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Autore: theplatypus_    25/02/2013    2 recensioni
Quel diario era la testimonianza di ciò che avevo fatto, imparato e soprattutto amato durante il mio sesto anno ad Hogwarts.
E dunque, potevo benissimo dire che, come lo amavo alla follia, lo odiavo con tutta me stessa.
Perchè? Perchè tutte le mie bugie ed i miei tradimenti erano racchiusi lì dentro. E se qualcuno, chiunque esso sia, lo dovesse trovare...probabilmente mi avadakedavrizzerei da sola.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                                    Una bevuta tra vecchi nemici.






Pov. James



Ieri il banchetto è stato alquanto deprimente, ho mangiato giusto due cosce di pollo e me ne sono filato nei dormitori. Fortuna che sapevo la parola d’ordine.
Dopo aver perso la pazienza con la Signora Grassa, entrai nella Sala Comune e mi afflosciai sulla poltrona davanti il camino. Era come se durante l’estate fossi cresciuto, tutto era cambiato.
Mi passai una mano tra i capelli e sentii che erano ancora umidi dal bagno nel lago. Se  Sirius non mi avesse buttato nell’acqua gelata, ora non avrei il raffreddore e, probabilmente, sarei un tantino più grintoso di ora.
Mi alzai, per vedere se il bottino che avevamo lasciato io e miei malandrini l’anno scorso, c’era ancora.
Girai a destra, verso la porta dei dormitori, poi, con la bacchetta pronunciai un lumos maxima per vedere il segno che avevamo lasciato sulle pietre incastrate. Non appena lo trovai, dissi a basa voce ‘Ramoso’ e di colpo quattro piastrelle si spostarono e lasciarono al loro posto una specie di piccola cava.
Sorrisi e allungai il braccio per vedere se qualcuno aveva  scoperto il passaggio e svuotato tutto. E invece trovai tutto al suo posto.
Cacciai la prima bottiglia di whisky incendiario che trovai, presi due bicchieri di vetro sempre dalla cava e me ne andai a sedere sulla poltrona.
Sapevo che nessuno mi avrebbe visto…o preoccupato.
Quelli del primo erano occupati con lo smistamento, quelli del secondo volevano  guardarlo per la prima volta senza essere loro sotto il cappello e beh, quelli dal terzo in poi avrebbero fatto finta di niente o si sarebbero aggregati a me per ricevere un po’ di quella fortuna.
Mi accorsi che stavo perdendo la mia lucidità quando iniziai a parlare da solo e a mandare a fanculo le piante di erbologia.
Anche perché, forse, quando è entrato una sconosciuta nella Sala Comune, le ho iniziato a urlare contro poiché stava facendo entrare troppa luce, nonostante fosse sera.
Dopo che la sconosciuta mi ebbe puntato addosso la sua bacchetta, riconobbi che non era una sconosciuta e misi a fuoco la figura davanti a me. Lily Evans in persona, signori e signore. Ed anche più figa del solito. O magari ero io che vedevo tutto più eccitante quando ero sbronzo.
« Ah…sei tu Evans… »boccheggiai.
« Lieta di vederti ancora una volta sbronzo, Potter ».
Feci un gesto con la mano, come se stessi scacciando un insetto, ma probabilmente dovevo sembrare un po’ goffo perché la rossa scoppiò a ridere.
« Posso chiederti una cosa, Evans? »
« No, non voglio sapere quanto sperma vendi… ».
Avevo intenzione di ridere, ma ciò che uscì dalla mia bocca era una cosa più simile a un rutto.
Mi accasciai sotto la finestra con le gambe distese a terra e con la bottiglia (quasi vuota) accanto a me.
« Adesso si che sembri uno di quei barboni disadattati » stranamente, la rossa si sedette accanto a me. La cosa mi stupiva, perché in condizioni normali non l’avrebbe mai fatto e adesso il mio alito puzzava anche di piscio. « Comunque…dicevi? »
All’inizio venni preso alla sprovvista, dovevo essere davvero ubriaco fradicio.
« Ah si… perché non mi hai ancora sequestrato la bottiglia e non lo sei andata a dire a qualche professore? »
Evans parve rifletterci su un momento, poi si decise a rispondere.
« Chi ti dice che non lo farò? »
« Boh…il mio sesto senso anch’esso ubriaco? ».
Stavolta fu lei a ridere. Non mi ero mai accorta di quanto fosse bella quando rideva.
« Evans, hai una bella risata. » dissi, avvicinando le labbra alla bottiglia per prendere un altro sorso.
La rossa mi guardò e, se possibile, divenni ancora più rosso di prima.
« Posso…? » indicò la bottiglia mezza sbavata e quasi finita.
Prima la guardai stralunato, poi, essendo ubriaco, credo, acconsentii con un gesto vacuo.
La guardai prendere la bottiglia con due dita, credo perché schifata, e avvicinarla alle sue labbra. Le sue labbra. Quelle labbra pallide e morbide. Il whisky le scivolò sul collo ed io dovetti trattenermi per non saltarle addosso.
La rossa, dopo aver fatto il suo sorso, tossicchiò pesantemente.
« Era il tuo primo whisky incendiario? » le chiesi guardandola.
« Emh…credo di no, insomma…»
« E’ così, eh? » mi guardò e ammise con lo sguardo basso « Lieto di essere stato quello della prima volta ».
Solo dopo cinque minuti mi accorsi della stronzata che avevo detto.
« Emh…non intendevo quello…» dissi cercando di giustificarmi.
Evans si alzò e pensai che se ne volesse andare, forse irritata.
Invece no, prese la bottiglia e bevve il whisky rimanente nella bottiglia.
Dopo aver bevuto, abbassò la testa e si asciugò la bocca con la manica della giacca.
« Ce n’è dell’altro? »
 
 
Pov. Lily


Mi accorsi di star ridendo a crepapelle senza che ricordassi la battuta che Potter aveva fatto.
Mentre continuavo a ridere senza motivo, girai la testa verso sinistra: tre bottiglie vuote di whisky incendiario erano sparse sul pavimento.
« Strano…qualcuno dovrebbe pur ritornare adesso » Potter ruppe il selenzio.
« Magari è più presto di quel che pensiamo »
Annuì, lasciando cadere le braccia sul pavimento e due dita andarono a finire sulla mia coscia nuda.
Potter sobbalzò e allontanò subito la mano dalla mia gamba.
« Scusami… »
Lo guardai e feci spallucce.
« Tanto probabilmente domani non ricorderò più niente. E se lo farò, beh…prega per te »
Potter si alzò sulle ginocchia, mi venne vicino e mi guardò negli occhi.
« E’ proprio questo il brutto… » Mi prese la mano e la toccò con la sua sudaticcia « Non ricorderai questa bellissima serata…mentre io si » Lo guardai allibita. Che voleva dire? « Sai, sono abituato all’alcol…così dovrò mentire su ciò che è accaduto oggi ».
Fu come una scossa elettrica. Io e Potter eravamo ubriachi fradici e stavamo vicini, fin troppo. Ci vollero cinque minuti prima di ricordare a me stessa che io odiavo Potter.
Mi alzai con uno scatto.
« Non devi preoccuparti…non è successo un bel niente. ».
E con questo me ne salii ai dormitori, lasciandolo con la sua bottiglia di whiskey incendiario mezza vuota.
  
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