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Autore: ScarletPuppet    26/02/2013    2 recensioni
Raccolta di flash-fic inerenti alla mia storia "I fili del destino" di cui non è strettamente necessaria la lettura, anche se aiuterebbe a capire di più.
Episodi della vita di Scarlet e delle sue compagne al Santuario di Ares. Un viaggio dall'inizio della loro storia fino alla guerra fra le armate di Ares e Poseidone.
Brevi storie di amicizia, affetto, dolore. Tutto contornato dalle dure leggi del Santuario spartano, dalla guerra e dalla morte. Quando le tue origini non possono far altro che seguirti e distruggerti finché tu non distruggerai loro.
Il primo respiro di Aima dopo la morte del suo passato.
Forse, se non fossi venuta qui, ora sareste tutte vive.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - Linee di sangue'
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Chapter 5

Chapter 5: il fuoco e il ghiaccio

Aima aveva superato la sua prova da qualche giorno. L’avevano lasciata una settimana intera nella foresta pluviale senza niente a parte i vestiti e, come se non bastasse, si era imbattuta in creature decisamente non appartenenti alle specie presenti sulla Terra. Doveva ammettere di essersela cavata per un pelo: l’ultimo nemico che era riuscita ad uccidere le aveva quasi staccato un braccio. Tuttavia non se l’era cavata malissimo, e, a malincuore, ne doveva dare merito suo padre. In quel momento, però, i suoi pensieri erano altri. Le voci nel santuario correvano veloci, e le sue orecchie sempre attente avevano captato le novità principali: Aletto era tornata dalla sua prova conciata malissimo. Si trovava nell’ospedale del santuario sotto le cure di Kiana del Barbagianni.

Non riuscì a capire cosa la spinse a dirigersi verso l’ospedale – una struttura di medie dimensioni e accogliente – per poi varcarne la soglia. Altre voci dicevano che il fuoco della vendetta era stato mandato ad Asgard, a lottare contro il gelo polare. Aveva superato la prova, ma quando Demetra era andata a riprenderla l’aveva trovata mezza congelata in un piccolo spazio dove la neve era stata sciolta probabilmente dai poteri della ragazzina. La rossa entrò nella stanza dove Aletto riposava. Si avvicinò al lettino e si sedette lì vicino, osservando la coetanea. Apparentemente sembrava tutto tranquillo, ma, sotto uno sguardo attento, si poteva notare il respiro irregolare e, ancora, una leggera sfumatura violacea sulle labbra. Kiana del Barbagianni entrò con una borsa dell’acqua calda fra le mani, e sembrò sorpresa di trovare lì Aima.
«Tu qui?» chiese posizionando la borsa in pelle alle estremità inferiori di Aletto.
«Quindi?» replicò Scarlet, atona.
«Non parli mai con nessuno, non capisco perché sei venuta a trovarla.»
«Ci ho parlato una volta.» proferì gelida la rossa.
Kiana sorrise, quasi con fierezza. Guarda, Chlothilde, pensò, sta nascendo un rapporto come il nostro ed uscì dalla stanza. Aima rimase lì a lungo. Stava per andarsene quando Aletto aprì appena gli occhi languidi e stanchi. Le sorrise. Scarlet non mutò la sua espressione impassibile, ma arrossì appena quando la mano della coetanea strinse debolmente la sua costringendola, seppur inconsapevolmente, a rimanere lì.

Il giorno dopo Aletto peggiorò. Aima si svegliò e, resasi conto dell’improvvisa vampata di calore che stava soffocando la compagna, chiamò Kiana, la quale corse a calmare le membra bollenti del fuoco della vendetta.
«Cos’ha?» chiese Scarlet, scoprendosi a sopprimere un moto di preoccupazione.
«Devi sapere che Aletto ha una temperatura corporea oltre la media. Ciò non le genera alcun fastidio finchè non supera anche quella soglia. Il suo organismo deve aver mandato un’ondata di calore improvvisa dopo essersi accorto – seppur tardi – del gelo che la stava opprimendo.»
Aima rimase lì finchè Aletto non si calmò. Tuttavia non uscì dalla stanza neanche dopo: il tocco del giorno prima bruciava ancora sulla pelle come un obbligo per restare. Il fuoco della vendetta si svegliò più volte, ma parve non focalizzare bene la compagna fino a mezzogiorno, quando aprì gli occhi nuovamente, dicendo:
«Grazie per essere rimasta.»

Note: vi lascio questo capitoletto per scusarmi del ritardo del nuovo capitolo de "I fili del destino". Davvero, la scuola mi sta distruggendo. D:
Non pensate male: Chlothilde e Kiana non stanno inseme. Lo dico per evitare fraintendimenti. xD
Vi lascio dicendovi che il nuovo capitolo del I fili del destino è a buon punto, mi serve solo superare qualche ostacolo.
Alla prossima!
  
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