Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: SeraUsa    12/09/2007    5 recensioni
- Non può essere…?? - piagnucolò Bunny al colmo della disperazione. - Sono sicura che si possa trovare rimedio a qualsiasi cosa abbia detto o fatto di sbagliato. Noi due siamo destinati a stare insieme! – urlò nella penombra del corridoio.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5: Non odiarmi.

 

- Bunny sono sempre io… credo dovremmo mettere da parte le nostre ostilità in questo momento: Chibiusa è qui da me, ma sta male... e succedono cose strane. Io non credo che sia una bambina...  normale, voglio dire… gli esseri umani non svaniscono nel nulla. Io credo che tu debba venire qui appena ascolterai il messaggio, fai presto ti prego.

 

Era distesa sul suo letto, un braccio a coprire gli occhi, il cellulare incollato all’orecchio.

 

Forse era la centesima volta che ascoltava quel messaggio nella sua segreteria, o forse l’aveva ascoltato ancora di più, fatto sta che non sapeva che fare. Sentire la sua voce le procurava un grande dolore al cuore, le batteva talmente forte che quasi le faceva male ogni suo veloce palpito.

 

Dopo quello che era successo al parco, si sentiva tradita da lui al quale aveva donato tutta la sua fiducia, al quale aveva confessato ogni sua minima paura e ogni sua piccola preoccupazione. Come una bambina indifesa, si era sempre cullata tra le sue braccia alla ricerca di riparo e protezione da qualsiasi sua difficoltà.

 

Ed ora, per la prima volta dopo tanto tempo, era sola a prendere quella difficile decisione mentre mille dubbi continuavano ad affacciarsi come incubi nella sua mente.

 

E se fosse stato solo un pretesto? Solo una scusa per parlare con lei? Una… “trappola”?

 

Come aveva potuto farle una cosa del genere e soprattutto proprio con Rea, una delle sue migliori amiche, che forse arrivata a quel punto non sapeva neanche se poteva definirla più tale…

 

Forse un giorno l’avrebbe perdonata, sì ma un giorno molto remoto, forse in vecchiaia con molta maturità avrebbe anche potuto farlo… o Santo Cielo ma che andava pensando? Non le avrebbe mai dato il suo perdono finché avrebbe avuto vita sulla Terra.

 

E le altre ragazze?

 

A giudicare dal loro sguardo forse non sapevano niente, anzi sicuramente era così. Credevano di aiutarla, invece… bè forse a modo loro l’avevano fatto, perché se non fosse stato per loro Bunny sarebbe ancora in un labirinto di incertezze riempito di mille pensieri, che il suo cervello si ostinava a fare, cercando di capire il motivo per il quale il suo unico amore l’aveva abbandonata così improvvisamente.

 

E anche se non ci poteva ancora credere, finalmente però aveva capito la motivazione: l’aveva lasciata per Rea.

 

Era duro ammettere la verità… ancora di più se risultava così evidente.

 

Sì, ma allora perché Marzio aveva avuto quella rissa con Seiya poco fa? Quale ragione l’aveva spinto a pestare così forte quel povero ragazzo?

 

Tanti pensieri continuavano a strisciare veloci come serpenti nella sua mente ormai annientata da qualsiasi sollievo.

 

Riaprì gli occhi improvvisamente. Le pareva di aver sentito un rumore… possibile che avessero suonato il campanello e lei non se ne fosse accorta? Spostò il braccio dal viso, e per un attimo rimase accecata dalla luce del neon affisso al soffitto, e ancora sbattendo le palpebre per cercare di mettere a fuoco le scale, si diresse verso la porta d’ingresso.

 

Chi diavolo poteva essere ancora a disturbarla proprio in quel momento?

 

I suoi genitori non c’erano, avevano portato Sam fuori città per una gara di karaté e sarebbero ritornati solo entro due giorni.

 

- Chi è? - priva di alcuna intonazione, la sua voce arrivò debole all’orecchio di Marta, che addirittura si ritrovò a pensare che la sua amica si fosse addormentata.

 

- Ehm… tesoro sono io… posso entrare?

 

Bunny tirò un grosso sospiro di sollievo. Marta era senza dubbio l’amica che la capiva meglio… per carità, non voleva togliere nulla alle altre, ma loro due erano davvero molto simili caratterialmente e forse anche un po’ fisicamente.

 

Il sorriso, stanco ma pur sempre sincero, con il quale accolse l’amica, svanì di fronte alla sua espressione seria e preoccupata.

 

- Marta che succede? - In quel momento le passò per la testa ogni tipo di pensiero. Marta non accennava a parlare, si limitava a guardarla con amorevole comprensione, tuttavia sembrava quasi stesse cercando le parole più adatte per affrontare un discorso fin troppo difficile… lo si capiva dal suo continuo farfugliare.

 

- Che succede- rispose bisbigliando, quasi tra sé e sé, le esatte parole dell’amica. - Bunny… lo sai che la piccola Chibiusa sta male? Che scema… certo che lo sai, lui te l’ha detto… ecco Bunny…, io credo che tu debba andare. Lui ha bisogno di te… lei ha bisogno di te!!!

 

- Basta Marta! Credevo che almeno tu fossi dalla mia parte, e invece… - fece per chiudere la porta, ma Marta, tenendola saldamente, proseguì il suo tanto pensato discorso.

 

- Bunny… ecco… oh basta, è inutile che ci provo, i discorsi preparati non sono il mio forte, lo sai. Bunny…, io non sono nessuno per dirti cosa devi o non devi fare, ma guardo i tuoi occhi e vedo la sua stessa espressione: amore e tristezza. Bunny, io non so perché Marzio ti abbia lasciata, ma credo sia per un motivo che non sei tu. Ma non è questo il punto, non sono venuta qui per prendere le sue parti. Bunny, Chibiusa sta davvero male… lei… ecco, lei… sta svanendo.

 

Le cadde il mondo addosso.

 

Come aveva potuto dubitare delle parole di Marzio fino a quel punto? Come aveva potuto pensare che lui avesse usato una così banale scusa per poterla incontrare? Avrebbe dovuto saperlo che quando si trattava di Chibiusa lui era sempre sincero… e onesto, e poi lui non era tipo da scherzare ed approfittare di una situazione per ottenere i propri vantaggi. Eppure, ultimamente non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era cambiato talmente tanto… o forse era lei che lo guardava con occhi diversi.

 

- Bunny… ci sei? Hai ascoltato cosa ti ho detto? - Marta sventolò più volte una mano davanti allo sguardo incantato dell’amica.

 

Bunny non fiatò nemmeno. Voltò lo sguardo verso Marta, la quale catturò immediatamente la piccola sfumatura di paura, per troppo rimasta nascosta, che stava per trasformarsi in panico allo stato puro se non l’avesse tranquillizzata sulla salute della piccola… Eppure non c’era niente di cui stare tranquilli.

 

- Bunny vedrai che andrà tutto bene, ma adesso andiamo. - le disse cercando di essere più convincente possibile, anche con se stessa.

 

Bunny non credeva che le sue gambe potessero correre così velocemente e sopportare un tale sforzo, ma corse, corse disperatamente fino a che i polmoni le fecero male a causa dei respiri troppo corti e violenti, corse ancora fino a che non riuscì ad intravedere il grande portone del condominio di Marzio.

 

Aveva la vista appannata, tanta era la rabbia che le bruciava per essere stata così sciocca da aver messo davanti il suo dannato egoismo alla salute di una bimba così piccola… Eppure in un secondo, la paura e l’ansia di vederlo ancora una volta, ora che sapeva, le bloccarono le gambe ad un passo dai tre gradini che l’avrebbero condotta fino al citofono.

 

- Bunny che ti prende? Andiamo! - avrebbe preferito che lo facesse lei, ma Marta non potè aspettare un minuto di più. Bunny si limitò ad ascoltare passivamente il breve dialogo tra Marzio, che evidentemente si aspettava di sentire la voce della sua testolina buffa, e Marta. Si sentì letteralmente trascinare dentro, fino davanti alle porte dell’ascensore…

 

Era preoccupatissima per Chibiusa ma non se la sentiva di affrontare Marzio.

 

Altri problemi, la sua vita era fatta solo di problemi e di guai da risolvere. Non ne poteva più, voleva una vacanza dalla sua vita. Voleva staccare la spina del cervello e riuscire anche solo per un attimo a non pensare più. Che bello sarebbe stato poterlo realmente fare. In quel solo attimo avrebbe finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo senza la preoccupazione di doversi occupare d’altro.

 

Dio non stava succedendo a lei, no non a lei… ormai era arrivata, era lì davanti, c’era solo la porta a dividerli…

 

Con un gesto meccanico afferrò le chiavi dalla tasca avvicinandole alla porta ma poi restò con la mano sospesa a mezz’aria… ma che stava facendo?

 

Dopo tutto quello che era successo, non poteva di certo entrare in casa di Marzio senza bussare come era sua abitudine fare prima che si lasciassero, così senza pensarci su due volte suonò quel dannato campanello.

 

Un tocco lieve ma deciso fece sobbalzare il padrone di casa seduto a guardare la piccola su di una poltrona. Sollevò i gomiti dalle ginocchia e si avviò verso la porta pregando chiunque ci fosse in cielo di trovare Bunny al di là.

 

Le sue preghiere furono ascoltate.

 

Bunny era ferma dietro l’amica, aveva le mani nella tasca del giubbotto, il capo chino, non osava guardarlo in viso.

 

Marzio non riusciva a muoversi, era come immobilizzato, non riusciva a compiere alcun gesto eppure desiderava tanto stringerla a sé.

 

- Dov’è? – chiese Marta guardandosi di sottecchi l’amica alle spalle.

 

- In camera da letto. – le rispose dopo un attimo di esitazione, non staccando gli occhi dalla sua amata.

 

Marta annuì e guardò la guerriera della luna alle sue spalle, ma non entrò nella stanza bensì raggiunse le amiche nella cucina, voleva lasciarli un po’ soli.

 

Marzio vide Bunny passargli dinanzi, il profumo dei suoi capelli mischiato a quello della sua soave pelle, quel profumo così familiare e quotidiano, gli giunse alle narici quasi a stordirlo tanto che per un attimo scordò quasi di averla lasciata.

 

Ma non era così e Bunny non l’aveva neanche salutato.

 

La bionda entrò in camera e sfilandosi velocemente il giubbotto si avvicinò al letto dove giaceva la bambina e subito le toccò la fronte, era ancora bollente. Povera piccola.

 

Abbassando gli occhi affranta, Bunny si allontanò di un passo portandosi le mani al petto proprio nell’attimo in cui Marzio le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla in un gesto naturale.

 

- Ha la febbre molto alta, l’ho controllata poco fa. – affermò preoccupato guardando la piccola giacere inerme in quel lettone così tanto più grande di lei.

 

La ragazza alzò il capo di scatto, molto infastidita dal suo tocco. Aveva dovuto compiere un enorme gesto per andare a casa sua ed era meglio mantenere le distanze per non rischiare di dimenticare tutto il male che le aveva fatto.

 

- Toglimi immediatamente le mani di dosso! - scandì con tono glaciale, allontanandolo bruscamente. Era arrabbiatissima.

 

- Bunny… - mormorò non riuscendo a credere alle sue orecchie. Non l’aveva mai sentita usare un inflessione del genere soprattutto nei suoi confronti.

 

- Non toccarmi mai più, non stiamo più insieme quindi non sei più autorizzato a farlo! – continuò con la stessa intonazione puntando le sue iridi gelide nelle sue perplesse.

 

- Ma amore… - quella parola gli era scivolata via dalla bocca spontaneamente, non era riuscito a trattenerla. Era stato il suo cuore a suggerirgliela che mai, neanche per un solo attimo, l’aveva dimenticata.

 

Era davvero troppo.

 

Nel sentire quella parola così intima, quella parola che al solo udirla prima le avrebbe riscaldato il cuore, ora le fece crescere una rabbia dentro mai avuta prima.

 

Il suo cuore non riuscì a reggere oltre. Esplose.

 

- E non chiamarmi amore, non sono più il tuo amore! – gli urlò contro, stringendo le mani in due pugni.

 

- Oh, Bunny… non piangere, i miei sentimenti per… - ma lei lo interruppe in malo modo mentre le altre 4 ragazze, spaventate dalle grida dell’amica, li avevano raggiunti nella stanza.

 

- Taci! Non sprecare il fiato e le parole per me… risparmiatele per Rea! A proposito, congratulazioni… - disse guardando l’amica che negava scuotendo la testa. - Avrei gradito saperlo in un altro modo… però evidentemente non siete stati abbastanza maturi da poterlo fare. –  Bunny sembrava una furia, un fiume in piena. Inveiva contro di loro come se fossero state la persone più ignobili sulla faccia della Terra.

 

- Rea ed io non stiamo insieme! – sbraitò Marzio spazientito, non ne poteva più di quella situazione desiderava chiarire quanto prima. - Rea, diglielo anche tu! – le si rivolse chiedendole aiuto.

 

- Sì, è vero Bunny. Fra me e Marzio non c’è mai stato niente! – esclamò disperata con gli occhi stracolmi di lacrime.

 

- Bè, quello che ho visto e sentito mi fa pensare tutt’altro! Avanti, siete stati scoperti, non siete più costretti a nascondervi! – disse con un sorriso beffardo e canzonatorio dipinto sulle labbra.

 

- È così, devi crederci!… - tentò di giustificarsi il ragazzo, ma Bunny fermò sul nascere qualsiasi sua spiegazione.

 

- Basta… Falla finita! – urlò ancora una volta, tappandosi le orecchie e chiudendo gli occhi ormai pieni di lacrime. Non voleva né vedere né sentire più niente.

 

La rabbia era al limite, tremava visibilmente e non riusciva neanche più a riflettere su quello che le stava capitando.

 

Due sole parole le vennero in mente, ed erano le uniche che avessero senso per lei in quel momento.

 

Alzò gli occhi verso Marzio, li puntò dritti nei suoi e gridò quelle due dannate parole, tanto piccole quanto amare, cariche di tutta la rabbia, il risentimento, e il disprezzo di cui ancora era pieno il suo cuore.

 

- Ti odio! -

 

No, non poteva credere che stesse succedendo davvero. Ciò che Marzio aveva a lungo temuto era accaduto veramente. Bè… aveva raggiunto il suo stupido scopo ora… si, ma a quale prezzo?

 

Due lacrime, più eloquenti di mille parole, si intravidero negli angoli dei suoi occhi blu.

 

Proprio in quell’attimo una luce abbagliante illuminò l’intera stanza accecando tutti. Bunny giurò di aver sentito una vocina chiamare la sua mamma. Il resto, solo silenzio. Troppo.

 

Com’era venuta, la luce se ne andò, lasciando un vuoto purtroppo incolmabile.

 

- Oh, mio Dio… – Bunny tentò di gridare, ma la voce le si spense nella gola - Chibiusa è… -

 

Chibiusa era svanita, come per opera di un incantesimo.

 

Inspiegabilmente Marzio e Bunny furono colti da un lancinante dolore al cuore che per un attimo impedì loro di respirare.

Caddero sulle ginocchia stringendo forte una mano al petto. Dio mio, perché doveva essere così dannatamente doloroso…

Si guardarono negli occhi ansimando, ed entrambi vi lessero disperazione, rimpianto e un gran senso di solitudine…

 

 

Cari amici, eccomi di nuovo tra queste pagine!

Innanzi tutto chiedo scusa per il ritardo, ma per le novità di questo capitolo, credo che non me ne vorrete più di tanto. E’ un capitolo ricco di emozioni, a volte contrastanti, ma che fanno parte della vita di tutti, e che meritano di essere messe al primo posto.

Tutti mi avete chiesto la stessa cosa: non far sparire Chibiusa! Eppure, a quanto pare, è necessario. A volte le persone per aprire gli occhi davvero, anche se è brutto ammetterlo, hanno bisogno di rendersi davvero conto a ciò che le loro azioni sbagliate posso portare. Marzio e Bunny hanno sbagliato entrambi, lui non è stato sincero, ha agito di testa sua, senza tenere conto del fatto che non è solo ad affrontare la vita

Questa storia ci insegna che a volte le cose non sono come sembrano. Dovremmo cercare di fidarci un po’ di più delle persone, e dare loro modo di spiegare… potrebbe essere tutto frutto della nostra fantasia, un fraintendimento. La vita ne è piena. Certo nella nostra vita non ci saranno dolci bimbe che spariscono (HI HI HI) ma si sa, questa è una favola, ed è attraverso le favole che io cercherò di aiutarvi a guardare oltre…

 

Ringrazio:

 

Stella: eccoti il seguito, purtroppo Chibiusa non l’hanno affatto rimessa a posto, anzi è svanita nel nulla… ma io sono sicura che presto i nostri due amanti troveranno il coraggio di affrontare la realtà con sincerità e amore, e chissà che la piccola non torni…

 

Ferula_91: so che sono in un ritardo pazzesco, ma spero che il capitolo ti sia piaciuto tanto da fartene dimenticare. Ti ringrazio tanto per i complimenti.

 

princessangel: Ecco! Purtroppo è successo! Chibiusa è sparita… e loro sono disperati… “Se solo…”(HIHIHI…)

 

dinny: quello che molte di voi temevano è successo veramente, che sia una cosa permanente?

 

mel_nutella: Purtroppo Chibi è sparita! Speriamo che serva da lezione ai nostri amanti…Ti ringrazio per aver letto tutta la storia d’un fiato. Evidentemente non è risultata pesante.

 

miki-usagi90: stai tranquilla, anche io amo l’happy ending (il lieto fine) perché spero sempre che alla fine le persone imparino dai propri errori e agiscano per il meglio.

 

 

Bene. Per ora è tutto, spero che continuiate a seguire la storia, e spero anche che abbiate la pazienza necessaria perché la mia testolina buffa elabori il prossimo capitolo.

Un grosso bacio, la vostra SERAUSA.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: SeraUsa