, molto fastidio.”

“Non mi sembra lo stile di Souther. La sua tecnica sarebbe mandare uomini su uomini a morire contro i soldati di Raoh, fino a giungere a una conclusione.”

“Sμ, il Seitei θ uno sprecone. Ma io sono piω oculata.”

Sorrido, anche se poi mi viene in mente che lui non puς accorgersene.

“Sai, Azusa...io e Souther eravamo molto amici, un tempo.”

“Lo so.”

“Allora sai anche come ho perso la vista?”

“Sμ.”

Mi agito sulla sedia, a disagio.

“Forse perς non sai che quando Souther ha cominciato a raccogliere un esercito e ad occupare villaggi, io ho organizzato una resistenza.”

“No, questo non lo sapevo.”

“Non erano eroi, erano solo povera gente che voleva vivere in pace, ed era disposta a combattere per questo. Ma poi le cose sono cambiate...”

“In che senso?”

“I villaggi non sono piω stati occupati, ma annessi. I soldati hanno smesso di spadroneggiare, agli abitanti veniva lasciato abbastanza cibo da permettere loro di vivere dignitosamente...”

“Oh.”

“...e cosμ, la resistenza si θ sciolta. I miei uomini non avevano piω motivo di combattere. Cosμ, mi sono ritirato qui.”

“Be'...non ho capito se θ bene o male.”

“Qual θ stata la causa di questo cambiamento, Azusa?”

“Oh...ho sentito dire che un giovane ufficiale, molto affascinante...”

Shu scoppia a ridere.

“Giΰ, lo immaginavo. Il pugno di ferro di Souther, nel guanto di velluto di Azusa, sta mietendo molti piω successi.”

“Lo prendo come un complimento.”

“Θ un complimento, Azusa. Ma non sono sicuro che sia bene. I villaggi sono comunque sotto il vostro dominio, non sono veramente liberi.”

“Un piccolo villaggio, da solo, θ continuamente esposto ad attacchi...non solo da parte nostra. Lo dico per esperienza. Le alleanze sono vantaggiose per entrambi.”

“Θ il tuo punto di vista. D'altronde, non θ un caso che tu sia stata attratta dalla stella del Comando.”

Non l'avevo mai vista sotto questa luce.

“Be', insomma...possiamo sperare...nella vostra...amicizia?”

“Nonostante tutto...non sono mai riuscito ad odiare Souther.”

“Ho l'impressione che non siate in grado di odiare nessuno.”

Sorride.

“Forse θ vero, Azusa. E poi tu mi piaci.”

“Bene!”

Batto le mani.

“Non vedo l'ora di dirlo al Seitei.” Sogghigno.

“Sei proprio sicura che ne sarΰ contento?”

“In realtΰ, no. Ma lo metterς di fronte al fatto compiuto, e non potrΰ protestare piω di tanto.”

Shu scoppia a ridere.

“Sei proprio divertente, Azusa.”

“Anche questo, lo prendo come un complimento.”

“Sμ, θ un complimento, ed θ una cosa buona.”

“Grazie, Shu,” dico. Tendo una mano con l'idea di sfiorare la sua, ma lui allunga il braccio e me la stringe, con naturalezza. Quest'uomo mi fa un po' paura; da come si muove, non sembra per niente cieco. Meno male che ora anche lui θ nostro alleato.

Sento trambusto all'ingresso. Mi volto verso la porta, e sfodero il coltello. Anche Shu si alza e si mette in posizione d'attacco.

Sfondano la porta, entrano alcuni uomini; uno afferra Sheba, che non fa in tempo a reagire.

Guardo oltre di loro, attraverso l'uscio sfondato, e vedo un intero reggimento con le insegne del Sacro Imperatore.

Cosa diavolo...

“Arrenditi Shu,” dice uno degli uomini, che riconosco come uno dei nostri ufficiali. “Vieni con noi, o massacreremo tutti gli abitanti di questo grazioso villaggio.”

“Io non penso proprio!” dico. “Vi ordino di lasciare questo villaggio adesso!”

“Lady Azusa,” mi dice l'ufficiale, “per ordine del Seitei, in questa operazione siamo esonerati dall'obbedire a voi.”

“Che cosa?!”

“Rispondiamo direttamente a lui.”

Mi sento mancare la terra sotto i piedi. Come ha potuto...

“Sμ,” dice Shu. “Mi arrendo. Ma non fate del male a questa povera gente.”

“Molto saggio da parte tua,” dice l'ufficiale, mentre due soldati prendono in consegna Shu.

“Shu,” dico, “io...non sapevo...te lo giuro...”

Mi scocca un sorriso triste.

“Non preoccuparti, Azusa. Ti credo. Ricorda solo che sei migliore di quello che credi.”

Non riesce a dirmi altro, perchι lo trascinano via.

   
 
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