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Autore: SimmyLu    12/09/2007    6 recensioni
Esiste veramente qualcosa di assolutamente imperfetto o completamente perfetto? Che differenza c'è in fondo fra il bianco e il nero?
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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... di Simmy-Lu ...


Capitolo Quattordicesimo: PIPISTRELLO



Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati
[...]

[C. Baudelaire, “Spleen”, dalla raccolta “I Fiori del Male”]



Dora planò fino al terreno umido che circondava la scuola come un uccello nel buio di quella notte spettale, i suoi occhi di vampiro si mossero veloci ad esaminare quello che la attendeva prima di toccare il suolo.
Sorrise di febbrile eccitazione nel constatare che tutto si stava svolgendo come aveva programmato, come si era immaginata. La sua vendetta era vicina e, finalmente, dopo così tante notti, sarebbe forse riuscita a rivedere il sole.
Un numero imprecisato di vampiri si stava avvicinando inesorabilmente al castello di Hogwarts; eliminare i membri del consiglio del proprio clan era una colpa gravissima, della quale Dora si era macchiata volontariamente.
Dora Maden rappresentava un errore da correggere, un imprevisto da eliminare, un pesce pericoloso, una potente forza che nuotava contro il loro volere.
Dora detestava i vampiri.

* * *

Severus seguì Silente, percorrendo velocemente i corridoi e scendendo a perdifiato le scale; non era affatto difficile immaginare quanto il Preside potesse essere preoccupato della situazione. I quadri appesi alle pareti di pietra bisbigliavano fra loro, Piton poté notare sul volto di alcuni dei personaggi rappresentati un'evidente preoccupazione.
Qualcuno lanciava un gridolino per poi scomparire in un'altra cornice, altri si chiamavano fra loro per avere notizie. Silente li ignorò e continuò a camminare a passo spedito fino a quando non arrivò alla base della scalinata principale, davanti al grande portone. Piton si era distratto a guardare tutti i professori che già si erano lì riuniti e per poco non urtò il Preside.
«Bene.» disse Silente raggiungendo il gruppo di insegnanti «Madama Chips, Minerva ha bisogno di una mano negli appartamenti della signorina Inimeg.», si passò una mano sulla lunga barba canuta osservando la donna correre verso la rampa di scale e continuò dicendo ad ognuno di loro cosa fare e dove posizionarsi esattamente. C'era bisogno di proteggere il castello, di proteggere gli studenti.
Piton si sentì improvvisamente nervoso all'idea di dover andare in un'ala del castello da cui non sarebbe stato possibile osservare la scena che si stava preparando, ma il vecchio professore cancellò il suo timore: «Severus, tu verrai fuori con me. Gazza, per favore, chiuda il portone dopo che saremo usciti.»
Il custode, che aveva raggiunto da poco il gruppo che già si disperdeva, lo guardò per un attimo con occhi sgranati, poi annuì con Mrs Purr che si nascondeva fra le sue gambe.
I due maghi attraversarono la soglia e poterono vedere, parecchi metri più avanti, fra il velo dell'umidità che si alzava dal terreno, la figura piccola e scura del vampiro, che aspettava paziente l'arrivo dei suoi simili.
«Professore...» disse Severus, una volta che Gazza fece quello che gli era stato chiesto. Si sentiva curioso, ma allo stesso tempo come un fascio di nervi: «E' possibile, è davvero possibile secondo lei che Dora... ecco, ha visto anche lei...»
Il pericolo non lo preoccupava, solo una sete incondizionata di sapere lo animava come la fiamma di una candela in una stanza vuota e buia.
Lo sguardo di Silente attraverso le lenti a mezza luna bastò al Professore di Pozioni per tacere all'istante e rendersi conto che il suo atteggiamento non era esattamente ciò che il Preside si aspettava da lui.
«Severus...» disse prendendo gli occhiali e strofinando le lenti con un lembo della veste, «Se mi stai chiedendo se Dora Maden sia una strega fatta vampiro, la risposta è ovviamente no. E' proibito dagli stessi vampiri, non per motivi etici o per valori particolari, ma semplicemente... i vampiri stessi sanno che la cosa sarebbe quanto mai pericolosa. Una mago fatto vampiro sarebbe incontrollabile e troppo potente da tenere a bada... sarebbe una minaccia e niente di più.»
«Ma anche lei hai visto i libri! Fuoco! Voglio dire: se non è stata una strega, non c'è altra spiegazione...»
«Davvero?» disse l'anziano mago risistemandosi gli occhiali sul naso e guardandolo con espressione vagamente assorta.
Severus lo fissò con una smorfia interrogativa dipinta malamente sul volto; distolse lo sguardo dal Preside e lo portò su Dora, lontana. Poi spalancò gli occhi e dischiuse le labbra voltando di nuovo la testa.
«Non... non sarà che...» disse fissando Silente e il mago gli restituì lo sguardo in maniera eloquente.
«Pensiamo a difendere il castello.» disse poi il Preside alzando la bacchetta.

* * *

Improvvisamente i suoni vennero ingoiati dal nulla per poi ricomparire all'improvviso, forti e fastidiosi. Dora parò appena in tempo un colpo nato dalla nebbia. Il vampiro che l'aveva attaccata fece un lungo salto indietro raggiungendo altri compagni che sembravano apparsi come gocce di pioggia.
Si avvicinavano lenti e senza fretta; erano numerosi come le stelle e i loro occhi brillavano gialli e famelici come bestie del demonio. Lampi di rosso sangue nella voglia di ognuno di loro.
«Dora Maden...» cominciò un dei vampiri con tono solenne, «...il Gran Consiglio d'Inghilterra ti condanna...» ma non poté concludere perché la sua voce fu fagocitata da grida di dolore; alcuni vampiri si stavano dimenando sul terreno, prendendo fuoco come se fossero stati cosparsi di benzina, prima di incenerirsi e scomparire lasciando solo l'eco della propria voce.
Dora sorrise, ubriaca di potere: «Che seccatura!»
Si lanciò contro di loro, senza timore, graffiando, colpendo, mordendo e appiccando il fuoco di cui possedeva il potere. Girò su se stessa per riprendere l'equilibrio dopo aver assestato un colpo violento e guardò in alto: un vampiro dai lunghi capelli biondi, tanto da sembrare bianchi, si avventò su di lei trascinandola a terra. La prese per il collo cercando di affondare con quanta più forza poteva le dita nella carne di lei: «Non mi sei mai piaciuta...» disse ringhiandole addosso, ma Dora non prestò la minima attenzione alla sue parole. Si oppose al suo peso afferrandogli le braccia e scaraventandolo verso il limitare della Foresta Proibita; il vampiro biondo, dopo l'impatto con un grande albero, si riprese lanciandosi di nuovo verso di lei, ma non appena Dora riuscì a librarsene di nuovo altri vennero a prendere il suo posto buttandola sul terreno con la faccia nel fango.

Da lontano intanto, Silente osservava la scena accanto a Piton che stava un passo avanti al Preside. Il cuore del professore batteva forte nel petto; si girò per interrogare il volto dell'anziano mago. Il freddo stava arrossando le gote di entrambi, ma la tensione li faceva apparire quanto mai pallidi. Fu in quel momento che Severus trattenne il respiro: la sensazione era come di aver perso il contatto del terreno sotto i piedi.
Un vento caldo li invase costringendo i due maghi a coprirsi il viso con le braccia; poi un rumore, grande, forte... come un'esplosione.
Le fiamme divamparono seccando e bruciando l'erba, estendendosi su una superficie di parecchie centinaia di metri intorno al corpo piccolo e minuto di Dora.
Quando Severus riaprì gli occhi notò che Silente aveva fatto qualche passo avanti ed adoperava già la sua magia per evitare che i vampiri si avvicinassero troppo.
«La signorina Maden...» disse poi con calma «...ha effettivamente elaborato un buon piano, ma allo stesso tempo...» si interruppe per far vibrare nell'aria la bacchetta con un colpo deciso ed impedendo ad un piccolo gruppo di proseguire oltre verso il castello, «...non ha considerato le possibili intenzioni dei suoi simili.»
Piton guardò attorno a sé con più attenzione: macchie scure ad indistinte alegiavano nei pressi delle mura, muovendosi lentamente, come pregustando un saporito boccone.
«Vogliono eliminarla e allo stesso tempo attaccare il castello?» chiese Severus alzando la voce per superare in volume quello delle grida dei non-morti che cadevano in cenere sul tennero.
«Esattamente.» disse Silente urlando a sua volta, «Così come lei ha pensato bene di portarli qui per essere aiutata inevitabilmente, così loro hanno pensato di prendere due piccioni con una fava.»
Il vecchio mago concluse l'incantesimo, poi, inspiegabilmente, arretrò di qualche passo.

* * *

Dora stava seduta per terra dopo quella violenta vampata che era riuscita a generare e rideva. A bocca spalancata, verso il cielo, rideva. Molti dei vampiri erano caduti, resistevano solo i più forti e i più codardi che la guardavano con circospezione, come si può guardare una tigre pronta a scattare. Dora sorrise ancora, appoggiò una mano sulla terra e si tirò su con uno slancio, pronta a riprendere la lotta, ma fu proprio allora che accadde.

Severus si voltò verso il Preside capendo intuitivamente che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Non ebbe il tempo di formulare una domanda perché uno schianto violento glielo impedì.
Vetri che andavano in frantumi, mattoni e pietre che ricadevano su loro stesse, un urlo lacerante, profondo.

Una creatura alata sembrava essere stata partorita dal castello mentre la polvere si espandeva dissolvendosi nell'aria. Ali nere, come di un gigantesco pipistrello si spiegarono nell'aria di quella notte ormai debole. Il mattino si stava avvicinando mentre il cielo pian piano si schiariva e le stelle si affievolivano.
Dora non poté evitarla quando si avventò su di lei con tutta la sua furia e la sua rabbia.




Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;
[...]

[C. Baudelaire, “Spleen”, dalla raccolta “I Fiori del Male”]




Fine Quattordicesimo capitolo.



N.d.A.: Come al solito sbaglio i miei calcoli, il capitolo avrebbe dovuto concludersi più avanti rispetto alla storia, ma mi sono dilungata a descrivere il resto e lascerò tutto per il gran finale del capitolo 15 (che sarà lunghissimo a quanto pare!). Spero che la mia fanfiction stia continuando a piacervi! Grazie a tutti voi!


# Harry Potter (C) J.K. Rowling


Risposte alle recensioni:

x LesFleurDuMal: grazie della tua recensione, sono felice che la storia ti sia piaciuta e spero che il finale non ti deluda! Fammi sapere cosa ne pensi!
x eleblack: mille grazie dei complimenti, se non avevi capito che 'suo' era riverito al Signore Oscuro, allora ho fatto bene a specificarlo! In questa fic mi sono lasciata andare e ho continuato a "saltare" da una scena all'altra, facendo forse il contrario di quello che sembrava nei primi capitoli. Lo stile cambia molto anche perchè è passato molto tempo da quando ho scritto la prima parte. In ogni caso mi fa piacere che questo spezzare la situazione risulti gradito, forse semrve anche per mantenere viva l'attenzione ed evitare che qualcuno si addormenti sulla tastiera! XDD
x Shizuka: il "vecchia bacucca" mi è venuto così... quasi spontaneo! No,a parte gli scherzi me la sono immaginata e ho creduto che potesse benissimo straci una fra del genere! Il finale sta arrivando e credo che suderò parecchio per scriverlo, dato che è dall'inizio che lo ripasso nella mia mente! Spero che non risulti una schifezza...
x Sihaya10: ciao! come al solito mi ricopri di complimenti e io non posso fare altro che ringraziarti di tutto cuore e chiedermi se forse non sei troppo buona con me. Il capitolo 13 mi ha dato molto da fare perchè non si è lasciato scrivere facilmente, diciamo. Ho dovuto pensare parecchio ai particolari e a come combinarli fra loro, quindi mi fa piacere che ti sia piaciuto. La scena della fuga di Dora piace molto anche a me, anche se in realtà fa all'incirca la stessa cosa di quando, all'inzio, va via dallo studio di Piton... qui forse l'ho solo reso un po' più spettacolare. Questa fanfic è trascurata, come ben dici, e si nota, ma sforzarmi contro voglia credo che peggiorerebbe solo le cose e poi effettivamente credo che concentrarsi sui personaggi principali sia, in questo caso, la cosa migliore, così almeno non ne vien fuori una schifezza! Essendo Dora il personaggio principale è quello che inevitabilmente deve avere più coerenza con la storia e più "spessore" appunto. Avrebbe meritato un contorno migliore, questo è sicuro (non lo dico per autolodarmi, ma è la verità: la fic sarebbe venuta meglio)... in ogni caso, spero di aver mantenuto viva la fiamma dei personaggi i quali, anche se spogliati di un giusto e degno scenario, vorrei che riuscissero a trasmettere qualcosa, non necessariamente i significati che io ho pensato... solo qualcosa, che può essere diverso per ognuno, ma che non renda questa mia storia vuota. Il capitlo 14 è qui, non ti ho fatto aspettare tanto questa volta, no? Baci!!
x Valery_Ivanov: ti ringrazio moltissimo dei tuoi complimenti, mi lusinghi, ma la cosa che più mi fa piacere è che la storia ti possa piacere, insomma che crei il piacere di essere letta non solo per l'aspetativa della trama. L'idea dei vampiri è nata per caso, non essendo ben chiara la noro scontate altre, spero che questo vada bene...
   
 
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