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Autore: EuphemiaMorrigan    26/02/2013    10 recensioni
AU. Comica/Romantica/Drammatica.
SasuNaru.
-Dall'ultimo capitolo-
Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke, lasciate un messaggio e vi richiameremo. Se ne avremo voglia.
Se sei Sai: Visto le vendite? Ti ho battuto ancora.
Muori.
Se sei Ino: Nee-chan, non vorrei che tuo marito si suicidasse.
Ammazzalo e raggiungilo.
Se sei Nagato: Sono in perfetto orario con la scadenza.
Non è assolutamente vero.
Se siete Sakura, Hinata o Tenten: Tranquille, ho tutto sotto controllo.
E voi che ancora ci credete...
Se sei Gaara: Amico, mi devi un caffè.
Ed io ti devo un pugno.
Se sei Hidan: Lode a Jashin!
Non riesco a capire chi è più cretino tra te e Naruto.
***
***
Gensaku-sha ripercorre, a modo proprio, alcune vicende del manga.
Con personaggi casinisti, pazzi ed eccessivamente rumorosi.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note: Ciao ^^'. Piccola premessa, ad ogni capitolo avremmo una segreteria e delle frasi iniziali. In questo, oltre a Sasuke e Naruto, ci saranno Sakura e Hidan... Perché... Beh... Il nostro Hidan ha un ruolo! Crepa di gelosia 'Suke hahahahahaha °ride satanica°. In alcune parti è meno comico, ma come commedia-romantica vuole: un po' si ride, un po' si pensa, un po' si “piange”, poi si ride ancora. Ma la nostra Sakura-chan sul finale darà una botta di vita XD. Spero!

Bacio!

Ps: il prossimo capitolo sarà un piccolo extra con... Chi indovina avrà un biscotto (Ljn te no perché lo sai °porge biscotto e corrompe Ljn così non fa spoiler°)

 

Quando ero una adolescente, piangevo sempre.

Per lui.

Perché non mi amava.

Perché mi trattava male.

Perché non mi considerava.

Perché non mi vedeva bella.

Poi, per caso...

Ho incontrato l'altro.

Che è diventato lui.

Così velocemente da farmi girare la testa.

Con lui, solo con lui, ho imparato ad amarmi.

Ed amare.

 

Dieci anni prima:

 

Ho fatto una figura orribile... Pensava depresso un biondo ventenne, accucciato in posizione fetale all'interno del grande ascensore del Rinnegan. Si era presentato alla sua prima riunione completamente inzuppato di pioggia, con le bozze del suo primo manga bagnate fradice ed illeggibili. Nagato l'aveva quasi ucciso, per davvero, aveva provato a strangolato davanti a tutti e lui, non si sa come, era riuscito a fuggire e rinchiudersi nell'ascensore a maledirsi per aver offerto il suo ombrello ad un bambino. Era troppo buono.

«Ma che cazzo...? Che ci fai accucciato a terra?» Udì dire da una voce maschile in tono vagamente divertito.

Naruto alzò lo sguardo verso di lui e notò un ragazzo, forse di qualche anno più grande, con ingellati capelli argentei ed occhi scuri, che se si osservavano da vicino parevano quasi rossi; portava un plico di fogli tra le braccia e lo guardava con un sorrisino sadico sul viso.

«Scusa! -Pigolò Naruto mettendosi in piedi- Ho avuto una brutta giornata» Finì appiattendosi sulla parete per fagli spazio, continuando a guardare in basso e maledirsi per la sua proverbiale sfortuna.

«Di merda!» Se ne uscì fuori l'altro, premendo il bottone per il suo piano.

Naruto alzò il volto sbattendo le palpebre confuso «Eh...?».

«Si dice “ho avuto una giornata di merda. Porco Kami!”. Non, “ho avuto una brutta giornata”» Informò tranquillamente, per niente intimorito dal fatto di aver praticamente bestemmiato contro uno sconosciuto.

Naruto strabuzzò gli occhi fino all'inverosimile, incredulo di ciò che aveva sentito, e prima che potesse dire qualcosa le porte si aprirono e lo strano tizio uscì; gli sorrise divertito e disse «Ciao, ciao volpino».

Da quel giorno, non si sa come, Hidan divenne il migliore amico di Naruto Uzumaki, ma nonostante questo continuavano a picchiarsi, insultarsi, prendersi a morsi e litigare per ogni minima cosa.

 

Ai giorni nostri:

 

Naruto, alzò un sopracciglio biondo e squadrò quel ragazzino che aveva di fronte, lo studiava come se avesse avuto una sonda al posto dei bulbi oculari. Non era possibile, era Sasuke: il bambino buono e carino di dieci anni prima; come poteva essersi trasformato in un... Una specie di... Di papera-emo-bastarda?.

Il mondo è crudele con i suoi figli... Si ritrovò a pensare, mentre i suoi occhi vagavano sul corpo di Sasuke, incontrollati.

Però mica male il bastardo!... Eh? Cosa? Che?... Oddio, oddio, oddio, ma che dico? È un bambino! Scemo, Naruto, scemo... Cominciò ad insultarsi internamente, dandosi un immaginario pugno in testa. Si sentiva imbarazzato e tremendamente stupido ad aver pensato una cosa del genere; voltò il viso dall'altra parte e gonfiò le guance, stizzito con se stesso e la sua idiozia.

Sasuke, che non si era perso neanche un sua espressione, sentiva la gola secca e riarsa. Perché gli faceva quell'effetto strano? Per quale motivo non riusciva a dire nemmeno una parola? Stava facendo la figura del cretino. Si sforzò di dire qualcosa, ma non vi riuscì; il suo cervello era andato in tilt totale alla vista dell'altro mordesi il labbro inferiore.

Cazzo! Riprenditi idiota. È un uomo, un uomo scemo. Torna in te!... Si insultava delirante.

Assottigliò ancora di più le labbra fine, scosse la testa e allungò l'ombrello arancione verso di lui «Tieni. Non voglio debiti con uno come te» Affermò acidamente.

Ma sei deficiente? Ringrazialo, coglione... Lo ammonì la sua coscienza.

Naruto, riportò lo sguardo su di lui e sgranò le palpebre, non aveva compreso cosa volesse dirgli, «Debiti? Di cosa?» Domandò ingenuo.

Perfetto! È un idiota. Vai così, la fortuna sta girando. Ora ritira quello che hai detto prima, ringrazialo ed offrigli un caffè... Anzi no, invitalo fuori a cena!... «Tzs... Ma sei proprio cretino allora? Vediamo traduco in cretinese: non voglio avere nulla a che fare con te! Nemmeno un sudicio ombrello dal dubbio gusto» Ribadì con cattiveria.

E addio dopo cena tra le lenzuola. Lasciatelo dire: sei un demente e pure un po' matto... Ringhiò la sua testa continuando ad insultarlo pesantemente; se avesse potuto, Sasuke, in quel momento si sarebbe dato un calcio in culo.

«CRETINO?! -S'infuriò Uzumaki mettendosi in piedi di scatto, gli strappò l'ombrello dalle mani e poi urlò ancora- SEI UN MALEDUCATO ED UN BASTARDO! IMPARA L'EDUCAZIONE, STRONZO!» Concluse stringendo i pugni lungo i fianchi e guardandolo con malcelato disprezzo.

Sasuke contrasse la mascella poi parlò velenoso «L'educazione con te? Con una feccia, un idiota che appesta la città? Mai!».

Naruto deglutì, ferito, quante volte si era sentito dare della feccia in orfanotrofio? Non se le ricordava nemmeno più. Erano troppe. Si morse il labbro a sangue e affermò in tono piatto «Basta! Litigare con un moccioso di vent'anni, che non sa nemmeno cosa dice, fa di me davvero un idiota» Si voltò verso il muretto, dove aveva poggiato le sue cose, e le sistemò in silenzio nella tracolla.

Sono un pezzo di merda! Si disse Uchiha. Sospirò e tentò di allungare una mano verso la sua spalle per, almeno tentare, di scusarsi. Aveva di nuovo esagerato, non ne capiva il motivo, ma davanti a quel ragazzo (uomo adulto) perdeva la ragione.

Proprio quando stava per toccarlo un grido acuto gli fece ritirare la mano:

«UZUMAKI! ECCOTI. ORA TI UCCIDO» Urlò furioso Hidan, raggiungendo i due a passo di carica e fulminando il biondo con gli occhi.

Uzumaki? No, non ci credo... Pensò il ragazzo dai capelli scuri, sconvolto. Era proprio destino!

Naruto alzò i suoi occhi verso la figura dell'amico, che ormai era davanti a lui, ed Uchiha rimase paralizzato sul posto alla vista di quello spesso velo di tristezza che vi leggeva.

L'uomo albino inarcò un sopracciglio, osservando l'uno e poi l'altro, cambiando completamente espressione facciale. Si avvicinò ancor di più al biondo, sorrise e gli mise le mani tra i capelli, iniziando a scompigliarli giocoso; rise del broncio infantile dell'amico e se lo abbracciò, coccolandolo come un peluche «Volpino mio! La papera cattiva ti ha fatto arrabbiare vero? -Domandò prendendolo in giro- Sciò via brutta papera» Continuò facendo un gesto con la mano a Sasuke, mentre continuava a cullare Naruto, che ora stava ridendo sonoramente, quasi piangendo dal divertimento.

«Hidan. Queste sono le rare volte in cui ti amo» Dichiarò Naruto, ridendo ancora più forte.

«Anch'io MI amo» Ribadì l'altro sorridendo divertito, poi quasi soffocò Naruto stringendolo al petto e, mentre questo si dimenava, scoccò un'occhiata carica d'odio a Sasuke, mimando con le labbra “fallo piangere e ti uccido lentamente”. Era serio, dannatamente serio. Nessuno, in nessun universo, doveva permettersi di far star male l'unico amico sincero che aveva trovato in tutta una vita.

 

Passato, circa dieci anni prima:

 

Erano sfiancati dal lavoro di apprendisti e seduti su una scomoda sedia di uno squallido bar. Hidan si era ordinato una birra grande e Naruto, invece, un caffè forte.

«Sei un caffeinomane» Affermò il ragazzo dai capelli argentei, bevendo un sorso.

Naruto sorrise, poi rispose «Ho sempre amato il gusto del caffè, la trovo una buona bevanda per scacciare le preoccupazioni».

«Mmm... E che preoccupazioni può avere una volpe spelacchiata come te?» Chiese divertito, ma con un pizzico di acidità nella voce.

«Come pagare l'affitto ad esempio» Affermò tranquillamente il biondo, alzando le spalle.

Hidan lo squadrò di sottecchi e domandò «Non vivi con i tuoi?»

«No, sono morti quando avevo tre anni. Ho vissuto in orfanotrofio fino a quindici anni e... Non è stata una bella esperienza. Poi mi ha preso con sé Nagato, ma ora che si è sposato ho deciso di cavarmela per conto mio. Per non dargli peso.» Raccontò calmo, sorseggiando il suo caffè bollente.

«Ti capisco» Mormorò Hidan, quasi d'istinto, non si aspettava un racconto del genere da quel ragazzino sempre così solare ed altruista.

Naruto alzò gli occhi verso di lui, in una muta domanda, ed Hidan, per la prima volta in vita sua, raccontò di sé a qualcuno «I miei genitori, o presunti tali, mi hanno abbandonato. Non mi volevano, così sono cresciuto in una famiglia adottiva e, diciamo, che non sono stato fortunato. Quando ho compiuto la maggiore età me ne sono andato, per un anno ho campato facendo l'elemosina per strada, poi ho deciso di fare qualcosa nella mia vita. Ed eccomi qui» Concluse alzando le spalle, fingendosi incurante.

Naruto annuì, capendo la situazione, poi sorrise solare, alzò la tazza di caffè e la fece cozzare contro il boccale di birra «Che vita di merda...».

«...Porco Kami!» Finì per lui, Hidan, sorridendo a sua volta.

 

Presente:

 

Sasuke si morse il labbro inferiore, irritato da quella scena e strinse i pugni. Mollalo, figlio di puttana! Mollalo... Pensò, osservando il biondo, che ormai aveva capito essere il Naruto Uzumaki che cercava, tentare di liberarsi dalla sua presa stritolante.

Si schiarì la voce e disse, gelido e tetro, «Bene, sei Uzumaki a quanto ho capito. Mi servono le bozze per Haruno!». Dannazione scusati, coglione... S'insultò ancora.

Naruto, finalmente libero, piegò le labbra in una smorfia e chiese «Conosci Sakura?».

«È la fidanzata di mio fratello» Lo informò apatico.

Hidan s'intromise e domandò, stupito, «Sei il fratello di Itachi? Tu?» Pareva tanto che quel “tu” fosse un insulto non troppo velato.

«Sì» Replicò Uchiha, fulminandolo con uno sguardo. Gli stava sul cazzo, tremendamente. Era troppo... Troppo appiccicoso nei confronti del biondo, non lo sopportava e si chiedeva per quale dannata ragione.

Naruto, notando l'aria pesante che si era creata tra i due, allungò una cartellina verso Sasuke e disse «Tieni. Queste sono le uniche che vanno bene, tutti paesaggi. Puoi dire a Sakura di dargli un'aggiustata? E che per i personaggi ci sto lavorando? Per favore» Finì, in tono secco e professionale, il lavoro era lavoro ed anche se non gli andava di rivolgergli più parola, doveva farlo.

«Mmm... Ok» Rispose Uchiha, impressionato da quel tono così distaccato.

Hidan s'intromise di nuovo, rischiando di venir arso vivo da Sasuke, «Bene. Ora che il mio volpino si è liberato dal lavoro, me lo porto a spasso. Ciao papera-cattiva» Dichiarò velocemente, trascinando Naruto per un braccio.

«HIDAN. HIDAN. BAKA, MI FAI MALE» Gridò il biondo, ridendo cristallino e arrancando dietro di lui; prima di andarsene, però, volse il suo sguardo verso Sasuke: stringeva convulsamente tra le mani la cartellina arancione e aveva gli occhi puntati a terra, coperti dalle lunghe ciocche corvine.

Forse... Forse... Non è così stronzo...

 

 

Ciao, cari, questa è la favolosa segreteria telefonica di Sakura Haruno. Shannaro!

Lasciate un messaggio dopo il bip:

 

Se sei mamma o papà: sto alla grande! Vi voglio bene.

Se sei Itachi: ...Ecco, t-ti a-amo e mi manchi. È una settimana che non riusciamo a vederci.

Se sei lo stronzo: stronzo!

Se sei Nagato-sama: non è colpa mia se tuo cugino è un idiota.

Se sei Hinata o Ten-Ten: ragazze! Ho comprato un vestito da urlo.

Se sei l'idiota: PREGA DI NON ESSERE TU O TI SCORTICO!

Per chiunque altro: vi richiamerò appena possibile. Baci.

 

Bip.

 

Oh cara! Sono felice che va tutto bene. Ti ho comprato un reggiseno imbottito. Così ora che, per miracolo, sei fidanzata fai bella figura. Almeno in apparenza. La mamma ti manda un bacio. Ti voglio bene, il tuo spettacolare papà!”

 

Bip.

 

Sakura... Quando riuscirai a dire che mi ami senza balbettare?. Anche tu mi manchi”

 

Bip.

 

Ti ho fatto il favore che volevi, ma te le porto domani. Oggi... Oggi... Devo... Studiare”

 

Bip.

 

SI CHE È COLPA TUA. È COLPA DI TUTTI!

-NAGATO, SMETTILA DI URLARE-

Ma... Konan.

-NIENTE MA!-

Tu Haruno... Tu... Lascia perdere! INCOMPETENTI!

-NAGATO!!!-”

 

Bip.

 

Uh davvero? Lo voglio vedere. Ti saluta Hinata. Oh, si è fidanzata.

-Non è v-vero, Ten.

Si che è vero! Ne parliamo a voce”

 

Bip.

 

Sakura-chan! Ma perché? Non sono un idiota, sei cattiva. Senti... Ho conosciuto il fratello del tuo ragazzo, potresti... Potresti... Non mandare più lui? Per favore.”

 

Bip.

 

Salve signorina Haruno. Sono la dottoressa Tsunade Senju, chiamo dall'ospedale di Konoha. Ho il risultato delle analisi, quando può venga a ritirarle. Anche ora. Arrivederci!”.

 

Sasuke, idiota, che diavolo hai combinato 'sta volta?... Pensò la donna dai capelli rosa, poi sbuffò e lasciò perdere. Si soffiò rumorosamente il naso, mettendosi di malavoglia la mascherina medica, s'infilò il pesante cappotto rosso ed un cappello di lana dello stesso colore ed uscì di casa, diretta all'ospedale.

Il lavoro la stava lentamente uccidendo, fisicamente e psicologicamente, ed in più quella maledetta influenza non accennava a passare: aveva un mal di testa lancinante, sentiva tutte le ossa del corpo pesanti e il naso non la smetteva di gocciolare, nemmeno per un attimo.

Era distrutta.

Una volta arrivata alla fermata della metropolitana, estrasse il cellulare dalla tasca del cappotto e digitò il numero di Itachi.

Dimmi, Sakura” Rispose lui, con tono affaccendato, riconoscendo il numero della ragazza.

Deve avere una marea di cose da fare, tra il mio e il suo lavoro non riusciamo a vederci quasi mai... “Itachi, scusa se ti disturbo, ma sto andando all'ospedale e...” Lui non la fece nemmeno finire di formulare la frase che parlò, leggermente ansioso “Che è successo?”.

Lei scosse la testa, salendo sul treno appena arrivato e stracolmo di gente “Nulla. Nulla. Mi ha chiamato la dottoressa, per le analisi di qualche settimana fa, vado a prendere i risultati. Sicuramente mi dirà che è colpa dell'influenza e del troppo lavoro se sono svenuta.” Lo tranquillizzò.

Ok, cinque minuti e arrivo... ITACHI-SAMA DOVE VA QUESTO? -Udì dire, lei, da qualcuno all'altro lato del telefono- ...Lì, sullo scaffale in alto” Sentì, poi, rispondere dal fidanzato.

Fidanzato... Pensò, dolcemente, guardando la fede d'argento sul suo anulare sinistro “Itachi? Non preoccuparti. Devi lavorare, vado da sola” Lo informò comprensiva.

Sei sicura?” Domandò lui, pareva stanco. Non le andava di fargli fare tutta quella strada per delle stupide analisi.

Sì... Senti, ti ho chiamato per un'altra cosa però” Disse, ricordandosi il vero motivo della chiamata.

Sentì degli strani rumori all'altro lato, come di scatoloni che venivano aperti, poi Itachi chiese “Per cosa?”.

Ecco. Sasuke mi sembra un po' strano. Mi ha lasciato un messaggio in segreteria e pareva, oddio è strano dirlo, triste... Credo abbia litigato pesantemente con il mio capo, anche perché lo stesso Naruto non era molto... Sereno, dal tono di voce. Dovresti parlarci” Affermò lei, controllando la sua fermata, mancava ancora un po'.

Ah -sospirò lui alla cornetta- Otouto litiga con tutti. Ci parlerò domani”

Ok... Oh, sono arrivata. Ti chiamo dopo... Ti amo” Finì con un sussurrò imbarazzato.

Itachi rise lievemente e rispose “Anch'io. A dopo”.

Lei sorrise, chiuse la conversazione e scese dalla metropolitana; fece qualche passo quando un capogiro la colpì improvvisamente, facendogli perdere l'equilibrio, si poggiò contro una delle colonne della stazione e respiro pesantemente.

Cavolo! Devo fare qualcosa per questa dannata influenza... Si disse, tornando a camminare lentamente verso il complesso ospedaliero. Quando arrivò domandò, ad una gentile tirocinante dai capelli rossi, dove doveva dirigersi per parlare con la dottoressa Senju. Raggiunse l'ufficio della caposala e bussò educatamente alla porta.

«Avanti!» Squillò la voce della donna più anziana.

«È permesso? Sono la signorina Haruno» Si annunciò, facendo sbucare dalla porta semi aperta solo la testa.

«Sì, sì. Entri e si sieda» La invitò cordiale la donna dal seno prosperoso, indicando la sedia di fronte alla scrivania.

SHANNARO! MA PERCHÈ HANNO TUTTE PIU' TETTE DI ME?... Si urlò in testa, mentre si accomodava composta sulla sedia e osservava quanto diavolo erano enormi.

«Haruno?» La richiamò la donna, visto che la vedeva leggermente presa da “altro”.

Sakura arrossì vistosamente «Scusi, scusi -si affrettò a dire- Allora com'erano le analisi?» Chiese tranquillamente, cambiando argomento.

Kami! Che figuraccia...

Tsunade sorrise divertita e la informò «Molto buone ed ho una bella notizia»

«Ah sì, quale?» Chiese con curiosità, in fondo era raro vedere un medico dare una buona notizia. Si sentiva fortunata e molto più rilassata.

«È incinta» Ampliò il sorriso la dottoressa, amava quel lavoro proprio in certi momenti.

I-I-I-INCINTA???! Sakura sbiancò e svenne un secondo dopo.

Fu così che Naruto Uzumaki si giocò la sua migliore assistente.

Fu così che ad Itachi Uchiha per poco non venne un infarto.

 

 

Guardava quei disegni da ore, perso, ammaliato. Uzumaki era... Fantastico; ogni paesaggio, ogni foglia, o sasso, o casa erano disegnati perfettamente. Parevano vivi!

Non lo credeva possibile, ne era completamente affascinato. Aveva sempre snobbato il lavoro di Sakura, quello di un Mangaka.

Sasuke Uchiha frequentava l'accademia d'arte e credeva, era sicuro, che tutto ciò che non era considerato “pura arte” non poteva essere degno di nota. Invece, quei disegni... Si chiedeva perfino, stupidamente, cosa avrebbe dovuto modificare Sakura. Li trovava perfetti così. Poi lo notò: in alcuni punti mancava qualche tratto e si vedeva erano stati disegnati velocemente. Si morse il labbro inferiore pensoso, poi inforcò gli occhiali dalla montatura leggera ed iniziò a modificare e migliorare quei punti.

Così Naruto Uzumaki acquistò il suo nuovo assistente e seccatura personale.

Così Itachi Uchiha trovò un altro pretesto per poter prendere in giro il fratello.

   
 
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