L’angelo
nero.
Il sole non gli scaldava la
pelle.
Infreddolito Goku era sdraiato
sull’erba, una vocina lontana cercava
di ridestarlo, ma lui s’impose di ignorarla.
“Papà sveglia, papà”
dannazione,
la confusione nella sua mente gli impediva di ragionare.
Cos’era successo realmente?
Era solo e gli parve di
avvertire che qualcosa era cambiato dentro di lui.
“Papà hai fatto il bagno nel
ruscello, sei nudo”
“No, io.” Quelle sensazioni
erano dappertutto, il
corpo bagnato di
sudore e le sue mani ancora le sentiva sulla pelle.
Un sogno, sì era stato un sogno.
Sorrise Son goku, e sollevò le
palpebre pesanti.
“Goten”
mormorò vedendo il visino
impensierito.
“Fallo adesso colpiscilo” udì un
sussurro lontano e ancora prima di capire vide la sua mano sollevarsi,
si
ritrovò in bilico a lottare contro se stesso.
“No non voglio”
Il mondo attorno a lui si
dissolveva, i colori si erano amalgamati spegnendosi, vedeva solamente
delle
ombre, nere.
“Camminò a tentoni, sentiva una
voce di donna devastargli la mente.
“Dammi la prova” gli intimò, il
guerriero si prese la testa fra le mani, ma lei continuava a
persuaderlo, facendolo sentire
unico e speciale.
Non riusciva a capirne la
ragione, ma era costretto.
Il gelo era sceso su di lui.
“Papà stai male?” si voltò e
il
bambino trattenne il respiro
Quegli occhi erano arsi dalla
rabbia, dalla voglia di colpirlo.
Gli si gettò contro e senza
esitare lo scaravento contro una roccia.
Un lamento, una lacrima.
Stava picchiando suo figlio.
“Sei finito” il modo in cui
pronunciò quella parola gli permise di riconoscere
un’innegabile verità.
Lei gli aveva rubato l’innocenza
privandolo della sua innata generosità, piantando in lui le
radici del male.
Un male profondo e inguaribile.
E ora era lì pronto a colpire,
sprezzante nel vedere le lacrime e il tremore del piccolo saiyan.
Si spinse in avanti, rise, succube al volere di lei sentendo l'odio
scavargli nel profondo dell’anima.
Continua...
Grazie alle persone che hanno
letto e recensito lo scorso capitolo.
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Ciao