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Autore: eli_rogers    25/02/2013    1 recensioni
Avevano litigavano e non si sentivano da due giorni. Lei aveva deciso di andarlo a prendere a scuola per fargli una sorpresa. Era lì, fuori da scuola ad aspettarlo. Voleva sistemare la situazione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Avevano litigavano e non si sentivano da due giorni. Lei aveva deciso di andarlo a prendere a scuola per fargli una sorpresa. Era lì, fuori da scuola ad aspettarlo. Voleva sistemare la situazione.
Lo vide e fu un tuffo al cuore. Con quei ricci sempre spettinati, quegli occhi castani sempre allegri e quel sorriso, cavoli se era bello il suo sorriso.
Aspettò ad andargli incontro, ma quando si incamminò era troppo tardi. Lo vide avvicinarsi ad una ragazza e vide quella stessa ragazza saltargli addosso baciandolo, lui ricambiò il bacio incurante degli sguardi altrui.
Troppo tardi lui si accorse della sua ragazza. La vide e capì che lei aveva visto tutto. Era immobile con il volto rigato dalle lacrime e negli occhi una tristezza che uccideva. Cercò di andarle incontro, ma appena lei lo vide avvicinarsi corse via. Non voleva parlargli, non voleva dargli il tempo di accampare una scusa idiota e non volerla dargli il tempo di illuderla, con il suo sguardo da cane bastonato, dicendole che non l’avrebbe fatto mai più.

Erano tre settimane che evitava le sue chiamate, i suoi messaggi , le sue mail e i suoi messaggi su Facebook. Evitava tutti i luoghi da lui abitualmente frequentati, non voleva più sentire parlare di lui. Voleva disintossicarsi dalla sua presenza. Quelle tre settimane erano state strazianti.

Lei stava uscendo di casa per andare in biblioteca e lo vide con le spalle appoggiate al portone d’ingresso. Era indecisa se tornarsene a casa e barricarcisi dentro o uscire e affrontarlo. Affrontarlo significava rivedere quel bel ragazzo che con un solo gesto le aveva distrutto il cuore. Si fece coraggio e uscì.
Sentendo la porta aprirsi lui si spaventò e si voltò. Si meravigliò di vedere quel viso che così tanto gli era mancato. I capelli mossi, che solitamente teneva sciolti e con i quali gli piaceva giocare, erano raccolti in una severa coda alta e gli occhi erano gonfi, segno di lunghe notti insonni. Vedendoli sentì un colpo al cuore. Era colpa sua se lei si trovava in quella situazione.
Lei tentò di uscire facendo finta di non vederlo, ma lui la bloccò. Da due ore era sotto casa sua speranzoso di vederla. Voleva parlarle, voleva spiegarle che quel bacio era da dimenticare, non significava niente  e non valeva niente.
“Da quanto tempo” disse cercando di essere spiritoso, ma il suo tentativo fu vano. Lei teneva gli occhi bassi, non voleva guardarlo in faccia.
“Senti devo andare. Scusami.” Cercò di staccarsi lei, ma il ragazzo le stringeva il braccio per impedirle di andarsene. “Dobbiamo parlare” “Non c’è niente da dire” “Invece si” “Bene, allora parla. Dimmi perché ti sei fatto quella cretina davanti a me. Dimmi perché sono io quella che cade ogni volta, che sta male se litighiamo. Dimmi perché, nonostante il male che tu mi hai fatto, io sono qui a morire per ogni tuo sorriso come se fosse la prima volta che lo vedo” Dagli occhi prima velati, scendevano copiose lacrime “Dimmi perché io sono ancora innamorata pazza di te” Si era sfogata. Era la prima volta che diceva quelle cose davanti a lui. Adesso però si sentiva molto meglio, come se si fosse tolta un peso dal cuore.
 Lui era rimasto in silenzio ad ascoltarla e a pensare a tutto quello che lei aveva detto. Era ipnotizzato dalle parole che uscivano da quelle labbra che voleva tanto baciare. Aveva mollato la presa sul braccio della ragazza, la quale aveva sfruttato quel momento per scappare via.
Lei lo amava. E lui? Lui la amava? Si, l’amava. Non gli importava quello stupido bacio. Lui voleva stare con lei, voleva baciare lei, voleva lei.
La rincorse e la raggiunse in biblioteca. La trovò e la trascinò fuori. “Non mi hai fatto parlare” “Hai ragione. Alla fine eri tu quello che voleva parlarmi” disse la ragazza accennando un mezzo sorriso. E lui la baciò, non aveva resistito. Le sue labbra erano così morbide, le erano mancate. Lei, all’inizio, sembrò non capire poi però approfondì quel dolce bacio. Si staccarono per riprendere fiato e lui soffiò sulle labbra di lei un ti amo. Era la prima volta che glielo diceva e lei si sentì il cuore scoppiare di felicità, non più di tristezza.

“Per quella storia del bacio…” “Non voglio più sentirne parlare. Tutto quello che voglio sei te. Adesso” Lui rise e iniziarono a baciarsi. 

  
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