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Autore: rora02L    25/02/2013    6 recensioni
(seguito di "Hunger Games: Blue Flames")
Meloday e Sherlock non sono ancora fuori pericoli, nonostante siano riusciti a vincere i 77° Hunger Games. Perchè il popolo di Panem ha ancora sete del sangue dei figli di Capitol City e vuole la sua venedetta. Finchè la figlia dell'ex-presidenta Snow avrà respiro, non ci sarà tregua.
Benvenuti agli 80° Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore !
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm Falling ... (prologo)

Non riesco ancora a farmene una ragione: il Distretto 14 non c'è più e tutte le poche persone che conoscevo ora sono morte.
Per colpa mia.
Non sono morta io e ,adesso, lo sono loro. Degli innocenti che non avevano nulla a che fare con tutta questa sporca storia.
Ma, a pensarci bene, nemmeno io ho mai avuto un vero ruolo.
Sono solo la nipote di Snow, la sua diretta discendente che non porta nemmeno il suo cognome e non l'ha mai conosciuto.
Ma il popolo di Panem grida e vuole il mio sangue, lo so.
Dietro ai sorrisi e gli appluasi che mi fanno quando sono sul palco, cè una scintilla di odio nei loro occhi e le loro mani vorrebbero essere sporche del mio sangue.
Perchè sono ancora viva ?
C'è una sola risposta a questa domanda: Lock ...
Sono viva per merito suo. Anche se non so se ringraziarlo o chiedergli di ammazzarmi in questo istante.
Il senso di colpa mi sta lacerando il cuore, che era appena stato gurato dalle sue ferite grazie ai dolci baci di Lock.
Ma non basteranno dei baci a curarmi, non questa volta.
Ora sono una vera assassina ...
Crollo sul mio letto e scoppio a piangere, isterica e furiosa.
Non doveva succedere ... non doveva ... ed è solo colpa mia ...
Stringo il cuscino tra le braccia e urlo al soffitto, senza aspettarmi alcuna risposta dall'alto.
Quando rimango sfinita sul letto, mi accorgo che i miei occhi sono gonfi come non mai e mi fa male la gola dal tropo gridare.
E la porta della mia stanza si sta aprendo lentamente.
Un senso di vergogna mi fa affondare la testa nel cuscino. Ma, puttroppo, riconosco l'odore. Simile a quello del pane sfornato la mattina ...
Non voglio che mi veda in questo stato ...
Una mano morbida e calda si appoggia sui miei capelli aggrovigliati.
"Meloday ... alzati. Devi alzarti. Non puoi rimanere a terra. Lo devi a quelle persone che sono morte per te !" mi grida Peeta per spronarmi.
Ma non gli do ascolto, perchè sono troppo concentrata a guardare due occhi blu che mi fissano, più rossi e più gonfi dei miei.
Lock si avvicina al mio letto ed io mi alzo di scatto, gettandomi tra le sue braccia.
Piango e l'unica, stupida cosa che riesco a dire è uno strozzato: "Mi dispiace ..."
Ma so benissimo che questo non riporterà a Lock la sua famiglia.
Lui non è arrabbiato con me. Ne sono certa.
Altrimenti non mi terrebbe accanto a sè così dolcemente. E non sussurrerebbe al mio orecchio: "Lo so ... ma non è colpa tua, amore ..."



  
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